martedì 30 giugno 2020

Nuovo film di Pedro Almodovar con Penelope Cruz?

Dopo il grande successo di Dolor y GloriaPedro Almodovar è pronto per il suo prossimo film, non il suo primo progetto in lingua inglese, ma una pellicola spagnola in cui potrebbe tornare a dirigere la sua "musa" Penelope Cruz.

Pochi rapporti nel mondo del Cinema sono solidi come quello tra il regista spagnolo e l'attrice, i due potrebbero tornare a collaborare per la settima volta per il film Madres Paralelas.

Come raccontato a Variety da Agustin Almodovar, produttore e fratello del regista, il buon Pedro ha sfruttato la quarantena per mettersi al lavoro su una storia che voleva portare al cinema da molto tempo, una storia per raccontare la maternità. Madres Paralelas racconta di due madri che mettono al mondo i propri figli nello stesso giorno, con il film che seguirà le vite parallele delle due donne nei primi due anni di vita dei loro figli.

Al momento la presenza di Penelope Cruz non è stata confermata, ma l'attrice ha letto la sceneggiatura e, stando a quanto riportato, ne è entusiasta. A meno di impegni precedenti, difficile immaginare che rifiuterà il ruolo da protagonista, cioè una delle due madri.

Le riprese del film sono previste per febbraio 2021, per una uscita nelle sale a fine anno. Dopo questo film in Spagna, Pedro Almodovar dovrebbe mettersi al lavoro sul suo primo film in lingua inglese, A Manual for Cleaning Women, adattamento dei racconti della scrittrice americana Lucia Berlin (in Italia "La donna che scriveva racconti").

domenica 28 giugno 2020

Sacha Baron Cohen si è infiltrato in un comizio di estrema destra scatenando il panico

Non è nuovo a certe cose, stavolta Sacha Baron Cohen ha deciso di rischiare andando a scherzare con l'estrema destra americana.

L'attore ha scatenato il finimondo a Olympia, nello stato di Washington, dopo essersi infiltrato in una manifestazione dell'estrema destra, la March for Our Rights 3, organizzata dalla Washington Three Percenters per promuovere l'uso delle armi.

Cohen, travestito da contadino, avrebbe prenotato all'ultimo secondo un posto sul palco spacciandosi per sponsor, una volta davanti alla platea, l'attore ha iniziato a cantare una canzone dai toni estremamente razziste, contro Obama, i vaccini, il complotto della pandemia ("iniezioni dell’influenza di Whuan nei bambini"), contro le mascherine ("decapitare chiunque indossi una mascherina come fanno i Sauditi"). All'inizio la platea lo ha accolto molto bene, cantando anche alcune parti del testo, poi però qualcuno ha iniziato a capire e la situazione è precipitata.
Con un post su Facebook, uno dei membri del consiglio cittadino di Yelm ha attaccato Sacha Baron Cohen dicendo che la sua security avrebbe impedito agli organizzatori di farlo scendere dal palco e che poi lo avrebbero difeso quando l'attore è dovuto scappare dalla folla inferocita rifugiandosi su un'ambulanza.

Aspettiamo un commento di Sacha Baron Cohen. C'è chi ipotizza che l'attore stesse girando un nuovo episodio della serie di Showtime Who Is America?.

Ecco il video della sua esibizione.



sabato 27 giugno 2020

Anthony Mackie VS Marvel: "Ho fatto 7 film e ogni singola persona sul set era bianca"

L'onda delle proteste contro il razzismo sta scuotendo anche Hollywood (qui, qui e qui, potete leggere alcune delle puntate precedenti).

Stavolta è il turno di Anthony Mackie, il "Falcon" della saga degli Avengers, che durante un incontro organizzato da Variety, Actors on Actors, in cui ha dialogato con Daveed Diggs (protagonista della serie tv Snowpiercer), ha criticato in modo molto diretto i Marvel Studios per la poca diversità sul set e per il comportamento contrario su quello di Black Panther.

"Quando uscirà The Falcon and the Winter Soldier, sarò io il protagonista. Quando è uscito Snowpiercer, il protagonista eri tu. Abbiamo il potere e l’abilità di fare queste domande… Mi ha sempre dato fastidio l’idea di aver fatto sette film con i Marvel Studios in cui ogni produttore, ogni regista, ogni stuntman, ogni costumista, ogni assistente alla produzione, ogni singola persona era bianca.
[...]
Poi hanno fatto Black Panther, e hanno preso un regista nero, un produttore nero, un costumista nero, un coordinatore degli stunt nero. Se vogliamo, questa è una cosa anche più razzista. Perché se assumi i neri solo per “il film dei neri”, allora è come se dicessi che non sono abbastanza degni di un film con un cast prevalentemente composto da bianchi!
[...]
I Marvel Studios dovrebbero semplicemente ingaggiare la persona migliore per quel lavoro."

Le critiche dell'attore sono un po' superficiali, anche ingiuste, verso la Marvel che negli ultimi anni si è impegnata molto per favorire la diversità, non solo tra i personaggi, ma anche dietro la macchina da presa, Shang-Chi e Gli Eterni hanno due registi di origine asiatica, Destin Daniel Cretton e Chloé Zhao, tre degli ultimi film in produzione sono diretti da donne, Anna Boden è co-regista di Captain MarvelCate Shortland ha diretto Black Widow e, appunto, Chleé Zhao alla regia de Gli Eterni, in particolare quest'ultimo avrà il primo personaggio apertamente omosessuale. Forse Anthony Mackie avrebbe dovuto pensare anche a questo prima di criticare.


Margot Robbie protagonista di un nuovo Pirati dei Caraibi!

E' da mesi ormai che si parla di una possibile ripartenza del franchise di Pirati dei Caraibi, si è parlato di reboot, remake, di sequel, ma tutto sembrava ormai finito in alto mare. Qualcosa però si sta muovendo.

THR riporta che Margot Robbie sarà la protagonista di un nuovo film del franchise di Pirati dei Caraibi. Attenzione, non il reboot della saga, ma un nuovo film ambientato nello stesso universo che potrebbe essere l'inizio di un nuovo franchise parallelo.

Secondo quanto riportato, questo nuovo film, affidato alla sceneggiatrice Christina Hodson (Birds of Prey e il prossimo The Flash), non è il progetto di cui si parla da mesi, a cui stanno lavorando gli sceneggiatori Ted Elliott e Craig Mazin (Chernobyl), entrambi però sono prodotto da Jerry Bruckheimer.

Il secondo film, non quello con Margot Robbie ma il possibile sesto capitolo della saga originale, è ancora avvolto dall'incertezza, Kaya Scodelario e Brenton Thwaites, entrambi comparsi in Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar, hanno già firmato per un altro film ma al momento non ci sono certezze sul loro ritorno. La questione più spinosa però riguarda Johnny Depp, sulla sua partecipazione ci sono tanti rumor ma nessuna notizia certa, non è chiaro cosa voglia fare la produzione, incastrata tra le polemiche per i problemi giudiziari che stanno perseguitando l'attore (su cui onestamente è difficile prendere una posizione) e la consapevolezza che non può esserci Jack Sparrow senza Johnny Depp e che i fan della saga non prenderebbero affatto bene la sua assenza.

Aspettiamo aggiornamenti.

venerdì 26 giugno 2020

Jurassic World: Dominion: un altro importante ritorno da Jurassic Park!

"Dodgson! Dodgson! È arrivato Dodgson! ...Non gliene frega niente a nessuno". Così Dennis Nedry trattava Lewis Dodgson all'inizio di Jurassic Park, a distanza di anni però quel personaggio sta per tornare nel nuovo capitolo della saga.

Collider riporta che Lewis Dodgson tornerà in Jurassic World: Dominion e ad interpretarlo sarà l'attore Campbell Scott.
Nel primo film della saga, il personaggio era interpretato da Cameron Thor, attualmente in prigione per molestie sessuali.

In Jurassic Park, Dodgson ha un ruolo importante ma molto piccolo, è l'uomo che paga e consegna a Dennis Nedry la finta bomboletta di schiuma da barba per rubare gli embrioni dei dinosauri dal parco, ma nei libri di Michael Crichton ha un ruolo molto più centrale, soprattutto nel sequel, "Il Mondo Perduto", dov'è l'antagonista principale della storia (nel film è stato tagliato completamente, ma la pellicola è molto diversa dal libro).

In Jurassic World: Dominion, ritroveremo Dodgson come CEO della Biosyn Genetics, rivale della InGen, ma che ruolo avrà nella storia? sarà un villain o addirittura il villain principale? il suo ruolo sarà collegato a quello del Dr. Wu (BD Wong)? oppure sarà solamente un cameo? al momento non ci sono indicazioni o rumor al riguardo.

Quello di Dodgson sarà un altro ritorno dal mitico Jurassic Park di Steven Spielberg, come sappiamo infatti, oltre ai protagonisti di Jurassic World, interpretati da Bryce Dallas Howard e Chris Pratt, in Dominion ci sarà il grande e attesissimo ritorno del Dr. Alan Grant (Sam Neill), la dott.ssa Ellie Sattler (Laura Dern), e il dottor Ian Malcom (Jeff Goldblum), non per delle partecipazioni nostalgiche ma come protagonisti della pellicola.

Le riprese del film, sospese nei mesi scorsi a causa della pandemia, riprenderanno nei prossimi giorni nei Pinewood Studios, nel Regno Unito, e dovrebbero svolgersi anche a Malta, Hawaii e Canada. L'uscita del film è fissata per giugno 2021.

Slitta ancora l'uscita USA di Tenet. E in Italia? [AGGIORNAMENTO]

La nuova importante impennata di contagi da Covid-19 negli Stati Uniti sta mettendo a rischio le riaperture, molte catene di cinema infatti hanno deciso di aspettare e rimandare l'apertura delle sale.

Per questo motivo la Warner ha deciso di spostare ancora l'uscita di Tenet, nuovo attesissimo film di Christopher Nolan, che dal 3 agosto slitta al 12 agosto.

In numeri in crescita del contagio negli USA hanno costretto la Warner a una certa flessibilità nella strategia, come dichiarato da un portavoce della major.

"La Warner Bros. si impegna a portare Tenet agli spettatori al cinema, sul grande schermo, quando gli esercenti saranno pronti e i responsabili della salute pubblica daranno il via libera. In questo momento quello di cui c’è bisogno è flessibilità, perciò non stiamo trattando questo film come una tipica uscita cinematografica. Abbiamo scelto di far uscire il film a metà settimana per permettere al pubblico di scoprirlo con calma, intendiamo restare al cinema più a lungo, molto più della norma, sviluppando così una strategia di uscita molto diversa eppure di successo".

Slitta anche il ritorno in sala di Inception, che quest'anno festeggia il suo decennale e che uscirà con un'anteprima di Tenet, il film con Leonardo DiCaprio infatti non uscirà più il 17 luglio ma il 31 luglio.
Il film di Nolan potrebbe non essere l'unico a spostarsi, secondo alcuni rumor, anche Il giorno sbagliato (Unhinged), con Russell Crowe, sarà costretto a uno slittamento, e sembra che anche la Disney stia programmando lo spostamento di Mulan.

Per quanto riguarda l'Italia, al momento la divisione italiana della Warner non ha comunicato spostamenti della data d'uscita di Tenet nel nostro paese, che resta fissata per il 3 agosto.

Aspettiamo aggiornamenti.

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Come era ipotizzabile, dopo lo slittamento dell'uscita americana di Tenet, anche quella italiana si sposta di qualche giorno.
La divisione italiana della Warner ha comunicato che il film non uscirà più il 3 agosto ma il 26 AGOSTO.

Una decisione che non sorprende.

giovedì 25 giugno 2020

Una petizione per rimuovere Split da Netflix perché irrispettoso verso chi soffre di DDI

In questi ultimi giorni si moltiplicano le richieste di revisione di molti film a causa del loro contenuto ritenuto da qualcuno "poco sensibile, razzista, o discriminatorio". Prima è toccato a Via col Vento, poi è arrivata la lista di un giornalista di Variety, infine Sky Cinema UK che ha deciso di aggiungere diclaimer prima di alcune pellicole, anche insospettabili.

Capito il meccanismo, online è un fiorire di richieste di revisioni o censure, l'ultima è una petizione comparsa su Change.org per far rimuovere il film Split dal catalogo di Netflix.

Chi ha deciso di far partire questa petizione, che ha fino ad ora ha raccolto 1300 firme, accusa il film di Shyamalan di aver messo in scena una rappresentazione distorta e denigratoria del disturbo dissociativo dell’identità (DDI), facendo credere che chi soffre di questa patologia sia automaticamente portato ad essere un violento, e suggerisce anche l'idea che queste persone siano capaci di "metamorfosi fisiche", diventando una specie di mostri, mettendo così in cattiva luce chi ne soffre. Per sostenere la propria tesi, la petizione tira in ballo anche Psycho di Alfred Hitchcok.

"Nel film Split, scritto e diretto da M. Night Shyamalan, un uomo con il disturbo dissociativo dell’identità è mostrato come un predatore. Questo film mostra questo disturbo in maniera incorretta e inappropriata in molti modi; esagerando sulla rarità delle persone affetta da questo disturbo, insinuando che gli affetti siano capaci di compiere metamorfosi fisiche vere e proprie e, soprattutto, facendo tornare alla ribalta il falso mito creato da Hollywood e introdotto da film come Psycho, ossia che le persone con il disturbo dissociativo dell’identità siano più inclini alla violenza o possano fare del male agli altri. Quando, al contrario, persone con questo e altri disturbi di natura mentale sono più propense ad essere le vittime che i carnefici."

La petizione chiede quindi a Netflix di rimuovere il film dal catalogo (negli USA) oppure di aggiungere un avviso prima dell'inizio del film in cui viene spiegato che "il film non è rappresentativo dell’intera comunità di persone affette da disturbo dissociativo dell’identità".

Considerando che il film è uscito ben tre anni fa, è facile pensare che chi ha deciso di lanciare questa petizione stia cercando di sfruttare questa onda "revisionista" che si sta abbattendo contro i film, ma sembra anche ignorare il fatto che il Split è ispirato a una storia vera, quella di Billy Milligan, un criminale colpevole di aver rapito, violentato e ucciso tre studentesse, e poi, per la prima volta nella storia giudiziaria americana, assolto per infermità mentale perché affetto da DDI. Milligan aveva 24 personalità diverse e perfettamente sviluppate rinchiuse nella sua testa, compresa una che fungeva da fusione di tutte le altre. M. Night Shyamalan ha semplicemente preso questa storia, letta nel libro "Una Stanza Piena di Gente", e l'ha trasformata in un ottimo horror, che è quello che da sempre fanno i registi e chi lavora nel Cinema: raccontare storie ispirandosi alla realtà.

mercoledì 24 giugno 2020

Tra Diabolik e il prossimo film di Scorsese, ecco il listino di 01 Distribution

01 Distribution ha presentato il listino 2020, tra il ritorno in sala di alcune pellicole bloccate dalla pandemia, a titoli molto attesi, italiani e stranieri.

Da luglio a dicembre, un programma molto fitto, che culmina a dicembre, nel periodo natalizio, con l'uscita di due dei film italiani più attesi della stagione, Freaks Out di Gabriele Mainetti e Diabolik dei fratelli Manetti.
Il 17 settembre invece uscirà il film Mister Link, cioè il candidato all'Oscar 2020, e vincitore del Golden Globe, Missing Link, film d'animazione della LAIKA uscito nelle sale USA ad aprile 2019.

Sono stati annunciati anche alcuni titoli per il 2021, tra questi spicca il nuovo film di Nanni Moretti, Tre Piani, rinviato all'inizio del prossimo anno, sfuma quindi l'ipotesi di vederlo a Venezia. 01 inoltre ha inserito nel programma uno dei film più attesi, non solo in Italia ma nel mondo, Killers of the Flower Moon, nuovo film di Martin Scorsese, con Leonardo DiCaprio e Robert De Niro.

Ecco le uscite da luglio a dicembre.

- 15 luglio: Gli anni più belli, di Gabriele Muccino;

- 11 agosto: The Turning – La casa del male, horror di Floria Sigismondi;

- 19 agosto: Volevo nascondermi, di Giorgio Diritti;

- 17 settembre: Mister Link, film d'animazione della LAIKA;

- 17 settembre: Miss Marx, di Susanna Nicchiarelli (possibile a Venezia);

- 24 settembre: Il giorno sbagliato (Unhinged), thriller con Russell Crowe;

- 1 ottobre: Lacci, dramma familiare di Daniele Luchetti, con Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini (possibile a Venezia);

- 8 ottobre: Divorzio a Las Vegas, commedia con Giampaolo Morelli, Andrea Delogu;

- 29 ottobre: Come play – Gioca con me, di Jacob Chase;

- 5 novembre: Il cattivo poeta, con Sergio Castellitto nel ruolo di Gabriele D'Annunzio;

- 26 novembre: Ritorno al crimine, sequel di Non ci Resta che il Crimine, con Marco Giallini, Alessandro Gassmann, Edoardo Leo, Gianmarco Tognazzi;

- 16 dicembre: Freaks Out, di Gabriele Mainetti, con Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini;

- 31 dicembre: Diabolik, dei fratelli Manetti, con Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea.

Nell'immagine in alto, la timeline delle uscite, nell'immagine qui sotto, le mini schede dei film elencati e altri presenti nel listino. Qui il link per il sito ufficiale.



lunedì 22 giugno 2020

The Flash: Michael Keaton in trattative per interpretare... Batman!

Si torna a parlare del film standalone su Flash che potrebbe vedere un clamoroso ritorno.

La bomba la sgancia The Wrap, il sito riporta che Michael Keaton sarebbe stato contattato per un ruolo nel film, più precisamente per tornare ad interpretare Batman!

Nei giorni scorsi Barbara Muschietti, produttrice del film e sorella di Andy Muschietti (It), che lo dirigerà, aveva annunciato grandi notizie in arrivo, e questa sarebbe decisamente una grande notizia.
Le trattative tra l'attore e la produzione sarebbero solo agli inizi, quindi è ancora tutto in forse, ma Michael Keaton è uno dei Batman più amati di sempre, protagonista dei due bellissimi film diretti da Tim Burton, e se la notizia venisse confermata ufficialmente, e le trattative andassero effettivamente in porto, sarebbe un gran bel colpo per la DC e la Warner.
La presenza del "vecchio Bruce Wayne" potrebbe aprire a un multiverso DC, che in un certo senso è già iniziato con la presenza di diversi Joker.

Secondo il sito, Michael Keaton sarà proprio il Batman dei film di Tim Burton, trent'anni più vecchio, che incontrerà Flash (Ezra Miller) dopo che quest'ultimo, tornato indietro nel tempo per salvare la madre, inavvertitamente creerà un universo parallelo. Una storia ispirata a un fumetto del 2011.

Se la trattativa andrà a finire bene, Michael Keaton sarà così presente sia nell'Universo DC che in quello Marvel, l'attore infatti è l'Avvoltoio, villain di Spider-Man, e sarà presente nel film Morbius.

Le riprese di The Flash dovrebbero prendere il via a inizio 2021, quando Ezra Miller concluderà la lavorazione del terzo capitolo di Animali Fantastici.

Anche Sky Cinema UK mette i disclaimer, tra i film interessati ci sono I Goonies e Il Libro della Giungla

La questione HBO Max - Via col Vento ormai ha aperto un vaso di Pandora che sta prendendo delle pieghe davvero assurde e di difficile comprensione.

Il caso si allarga sempre di più, e dopo il giornalista di Variety che ha stilato una lista di dieci film da mettere "sotto accusa", sembra sia iniziata una specie gara tra i colossi dello streaming per cercare di allinearsi al nuovo pensiero. Stavolta tocca a Sky Cinema UK, che ha deciso di aggiungere dei disclaimer per avvertire lo spettatore delle "rappresentazioni culturali obsolete" di alcuni film.

"Sky si impegna a supportare l’antirazzismo e a migliorare la diversità e l’inclusione sia dentro che fuori lo schermo", ha dichiarato un portavoce della compagnia a Variety, "Esaminiamo costantemente tutti i contenuti dei canali di proprietà di Sky e, dove necessario, agiamo aggiungendo informazioni addizionali per i nostri clienti per dare modo di prendere una decisione informata nel momento in cui scelgono un film o uno show TV da guardare".

La lista delle pellicole interessate è molto variegata e alcuni titoli sono davvero sorprendenti: I Goonies, Colazione da Tiffany, Il Libro della Giungla (sia il Classico Disney che il film di Jon Favreau), L’Ultimo Samurai, Dumbo, Una Poltrona per Due, Aliens – Scontro Finale, Aladdin (Classico Disney), Via col Vento, Lawrence d’Arabia, Tropic Thunder, Lone Ranger, Il Cantante di Jazz, e La Piccola Ribelle.

Se per alcuni si vanno a ritirare fuori vecchissime polemiche, come Via col Vento, Colazione da Tiffany o Dumbo, altri sono delle vere sorprese per cui è difficile capire le motivazioni. Ad esempio lascia perplessi la scelta di inserire Tropic Thunder, un film comico grottesco che, in gran parte, ironizza proprio sul modo in cui spesso Hollywood affronta in modo sbagliato la cultura afroamericana, oppure Aliens - Scontro Finale, I Goonies, e Il Libro della Giungla.
Proprio prima del film d'animazione della Disney, poi riproposto in una bellissima versione live action da John Favreu, compare già l'avviso: "Questo film propone delle attitudini, un linguaggio e rappresentazioni culturali che oggi potrebbero risultare offensive".

Seguendo il ragionamento che ha portato a questa decisione, gli avvisi andrebbero messi al 90% dei film girati fino ad oggi, forse anche di più.

Vedremo quali altri canali streaming si adatteranno a questa nuova "linea di pensiero". Un avviso prima di un film non è una cosa grave, la speranza però è che la cosa non degeneri in altro, in limitazioni o addirittura censura, perché in quel caso la situazione diventerebbe molto grave.

venerdì 19 giugno 2020

Come Via col Vento, altri dieci film "sotto accusa" per i loro contenuti

Ha fatto scalpore nei giorni scorsi la decisione di HBO Max di ritirare momentaneamente Via col Vento dal catalogo per i suoi presunti "contenuti razzisti", il sarà poi rimesso con l'aggiunta di un disclaimer iniziale che spieghi allo spettatore il contesto storico e sociale per comprendere meglio il film.

Una decisione che ha lasciato perplessi molti appassionati di Cinema e che adesso rischia di coinvolgere anche altri film. Il giornalista di Variety, Tim Gray, ha stilato una lista di dieci titoli che, secondo lui, hanno bisogno di un cartello di spiegazione prima della visione. I film della lista attraversano un arco di tempo molto ampio, fino ai giorni nostri, ma come per Via col Vento, anche in questo caso alcune delle motivazioni sono davvero assurde.

Eccoli.

- Ispettore Callaghan: il Caso Scorpio è Tuo (1971), il film rappresenterebbe una legge troppo "fai da te", con poliziotti che seguono l'istinto, spesso in modo violento e prendendo in giro giudici liberali, invece delle regole.

- Forrest Gump (1994), prima accusato di eccessivo buonismo nei confronti di molte categorie, adesso viene accusato di rappresentare in modo "ostile" i manifestanti contro la guerra in Vietnam e la controcultura. Inoltre viene messo sotto accusa il nome del protagonista, Forrest, ispirato a un colonnello della secessione poi tra i fondatori del Ku Klux Klan. In realtà nel film la madre di Forrest gli spiega che il suo nome serve a ricordargli che non sempre si fanno le cose giuste.

- Indiana Jones e il Tempio Maledetto (1984), secondo il giornalista, il film è colpevole di rappresentare i villain come "primitivi e stranieri assetati di sangue, portando in scena dei ritratti negativi e stereotipati dell'India e delle tradizioni indù".

- Io Prima di Te (2016), la storia d'amore tra un uomo paralizzato e una donna sarebbe una sbagliata rappresentazione della disabilità. Motivo? l'uomo"la invita a vivere la sua vita al massimo, invece che vivere 'una vita a metà' con lui. Quindi si uccide, proponendo l'idea che il suicidio sia meglio rispetto a una vita con una disabilità".

- C'era una Volta a Hollywood (2019), colpevole di avere al centro della storia "due maschi bianchi di mezza età", nostalgici della vecchia Hollywood che si sentono minacciati dalle minoranze e dalle donne emancipate, secondo il giornalista i due protagonisti rappresentano a pieno lo slogan del presidente Trump MHGA (Make Hollywood Great Again). Il giornalista poi sottolinea la "controversa rappresentazione di Bruce Lee", e poi "le persone di colore sembrano non esistere e i 'Messicani', come vengono chiamati nel film, sono tutti posteggiatori o cameriere", e accusa il film di Tarantino di aver ignorato la campagna per la supremazia bianca di Charles Manson.

- Quelle Due (1961), un film da tutti considerato più unico che raro, visto che ha avuto il coraggio di raccontare l'amore di una donna verso un'altra donna nei complicati anni '60, ma non per il giornalista di Variety. Secondo lui, visto che la donna che confessa il suo amore all'amica finisce per togliersi la vita (in realtà a seguito delle calunnie della comunità) è una "cattiva rappresentazione della comunità LGBT".

- Sentieri Selvaggi (1956), celebre western di John Ford, con John Wayne nei panno di un veterano della Guerra Civile alla ricerca della nipote rapita dai Comanche. Il film sarebbe razzista, soprattutto a causa del personaggio principale, e i nativi americani vengono ritratti in modo comico e selvaggio.

- Il Silenzio degli Innocenti (1991), dove non viene specificato che il folle omicida Buffalo Bill non è un transessuale, quindi manderebbe un messaggio ambiguo verso la comunità transgender.

- La Taverna dell'Allegria (1942), film musicale con Fred Astaire, Bing Crosby, Joan Crawford, Judy Garland, Shirley Temple, tutti colpevoli di apparire con la faccia dipinta di nero in alcune scene, una rappresentazione considerata insensibile.

- True Lies (1994), il film di James Cameron porterebbe in scena una cattiva rappresentazione degli arabi, che nel film sono i terroristi, tutti fanatici religiosi e folli.

Onestamente, ci sembra che qui si stia sconfinando nell'assurdità. Seguendo questa linea di pensiero, la lista dei film da "censurare" o a cui aggiungere un disclaimer, sarebbe lunghissima, per non parlare di come questo potrebbe influire sui film futuri.

A questa lista, va aggiunta un'altra denuncia che arriva di nuovo dallo sceneggiatore di 12 Anni Schiavo, John Ridley, lo stesso che ha fatto mettere in croce Via col Vento. Stavolta Ridley se l'è presa con Quentin Tarantino e l'uso della parola "negro" nei suoi film.

"In un certo senso gode ad utilizzare quella parola. Non la usa in un particolare contesto, la usa tanto per fare, gli piace", ha detto Ridley, che poi ha comunque specificato che censurare i film è impossibile, "Fa male e fa arrabbiare. Ma allo stesso tempo non mi metterei lì a dire: 'Ok, non puoi mai utilizzare quella parola".

Per il momento Tarantino non ha risposto a questa accusa.

Addio a Bilbo Baggins, a 88 anni è morto Ian Holm

Se n'è andato all'età di 88 anni l'attore britannico Ian Holm.

A dare la notizia, tramite il Guardian, è stato il suo agente: "È con profonda tristezza che annunciamo che Sir Ian Holm è morto questa mattina all’età di 88 anni. È morto pacificamente in ospedale, circondato dalla sua famiglia e da chi si prendeva cura di lui. Affascinante, gentile ed enormemente talentuoso: ci mancherà tantissimo".

Holm era malato da tempo e qualche giorno fa aveva mandato un messaggio ai suoi colleghi intervenuti nella reunion in videochiamata de Il Signore degli Anelli organizzata da Josh Gad.

"Carissimi amici… Mi dispiace non potervi vedere di persona. Mi mancate tutti e spero che le vostre avventure vi stiano portando i tanti luoghi diversi. Io sono in lockdown nella mia casa.
Con tutto il mio affetto, Ian Holm."

Una carriera molto lunga, iniziata negli anni '60 e segnata da molti film importanti, spaziando in tutti i generi dai blockbuster agli sci-fi, fino a Shakespeare. Tra questi ricordiamo: Brazil (1985), Amleto di Zeffirelli (1990), Frankenstein di Mary Shelley (1994), Il Quinto Elemento (1997), La vera storia di Jack lo squartatore (2001), The Day After Tomorrow (2004), The Aviator (2005). Ci sono però tre grandi film, o meglio due film e una saga per cui Ian Holm sarà ricordato, Alien (1979), in cui era l'androide Ash, Momenti di Gloria (1981), con cui ricevette la sua unica nomination agli Oscar, e ovviamente la saga de Il Signore degli Anelli, in cui ha interpretato lo hobbit Bilbo Baggins, ruolo indimenticabile ripreso poi ne Lo Hobbit.

Nel 1998 la Regina Elisabetta II gli ha conferito il titolo di "baronetto" per meriti artistici, era quindi Sir Ian Holm.

giovedì 18 giugno 2020

Tenet arriverà in Italia il 3 agosto!

Dopo qualche giorno di incertezza, è stata fissata la data d'uscita italiana di Tenet, nuovo attesissimo film di Christopher Nolan.

La divisione italiana della Warner Bros ha comunicato che il film uscirà nelle sale del nostro paese il 3 AGOSTO. Un'uscita sarà quasi in contemporanea con gli USA, dove arriverà il 31 luglio.

Nella scelta della data, grande peso ha avuto la parola di Christopher Nolan, che ha voluto confermare il suo film nel periodo estivo per cercare di risollevare le sale cinematografiche di tutto il mondo dopo il lungo lockdown che le ha tenute chiuse. Nolan ha inoltre specificato l'importanza di vedere questo film sul grande schermo e nel buio della sala, per far immergere totalmente lo spettatore nella storia.

"Penso che, di tutti i film che ho concepito, questo sia quello più espressamente strutturato per l’esperienza cinematografica, quella fruita attraverso il grande schermo. È un lungometraggio con un’immagine e un suono che necessitano di essere esperite al cinema, sul grande schermo, e non stiamo nella pelle all'idea di farvi finalmente vedere cosa abbiamo fatto", ha dichiarato Nolan.

Altra novità, per festeggiare i 10 anni dall'uscita, anche in Italia verrà riproposto in sala Inception, che sarà preceduto da una anteprima di Tenet.

Definito un "parente stretto di Inception", Tenet vede come protagonista John David Washington (BlacKkKlansman), con lui nel cast Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Aaron Taylor-Johnson, Clémence Poésy, Kenneth Branagh, e Michael Caine.

mercoledì 17 giugno 2020

Kristen Stewart sarà Lady Diana nel nuovo film di Pablo Larraín

Dopo aver raccontato la figura di Jackie Kennedy nel bel film Jackie, Pablo Larraín si prepara a raccontare un'altra donna che ha segnato il ventesimo secolo: la Principessa Diana Spencer.

Per un ruolo così delicato, il regista cileno ha già scelto la sua protagonista, Kristen Stewart.

"Kristen è una delle più grandi attrici in circolazione al giorno d’oggi", ha dichiarato il regista a Deadline, "Può essere tante cose, molto misteriosa, molto fragile ma anche estremamente forte, tutte qualità di cui abbiamo bisogno. È questa combinazione di elementi che mi ha fatto pensare a lei".

Il film, scritto da Steven Knight (Peaky Blinders), si concentrerà su un periodo molto ristretto e molto preciso della vita di Lady Diana, all'inizio degli anni '90, quando capì che il suo matrimonio con il Principe Carlo stava andando male e che per cambiare quel percorso che sembrava ormai stabilito, e che l'avrebbe portata a diventare regina, avrebbe dovuto fare qualcosa. Tutta la storia dovrebbe svolgersi nei tre giorni della vacanza di Natale nella residenza degli Windsow nella tenuta di Sandringham a Norfolk.

"Siamo tutti cresciuti, per lo meno le persone della mia generazione, leggendo le fiabe. Normalmente c’è un Principe che trova una Principessa, si sposano e lei diventa regina", ha detto ancora il regista, "Spesso nelle fiabe accade questo. Ma quando una persona dice “preferisco andare per la mia strada che essere Regina” si tratta di una decisione non da poco. È come se la fiaba venisse capovolta. È una cosa che mi ha sempre sorpreso e immagino che non sia stata una decisione semplice da prendere. Al centro del film c’è proprio questo."

Le riprese del film dovrebbero partire a inizio 2021.

Artemis Fowl - la recensione

Artemis Fowl avrebbe dovuto aprire la strada a una nuova saga cinematografica, probabilmente. Ma il film targato Disney diretto da Kenneth Branagh non funziona. Il suo approdo anticipato sulla piattaforma streaming Disney+ (saltando del tutto la corsa in sala) aveva fatto scattare diversi allarmi negli spettatori, e giustamente. L'universo di Artemis Fowl sembra fin dai primi minuti troppo grande per essere raccontato e fatto digerire in un unico film. Ci troviamo di fronte a qualcosa di enorme che risiede nella mitologia del progetto, qualcosa di meticoloso e ponderato dallo scrittore irlandese Eoin Colfer (autore della saga letteraria da cui il lungometraggio è tratto). E proprio "a causa" di questo la trasposizione cinematografica risulta fin da subito strabordante di informazioni, alcune anche piuttosto inutili ai fini stessi della trama.

C'è una buona inventiva visiva che si deve riconoscere al progetto, inventiva che comunque non riesce mai a pareggiare i conti con la goffaggine intrinseca al lungometraggio. Niente di accattivante, niente di trainante, niente di interessante. Nessun ritmo rilevato. Artemis Fowl, per la struttura che ci viene presentata, sembra un pessimo pilot televisivo di una serie tv fantasy che, a conti fatti, forse non vedremo mai.
E non aiuta neanche il lato attoriale, del tutto scialbo e privo di mordente da ogni interprete (tra cui anche Judi Dench). Nessuno crede in Artemis Fowl, non vedo perché debba essere lo spettatore medio a credere in questo progetto così goffo e inconcludente.

Armageddon Time: anche Robert De Niro, Anne Hathaway al fianco di Cate Blanchett!

New entry nel cast di Armageddon Time, prossimo film di James Gray, che diventa automaticamente uno dei più attesi della prossima stagione.

Deadline riporta che Robert De Niro, Anne Hathaway, Donald Sutherland, e Oscar Isaac hanno raggiungo Cate Blanchett nel cast del film.

Scritto dallo stesso James Gray, il film è basato sui ricordi d'infanzia del regista durante la sua frequentazione nella Kew-Forest School nel Queens, scuola che vedeva Fred Trump nel consiglio di amministrazione e suo figlio Donald come alunno, e sembra che il preside della scuola avrà un ruolo molto rilevante all'interno della storia.
Il film è stato descritto come "una storia che esplora l’amicizia e la lealtà sullo sfondo di un’America pronta a eleggere Ronald Reagan come presidente".

"Ogni film che si realizza è diverso, ma sto cercando di fare qualcosa che sia completamente diversa rispetto al film solitario e oscuro che ho diretto da poco", ha dichiarato James Gray a Deadline, "Non vedo l’ora di realizzare qualcosa che sia sulle persone, sulle emozioni umane e sulle interazioni tra le persone, e voglio che sia pieno di calore e tenerezza. Sì, in un certo senso parla della mia infanzia, ma si tratta di un ritratto dell’amore in famiglia su ogni livello. Credo che molte persone diano il meglio e provino di più quando si trovano in difficoltà e si tratta, per certi aspetti, di una cosa meravigliosa e davvero commovente".

Le riprese si svolgeranno a New York e inizieranno appena sarà possibile farlo.

martedì 16 giugno 2020

Gli Oscar 2021 slittano ad aprile!

La pandemia ha stravolto tutto, compresa l'industria cinematografica, che si è dovuto adattare spostando le date d'uscita di tutti i film che sarebbero dovuti uscire in primavera e costringendo le produzioni a chiudere i set e mettere in pausa le lavorazioni.

Proprio per questo motivo, l'Academy ha deciso di far slittare la 93a edizione degli Oscar di ben due mesi. La cerimonia di premiazione infatti era fissata per il 28 febbraio, invece si terrà il 25 aprile.

"Per oltre un secolo i film hanno avuto un ruolo importantissimo nel portare conforto, ispirazione e intrattenimento durante i momenti più bui. Certamente, lo avranno quest’anno", hanno dichiarato gli organizzatori, "La nostra speranza, nell'estendere il periodo della selezione e la data della cerimonia di premiazione, è di fornire la flessibilità adatta ai registi per terminare i loro film e farli uscire senza essere penalizzati da qualcosa che va oltre il controllo di chiunque. Questi Oscar, e l’apertura del nostro museo, rappresenteranno un momento storico, radunando gli appassionati di cinema di tutto il mondo."

Una scelta più che condivisibile. Ovviamente, insieme alla cerimonia, si è spostato anche tutto il resto, la data ultima per la presentazione del film e le votazioni preliminari

"Le date sono state modificate: per essere selezionato, un film non dovrà più uscire entro il 31 dicembre 2020: dovrà uscire tra il 1 gennaio 2020 e il 28 febbraio 2021. La deadline di invio per alcune categorie (animazione, documentario, corto documentaristico, corto animato, cortometraggio e film internazionale) slitta al 1 dicembre 2020. Quella per tutte le altre categorie è il 15 gennaio 2021."

Slitta anche l'inaugurazione del Museo dell'Academy, che da dicembre si sposta alla settimana dopo la cerimonia degli Oscar.

Ecco il nuovo calendario.

  • Apertura delle votazioni preliminari: 1 febbraio 2021
  • Chiusura delle votazioni preliminari: 5 febbraio 2021
  • Annuncio delle shortlist degli Oscar: 9 febbraio 2021
  • Apertura delle votazioni per le nomination: 15 marzo 2021
  • Chiusura delle votazioni per le nomination: 15 aprile 2021
  • Apertura delle votazioni finali: 15 aprile 2021
  • Gala di apertura del museo dell’Academy: 17 aprile 2021
  • Chiusura delle votazioni finali: 20 aprile 2021
  • Cerimonia degli Oscar: 25 aprile 2021
  • Apertura al pubblico del Museo dell’Academy: 30 aprile 2021

Ricordiamo che quella del 2021 sarà l'ultima edizione senza "numero fisso" per la categoria miglior film, che dal 2022 avrà dieci candidati.

sabato 13 giugno 2020

Spike Lee si schiera in difesa di Woody Allen... e poi si scusa.

Uno dei più grandi geni della cinematografia è sicuramente Woody Allen, è un fatto innegabile, ma negli ultimi anni il regista sta passando un periodo difficile. Adesso però può contare su un forte alleato: Spike Lee.

Durante un incontro stampa per il suo ultimo film, Da 5 Bloods (disponibile su Netflix), Spike Lee ha voluto spezzare una lancia a favore di Woody Allen.

"Woody è un mio amico, un mio amico e pure fan dei Knick, e so che sta attraversando un momentaccio ora", ha dichiarato il regista premio Oscar, "Vorrei solo dire che Woody Allen è un grande, un grande regista e un mio grande amico, e questa cosa dell'annullamento della cultura, che non ha a che fare solo con Woody, sta andando troppo oltre. Quando ci ripenseremo, capiremo che è sbagliato cercare di cancellare qualcuno come se non fosse mai esistito."

Onestamente, parole condivisibili.

La situazione per Woody Allen è cambiata dopo che il figlio Ronan Farrow, sull'onda del MeToo e dello scandalo Weinstein, ha ritirato fuori le accuse di molestie fatte dalla figlia di Allen, Dylan, sorella di Ronan, una storia su cui si è indagato due volte senza mai trovare riscontri e che si è ridotto alla parola di uno contro quella dell'altro. Questo però ha cominciato a fare terra bruciata intorno al regista, molti attori lo hanno rinnegato pubblicamente, Amazon ha stracciato il contratto che aveva sottoscritto finendo in causa con il regista, e la casa editrice americana che avrebbe dovuto pubblicare il suo libro di memorie ha deciso di fare marcia indietro e ritirarsi (sempre dopo pressione di Ronan Farrow). Tutto questo, e l'arrivo della pandemia, ha demoralizzato Woody Allen, che recentemente ha anche ipotizzato un suo ritiro: "Ho 84 anni, presto morirò. Potrei anche scrivere la miglior sceneggiatura del mondo, ma se nessuno può produrre il film e non c’è un posto dove proiettarlo… non sono molto incoraggiato. Solitamente finivo una sceneggiatura, la toglievo dalla macchina da scrivere, andavo dal mio produttore per preparare il budget, sceglievamo il cast e iniziavamo a girare. Ho fatto questa cosa per anni, sempre allo stesso modo, un processo semplice. Ma ora non funziona più: cosa ci posso fare? Oggi le persone sono contente di stare a casa, pensano che sia bello fare cena e vedersi un film sul proprio megaschermo col dolby surround. Ma io non voglio fare film per la televisione, quindi potrei semplicemente decidere di smettere di fare cinema."

Noi speriamo di no. Intanto il prossimo film di Allen, Rifkin's Festival, girato in Spagna, dovrebbe arrivare in autunno.

AGGIORNAMENTO

Poco ore dopo averlo difeso in tv, Spike Lee fa marcia indietro e, con un tweet, chiede scusa per le sue parole a favore del suo amico Woody Allen.

"Mi scuso profondamente. Le mie parole erano SBAGLIATE. Non tollero e non tollererò mai le molestie sessuali, le aggressioni o la violenza. Questo trattamento causa danni reali che non possono essere minimizzati. Sinceramente, Spike Lee."

Qualcuno avrà fatto notare a Spike Lee che schierarsi a favore di Woody Allen non era una buona pubblicità per il suo nuovo film appena uscito su Netflix? chi può dirlo.

La Warner rinvia Tenet, Wonder Woman, Matrix 4 e altri titoli. Rinvii anche per la Disney

I cinema sono in procinto di riaprire ma la situazione è ben lontana dal tornare alla normalità, ci vorrà un po' di tempo per far riprendere fiducia agli spettatori e farli sentire nuovamente sicuri dentro una sala cinematografica, per questo motivo molte major sono costrette a spostare ed aggiornare le date d'uscita.

La Warner ha deciso di spostare alcuni dei titoli più attesi, tra questi anche film che avevano già subito uno slittamento a causa dell'emergenza sanitaria, come Wonder Woman 1984.

Rinviato anche Tenet, nuovo attesissimo film di Christopher Nolan, che si sposta di due settimane, ma la data lasciata vuota verrà occupata da un ritorno in sala. La Warner infatti ha deciso di far uscire nuovamente nei cinema Inception, per festeggiare i 10 anni del film. Al momento è prevista l'uscita solo negli USA, per l'Italia non ci sono state indicazioni, nemmeno per lo slittamento di Tenet, che da noi dovrebbe uscire a settembre, quindi molto vicino alla nuova data.

Ecco le nuove date dei film Warner.

Inception – 17 luglio 2020 (decennale)
Tenet – dal 17 luglio al 31 LUGLIO 2020
Wonder Woman 1984 – dal 14 agosto al 2 OTTOBRE 2020
Tom & Jerry – dal 23 dicembre al 5 MARZO 2021
Godzilla vs Kong – dal 20 novembre 2020 al 21 MAGGIO 2021
Film horror della New Line – 4 giugno 2021
Le Streghe – da ottobre 2020 al 2021
Matrix 4 – dal 21 maggio 2021 al 1 APRILE 2022

Anche la Disney ha deciso di fare alcuni spostamenti che, almeno al momento, non riguardano la grande uscita dell'estate, cioè Mulan, che dovrebbe arrivare nelle sale USA il 24 luglio (per l'Italia non c'è ancora una data).

Tra le nuove uscite, il cambiamento più drastico è quello di The One and Only Ivan, che arriverà direttamente su Disney+. Film che vede nel cast Bryan Cranston, e le voci di Angelina Jolie, Sam Rockwell, Danny DeVito e Helen Mirren.
Nuova data anche per il documentario sui Beatles diretto da Peter Jackson.

Ecco le nuove date dei film Disney.

The One And Only Ivan - su Disney+ dal 21 agosto
The Beatles: Get Back - dal 4 settembre al 27 AGOSTO 2021
The Personal History of David Copperfield - 14 agosto (uscita limitata)
Everybody’s Talking About Jamie (dei 20th Studios) - dal 23 ottobre al 22 GENNAIO 2021

mercoledì 10 giugno 2020

Via col Vento rimosso da HBO Max per "contenuti razzisti"

Sta facendo molto discutere la decisione di HBO Max di rimuovere dal catalogo Via col Vento, capolavoro della storia del Cinema e tra i film più famosi e amati di sempre.

Una mossa decisa dopo un editoriale del Los Angeles Times in cui John Ridley, sceneggiatore di 12 Anni Schiavo, ha criticato il film definendolo "non all'altezza" e, di fatto, razzista.

"Hey, HBO, ‘Via col Vento’ romanticizza gli orrori della schiavitù. Toglilo subito dalla piattaforma. [...] Via col Vento, in ogni caso, ha un suo unico problema. Non solo non è all'altezza per quanto riguarda la rappresentazione. È un film che glorifica il sud ante bellico. È un film che, quando non ignora gli orrori della schiavitù, fa una pausa solo per perpetrare i più dolorosi stereotipi sulle persone di colore".

Così, dopo questa critica e sull'onda delle proteste che stanno animando gli USA negli ultimi giorni, HBO ha deciso di rimuoverlo dal catalogo. Ecco la motivazione del portavoce.

"Via col Vento è un prodotto del suo tempo e propone alcuni dei pregiudizi etnici e razziali che, sfortunatamente, sono stati comuni nella società americana. Queste rappresentazioni razziali erano sbagliate ieri e sono sbagliate oggi e ci è sembrato irresponsabile mantenere questo film nel nostro catalogo senza una spiegazione e una denuncia delle medesime. Rappresentazioni che sono certamente contrarie ai valori di WarnerMedia e proprio per questo, quando il film ritornerà su HBO Max, sarà accompagnato da una discussione del suo contesto storico e da una denuncia di queste rappresentazioni. Ma tornerà così come è stato originariamente creato perché se facessimo altrimenti significherebbe che questi pregiudizi non siano mai esistiti. E se vogliamo creare un futuro più giusto, equo e inclusivo, dobbiamo prima fare i conti e capire la nostra storia".

La rimozione è quindi solo momentanea, quando sarà rimesso il film verrà preceduto da un avviso che aiuti lo spettatore a contestualizzare quello che vedrà.

Non è la prima volta che Via col Vento viene criticato per la rappresentazione dei personaggi neri (soprattutto per il modo di parlare) e della schiavitù, ma ogni volta le critiche si sono a scontrate con la realtà e il normale buonsenso, cioè che si tratta di un film girato nel 1939, quando negli USA erano ancora in vigore le leggi razziali, tratto da un romanzo del 1936 e racconta una storia ambientata nella seconda metà del 1800 (c'è davvero bisogno di un avviso che aiuti a contestualizzare?).
Via col Vento è e resta uno dei più grandi film e successi della storia del Cinema, ancora oggi ha un fascino e una bellezza incredibile e va ricordato che Hattie McDaniel, che nel film interpreta "Mami", uno dei personaggi più criticati, è stata la prima attrice afroamericana della storia a vincere un Oscar, come migliore attrice non protagonista.

mercoledì 3 giugno 2020

Cannes 2020 - la selezione ufficiale del festival che non ci sarà

In un'atmosfera quasi surreale, la sala vuota del Normandie Cinema sugli Champs-Elysées di Parigi, Thierry Frémaux, alla presenza del presidente del festival Pierre Lescure, ha presentato la selezione ufficiale di film del 73° Festival di Cannes, edizione sospesa a causa dell'emergenza sanitaria mondiale.

Fremaux ha comunque selezionato dei film, presentati in lista unica, senza divisione di sezioni, che avrebbero dovuto partecipare alla 73a edizione e che riceveranno comunque il bollino di Cannes 2020. Alcuni di questi film andranno direttamente in sala, altri invece verranno presentati nei prossimi festival con cui Cannes ha ottimi rapporti: Telluride, Deauville, San Sebastian, Pusan, Angoulême, Morelia, New York, Lyon, Roma, Rio, Tokyo, Mumbai, Mar del Plata e Sundance. Discorso a parte per Toronto e San Sebastian, dove i film potranno partecipare anche in Concorso.

Tra i film selezionati ci sono molti nomi che a Cannes sono di casa, Wes Anderson, Steve McQueenFrançois OzonThomas VinterbergNaomi Kawase, oltre all'attesissimo nuovo film della Pixar, Soul, mentre non ci sono film italiani, nemmeno il nuovo film di Nanni Moretti (probabilmente ne vedremo molti a Venezia).

Non c'è stata la divisione in sezioni (Concorso, proiezioni di mezzanotte, Un Certain Regard) ma Fremaux ha fatto una divisione diversa. Ecco l'elenco della selezione ufficiale di Cannes 2020.

I FEDELISSIMI
The French Dispatch, di Wes Anderson
Eté 85, di François Ozon (nei cinema francesi dal 15 luglio)
Asa ga Kuru (True Mothers), di Naomi Kawase
Lovers Rock e Mangrove, di Steve McQueen (episodi antologici)
Druk (Another Round), di Thomas Vinterberg
ADN (DNA), di Maïwenn
Last Words, di Jonathan Nossiter
Heaven: To The Land of Happiness, di Im Sang-soo
El olvido que seremos, di Fernando Trueba
Peninsula, di Yeon Sang-ho
In the Dusk (Au crépuscule), di Sharunas Bartas
Des hommes, di Lucas Belvaux
The Real Thing, di Koji Fukada

LE NUOVE LEVE
Passion simple, di Danielle Arbid
A Good Man, di Marie-Castille Mention-Schaar
Les Choses qu’on dit, les choses qu’on fait, di Emmanuel Mouret
Souad, di Ayten Amin
Limbo, di Ben Sharrock
Rouge (Red Soil), di Farid Bentoumi
Sweat, di Magnus von Horn
Teddy, di Ludovic e Zoran Boukherma
February (Février), di Kamen Kalev
Ammonite, di Francis Lee
Un médecin de nuit, di Elie Wajeman
Enfant terrible, di Oskar Roehler
Nadia (Butterfly), di Pascal Plante
Here We Are, di Nir Bergman

FILM A EPISODI
Septet: The Story of Hongkong, d’Ann Hui, Johnnie To, Tsui Hark, Sammo Hung, Yuen Woo-Ping, Patrick Tam e Ringo Lam

PREMIERE
Falling, di Viggo Mortensen
Pleasure, di Ninja Thyberg
Slalom, di Charlène Favier
Casa de antiguidades (Memory House), di Joao Paulo Miranda Maria
Broken Keys (Fausse note), di Jimmy Keyrouz
Ibrahim, di Samir Guesmi
Beginning (Au commencement), di Dea Kulumbegashvili
Gagarine, di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh
16 printemps, di Suzanne Lindon
Vaurien, di Peter Dourountzis
Garçon chiffon, di Nicolas Maury
Si le vent tombe (Should The Wind Fall), di Nora Martirosyan
John and The Hole, di Pascual Sisto
Striding into The Wind (Courir au gré du vent), di Wei Shujun
The Death of Cinema and My Father Too (La Mort du cinéma et de mon père aussi), di Dani Rosenberg

DOCUMENTARI
En route pour le milliard (The Billion Road), di Dieudo Hamadi
The Truffle Hunters, de Michael Dweck di Gregory Kershaw
9 jours à Raqqa, di Xavier de Lauzanne

COMMEDIE
Antoinette dans les Cévennes, di Caroline Vignal
Les Deux Alfred, di Bruno Podalydès
Un triomphe (The Big Hit), di Emmanuel Courcol
L’Origine du monde, di Laurent Lafitte
Le Discours, di Laurent Tirard

FILM D’ANIMAZIONE
Aya to Majo (Earwig and The Witch), di Goro Miyazaki
Flee, di Jonas Poher Rasmussen
Josep, di Aurel
Soul, di Pete Docter