mercoledì 27 febbraio 2019

The LEGO Movie 2 - la recensione

The LEGO Movie 2 - Una Nuova Avventura si apre esattamente alla conclusione del primo film, opera sorprendente che aveva affascinato piccini ma soprattutto grandi.

La sagacità dei dialoghi, insieme a un comparto tecnico e visivo strabiliante, avevano fatto di The LEGO Movie un film fresco, divertente, godibile e a tratti indimenticabile.
Questo accade in parte anche nel sequel, diretto non più da Phil Lord e Chris Miller (questa volta nelle vesti di sceneggiatori) ma da Mike Mitchell (Shrek - E Vissero tutti Felici e Contenti).
Manca qualcosa in questo atteso sequel, anche se non si capisce bene cosa esattamente. L'umorismo c'è, anche se lievemente più spostato verso un lato infantile, così come gag e riferimenti alla cultura popolare. Eppure non ci si appassiona allo stesso modo alle avventure di Emmett e Lucy, non come ci saremmo aspettati probabilmente.

Niente da dire sull'aspetto tecnico, sempre ineccepibile sotto ogni punto di vista. Ciò che forse penalizza il progetto è l'inserimento di sequenze in live-action, sequenze che nel primo capitolo servivano per contestualizzare il tutto e che in questo sequel risultano fin troppo elementari e a tratti invadenti.

In ogni caso The LEGO Movie 2 rimane un prodotto godibile e divertente per qualsiasi pubblico, anche se questa volta più impostato verso un pubblico giovane.

Alita: Angelo della Battaglia - la recensione

Dopo anni e anni di lavorazione arriva nelle sale, finalmente, Alita: Angelo della Battaglia, adattamento cinematografico dell'opera manga di Yukito Kishiro.

Dallo steampunk di Macchine Mortali al cyberpunk di Alita, ultima opera firmata da Robert Rodriguez che purtroppo zoppica in più punti, come (se non di più) dell'altro titolo sopracitato.
Fin dall'inizio ci viene presentato un mondo affascinante, colmo di fascino che, purtroppo, brilla solamente sul piano visivo, e poco da quello narrativo. Alita: Angelo della Battaglia soffre di una narrazione un po' troncata a causa di una tendenza che negli ultimi anni è presente in molti progetti, ovvero quella di lasciare fin troppe porte aperte per sequel, spin-off ed altre varianti, finendo così per penalizzare il lungometraggio stesso.

Tale fatto risulta inevitabilmente fastidioso nella conclusione del film, perché il potenziale all'interno di Alita è davvero concreto e pieno di infinite sfumature. Il succo c'è ma l'esecuzione a singhiozzi penalizza un'opera che risulta riuscita a metà, per quanto il cast e il reparto tecnico siano davvero notevoli.
Qualora venisse realizzato un seguito (preventivato dagli sceneggiatori), il tiro dovrà essere aggiustato per quanto riguarda l'approfondimento di un mondo meraviglioso come quello accennato in questo film.

lunedì 25 febbraio 2019

Oscar 2019 - Tutti i Vincitori!

Si è celebrata questa notte la 91esima edizione degli Oscar, dove abbiamo visto trionfare come Miglior film, un po' a sorpresa, Green Book, mentre Alfonso Cuarón si porta a casa il premio alla Regia per Roma.
Si converma come Miglior Attore (quest'anno ha vinto tutto) Rami Malek, per la sua magistrale interpretazione si Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody, mentre come Miglior Attrice vince la bravissima Olivia Colman per La Favorita.



Qui di seeguito tutti i vincitori:

Miglior film

  • Green Book – Jim Burke, Charles B. Wessler, Brian Currie, Peter Farrelly e Nick Vallelonga
  • A Star Is Born – Bill Gerber, Bradley Cooper e Lynette Howell Taylor
  • Black Panther – Kevin Feige
  • BlacKkKlansman – Sean McKittrick, Jason Blum, Raymond Mansfield, Jordan Peele e Spike Lee
  • Bohemian Rhapsody – Graham King
  • La favorita (The Favourite) – Ceci Dempsey, Ed Guiney, Lee Magiday e Yorgos Lanthimos
  • Roma – Gabriela Rodríguez e Alfonso Cuarón
  • Vice - L'uomo nell'ombra (Vice) – Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Adam McKay e Kevin J. Messick

Migliore regia

  • Alfonso Cuarón – Roma
  • Yorgos Lanthimos – La favorita (The Favourite)
  • Spike Lee – BlacKkKlansman
  • Adam McKay – Vice - L'uomo nell'ombra (Vice)
  • Paweł Pawlikowski – Cold War (Zimna wojna)

Migliore attore protagonista

  • Rami Malek – Bohemian Rhapsody
  • Christian Bale – Vice - L'uomo nell'ombra (Vice)
  • Bradley Cooper – A Star Is Born
  • Willem Dafoe – Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità (At Eternity's Gate)
  • Viggo Mortensen – Green Book

Migliore attrice protagonista

  • Olivia Colman – La favorita (The Favourite)
  • Yalitza Aparicio – Roma
  • Glenn Close – The Wife - Vivere nell'ombra (The Wife)
  • Lady Gaga – A Star Is Born
  • Melissa McCarthy – Copia originale (Can You Ever Forgive Me?)

Migliore attore non protagonista

  • Mahershala Ali – Green Book
  • Adam Driver – BlacKkKlansman
  • Sam Elliott – A Star Is Born
  • Richard E. Grant – Copia originale (Can You Ever Forgive Me?)
  • Sam Rockwell – Vice - L'uomo nell'ombra (Vice)

Migliore attrice non protagonista

  • Regina King – Se la strada potesse parlare (If Beale Street Could Talk)
  • Amy Adams – Vice - L'uomo nell'ombra (Vice)
  • Marina de Tavira – Roma
  • Emma Stone – La favorita (The Favourite)
  • Rachel Weisz – La favorita (The Favourite)

Migliore sceneggiatura originale

  • Nick Vallelonga, Brian Currie e Peter Farrelly – Green Book
  • Deborah Davis e Tony McNamara – La favorita (The Favourite)
  • Paul Schrader – First Reformed - La creazione a rischio (First Reformed)
  • Alfonso Cuarón – Roma
  • Adam McKay – Vice - L'uomo nell'ombra (Vice)

Migliore sceneggiatura non originale

  • Charlie Wachtel, David Rabinowitz, Kevin Willmott e Spike Lee – BlacKkKlansman
  • Joel ed Ethan Coen – La ballata di Buster Scruggs (The Ballad of Buster Scruggs)
  • Nicole Holofcener e Jeff Whitty – Copia originale (Can You Ever Forgive Me?)
  • Barry Jenkins – Se la strada potesse parlare (If Beale Street Could Talk)
  • Eric Roth, Bradley Cooper e Will Fetters – A Star Is Born

Miglior film straniero

  • Roma, regia di Alfonso Cuarón (Messico)
  • Un affare di famiglia (万引き家族 Manbiki kazoku?), regia di Hirokazu Kore'eda (Giappone)
  • Cafarnao (کفرناحوم), regia di Nadine Labaki (Libano)
  • Cold War (Zimna wojna), regia di Paweł Pawlikowski (Polonia)
  • Opera senza autore (Werk ohne Autor), regia di Florian Henckel von Donnersmarck (Germania)

Miglior film d'animazione

  • Spider-Man - Un nuovo universo (Spider-Man - Into the Spider Verse), regia di Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman
  • Gli Incredibili 2 (Incredibles 2), regia di Brad Bird
  • Ralph spacca Internet (Ralph Breaks the Internet), regia di Phil Johnston e Rich Moore
  • Mirai (未来のミライ|Mirai no Mirai), regia di Mamoru Hosoda
  • L'isola dei cani (Isle of Dogs), regia di Wes Anderson

Migliore fotografia

  • Alfonso Cuarón – Roma
  • Łukasz Żal – Cold War (Zimna wojna)
  • Robbie Ryan – La favorita (The Favourite)
  • Caleb Deschanel – Opera senza autore (Werk ohne Autor)
  • Matthew Libatique – A Star Is Born

Migliore scenografia

  • Hannah Beachler e Jay Hart – Black Panther
  • Fiona Crombie e Alice Felton – La favorita (The Favourite)
  • Nathan Crowley e Kathy Lucas – First Man - Il primo uomo (First Man)
  • John Myhre e Gordon Sim – Il ritorno di Mary Poppins (Mary Poppins Returns)
  • Eugenio Caballero e Barbara Enriquez – Roma

Miglior montaggio

  • John Ottman – Bohemian Rhapsody
  • Barry Alexander Brown – BlacKkKlansman
  • Yorgos Mavropsaridis – La favorita (The Favourite)
  • Patrick J. Don Vito – Green Book
  • Hank Corwin – Vice - L'uomo nell'ombra (Vice)

Migliore colonna sonora

  • Ludwig Göransson – Black Panther
  • Terence Blanchard – BlacKkKlansman
  • Alexandre Desplat – L'isola dei cani (Isle of Dogs)
  • Marc Shaiman – Il ritorno di Mary Poppins (Mary Poppins Returns)
  • Nicholas Britell – Se la strada potesse parlare (If Beale Street Could Talk)

Migliore canzone

  • Shallow (musica e testi di Lady Gaga, Mark Ronson, Anthony Rossomando e Andrew Wyatt) – A Star Is Born
  • All the Stars (musica e testi di Kendrick Lamar, SZA, Sounwave e Al Shux) – Black Panther
  • I'll Fight (musica e testi di Diane Warren) – RBG
  • The Place Where Lost Things Go (musica di Marc Shaiman, testi di Marc Shaiman e Scott Wittman) – Il ritorno di Mary Poppins (Mary Poppins Returns)
  • When a Cowboy Trades His Spurs for Wings (musica e testi di David Rawlings e Gillian Welch) – La ballata di Buster Scruggs (The ballad of Buster Scruggs)

Migliori effetti speciali

  • Paul Lambert, Ian Hunter, Tristan Myles e J. D. Schwalm – First Man - Il primo uomo (First Man)
  • Dan DeLeeuw, Kelly Port, Russell Earl e Dan Sudick – Avengers: Infinity War
  • Christopher Lawrence, Michael Eames, Theo Jones e Chris Corbould – Ritorno al Bosco dei 100 Acri (Christopher Robin)
  • Roger Guyett, Grady Cofer, Matthew E. Butler e David Shirk – Ready Player One
  • Rob Bredow, Patrick Tubach, Neal Scanlan e Dominic Tuohy – Solo: A Star Wars Story

Miglior sonoro

  • Paul Massey, Tim Cavagin e John Casali – Bohemian Rhapsody
  • Steve Boeddeker, Brandon Proctor e Peter Devlin – Black Panther
  • Jon Taylor, Frank A. Montaño, Ai-Ling Lee e Mary H. Ellis – First Man - Il primo uomo (First Man)
  • Skip Lievsay, Craig Henighan e José Antonio García – Roma
  • Tom Ozanich, Dean Zupancic, Jason Ruder e Steve Morrow – A Star Is Born

Miglior montaggio sonoro

  • John Warhurst e Nina Hartstone – Bohemian Rhapsody
  • Benjamin A. Burtt e Steve Boeddeker – Black Panther
  • Ai-Ling Lee e Mildred Iatrou Morgan – First Man - Il primo uomo (First Man)
  • Ethan Van der Ryn e Erik Aadahl – A Quiet Place - Un posto tranquillo (A Quiet Place)
  • Sergio Díaz e Skip Lievsay – Roma

Migliori costumi

  • Ruth Carter – Black Panther
  • Mary Zophres – La ballata di Buster Scruggs (The Ballad of Buster Scruggs)
  • Sandy Powell – La favorita (The Favourite)
  • Sandy Powell – Il ritorno di Mary Poppins (Mary Poppins Returns)
  • Alexandra Byrne – Maria regina di Scozia (Mary Queen of Scots)

Miglior trucco e acconciatura

  • Greg Cannom, Kate Biscoe e Patricia DeHaney – Vice - L'uomo nell'ombra (Vice)
  • Göran Lundström e Pamela Goldammer – Border - Creature di confine (Border)
  • Jenny Shircore, Marc Pilcher e Jessica Brooks – Maria regina di Scozia (Mary Queen of Scots)

Miglior documentario

  • Free Solo, regia di Jimmy Chin e Elizabeth Chai Vasarhelyi
  • Hale County This Morning, This Evening, regia di RaMell Ross
  • Minding the Gap, regia di Bing Liu
  • Of Fathers and Sons, regia di Talal Derki
  • RBG, regia di Betsy West e Julie Cohen

Miglior cortometraggio documentario

  • Period. End of Sentence., regia di Rayka Zehtabchi
  • Black Sheep, regia di Ed Perkins
  • End Game, regia di Rob Epstein e Jeffrey Friedman
  • Lifeboat, regia di Skye Fitzgerald
  • A Night at the Garden, regia di Marshall Curry

Miglior cortometraggio

  • Skin, regia di Guy Nattiv
  • Detainment, regia di Vincent Lambe
  • Fauve, regia di Jeremy Comte
  • Marguerite, regia di Marianne Farley
  • Madre, regia di Rodrigo Sorogoyen

Miglior cortometraggio d'animazione

  • Bao, regia di Domee Shi
  • Animal Behaviour, regia di Alison Snowden, David Fine
  • Late Afternoon, regia di Louise Bagnall
  • One Small Step, regia di Andrew Chesworth e Bobby Pontillas
  • Weekends, regia di Trevor Jimenez

domenica 24 febbraio 2019

Independent Spirit Awards 2019 - vince 'Se la Strada Potesse Parlare'

Come da tradizione, il giorno prima degli Oscar vengono assegnati gli Independent Spirit Awards, i premi del Cinema indipendente americano (con un budget inferiore ai 20 milioni di dollari).

A vincere come miglior film è stato Se la Strada Potesse Parlare di Barry Jenkins, che si è portato a casa anche il premio per la migliore regia.
Tra gli attori, ancora una conferma per Glenn Close (The Wife), premiata come migliore attrice, e per Regina King (Se la Strada Potesse Parlare) nella categoria delle migliori attrici non protagoniste. Il premio come migliore attore protagonista è stato assegnato invece a Ethan Hawke (Firts Reformed), che non è candidato agli Oscar, mentre quello come migliore attore non protagonista è andato a Richard E. Grant (Copia Originale).

C'è anche un po' di Italia tra i vincitori, due riconoscimenti infatti sono andati a Suspiria, il film di Luca Guadagnino è stato premiato per la migliore fotografia e ha poi ricevuto il premio Robert Altman.
Un premio anche per Roma di Alfonso Cuaron, premiato come miglior film internazionale. Sorry To Bother You è la migliore opera prima.

Ecco l'elenco dei vincitori.

Miglior film: Se la strada potesse parlare

Miglior regista: Barry Jenkins (Se la strada potesse parlare)

Miglior attrice protagonista: Glenn Close (The Wife)

Miglior attore protagonista: Ethan Hawke (First Reformed)

Miglior attrice non protagonista: Regina King (Se la strada potesse parlare)

Miglior attore non protagonista: Richard E. Grant (Copia originale)

Miglior opera prima: Sorry To Bother You

Miglior sceneggiatura: Copia originale

Miglior sceneggiatura opera prima: Eighth Grade

Miglior fotografia: Sayombhu Mukdeeprom (Suspiria)

Miglior montaggio: A Beautiful Day

Miglior documentario: Won't You Be My Neighbor?

Miglior film internazionale: Roma

Premio Robert Altman: Suspiria

Premio John Cassavetes: En el Septimo Dia

Bonnie Award: Debra Granik

Premio al produttore: Shrihari Sathe

Premio Someone To Watch (Qualcuno da tenere d'occhio): Alex Moratto, regista di Socrates

Premio Truer Than Fiction: Bing Liu, regista di Minding The Gap.

mercoledì 20 febbraio 2019

Oscar 2019 - le nostre recensioni degli otto candidati come Miglior Film

Domenica 24 febbraio si terrà la 91a edizione degli Academy Awards. Sono "solo" otto i titoli che si contenderanno il premio più importante, l'Oscar per il miglior film, in una corsa alla statuetta che quest'anno sembra molto più incerta degli anni precedenti. Non c'è un vero favorito, tra gli otto ci sono titoli che sembrano avere più chance di altri, uno potrebbe segnare una clamorosa doppietta, ma anche un paio di outsider che potrebbero intromettersi a sorpresa.
Otto candidati che abbracciano generi molto diversi tra loro, ci sono due biopic, tra musica e commedia, due film che trattano il tema del razzismo in modo molto differente, c'è un atipico film in costume, un elegante film d'autore, il remake di un classico e, per la prima volta, è presente anche un cinecomic.


Per sapere chi si porterà a casa la statuetta dovremo aspettare domenica notte, intanto ecco le nostre recensioni degli otto titoli candidati.

Black Panther, diretto da Ryan Coogler

BlacKkKlansman, diretto da Spike Lee

Bohemian Rhapsody, diretto da Bryan Singer

La Favorita, diretto da Yorgos Lanthimos

Green Book, diretto da Peter Farrelly

Roma, diretto da Alfonso Cuarón

A Star is Born, diretto da Bradley Cooper

Vice - L'Uomo nell'Ombra, di Adam McKay


La redazione di Frame

martedì 19 febbraio 2019

David di Donatello 2019 - le nomination

Sono state annunciate questa mattina le nomination ai David di Donatello 2019.

A dominare è Dogman di Matteo Garrone, che ha ricevuto ben 15 nomination. A seguire, con 13, Capri, Revolution, poi Chiamami col Tuo Nome e Loro (12).
Già annunciato i David per il miglior film straniero, assegnato a Roma di Alfonso Cuaron, e per il migliore cortometraggio (Frontiera di Alessandro Di Gregorio), mentre il David dello spettatore verrà assegnato molto probabilmente a Bohemian Rhapsody.

Curiosità: per Luca Guadagnino è la prima nomination ai David di Donatello. Da sottolineare la nomination a Ennio Fantastichini, scomparso lo scorso dicembre.

Questa è la prima votazione della nuova giuria dei David (riformata dopo le polemiche dello scorso e in cui, va detto, qualche nome manca), su 1570 membri hanno votato in 1265, poco più dell'80%.

La cerimonia di premiazione si terrà il 27 marzo e sarà trasmessa in diretta su Rai 1. Ecco le nomination.

Miglior film
Chiamami col tuo nome
Dogman
Euforia
Lazzaro felice
Sulla mia pelle

Miglior regia
Mario Martone per Capri-Revolution
Luca Guadagnino per Chiamami col tuo nome
Matteo Garrone per Dogman
Valeria Golino per Euforia
Alice Rohrwacher per Lazzaro felice

Miglior regista esordiente - Premio Gianluigi Rondi
Luca Facchini per Fabrizio De André - Principe Libero
Simone Spada per Hotel Gagarin
Fabio e Damiano D’Innocenzo per La terra dell’abbastanza
Valerio Mastandrea per Ride
Alessio Cremonini per Sulla mia pelle

Miglior attrice protagonista
Marianna Fontana per Capri-Revolution
Pina Turco per Il vizio della speranza
Elena Sofia Ricci per Loro
Alba Rohrwacher per Troppa grazia
Anna Foglietta per Un giorno all’improvviso

Miglior attore protagonista 
Marcello Fonte per Dogman
Riccardo Scamarcio per Euforia
Luca Marinelli per Fabrizio De André -Principe Libero
Toni Servillo per Loro
Alessandro Borghi per Sulla mia pelle

Miglior attrice non protagonista
Donatella Finocchiaro per Capri-Revolution
Marina Confalone per Il vizio della speranza
Nicoletta Braschi per Lazzaro felice
Kasia Smutniak per Loro
Jasmine Trinca per Sulla mia pelle

Miglior attore non protagonista
Massimo Ghini per A casa tutti bene
Edoardo Pesce per Dogman
Valerio Mastandrea per Euforia
Ennio Fantastichini per Fabrizio De André - Principe Libero
Fabrizio Bentivoglio per Loro

Miglior sceneggiatura originale
Matteo Garrone, Massimo Gaudioso e Ugo Chiti per Dogman
Francesca Marciano, Valia Santella, Valeria Golino per Euforia
Fabio e Damiamo D’Innocenzo per La terra dell’abbastanza
Alice Rohrwacher per Lazzaro felice
Alessio Cremonini, Lisa Nur Sultan per Sulla mia pelle

Miglior sceneggiatura non originale
James Ivory, Luca Guadagnino e Walter Fasano per Chiamami col tuo nome
Stephen Amidon, Francesca Archibugi, Francesco Piccolo, Paolo Virzì per Ella & John
Stefano Mordini, Massimiliano Catoni per Il testimone invisibile
Oscar Glioti, Valerio Mastandrea, Johnny Palomba, Zerocalcare per La profezia dell’armadillo
Nicola Guaglianone e Luca Miniero per Sono tornato

Miglior produttore
Chiamami col tuo nome
Dogman
La terra dell’abbastanza
Lazzaro felice
Sulla mia pelle

Miglior autore della fotografia
Michele D’Attanasio per Capri-Revolution
Sayombhu Mukdeeprom per Chiamai col tuo nome
Nicolaj Bruel per Dogman
Paolo Carnera per La terra dell’abbastanza
Hélène Louvart per Lazzaro felice

Miglior musicista
Nicola Piovani per A casa tutti bene
Sascha Ring e Philipp Thimm per Capri-Revolution
Michele Braga per Dogman
Nicola Tescari per Euforia
Lele Marchitelli per Loro
Mokadelic per Sulla mia pelle

Miglior scenografo
Giancarlo Muselli per Capri-Revolution
Samuel Deshors per Chiamami col tuo nome
Dimitri Capuani per Dogman
Emita Frigato per Lazzaro felice
Stefania Cella per Loro

Miglior costumista
Ursula Patzak per Capri-Revolution
Giulia Piersanti per Chiamami col tuo nome
Massimo Cantini Parrini per Dogman
Loredana Buscemi per Lazzaro felice
Carlo Poggioli per Loro

Miglior truccatore
Alessandro D’Anna per Capri-Revolution
Fernanda Perez per Chiamami col tuo nome
Dalia Colli e Lorenzo Tamburini per Dogman
Maurizio Silvi per Loro
Roberto Pastore per Sulla mia pelle

Miglior acconciatore
Gaetano Panico per Capri-Revolution
Manolo Garcia per Chiamami col tuo nome
Daniela Tartari per Dogman
Aldo Signoretti per Loro
Massimo Gattabrusi per Moschettieri del re

Miglior montatore
Jacopo Quadri e Natalie Cristiani per Capri-Revolution
Walter Fasano per Chiamami col tuo nome
Marco Spoletini per Dogman
Giogiò Franchini per Euforia
Chiara Vullo per Sulla mia pelle

Miglior suono
Capri-Revolution
Chiamami col tuo nome
Dogman
Lazzaro felice
Loro

Migliori effetti visivi
Capri-Revolution
Dogman
Il ragazzo invisibile - Seconda generazione
La befana vien di notte
Loro
Michelangelo - Infinito

Miglior documentario
Arrivederci Saigon di Wilma Labate
Friedkin Uncut di Francesco Zippel
L’arte viva di Julian Schnabel di Pappi Corsicato
La strada dei Samouni di Stefano Savona
Santiago, Italia di Nanni Moretti

Miglior film straniero
Roma di Alfonso Cuaron - vincitore
Bohemian Rapsody di Dexter Fletcher e Bryan Singer
Cold War di Pawel Pawlikowski
Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson
Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh

Miglior cortometraggio
Vincitore: Frontiera di Alessandro Di Gregorio

lunedì 11 febbraio 2019

BAFTA 2019 - sette premi a La Favorita, ma è Roma il miglior film

Sono stati consegnati ieri sera i BAFTA 2019, gli "Oscar" britannici.

Mattatore della serata è stato il film La Favorita, di Yorgos Lanthimos, che si è portato a casa ben 7 premi, tra cui quelli per la migliore attrice protagonista (Olivia Colman), attrice non protagonista (Rachel Weisz) e miglior film inglese. Il film di Lanthimos però non ha vinto il BAFTA per il miglior film dell'anno, andato a Roma di Alfonso Cuarón, che ha vinto anche il premio come miglior film non in lingua inglese e quello per la fotografia.

Se per le attrici le previsioni in chiave Oscar sono ancora un po' sospese, dai premi BAFTA agli attori sono arrivate invece solo conferme. Rami Malek (Bohemian Rhapsody) è stato premiato come migliore attore protagonista, mentre Mahershala Ali (Green Book) come migliore attore non protagonista.

Spike Lee si è portato a casa il premio per la migliore sceneggiatura per il suo BlacKkKlansman. Miglior film d'animazione Spider-Man: Un Nuovo Universo.

Ecco tutti i vincitori della serata.

FILM
“Roma”

REGISTA
Alfonso Cuaron, “Roma”

ATTORE
Rami Malek, “Bohemian Rhapsody”

ATTRICE
Olivia Colman, “The Favourite”

ATTORE NON PROTAGONISTA
Mahershala Ali, “Green Book”

ATTRICE NON PROTAGONISTA
Rachel Weisz, “The Favourite”

SCENEGGIATURA ORIGINALE
“The Favourite”, Deborah Davis, Tony McNamara

SCENEGGIATURA ADATTATA
“BlacKkKlansman”, Spike Lee, David Rabinowitz, Charlie Wachtel, Kevin Willmott

COLONNA SONORA
“A Star is Born”, Bradley Cooper, Lady Gaga, Lukas Nelson

FILM NON IN LINGUA INGLESE
“Roma”, Alfonso Cuarón, Gabriela Rodríguez

DOCUMENTARIO
“Free Solo”, Elizabeth Chai Vasarhelyi, Jimmy Chin, Shannon Dill, Evan Hayes

FILM D’ANIMAZIONE
“Spider-Man: Into the Spider-Verse”, Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman, Phil Lord

FILM BRITANNICO
“The Favourite”, Yorgos Lanthimos, Ceci Dempsey, Ed Guiney, Lee Magiday, Deborah Davis, Tony McNamara

FOTOGRAFIA
“Roma”, Alfonso Cuarón

MONTAGGIO
“Vice”, Hank Corwin

SCENOGRAFIE
“The Favourite”, Fiona Crombie, Alice Felton

COSTUMI
“The Favourite”, Sandy Powell

TRUCCO E PARRUCCO
“The Favourite”, Nadia Stacey

SUONO
“Bohemian Rhapsody”, John Casali, Tim Cavagin, Nina Hartstone, Paul Massey, John Warhurst

EFFETTI VISIVI
“Black Panther”, Geoffrey Baumann, Jesse James Chisholm, Craig Hammack, Dan Sudick

DEBUTTO DI UN REGISTA, SCENEGGIATORE O PRODUTTORE INGLESE
“Beast”, Michael Pearce (Writer/Director), Lauren Dark (Producer)

CORTO ANIMATO INGLESE
“Roughhouse”, Jonathan Hodgson, Richard Van Den Boom

CORTO INGLESE
“73 Cows”, Alex Lockwood

EE RISING STAR AWARD (Votato dal Pubblico) 
Letitia Wright

CONTRIBUTO INGLESE AL CINEMA
Elizabeth Karlsen e Stephen Woolley, Number 9 Films

BAFTA FELLOWSHIP
Thelma Schoonmaker

venerdì 8 febbraio 2019

Dragon Trainer - Il Mondo Nascosto - la recensione

Il giovane Hiccup si trova di fronte a un problema: l'isola di Berk è satura di draghi e un terribile cacciatore è alla ricerca del suo fido compagno Sdentato. L'unica possibilità di salvezza per i cittadini dell'isola (sia draghi che non) risiede nel trovare il leggendario Mondo Nascosto, luogo in cui i draghi vivono in pace e tranquillità.

Dragon Trainer - Il Mondo Nascosto, la terza e ultima avventura popolata di draghi della DreamWorks, si conclude lievemente sottotono rispetto ai precedenti capitoli che dalla loro parte avevano dei forti messaggi e una componente originale davvero notevole.

Il Mondo Nascosto non propone particolari guizzi a livello strutturale. La trama è molto semplice e più di una volta si perde in sequenze lievemente allungate che però non minano la struttura emotiva dell'opera, che risulta comunque toccante nella conclusione e che non manca di emozionare lo spettatore più affezionato. Spettacolari alcune scene aeree di combattimento (come di consueto) arricchite da un comparto visivo davvero notevole, tecnicamente parlando, elementi come acqua e sabbia sono ricreati in maniera magistrale.
La regia di Dean DeBlois (già regista del secondo capitolo e co-regista del primo) risulta fluida, mai forzata e ben orchestrata, insieme ad una colonna sonora sempre di ottimo livello firmata da John Powell.

Inutile dire quindi che, seppure con piccoli punti inferiori rispetto ai primi due film, le avventure finali di Hiccup e Sdentato non deluderanno i fan, sia di vecchia data che non, confermando quanto Dragon Trainer sia una delle saghe animate più degne di nota della DreamWorks e in ambito animato in generale.

Lunga vita a Hiccup e a Sdentato!


mercoledì 6 febbraio 2019

Il Primo Re - la recensione

Quando nel 2016 Gabriele Mainetti fece uscire il suo straordinario Lo Chiamavano Jeeg Robot tutti parlarono di grande rinascita del cinema italiano, di cinema di genere, di esplosione sul mercato internazionale. In questi anni la realtà è stata molto più contenuta, ma non sono mancati gli esempi positivi, come Garrone e Matteo Rovere, autore di un film originale (per l'Italia) come Veloce come il Vento. Eppure Rovere il suo grande azzardo doveva ancora compierlo: girare un film storico, con influssi dal mito, nientemeno che Romolo e Remo, la fondazione di Roma, per di più girato interamente in proto-latino, con uno sforzo produttivo enorme e rischi ancora più grandi. Resta da capire se la scommessa è stata vinta.


Siamo nel 753 a.C. e la vicenda segue i due fratelli Romolo e Remo, interpretati da un lanciatissimo Alessandro Borghi e Alessio Lapice, vicenda che fra sacrifici di sangue, boschi pieni di spiriti, paludi infinite e tribù sabine senza scrupoli, porterà a compimento il destino scritto dagli dei e alla fondazione di una città come non ne sono mai esistite e non ne esisteranno mai: Roma.

Si possono ritrovare varie influenze provenienti da diverse parti: nella fotografia, tutta di luce naturale, è impossibile non rinvenire richiami al miglior Terrence Malick (un applauso, davvero, a Daniele Ciprì), nelle scene di lotta fra tribù la mente torna subito a Mel Gibson e al suo Apocalypto, così come l'uso di una lingua morta nei dialoghi (scelta davvero coraggiosa per un paese in cui ancora il doppiaggio la fa da padrone), o ancora il mescolarsi di storia e mito che non può non ricordare quanto fatto in televisione da  Michael Hirst in Vikings. Eppure nonostante tutto non si ha mai l'impressione di già visto, grazie soprattutto alla storia, per quanto conosciuta, che non lesina i colpi di scena e i momenti epici, e alla componente visiva, vera punta di diamante del film. 
Degna di nota è la colonna sonora, di grandissimo impatto ed estrema importanza in una pellicola di questo genere, Andrea Farri mescola sapientemente archi e soprattutto percussioni con grandissimo fascino, e la musica sottolinea le scene alla perfezione.


Potere, famiglia, destino, sacro e profano, temi universali dell'epica classica messi in scena con grande coraggio da Matteo Rovere, a cui si perdona anche qualche ingenuità registica, perché produrre un colossal storico-mitologico, con protagonista uno degli attori sulla cresta dell'onda, e consegnarlo allo spettatore in una lingua che non si parla da più di 2000 anni, era un azzardo che poteva rivelarsi un disastro. E invece è una specie di miracolo.