martedì 26 novembre 2019

Time e i 10 migliori film del 2019

Si avvicina la fine dell'anno e per qualcuno è tempo di bilanci.

Time Magazine ha stilato la propria personale classifica dei 10 migliori film del 2019, e non mancano le sorprese.
Nonostante siano presenti molti dei titoli più importanti dell'anno, nessuno di questi si è piazzato al primo posto della top10 di Time. Una classifica piuttosto variegata che tocca molti generi e molti paesi diversi.

Oltre alla classifica, Time aggiunge delle note di merito per alcuni film: Portrait of a Lady on Fire di Céline Sciamma, The Beach Bum di Harmony Korine, Ad Astra di James Gray, Birds of Passage di Cristina Gallego e Ciro Guerra, Gloria Bell di Sebastian Lelio, 1917 di Sam Mendes e Motherless Brooklyn di Edward Norton.

Ecco la classifica, dal decimo al primo.

10. Hustlers - Le Ragazze di Wall Street
9. Un Amico Straordinario
8. Dolemite Is My Name
7. Knives Out
6. Parasite
5. Piccole Donne
4. Marriage Story - Storia di un Matrimonio
3. C'era una volta… a Hollywood
2. The Irishman
1. Dolor y Gloria

E' l'ultimo lavoro di Pedro Almodovar a conquistare il titolo di migliore film dell'anno secondo Time Magazine, che è riuscito a "battere" The Irishman di Scorsese e C'era una Volta... a Hollywood di Tarantino.
"Dolor y Gloria può essere il film più splendente e commovente di Almódovar, un panorama di colori vibranti, di scatole di vernice ed emozioni ancora più intense - e un inno al misterioso 'ad ogni costo' che fa andare avanti chiunque, negli anni, nei mesi o nei giorni, prima che i nostri corpi ci tradiscano", scrive Time, che elogia anche l'interpretazione del protagonista Antonio Banderas e di Penelope Cruz.

Qui l'articolo originale con la classifica e le motivazioni di ogni singola scelta.

lunedì 25 novembre 2019

Box-office Italia: esordio in testa per 'Cetto c'è, Senzadubbiamente'

In attesa di Frozen 2 - Il Segreto di Arendelle, in uscita il 28 novembre, due new entry si piazzano ai primi due posti del box office italiano.

E' Cetto c’è, Senzadubbiamente, con Antonio Albanese, a vincere il weekend, primo posto e 2.4 milioni di euro d'incasso. In linea con le previsioni e con i precedenti film dell'attore.

Debutta al secondo posto il nuovo film di Roman Polanski, L’Ufficiale e la Spia, che incassa 1.2 milioni di euro.
Scala al terzo posto Le Mans '66 - La Grande Sfida, che incassa altri 734mila euro e sale a un totale di 2.3 milioni di euro.

Tiene bene al quarto posto Hustlers - Le Ragazze di Wall Street, che fino ad oggi ha incassato ben 4 milioni di euro. Chiude la top five l'horror Countdown, con un esordio da 385mila euro raccolti in quattro giorni.

Box-office USA: grande debutto per Frozen 2

Nessuna sorpresa, Frozen 2 - Il Segreto di Arendelle conquista subito la vetta della classifica box office USA.

A sorprendere, forse, è il modo. L'esordio del nuovo film d'animazione Disney è stato più che ottimo, ben 127 milioni di dollari raccolti in soli tre giorni, il miglior esordio di sempre per un film d'animazione nel mese di novembre. Il film ha avuto un ottimo riscontro del pubblico, e anche della critica, ottenendo un punteggio A- al Cinemascore.
A livello mondiale Frozen 2 ha raccolto 223.2 milioni, per un totale globale di 350 milioni di dollari, miglior esordio mondiale di sempre per un film d'animazione. Il primo, Frozen – Il Regno di Ghiaccio, arrivò a 1.27 miliardi di incasso totale, vedremo se il sequel riuscirà ad avvicinarsi, o addirittura a fare meglio.
Intanto la Disney può sorridere felice, il debutto importante di Frozen 2 ha spinto gli incassi annuali della major sopra i 3 miliardi di dollari, traguardo che lo scorso anno è stato superato a metà dicembre. Ricordiamo che manca ancora l'uscita di Star Wars: L'Ascesa di Skywalker (18 dicembre), quindi il 2019 potrebbe diventare un anno da record per la Disney.

Scala al secondo posto della classifica box office USA, Le Mans '66 - La Grande Sfida, che incassa altri 16 milioni e sale a 58 milioni di dollari negli USA e a 103 milioni nel mondo.
Terzo posto per la new entry Un Amico Straordinario, con Tom Hanks, che incassa 13.5 milioni di dollari.

Al quarto posto 21 Bridges, che debutta leggermente sotto le aspettative con 9.3 milioni di dollari. Chiude la cinquina il war movie Midway, che sale a 43 milioni di dollari negli USA e a 81 milioni nel mondo.

sabato 23 novembre 2019

The Batman: anche John Turturro nel cast!

E' sempre il regista Matt Reeves ad annunciare la new entry nel cast del film The Batman.

Si tratta di John Turturro, che andrà ad interpretare il boss della mafia Carmine Falcone.
Il villain è già stato interpretato da Tom Wilkinson in Batman Begins, primo film della trilogia di Nolan.

Turturro si unisce così ai già confermati Robert Pattinson, nuovo Bruce Wayne / Batman, Zoë Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (il commissario Gordon), Andy Serkis (Alfred), la debuttante Jayme Lawson (forse Barbara Gordon, ma non è stato confermato), e Paul Dano (l'Enigmista).
Ancora in trattative Colin Farrell per il ruolo di un altro iconico villain, Pinguino.

Secondo quanto dichiarato dal regista Matt Reeves, il film non sarà una origin story ma racconterà i primi anni di Batman nel ruolo di "investigatore mascherato". Ancora nessuna conferma sul villain principale del film, secondo alcuni rumor potrebbe trattarsi di Festa, la cui identità è sconosciuta ma di cui sono sospettati diversi altri villain, questo giustificherebbe la presenza di così tanti nemici di Batman nel cast.
Le riprese inizieranno il prossimo gennaio, l'uscita del film è fissata al 21 giugno 2021.

giovedì 21 novembre 2019

Klaus - I Segreti del Natale - la recensione

Mettete una giornata piovosa, quando il clima nient'altro vi fa desiderare se non una cioccolata calda, una coperta ed una serie Netflix... Ecco.
Adesso mettete che invece di una serie, decidiate di dare una chance ad un film natalizio, arrivato silenziosamente in programmazione, dato che tra poco più di un mese sarà la Vigilia di Natale...

Klaus - I Segreti del Natale inizia con la stessa semplicità, da una innocente lettera, una di quelle di carta, sempre meno comuni, soprattutto tra i ragazzi della "generazione smartphone", e ti trascina in un'atmosfera magica e senza tempo.
Jesper Johannsen (nella versione italiana doppiato da un sorprendente Marco Mengoni), viziato e fannullone figlio di un pezzo grosso dell' Accademia Regia dei Postini, viene spedito in un paesino sperduto del nord, Smeerensburg (che in olandese si traduce con "Città del grasso di balena"), all'estremità più remota del globo, con il solo "semplice" scopo di aprire e dirigere un ufficio postale. Il primo scoglio che incontra, però, è proprio che nessuno degli abitanti, grigi e bruti, sembra in alcun modo interessato a spedire lettere; questo perché la popolazione, divisa in due clan rivali, è intenta a lottare e litigare sin dalla notte dei tempi. La missione di Jesper sembra destinata a fallire, ma un giorno il giovane incontra un misterioso uomo solitario che vive nei boschi: Klaus (Francesco Pannofino).

Come storia, il film è abbastanza prevedibile, ma l'ensemble diventa un puzzle conosciuto dai mille colori, che lo spettatore potrà costruire pezzo dopo pezzo con l'evolversi degli avvenimenti, cercando nuove sfaccettature. Questo grazie anche alla scelta dell'animazione, che combina elementi della classica animazione 2D a fondali ed effetti di illuminazione dei personaggi che si rifanno molto alla tecnica 3D, dando vita ad una sorta di animazione ibrida, che permette di dare una sfumatura e un tratto molto caratteristico a tutto ciò che viene rappresentato, vecchio e nuovo si fondono, dando origine ad uno stile dinamico ed innovativo, che non preclude l'esistenza e la coesistenza dell'uno o dell'altro stile.
Per i più piccoli, sarà sicuramente un'occasione per godere di un buon prodotto che un po' mancava al panorama cinematografico degli ultimi anni. Per i bambini ormai cresciuti, sarà un modo per tornare a sognare ad occhi aperti e per sentire ancora una volta il calore e la bellezza della festività più amata nel mondo.
La sceneggiatura risulta sapientemente costruita, il modo nel quale il tutto viene descritto è decisamente poetico e non mancano momenti commoventi. Buono il lavoro del doppiaggio italiano, il cast è ben assortito: Marco Mengoni torna a prestare la voce al protagonista di un film d'animazione, dopo la chiacchierata performance de Il Re Leone; l'esperto Francesco Pannofino è magnifico al 100% e riuscitissimo nei panni del vecchio signore con barba argentea che tutti ben conosciamo. Nota di merito per una Carla Signoris che strizza l'occhio al doppiaggio di Izma (Le Follie Dell'Imperatore) della compianta Anna Marchesini.

Regalatevi la visione di questo piccolo gioiello!

mercoledì 20 novembre 2019

Todd Phillips pronto al sequel di Joker e ad altre origin story DC?

THR riporta che lo scorso 7 ottobre, il regista Todd Phillips, si  sarebbe recato negli uffici della Warner per discutere di alcuni progetti futuri.

Il regista, reduce dallo straordinario successo di Joker, film che ha appena superato il miliardo di dollari d'incasso mondiale, avrebbe messo sul tavolo la sua idea di portare al cinema le origin story di altri personaggi dell'Universo DC.

Stando ai rumor, la proposta non avrebbe convinto in pieno il presidente della Warner, Toby Emmerich, la major infatti è molto protettiva riguardo i canoni dell'Universo DC, ma le parti avrebbero comunque discusso del futuro e sembra che Phillips sia uscito dall'incontro con i diritti di almeno un altro film sulle origini di un personaggio DC, probabilmente un altro villain (c'è chi dice Lex Luthor ma sono solo ipotesi).

Dopo l'incontro con il presidente della Warner, Todd Phillips inoltre sarebbe entrato ufficialmente in trattative per dirigere un sequel di Joker, che vederebbe il ritorno anche di Scott Silver alla sceneggiatura, e (presumibilmente) quello di Joaquin Phoenix come protagonista.

Quello dell'Universo DC è un discorso piuttosto intricato in casa Warner, ci sono ancora molte questioni ancora in sospeso, ci sono diverse piste aperte, l'universo con Wonder Woman, Aquaman, Superman è molto lontano dal film di Todd Phillips, e poi c'è il nuovo Batman di Matt Reeves che, stando a quanto dichiarato da tutti, non sarà collegato al film Joker. Vedremo cosa succederà.

Aspettiamo ulteriori notizie.

lunedì 18 novembre 2019

Justice League: cresce il fronte a favore della "Snyder Cut"

Sono passati due anni dall'uscita dal film Justice League e da quel giorno non si fa che parlare della cosiddetta "Snyder Cut".

Facciamo un attimo un passo indietro. Durante la fase finale della post produzione, il regista Zack Snyder ha dovuto abbandonare il lavoro a causa di una grave tragedia familiare, per non rimandare l'uscita, la Warner decise di affidare il film a Joss Whedon. Il regista di The Avengers, appena uscito da casa Marvel, decise però di rigirare molte scene, prendendo decisioni drastiche (tra cui quella dei famosi baffi rimossi digitalmente dal volto di Henry Cavill), stravolgendo la versione originale di Zack Snyder. Il film è andato piuttosto male al botteghino, riuscendo (quasi) ad uccidere l'Universo DC. Nei mesi successivi, i fan hanno iniziato a chiedersi se quella fosse effettivamente la visione originale di Snyder, la risposta è arrivata dallo stesso regista: no, il suo film non doveva essere così. E così è nato il "tormentone della Snyder Cut", la cui esistenza è stata confermata dallo stesso regista e anche da Aquaman in persona, cioè Jason Momoa, che tempo fa ha dichiarato (e confermato su Instagram) di averla vista.

Nelle ultime settimane il fronte a favore della release della Snyder Cut si è fatto molto più insistente. Zack Snyder ha pubblicato delle foto inedite di scene eliminate dalla versione corretta da Whedon, anche Jason Momoa ha postato un'immagine inedita, e più recentemente, intervistato da MTV, ha dichiarato: "L’ho vista, ho visto la Snyder Cut. [...] Credo che il pubblico debba vederlo. Sono ovviamente debitore nei confronti della Warner e della DC e non so cosa ne pensino, ma da fan ti dico che sono felicissimo di aver avuto la possibilità di vederlo". L'attore ha poi confermato che la versione originale è completamente diversa da quella uscita al cinema.

Col passare dei giorni, molte voci si sono unite al coro del #ReleasetheSnyderCut: Kevin Smith, Robert Kirkman (creatore della serie a fumetti The Walking Dead), Simu Liu (prossimo protagonista di Shang-Chi della Marvel), Yahya Abdul-Mateen II (visto in Aquaman), Dave Bautista, Ray Fisher (Cyborg in Justice League), oltre a tanti fan. La ciliegina sulla torta arriva poi da Bosslogic, che ha creato un poster proprio per la Snyder Cut (foto a destra).

Gli ultimi in ordine di tempo ad unirsi alla campagna sono stati l'ormai ex Batman, Ben Affleck, e Wonder Woman, cioè Gal Gadot. I due tweet sono stati pubblicati a distanza ravvicinata, il che lascia intendere che si tratta di una vera e propria mossa concordata per cercare di convincere la Warner a rilasciare quella che ormai è la versione originale di Justice League.
Zack Snyder ha retwittato il post di Gal Gadot scrivendo: "Questa antica amazzone non può avere torto". E poi quello di Ben Affleck: "E nemmeno Batman".


Dalla Warner tutto tace ma, secondo alcuni rumor, la major non avrebbe in programma di far uscire la Snyder Cut ... anche perché sarebbe un po' come ammettere di aver sbagliato con il film del 2017. vedremo però se questa insistente campagna a favore della versione di Snyder riuscirà a far cambiare idea alla Warner.

Aspettiamo aggiornamenti, intanto la campagna #ReleasetheSnyderCut continua. Ecco qualche post.




Box-office Italia: Le Mans '66 subito in vetta

Nel weekend del disastro Ferrari al GP in Brasile, il film Le Mans '66, incentrato sulla sfida della Ford proprio alla Ferrari, si piazza al primo posto del box office italiano.

Buon esordio per il film con Matt Damon e Christian Bale, che raccoglie 1.2 milioni di euro in quattro giorni, con un sabato e domenica decisivi per la conquista del primo posto.

Tiene molto bene, al secondo posto, Hustlers - Le Ragazze di Wall Street, che incassa altri 1.1 milioni salendo a un totale di 3.1 milioni di euro.
Esordio al terzo posto per la commedia italiana Sono Solo Fantasmi, con un incasso di 812mila euro.

Scala al quarto posto il film d'animazione La Famiglia Addams, che fino ad oggi ha raccolto 5.8 milioni di euro. Chiude la cinquina un altro film italiano, la commedia Il Giorno Più Bello del Mondo, il cui totale sale a 5.7 milioni di euro.

Da segnalare l'andamento del film Parasite, uscito in poche sale, il film è al settimo posto della classifica ma ha incrementato decisamente gli incassi rispetto a una settimana fa, ottenendo anche la seconda migliore media per sala. L'incasso totale del film di Bong Joon-ho è salito a 989mila euro.

Box-office USA: debutto in testa per Le Mans '66

Tutto come previsto al box-office USA, con Le Mans '66 - La Grande Sfida che si piazza subito al primo posto.

Ford V Ferrari, questo il titolo originale, ha incassato 31 milioni di dollari, rientrando perfettamente nelle previsioni, ottenendo anche un ottimo apprezzamento (Cinemascore A+). Nel resto del mondo ha incassato altri 21.4 milioni, per un totale di 52 milioni di dollari incassati globalmente.

Scala al secondo posto Midway, war movie di Roland Emmerich, che incassa altri 8.75 milioni e sale a un totale di 35 milioni di dollari negli USA. Si deve accontentare del terzo posto il nuovo Charlie's Angels, che incassa 8.6 milioni negli USA e  19.3 milioni nel resto del mondo, per un totale di 27.9 milioni di dollari incassati a livello mondiale.

Al quarto posto Playing with Fire, che sale a 25.4 milioni. Chiude la cinquina la commedia Last Christmas, che negli USA ha raccolto 22.6 milioni, mentre a livello mondiale l'incasso è di 35.5 milioni di dollari.

Nella classifica USA è scivolato all'ottavo posto, ma va segnalato il grande traguardo raggiunto dal film Joker, che a livello mondiale ha superato il miliardo di dollari d'incasso (ricordiamo che il film non è stato distribuito in Cina). E' il primo film vietato ai minori a raggiungere questo risultato.

sabato 16 novembre 2019

Nicolas Cage potrebbe interpretare sé stesso in un film... su Nicolas Cage

Può sembrare uno scherzo ma non è così e il progetto potrebbe risultare più interessante di quanto sembri.

THR riporta che Nicolas Cage potrebbe interpretare il ruolo di Nicolas Cage in un film intitolato The Unbearable Weight of Massive Talent (L'insopportabile Peso di un Enorme Talento), scritto da Kevin Etten e Tom Gormican, con quest'ultimo che sarà anche regista.

La storia del film è incentrata su un attore di nome Nicolas Cage, che sta cercando disperatamente di farsi ingaggiare nel nuovo film di Quentin Tarantino. Cage ha problemi a casa, vive un periodo di contrasto con la figlia adolescente, è sommerso dai debiti, e ogni tanto parla con il suo Io degli anni '90 che costantemente lo rimprovera per aver accettato solo film d'azione scadenti e aver perso lo status di grande star. Per cercare di tamponare i suoi problemi finanziari, Cage accetta di partecipare come ospite d'onore al compleanno di un miliardario messicano, suo grande fan. A questo punto però sarà la CIA a contattare Cage per rivelargli che il miliardario in realtà è un pericoloso trafficante di droga. Cage verrà così reclutato dall'agenzia per spiare l'uomo durante la sua festa di compleanno. La situazione però si complicherà quando l'attore scoprirà che il miliardario ha invitato anche la figlia dell'attore, per cercare di farli riconciliare.

Una film che si preannuncia folle, grottesco, talmente assurdo che potrebbe anche esserci del genio.

Al momento Nicolas Cage si è detto interessato ma le trattative tra le parti sono ancora agli inizi. Sembra che il cachet proposto all'attore sia piuttosto alto, ai livelli di Con Air o Il Mistero dei Templari.

Nonostante negli ultimi anni si sia dedicato a film di bass(issim)o livello, che vanno dal b-movie al trash, in passato Nicolas Cage ha dimostrato di essere un buon attore, capace anche di interpretazioni di alto livello, ad esempio in Stregata dalla Luna, Cuore Selvaggio di Lynch, Via da Las Vegas (con cui ha vinto l'Oscar), Omicidio in Diretta, Il Ladro di Orchidee, Il Genio della Truffa, senza dimenticare un tris di film d'azione che hanno fatto storia: The Rock, Con Air e Face/Off. L'ultima interpretazione degna di nota di Cage probabilmente è quella nel film Joe, del 2013.

La Disney annuncia le nuove date fino al 2023, anche per Pixar, Marvel, e Fox

Nelle ultime ore Disney Company ha annunciato il programma delle prossime uscite dei film Disney, Pixar, Fox e Marvel, fino al 2023 (Disney+ escluso).

Per quanto riguarda il 2020, a spiccare è il rinvio di ben sette mesi del film The King’s Man – Le Origini, che si sposta da febbraio al 18 settembre. Al momento non è stato comunicato il motivo dello slittamento.
Fissata anche la data d'uscita del nuovo film di Ridley Scott, The Last Duel, con Adam Driver e Ben Affleck, che arriverà nelle sale a Natale 2020, stesso mese del remake di West Side Story diretto da Steven Spielberg (Fox).
Da segnalare l'uscita del film The New Mutants (Fox), che dopo una travagliata produzione arriverà nelle sale il 3 aprile.

Nel 2021 invece, grande attesa per Avatar 2, confermato a dicembre, mentre per il 9 luglio è stato fissato il quinto Indiana Jones. Il 18 giugno invece è previsto un nuovo film della Pixar, ancora senza titolo, mentre, oltre a Cruella, nel 2021 ci saranno altri tre live action Disney.

Nel 2022 sono in programma cinque live action e avremo anche un altro film originale della Pixar (a marzo), mentre spicca per dicembre il primo film della nuova trilogia di Star Wars.

Nel 2023 aumentano ancora i live action, saranno ben sei, e ci sarà un altro film originale targato Pixar, poi l'anno si chiuderà con Avatar 3 (22 dicembre).


Capitolo a parte per quanto riguarda la Marvel, che dopo la conclusione di un lungo e prolifico ciclo si prepara ad aprirne un altro su cui c'è grande attesa e curiosità. La novità è l'aggiunta di un film, senza titolo, nel 2022 mentre nel 2023 i cinecomic ad uscire saranno quattro. Ecco le date.

- Vedova Nera – 1 maggio 2020
- Gli Eterni – 6 novembre 2020
- Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings – 12 febbraio 2021
- Doctor Strange in the Multiverse of Madness – 7 maggio 2021
- Spider-Man 3 (c/ Sony) – 16 luglio 2021
- Thor: Love and Thunder – 5 novembre 2021
- Film Marvel "senza titolo" – 18 febbraio 2022
- Black Panther II – 6 maggio 2022
- Film Marvel "senza titolo" – 29 luglio 2022
- Film Marvel "senza titolo" – 7 ottobre 2022
- Film Marvel "senza titolo" – 17 febbraio 2023
- Film Marvel "senza titolo" – 5 maggio 2023
- Film Marvel "senza titolo" – 28 luglio 2023
- Film Marvel "senza titolo" – 3 novembre 2023

Nelle foto l'elenco di tutte le date d'uscita dei film Disney (live action e animazione), Pixar, Marvel, e Fox.



venerdì 15 novembre 2019

Birds of Prey - la nuova sinossi del film

Grazie a un concorso per creare un artwork sul film, è stata pubblicata una nuova sinossi ufficiale di Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn), nuovo cinecomic Warner / DC dedicato al personaggio di Harley Quinn e alla sua banda.

Questa la trama:

"Vi hanno mai raccontato la storia della poliziotta, dell’usignolo, della pazza e della principessa della mafia? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) è un racconto bizzarro di Harley in persona come solo lei sa fare. Quando il più nefasto dei narcisisti di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz, decidono di dare la caccia a una giovane ragazza di nome Cass, mettono la città in subbuglio per trovarla. Le strade di Harley, Cacciatrice, Black Canary e Renee Montoya si incrociano e le quattro ragazze non hanno altra scelta se non fare squadra per smontare i piani di Roman."

Harley Quinn sarà (ovviamente) interpretata da Margot Robbie, il resto della banda è composto da Black Canary (Jurnee Smollett-Bell), Cacciatrice (Mary Elizabeth Winstead), l’investigatrice Renee Montoya (Rosie Perez), Batgirl/Cassandra Cain (Ella Jay Basco). Villain del film sarà Ewan McGregor, nel ruolo di Maschera Nera.

Diretto da Cathy Yan, l'uscita del film è fissata al 6 febbraio 2020.

giovedì 14 novembre 2019

The Batman: Andy Serkis sarà Alfred

Confermati i rumor dei giorni scorsi.

E' stato proprio il regista Matt Reeves a ufficializzare l'ingresso di Andy Serkis nel cast di The Batman, l'attore interpreterà Alfred Pennyworth, il maggiordomo di casa Wayne.
Come ormai ci ha abituato, il regista ha annunciato la notizia con un tweet: "And here comes #Alfred ! 🦇".

Andy Serkis ha già lavorato con Matt Reeves nei due capitoli della trilogia de Il Pianeta delle Scimmie diretti dal regista, l'attore era il protagonista, lo scimpanzé Cesare, ha cui ha prestato magistralmente i movimenti, le espressioni e la voce.

Serkis raggiunge così il protagonista Robert Pattinson, nuovo Bruce Wayne / Batman. Nel cast sono già stati confermati Zoë Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (il commissario Gordon), Paul Dano (l'Enigmista), e l'esordiente Jayme Lawson per un ruolo ancora sconosciuto ma che potrebbe essere quello di Barbara Gordon.
Al momento, stando ai rumor, Colin Farrell sarebbe in trattative per il ruolo di Pinguino, mentre alcune voci (che non si possono nemmeno definire rumor) avrebbero riportato il possibile coinvolgimento di Matthew McConaughey per il ruolo di Harvey Dent, ma su quest'ultimo non ci sono ancora riscontri.

Le riprese del film prenderanno il via a inizio 2020, per un'uscita fissata al 21 giugno 2021.

mercoledì 13 novembre 2019

James Dean non sarà l'unico attore "resuscitato" in CGI

La notizia che James Dean sarà riprodotto totalmente in CGI per "partecipare" ad un nuovo film, intitolato Finding Jack, ha provocato reazioni piene di sdegno e raggia, sia tra la gente comune che tra gli stessi attori, inorriditi dall'idea.

E in effetti è un'idea che inorridisce, si tratta di semplicemente dello sfruttamento dell'immagine di un attore, un mito del Cinema, morto e sepolto da anni, che viene resuscitato grazie alla CGI, combinando immagini e video vecchi con i movimenti di una controfigura e un doppiatore a prestargli la voce. Del vero James Dean cosa resta? nulla, a parte un volto creato al computer. Sicuramente questa non è recitazione.
Il regista del film si è difeso dalle accuse dicendo che non hanno nessuna intenzione di mancare di rispetto, e che non si tratta di una trovata pubblicitaria ma della volontà di "regalare" a James Dean il film che non ha mai potuto fare. Una difesa che, in sintesi, non significa niente.

Ancora più inquietante però è quello che potrebbe succedere in futuro. Perché chi ha pensato a questa trovata, sta già pianificando il futuro.

Variety riporta che la compagnia dietro questa operazione è già al lavoro per riportare in vita altri attori e altre star, anche della musica o dello sport. La CMG Worldwide, società specializzata nelle licenze di proprietà intellettuali, ha unito le forze con la Observe Media, che invece è nel campo della creazione di contenuti immersivi, andando a formare la Worldwide XR, una società che detiene i diritti di oltre 400 celebrità, tra cui Burt Reynolds, Bettie Page, Christopher Reeve, James Stewart, Ingrid Bergman, Lana Turner, Rock Hudson, Bette Davis e tanti altri.

Agghiaccianti le parole del CEO dell'azienda, Travis Cloyd: "Gli influencer vanno e vengono, ma le leggende non muoiono mai". Variety spiega che l'intenzione della Worldwide XR è quella di sfruttare questi nuovi "umani digitali" in svariati campi, non solo per i film, anche per le pubblicità, o per esperienze di realtà aumentata e virtule. "Il modo in cui vengono creati questi umani dipende dai progetti e dalla riconoscibilità di ciascuna celebrità", ha spiegato Cloyd, "In certi casi si possono utilizzare solo foto e video esistenti come base per creare i modelli digitali, mentre in altri si possono combinare con sosia umani".
Alla fine Cloyd, dopo aver promesso che Finding Jack non sarà l'ultimo film del finto James Dean, chiude con un'altra affermazione agghiacciante, riguardo la loro idea di poter far interagire le persone con celebrità ormai morte: "Pensate a un James Dean 2.0".

Onestamente, è un modo di vedere che fa orrore. Una totale mancanza di rispetto verso le celebrità, gli attori e le attrici che in passato ci hanno regalato reali emozioni con le loro interpretazioni, una mancanza di rispetto verso il Cinema e la recitazione, in generale, e infine anche verso il pubblico.

La Sirenetta: scelto l'attore per il ruolo del Principe Eric

Dopo mesi di rumor, smentite e rinunce, la Disney ha trovato il suo Principe Eric per la versione live action de La Sirenetta.

Si tratta dell'attore britannico Jonah Hauer-King, che fino ad oggi ha lavorato soprattutto in serie tv, come Piccole donne o Casa Howard. Poche le sue esperienze cinematografiche, l'attore ha partecipato a Un viaggio a quattro zampe e Old Boys, mentre prossimamente sarà nel film Once Upon a Time in Staten Island.

Jonah Hauer-King avrebbe svolto il provino decisivo lo scorso 9 novembre, alla presenza del regista del film Rob Marshall.
Nei mesi scorsi, diversi nomi erano stati accostati al ruolo del Principe Eric, come Luke Eisner, Cameron Cuffe, Gavin Latherwood, il più eclatante è stato sicuramente quello del cantante Harry Styles, il primo ad essere stato contattato, che ha rifiutato la parte per potersi dedicare al suo nuovo album. Sembra che il ballottaggio finale fosse tra Cameron Cuffe e Jonah Hauer-King, con quest'ultimo che alla fine ha avuto la meglio sul collega.

Quello de La Sirenetta è stato un cast molto chiacchierato, su cui ci sono state anche molte (inutili) polemiche, fin dalla scelta della protagonista del film, la cantante Halle Bailey. Il giovane attore Jacob Tremblay, Daveed Diggs e Awkwafina presteranno la voce a tre personaggi, rispettivamente il pesce Flounders, il granchio Sebastian e il gabbiano Scuttle. Ad interpretare la cattivissima Ursula sarà Melissa McCarthy, mentre Javier Bardem sarà Re Tritone. La presenza dell'attore spagnolo in realtà non è stata ancora annunciata ufficialmente, ma è stato lo stesso Bardem ad accennare al ruolo in una sua recente intervista.

Il film conterrà le canzoni originali del Classico del 1989, firmate da Alan Menken, con l'aggiunta di nuovi pezzi che saranno curati da Lin-Manuel Miranda. Le riprese si terranno tra Sud Africa e Porto Rico, dovrebbero prendere il via nella prima metà del 2020, per un'uscita prevista per il 2021.

lunedì 11 novembre 2019

Box office Italia: Le Ragazze di Wall Street conquistano la vetta

Dopo il grande successo oltreoceano, è arrivato in Italia il film Le Ragazze di Wall Street - Hustlers, e subito si piazza al primo posto del box office.

Il film, che potrebbe portare una bella nomination agli Oscar a Jennifer Lopez, si piazza in vetta con un incasso di 1.5 milioni di euro raccolti in quattro giorni, ottenendo anche la migliore media per sala.

Resta stabile al secondo posto il film italiano Il Giorno Più Bello del Mondo, che sale a 4.7 milioni di euro d'incasso totale.
Scala al terzo posto, ma domenica era salito fino al primo, il film d'animazione La Famiglia Addams, che fino ad oggi ha raccolto 5 milioni di euro.

Resiste al quarto posto il film Joker, che sale a ben 28.1 milioni di euro d'incasso. Chiude la cinquina Maleficent: Signora del Male, che vede il proprio totale salire a 11.5 milioni di euro, un risultato praticamente identico al primo capitolo.

Box office USA: debutto in testa per Midway

Un week end con un vincitore a sorpresa e quattro new entry nelle prime cinque posizioni del box office USA.

Sarà che racconta una delle pagine più drammatiche e allo stesso tempo eroiche per gli Stati Uniti, fatto sta che, andando contro tutti i pronostici, Midway, nuovo war movie diretto da Roland Emmerich, ha esordito al primo posto della classifica, con un incasso di 17.5 milioni di dollari. Non esaltante ma abbastanza per un debutto in testa.

Si arrende al secondo posto Doctor Sleep, sequel di Shining, che incassa meno del previsto, 14.1 milioni di dollari. In totale, nel mondo, il film ha raccolto 34.1 milioni di dollari.
New entry anche al terzo posto, con la commedia per famiglie Playing with Fire, che incassa 12.8 milioni di dollari.

Apre al quarto posto la commedia natalizia Last Christmas, con 11.6 milioni di dollari d'incasso. Chiude la cinquina Terminator: Destino Oscuro, che incassa altri 10.8 milioni e sale a un totale di 48.5 milioni di dollari raccolti in dieci giorni. A livello mondiale il film sale quasi a 200 milioni di dollari.


domenica 10 novembre 2019

Il Re (The King) - la recensione

Il regista australiano David Michôd e l'attore, in questo caso anche sceneggiatore, Joel Edgerton portano su Netflix una rivisitazione dell'Enrico V di William Shakespeare.

Inghilterra, inizio XV secolo, il regno di Enrico IV è dilaniato dalle guerre con la Scozia e il Galles, e il malcontento cresce nel popolo. Ormai a un passo dalla morte, il re annuncia che a salire al trono sarà il suo secondogenito, Thomas, e non Hal, principe del Galles, da tempo in rotta con il padre e completamente disinteressato alla vita di corte, abbandonata per passare il suo tempo a sbronzarsi nei quartieri più poveri del regno. Il giovane Thomas però muore in battaglia, e al momento della morte del re, a salire al trono sarà proprio il riluttante Hal, che diventa Enrico V. 
Appena insediato, Enrico V cerca di instaurare un periodo di tregua, di pace, con l'obbiettivo di riunire il regno dopo anni di inutili guerre. Un regalo dal re di Francia (una palla) e l'invio di un presunto assassino, fa vacillare Enrico V che, spinto dai suoi consiglieri e dal vescovo di Canterbury, decide di invadere la Francia per rivendicare il trono. Per questa spedizione, il giovane re coinvolgerà anche il suo amico Falstaff, vecchio guerriero che disprezza la guerra e che per anni è stato compagno di bevute di Hal.

Affrontare Shakespeare non è mai semplice, la complessità dei personaggi, il contesto storico, i continui ribaltamenti, le trame e le sottotrame, sono tanti gli elementi cardine nelle sue opere e portarli sul grande schermo è sempre una sfida. In The King, David Michôd, affiancato dall'amico Joel Edgerton alla sceneggiatura, decide di focalizzare tutto su due punti: l'amicizia tra Hal e Falstaff; la riluttanza di Hal, ormai Enrico V, verso la corona e la guerra. In teoria una scelta giusta che finisce però con il rendere poco nel film.
Tecnicamente The King è pregevole, molto bella la fotografia, ottimi scenografia e costumi, meno sfarzosi di altre rappresentazioni e molto più reali, "terreni", così come la rappresentazione dei duelli, realistici nel dare la sensazione del peso fisico delle ingombranti armature. L'ottima messa in scena però non si riscatta nella sceneggiatura e nel ritmo. Il film corre un po' troppo all'inizio, poi soffre molto una lentezza esagerata nella fase centrale, dove avrebbe dovuto creare tensione con l'avvicinarsi dello scontro, e un finale ben fatto, con un colpo di scena ben architettato, alla fine non basta. Gli obbiettivi iniziali vengono parzialmente traditi, l'amicizia tra Hal e Falstaff non viene abbastanza approfondita per poter fare da perno e affascinare lo spettatore.

Una delle novità del film è quella di affidare il ruolo dei personaggi giovani ad attori effettivamente giovani. Protagonista assoluto infatti è Timothée Chalamet, che non riesce a reggere il peso del film per tutta la sua durata. La sua espressione perennemente scontenta funziona per un po' ma a lungo andare perde forza, e nei momenti in cui dovrebbe tirare fuori la grinta di un Re, risulta poco credibile. Molto meglio il "cast anziano", bene Joel Edgerton e soprattutto Sean Harris.

The King è un buon prodotto per passare una serata sul divano, ma è il classico film dove nonostante tutto sia fatto molto bene, alla fine non riesce a spiccare per nessun particolare pregio. E' un compito ben svolto ma in cui manca il calore, il pathos e quel tocco di epicità che serve per fare emozionare lo spettatore.


sabato 9 novembre 2019

Parasite - la recensione

Una commedia su una famiglia che attraverso una truffa riesce ad intrufolarsi in casa di ricchi e stupidi borghesi?
Un thriller a tinte horror in cui è impossibile immaginare il finale?
Un melodramma sul valore incrollabile della famiglia, unico appiglio nel mondo moderno?
O forse un dramma sulla lotta di classe in cui  la casa è metafora della società stessa?



Dopo la parentesi americana e non perfettamente riuscita rappresentata da OkjaBong Joon-ho torna a dirigere un film coreano in tutto e per tutto, ritrovando anche un attore feticcio come Song Kang-ho, probabilmente il più grande fra gli attori coreani contemporanei, e si fa perdonare qualsiasi critica gli sia stata mossa nel film precedente.

Nella prima, fantastica, ora di film, si assiste alla scalata truffaldina di una famiglia povera, ma tutt'altro che sprovveduta. Sono quasi disgustosi, e il regista sembra volercelo comunicare in tutti i modi, in una casa squallida e sporca che li rispecchia perfettamente. Ma sono anche incrollabilmente uniti e scaltri, tanto da riuscire a infilarsi, uno ad uno, nella casa di una famiglia benestante, la cui moglie è "giovane e semplice" e si fida ciecamente di loro, prima come tutor per i figli, poi come autisti, o governante. La casa dei ricchi, specularmente a quella dei poveri, è pulita, luminosa, con oggetti di design e grandi spazi vuoti. Ma proprio quando sembra che il film sia indirizzato verso un certo discorso, ecco che il ritmo si spezza e un colpo di scena irrompe a cambiare totalmente toni e generi.

A questo punto la casa, specchio dei proprietari, diventa metafora vera e propria e protagonista indiscussa del film, teatro di uno scontro sanguinoso fra poveri al fine di ottenere anche solo una briciola di quel lusso che hanno solo assaggiato ma di cui già non riescono più a fare a meno.
Sta tutta qui la genialità di Parasite, nel modo in cui Bong Joon-ho amalgama critica sociale, commedia, thriller serrato e una vena di horror senza che nessun genere prevalga mai sull'altro e senza che l'attenzione cali mai nemmeno per un secondo, fino al finale inaspettato e struggente, quasi un melodramma.

Chi sono quindi i parassiti del titolo? Sono i truffatori? Sono i ricchi borghesi incapaci di vedere anche ciò che è sotto il loro naso? O forse qualcun altro che non ci aspettavamo di ritrovarci in casa? 
O, ancora, non è forse la società stessa a succhiare dai cittadini, proprio come un parassita?

Il regista coreano non ci dà una risposta certa, ma ci mostra, semplicemente, che è così, che vige la legge del più forte e che bisogna uccidere per non essere uccisi.

Divertente, commovente, al cardiopalma, si attraversano davvero tutte le emozioni possibili guardando Parasite, grazie a una scrittura geniale e a una regia brillante e intelligente. 
Sicuramente uno dei film più belli di questa annata cinematografica.


giovedì 7 novembre 2019

James Dean "resuscitato" in digitale per un nuovo film

Sta facendo molto discutere la decisione di "riportare in vita" James Dean per farlo apparire in un nuovo film.

La Magic City Films ha recentemente ottenuto dalla famiglia dell'attore i diritti di sfruttamento postumo della sua immagine, così da poterlo ricreare in digitale e inserirlo, in un ruolo secondario, nel cast di un film sul Vietnam, intitolato Finding Jack.

"Abbiamo cercato a lungo l’attore perfetto che potesse interpretare Rogan, che ha un arco narrativo molto complesso, e alla fine abbiamo deciso che l’unico poteva essere James Dean", ha dichiarato il regista del film, Anton Ernst, "Siamo onorati che la sua famiglia abbia deciso di sostenerci, e prenderemo ogni precauzione per assicurarci che l’eredità di una delle star cinematografiche più importante di sempre rimanga intatta. La famiglia vede questo come il suo quarto film, quello che non è mai riuscito a fare. Non vogliamo deludere i suoi fan".

In passato è già successo che attori ormai defunti siano stati riportati in vita digitalmente, come casi più recenti possiamo ricordare Peter Cushing in Rogue One: A Star Wars Story, o il compianto Paul Walker in Fast & Furious 7, ma anche andando indietro negli anni si possono trovare altri esempi, anche in campo pubblicitario. Ma in questo caso si tratta di una mossa di tutt'altro genere, non è un vecchio personaggio che torna in una saga, non è nemmeno un modo per permettere a un attore di completare un film che sfortunatamente non è riuscito a finire, in questo caso si tratta di una precisa scelta: prendere un attore del passato, un icona, e inserirlo in un nuovo film con un ruolo totalmente originale. In Finding Jack, James Dean sarà completamente ricostruito in digitale, usando foto e video d'epoca, e con un altro attore a doppiarlo.
Questo potrebbe aprire a degli scenari che preoccupano. In tal senso, sono abbastanza inquietanti le dichiarazioni dell'agente della famiglia di James Dean.

"La tecnologia è in rapida evoluzione e noi vediamo tutto questo come una nuova frontiera per molti dei nostri iconici clienti. Questo apre un nuovo mondo di opportunità per molti dei nostri clienti che non sono più con noi".

Parole agghiaccianti, e a pensarlo sono proprio gli attori e le attrici di oggi, molti dei quali hanno commentato inorriditi. Uno su tutti, Chris Evans. "Sono sicuro che sarebbe entusiasta", ha commentato ironico l'attore, per poi continuare: "Questa cosa è orribile. Magari riusciremo a far dipingere un nuovo Picasso a un computer. O scrivere un paio di canzoni di John Lennon. La totale incapacità di capire, qui, è vergognosa".

Impossibile non dare ragione a Chris Evans. Riprodurre digitalmente un attore non significa ricreare anche la sua capacità interpretativa, il suo calore, l'emozione che può trasmettere, per quanto possa essere perfetta (e ancora non lo è) la riproduzione CGI oggi, certe cose non si possono ricreare.
Onestamente, preoccupa molto la piega che potrebbe prendere e che è stata ipotizzata dalle parole dell'agente della famiglia Dean, una vera e propria deriva in cui potremmo avere film popolati da attori e attrici morti da anni, la cui immagine verrebbe sfruttata (perché si parla di sfruttamento dell'immagine e non ci recitazione) solo per creare clamore e fare pubblicità a determinati prodotti. Non sarebbe un bel futuro.

mercoledì 6 novembre 2019

The Batman - Andy Serkis e Colin Farrell in trattative

Continua il casting per il film The Batman che sarà diretto da Matt Reeves e vedrà Robert Pattinson protagonista nel ruolo del Difensore di Gotham.

Secondo quanto riportato da The Wrap, l'attore Andy Serkis sarebbe entrato in trattative per il ruolo del fedele maggiordomo di casa Wayne, Alfred Pennyworth.
Serkis ha già collaborato con Reeves nei due capitoli della trilogia de Il Pianeta delle Scimmie diretti dal regista, in cui interpretava il personaggio principale, lo scimpanzé Cesare. L'unico ostacolo per una eventuale fumata bianca sono i vari impegni di Serkis, al lavoro su diversi progetti.

In passato il ruolo di Alfred, cruciale per Bruce Wayne, è stato interpretato al cinema da Michael Gough, Michael Caine e Jeremy Irons.

Il secondo rumor invece arriva da Deadline e riporta che la produzione avrebbe contattato Colin Farrell per offrirgli il ruolo del villain Pinguino. Le trattative tra le parti sarebbero agli inizi.

Oltre a Robert Pattinson, nel cast ci saranno anche Zoë Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (commissario Gordon), e Paul Dano (l'Enigmista).
L'uscita del film, che sarà un "detective movie" e racconterà di un Bruce Wayne ancora in fase di formazione come Batman, è fissata per il 21 giugno 2021, le riprese dovrebbero partire all'inizio del 2020.


martedì 5 novembre 2019

L'attrice francese Adèle Haenel accusa un regista di averla molestata quando aveva 12 anni

Si riaccende lo scandalo molestie nel cinema, stavolta in quello francese.

A scuotere l'ambiente cinematografico transalpino è l'attrice Adèle Haenel, che al sito Mediapart ha rivelato di essere stata molestata sessualmente dal regista Christophe Ruggia, episodi continuati nel tempo, tra il 2001 al 2004, cioè quando l'attrice aveva solo 12 anni, e poi fino ai 15 anni.

Ruggia è considerato il regista che ha lanciato Adèle Haenel, grazie al film Les Diables, e proprio sul set del film è iniziato l'incubo. L'attrice ha dichiarato di aver subito "una molestia sessuale permanente. Palpeggiamenti sulle cosce e sul petto, baci forzati sul collo" che il regista dava e si faceva dare da quella che era una bambina di soli 12 anni.

A convincere Haenel a parlare adesso, dopo tanti anni di silenzio, è stato il controverso documentario Leaving Neverland, sulle presunte molestie di Michael Jackson. "Mi ha fatto cambiare la prospettiva su quello che avevo vissuto", ha dichiarato l'attrice, "Ho sempre forzato me stessa a pensare che fosse stata una storia d’amore senza reciprocità. Avevo aderito alla sua favola del ‘noi non siamo uguali, gli altri non potrebbero mai capirlo’. Poi ci sono voluti tutti questi anni perché potessi parlare di queste cose, senza farne un dramma assoluto. È per questo che ho parlato solo ora".

Il regista Christophe Ruggia, attraverso i suoi avvocati, ha negato tutto, rilasciando solo una breve dichiarazione: "Mi avete fatto pervenire un questionario fiume su quale fosse la relazione professionale e affettiva che ho intrattenuto, più di quindici anni fa, con Adèle Haenel, di cui sono stato lo scopritore del suo grande talento. La versione, sistematicamente tendenziosa, inesatta, romanzata, talvolta calunniosa che mi avete indirizzato non mi permette di rispondervi".

In realtà ci sarebbero dei testimoni oculari di quanto accaduto. Mediapart infatti ha raccolto le testimonianze delle persone presenti sul set del film Les Diables, che hanno confermato quanto detto dall'attrice. La coach degli attori Hélène Seretti ha raccontato: "Era fisico, la toccava, metteva le braccia attorno sue spalle, ogni tanto le dava dei baci. C’era qualcosa di poco normale, si dice spesso dei registi che devono innamorarsi delle loro attrici, ma Adèle aveva dodici anni". E ancora, il direttore della produzione Dexter Cramaix: "il rapporto di Christophe con Adèle non era normale, dava l’impressione che fosse la sua fidanzata".

Adèle Haenel ha inoltre dichiarato che non procederà per vie legali perché lo ritiene inutile, convinta che le vittime di molestie vengano puntualmente ignorate dalla giustizia.


007 - Phoebe Waller-Bridge ingaggiata solo perché donna? Daniel Craig contro un giornalista

Non fate arrabbiare James Bond, non solo il personaggio di finzione, ma anche l'uomo che lo interpreta, cioè Daniel Craig.

Durante una recente intervista, l'attore britannico ha ribattuto in modo molto deciso a un reporter convinto che l'attrice e sceneggiatrice Phoebe Waller-Bridge sia stata ingaggiata per collaborare alla sceneggiatura dell'ultimo 007 non per merito ma solo perché è una donna, una mossa della produzione per rendere più "inclusiva" la saga di Bond.
Daniel Craig ha risposto subito in modo fulminante e anche piuttosto infastidito da quella che, giustamente, ritiene una stupidaggine e un pensiero offensivo verso Phoebe Waller-Bridge.

"Se stiamo davvero avendo una discussione riguardo al gender di Phoebe direi che si tratta di una roba fot*utamente ridicola. È una grande scrittrice, quindi perché non avremmo dovuto volerla del progetto? So dove vuoi andare a parare e sappi che non voglio starti a sentire. Ho capito cosa stai cercando di fare ed è sbagliato. Assolutamente sbagliato. È una scrittrice fot*utamente brava. Una delle migliori scrittrici inglesi in circolazione. Io ho chiesto "Possiamo coinvolgerla nel film?". Ecco com'è andata. È brillante, la tengo d’occhio da Fleabag prima e da Killing Eve poi, e considerato quello che aveva fatto in quei lavori, volevo includere la sua voce in Bond. È unica e per noi è un vero privilegio averla nel team."

Insomma, Daniel Craig non ha nessun problema a rispondere e tappare la bocca a chi insinua assurdità.
Ricordiamo che l'attrice e scrittrice Phoebe Waller-Bridge ha recentemente vinto due Emmy Award, miglior attrice protagonista in una serie comedy e miglior sceneggiatura per una serie tv comedy per Fleabag, che ha vinto anche il premio per la migliore serie comedy.

Le riprese del prossimo film di Bond, No Time to Die, sono terminate nei giorni scorsi. L'uscita del film è fissata per l'8 aprile 2020.

lunedì 4 novembre 2019

[RomaFF14] The Irishman - la recensione

Che cos'è il vero Cinema? Questa è la domanda che ha tenuto banco negli ultimi tempi, da quando Martin Scorsese prima e altri dopo di lui hanno riaperto la vecchia polemica fra sostenitori del cinema d'autore e amanti del cinecomic.
Al di là di ogni possibile interpretazione e dei gusti personali che possono essere moltissimi e possono anche intersecarsi fra loro, è innegabile che fra gli interpreti più grandi che il Cinema ci abbia regalato c'è proprio lui, Martin Scorsese, autore di film che hanno segnato la storia come Quei Bravi Ragazzi o Taxy Driver, regista che, tra l'altro, si è fatto simbolo di un genere, il gangster movie, che ha avuto una incredibile ascesa ma che ultimamente sembrava in dirittura di arrivo. Questo finché il Maestro non è tornato a far vedere a tutti che di gangster e mafiosi si può parlare ancora, per tre ore e mezza, e senza perdere nemmeno un colpo.


Un ritorno alle origini, quindi, con il film che voleva girare da tutta la vita e il cast di suoi "amici", come li chiama, tre dei più grandi attori di sempre: Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci. A far da contraltare a tutto questo classicismo hollywoodiano, c'è Netflix, il colosso dello streaming che ha messo a disposizione il denaro per permettere a Scorsese di utilizzare la tecnologia del ringiovanimento e a fare in modo che questi tre colossi riuscissero a recitare nelle stesse scene per tutto il film, che si dirama nel corso di svariati anni.
Vecchio e nuovo, quindi, ben rappresentati anche dal film stesso: l'irlandese del titolo è Frank Sheeran, ex camionista che entra in affari come sicario per la mafia italoamericana, uno che "dipinge case" per dirlo in gergo, personaggio sfaccettato e a tutto tondo (che molto deve, in termini di caratterizzazione ,al Tony Soprano della serie televisiva, sempre per rimanere nel campo del vecchio e nuovo); Frank stringe un rapporto molto stretto con il boss Russell Bufalino, il quale lo metterà in contatto con il gigante dei sindacati Jimmi Hoffa.
Per la prima metà del film, sembra di assistere al più classico dei gangster movie alla Scorsese, con una grandissima regia e delle interpretazioni magistrali che sono davvero il quid in più rispetto a qualsiasi altra pellicola del genere.
Tutto è bellissimo, e le scene in cui i tre attori sono insieme sullo schermo valgono talmente il prezzo del biglietto che non si sarebbe potuto chiedere di meglio al regista newyorkese. Eppure a un certo punto, dopo circa due ore di intrecci criminali, scontri, esecuzioni e tradimenti, il registro cambia, si fa intimo, e il focus passa dal lato prettamente criminale a quello più personale, dalle azioni in sé a ciò che quelle azioni hanno provocato a Frank, alla sua famiglia, ai suoi amici.
E' qui che passa dall'essere un grandissimo film di Scorsese, a uno dei migliori film della sua carriera e summa di un intero genere cinematografico arrivato forse alla fine della sua età dell'oro.


Nonostante il retrogusto testamentario che lo accompagna, è improbabile che sarà l'ultimo film della carriera di Martin Scorsese, ma è sicuramente un punto fermo su un tipo di cinema che lo ha accompagnato per lungo tempo, che lo ha prima formato e infine consacrato, e di cui è maestro ineguagliato. Sicuramente sarà un punto di riferimento con cui chiunque in futuro dovrà confrontarsi nel parlare di malavita americana: da Quei Bravi Ragazzi a The Irishman, c'è tutto il cinema di Scorsese.


Ant-Man 3? Michael Douglas rivela quando inizieranno le riprese

E' ufficiale, Ant-Man 3 si farà.

Il via libera dei Marvel Studios è arrivato qualche giorno fa insieme alla conferma che Payton Reed, già regista dei primi due, tornerà anche per il terzo capitolo.

A dare un'ulteriore conferma ci ha pensato Michael Douglas, che nel film interpreta Hank Pym. Intervistato da Collider durante la promozione della seconda stagione della serie The Kominsky Method, l'attore ha confermato il suo ritorno e rivelato l'inizio delle riprese.

"Il mondo Marvel è stato davvero uno spettacolo. Adoro i film e mi sto divertendo tanto. Cominceremo il terzo [Ant-Man] all'inizio di gennaio 2021".

Anche senza conferme ufficiali, possiamo affermare che Paul Rudd tornerà ad interpretare, per la quinta volta, il personaggio di Scott Lang, cioè Ant-Man, così come sembra scontata la presenza di Evangeline Lilly nel ruolo di Hope van Dyne / The Wasp.

Con l'inizio delle riprese nei primi mesi del 2021, è presumibile un'uscita per il 2022, in piena Fase 5 della Marvel.

Box-office Italia - La Famiglia Addams si prende la vetta

Esordio subito in testa per il film d'animazione La Famiglia Addams.

La versione animata della famiglia più atipica del mondo ha raccolto 3.5 milioni di euro in quattro giorni, ottenendo anche la migliore media per sala con grande distacco sugli altri film.

New entry anche al secondo posto, con il film italiano Il Giorno Più Bello del Mondo, che incassa 2.9 milioni di euro e diventa il miglior esordio dell'anno per una pellicola italiana.
Tiene al terzo posto Maleficent: Signora del Male, che incassa altri 2.2 milioni e sale a 10.5 milioni di euro, un andamento in linea con il primo film.

Al quarto posto Joker, che raccoglie altri 2.2 milioni, più della scorsa settimana, e sale a ben 27 milioni di euro totali. Chiude, al quinto posto, un altro film italiano, la new entry L’Uomo del Labirinto, che incassa 1.2 milioni di euro.

Box-office USA - Debutto in testa per Terminator: Destino Oscuro

Un esordio un po' amaro per Terminator: Destino Oscuro, che si piazza subito al primo posto della classifica USA ma con un risultato sotto le aspettative.

Il nuovo film della saga, nonostante una critica piuttosto positiva e il ritorno di Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger, in tre giorni ha incassato solo 29.4 milioni di dollari. Decisamente migliore l'esordio a livello mondiale, dove il film ha raccolto 72.9 milioni, per un totale di 123.6 milioni di dollari incassati globalmente.

Scala al secondo posto Joker, che incassa altri 13.9 milioni e arriva a un passo dai 300 milioni di dollari totali negli USA. A livello mondiale il film è vicino ai 900 milioni di dollari. Terzo posto per Maleficent: Signora del Male, il film della Disney incassa altri 12.2 milioni e sale a 84.3 milioni di dollari negli USA, mentre a livello mondiale l'incasso è salito a 383 milioni di dollari. Il film sta andando molto meglio fuori dagli USA.

Debutto al quarto posto, con un risultato sopra le aspettative, per Harriet, che ha incassato 12 milioni di dollari. Tiene bene al quinto posto La Famiglia Addams, che fino ad oggi negli USA ha raccolto 85.2 milioni di dollari.