mercoledì 15 giugno 2022

Pinocchio - tante nuove immagini dal film in stop-motion di Guillermo del Toro

Quest'anno, nel giro di pochi mesi, ci saranno ben due film su Pinocchio, per fortuna saranno due film molto diversi tra loro, il primo sarà la versione live action del Classico Disney del 1940, la seconda invece una versione in stop-motion diretta da Guillermo del Toro per Netflix.

Vanity Fair ha dedicato al film di Del Toro un lungo articolo in cui sono presenti molte immagini inedite e affascinanti, oltre ad una intervista in cui il regista messicano sottolinea di aver concepito la sua versione molto tempo prima di quella Disney.
"Ho sempre professato il mio amore e la mia grande ammirazione per la Disney", ha detto Del Toro, "ma stavolta devo prenderne le distanze. La mia è una storia di un burattino con burattini… con recitazione ottenuta grazie a degli animatori attraverso un mezzo completamente diverso. Non potremmo essere più diversi da qualunque altra versione di Pinocchio nei nostri intenti spirituali e filosofici, ma anche nell’ambientazione".

Ecco le nuove immagini.










Ispirato alla celebre fiaba di Collodi, il film di Del Toro è un musical stop-motion ambientato durante l'ascesa del Fascismo e di Mussolini in Italia. Gregory Mann sarà la voce di Pinocchio, Ewan McGregor quella del Grillo, tra i doppiatori anche Cate BlanchettTilda Swinton, Christoph Waltz, Finn Wolfhard, John TurturroBurn GormanRon Perlman, e Tim Blake Nelson.

Il film arriverà su Netflix a dicembre. QUI il link per l'articolo di Vanity Fair.

martedì 7 giugno 2022

Jurassic World: Il Dominio - la recensione

Terzo e ultimo (?) capitolo della nuova saga giurassica iniziata nel 2015 con Jurassic World.

I dinosauri sono liberi, vivono nel mondo insieme agli esseri umani e agli altri animali, cercando di adattarsi il più velocemente possibile. Inevitabili i problemi di convivenza con gli umani che fanno gli umani, tra un crescente mercato nero di dinosauri,  bracconaggio e allevamenti illegali. Claire e Owen sono sempre impegnati nella difesa dei dinosauri e, allo stesso tempo, devono tenere nascosta Maisie, di cui tutto il mondo conosce l'esistenza e la natura. Con la InGen ormai defunta, ora tutto è nelle mani della Biosyn, di proprietà di Lewis Dodgson, miliardario, scienziato e filantropo impegnato nella salvaguardia dei dinosauri e nella conservazione di una oasi perfetta e protetta (in Italia!). Qualcosa però non va. Delle cavallette di dimensioni eccezionali stanno devastando i raccolti, e sarà la dottoressa Ellie Sattler, insieme al suo vecchio amico, il dr. Alan Grant, ad indagare sui laboratori della Biosyn, grazie all'invito di un altro vecchio amico, il dr. Ian Malcolm. Intanto, Maisie viene rapita, e con lei anche il cucciolo del velociraptor Blu, e Claire e Owen partiranno per andare a riprendersi entrambi.

I mondi di Jurassic Park e Jurassic World si fondono in un solo film. Il Dominio non è solo il terzo film della nuova saga, è anche un collegamento diretto con il capostipite del 1993 e quindi anche una specie di nuovo capitolo della vecchia saga. Nessuna entrata ad effetto per il vecchio cast, il regista Colin Trevorrow ha preferito impostare la storia su due piani distinti, da una parte il vecchio cast alle prese con un personaggio che aveva già interferito in Jurassic Park, dall'altro il nuovo cast che segue la storia della giovane Maisie lasciata in sospeso ne Il Regno Distrutto (e meno interessante), due strade separate che gli eventi faranno incontrare. Una scelta ragionata che affievolisce l'"effetto wow" del ritorno del vecchio trio, una sensazione che però sparisce, annientata dalla gioia di rivedere Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum di nuovo insieme, e di nuovo insieme in mezzo ai dinosauri. L'unione dei due cast funziona, soprattutto quando i gruppi si mischiano formando nuove coppie, sarebbe stato molto bello vederli interagire di più, vederli di più insieme in scena.

Il cast sa esattamente cosa fare, Jeff Goldblum aveva già ripreso il suo ruolo nel secondo capitolo per un breve cameo e in questo ha sicuramente le migliori battute del film, per Sam Neill e Laura Dern invece è stato un ritorno dopo tanto tempo ed entrambi sono rientrati nei loro personaggi con grande naturalezza, come se non li avessero mai lasciati. Nel corso della saga di Jurassic World, il personaggio di Bryce Dallas Howard è quello che si è evoluto di più, da fredda manager a paladina dei diritti dei dinosauri, e ora anche madre, una evoluzione in cui l'attrice si cala senza nessun problema. Diverso il discorso per Chris Pratt, il suo personaggio non è cambiato molto rispetto al primo film, bene nell'azione, meno interessante nelle altre parti. Fanno il loro le new entry Mamoudou AthieDeWanda Wise, quest'ultima con un personaggio che qualche anno fa sarebbe sicuramente stato affidato ad un attore maschio.

La regia di Colin Trevorrow è buona, non cerca l'eccezionale, in molte occasioni si rifà alle inquadrature di Steven Spielberg ma senza cercare di imitarlo (perché non può, e lo sa). Il film è pieno di citazioni, a partire dal villain, quel Lewis Dodgson che abbiamo conosciuto nelle prime scene di Jurassic Park, quando consegna a Dennis Nedry la bomboletta di schiuma da barba per trasportare gli embrioni di dinosauro da rubare, ed è un continuo di situazioni e oggetti sparsi in modo furbo qui e là, tanti ma integrati bene nella storia. Trevorrow però non guarda solo al film del 1993, Jurassic World - Il Dominio è pieno di rimandi ad altri grandi blockbuster, c'è una evidente citazione di Indiana Jones (sempre Spielberg!), il mercato nero ricorda gli ambienti più malfamati del mondo di Star Wars, gli inseguimenti strizzano l'occhio alle saghe action, tutto senza mai cercare l'imitazione, riuscendo a coprire bene due ore e mezza di film che volano, senza pause, senza noia, e senza momenti di ristagno.
Ottimi gli effetti speciali, tra CGI e soprattutto Animatronic, i dinosauri sono perfetti, bellissimi, e aggiornati alle scoperte più recenti (sì, hanno le piume!). La colonna sonora di Michael Giacchino in più occasioni riprende le note di Jurassic Park di John Williams, e ogni volta sono brividi.

Jurassic World - Il Dominio non punta ad essere memorabile come l'inarrivabile Jurassic Park, fare un paragone è un esercizio del tutto inutile, ha una trama un po' confusa, poco approfondita, ma alla fine è un film che fa il suo dovere: intrattenere e divertire lo spettatore.

lunedì 6 giugno 2022

Nastri d'Argento 2022 - È Stata la Mano di Dio guida le nomination

Il Sindacato dei Giornalisti Cinematografici Italiani ha annunciato le nomination per i Nastri d'Argento 2022.

Ad ottenere il maggior numero di nomination è stato l'ultimo film di Paolo Sorrentino, È Stata la Mano di Dio, con 12 candidature, seguito da Ariaferma e Qui Rido Io con 10. Bene anche Freaks Out.
Le categorie sono formate da cinquine, sestetti, e candidature multiple (un attore/attrice, più film), e ci sono anche nomi nuovi, come Aurora GiovinazzoRosa Palasciano, mentre nella categoria dei migliori registi sono addirittura sette i candidati.

La cerimonia di premiazione si terrà al MAXXI di Roma il 20 giugno.

Ecco tutti i nominati.

Miglior Film
Ariaferma (Leonardo di Costanzo)
È stata la mano di Dio (Paolo Sorrentino)
Freaks Out (Gabriele Mainetti)
Nostalgia (Mario Martone)
Qui rido io (Mario Martone)

Migliore Regia
Leonardo Di Costanzo (Ariaferma)
Michelangelo Frammartino (Il buco)
Gabriele Mainetti (Freaks Out)
Mario Martone (Nostalgia, Qui rido io)
Sergio Rubini (I fratelli De Filippo)
Paolo Sorrentino (È stata la mano di Dio)
Paolo Taviani (Leonora Addio)

Miglior Regista Esordiente
Alessandro Celli (Mondocane)
Francesco Costabile (Una femmina)
Hleb Papou (Il legionario)
Laura Samani (Piccolo corpo)
Giulia Louise Steigerwalt (Settembre)

Migliore Commedia
Belli ciao (Gennaro Nunziante)
Come un gatto in tangenziale - Ritorno a Coccia di Morto/Corro da te (Riccardo Milani)
Giulia (Ciro De Caro)
La cena perfetta (Davide Minnella)
Settembre (Giulia Louise Steigerwalt) 

Attrice Protagonista
Claudia Gerini (Mancino naturale)
Aurora Giovinazzo (Freaks Out)
Miriam Leone (Diabolik)
Benedetta Porcaroli (La scuola cattolica, L’ombra del giorno)
Teresa Saponangelo (È stata la mano di Dio)
Kasia Smutniak (3/19)

Attore Protagonista
Andrea Carpenzano (Calcinculo, Lovely boy)
Pierfrancesco Favino (Nostalgia)
Massimiliano Gallo (Il silenzio grande)
Elio Germano (America Latina)
Silvio Orlando (Ariaferma - Il bambino nascosto)
Toni Servillo (Ariaferma, Qui rido io)

Attrice non protagonista
Marina Confalone (Il silenzio grande)
Anna Ferraioli Ravel (I fratelli De Filippo)
Aurora Quattrocchi (Nostalgia)
Luisa Ranieri (È stata la mano di Dio)
Vanessa Scalera (L’arminuta)

Attore non protagonista
Mario Autore, Domenico Pinelli (I fratelli De Filippo)
Pietro Castellitto (Freaks Out)
Francesco Di Leva, Tommaso Ragno (Nostalgia)
Fabrizio Ferracane (Ariaferma - L’Arminuta - Una femmina)
Lino Musella (Il bambino nascosto - L’ombra del giorno - Qui rido io)

Attrice Commedia
Sonia Bergamasco (Come un gatto in tangenziale - Ritorno a Coccia di morto)
Miriam Leone (Corro da te)
Rosa Palasciano (Giulia)
Barbara Ronchi (Settembre)
Greta Scarano (La cena perfetta)

Attore Commedia
Fabrizio Bentivoglio (Settembre)
Salvatore Esoosito (La cena perfetta)
Pierfrancesco Favino(corro da te)
Gianfelice Imparato (Querido Fidel)
Francesco Scianna, Filippo Timi (Il filo invisibile)

Soggetto
America Latina (Damiano e Fabio D’Innocenzo)
Il filo invisibile (Marco Simon Puccioni)
Il materiale emotivo (Ettore Scola, Ivo Milazzo, Furio Scarpelli)
La tana (Beatrice Baldacci)
Re Granchio (Alessio Rigo de Righi, Matteo Zoppis, Tommaso Bertani, Carlo Lavagna)

Sceneggiatura
Ariaferma (Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero, Valia Santella)
È stata la mano di Dio (Paolo Sorrentino)
Il silenzio grande (Andrea Ozza, Maurizio De Giovanni, Alessandro Gassmann)
L’Arminuta (Monica Zappelli, Donatella Di Pietrantonio)
Nostalgia, Qui rido io (Mario Martone, Ippolita di Majo)

Fotografia
Francesca Amitrano (Diabolik)
Luca Bigazzi (Ariaferma)
Paolo Carnera (Leonora addio, Nostalgia)
Daria D'Antonio (È stata la mano di Dio)
Michele D'Attanasio (Freaks out)

Scenografia
Isabella Angelini(L’ombra del giorno)
Carmine Guarino (È stata la mano di Dio)
Noemi Marchica (Diabolik)
Giancarlo Muselli, Carlo Rescingo (Qui rido io)
Massimiliano Sturiale  (Freaks out - Il materiale emotivo)

Costumi
Ginevra De Carolis (Diabolik)
Maurizio Millenotti (I fratelli De Filippo)
Mary Montalto (Freaks out)
Ursula Patzak (Qui rido io)
Mariano Tufano (È stata la mano di Dio)

Montaggio
Carlotta Cristiani (Ariaferma)Francesco Di Stefano (Freaks out)
Federico Maria Maneschi (Diabolik)
Jacopo Quadri (Nostalgia - Qui rido io)
Cristiano Travaglioli (È stata la mano di Dio ) 

Sonoro
Diabolik
È stata la mano di Dio
Il Buco
Nostalgia
Qui rido io

Casting Director
Sara Casani (Settembre)
Alessandra Cutolo (Ariaferma)
Paola Rota, Raffaele Di Florio (Nostalgia - Qui rido io)
Annamaria Sambucco, Massimo Apolloni (È stata la mano di Dio)
Francesco Vedovati (Freaks out)

Colonna Sonora
Michele Braga, Gabriele Mainetti (Freaks out)
Lele Marchitelli (È stata la mano di Dio)
Pivio e Aldo De Scalzi (Diabolik - Il silenzio grande)
Pasquale Scialò (Ariaferma)

Migliore canzone
Sei tu - MusicaFabrizio Mobrici e Roberto Cardelli, testo Fabrizio Moro
interpretata da Fabrizio Moro (Ghiaccio)
Sulle nuvole  - Musica, testi e interpretata da Tommaso Paradiso (Sulle nuvole)
La profondità degli abissi - Musica, testi e interpretazione di Manuel Agnelli (Diabolik)
Nei tuoi occhi - Musica Francesca Michielin, Andrea Farru, testi e interpretazione Francesca Michielin (Marilyn ha gli occhi neri)
Just You - Musica e testi Giuliano Taviani, Carmelo Travia
interpretata da Marianna Travia (L’Arminuta)

giovedì 2 giugno 2022

Depp vs Heard - Johnny Depp ha vinto la causa per diffamazione

Dopo sei settimane d dichiarazioni scioccanti, momenti assurdi, quasi surreali, e rivelazioni intime imbarazzanti, tutto vissuto in diretta mediatica, si è concluso ieri il processo tra Johnny Depp e Amber Heard, dopo che l'attore aveva citato in giudizio l'ex moglie per diffamazione per un articolo che l'attrice aveva scritto sul Washington Post.

Se in UK la giuria ha deliberato a favore di Heard, negli USA il giudizio è stato totalmente opposto. Dopo 13 ore di confronto, la giuria ha dato ragione a Johnny Depp, stabilendo che è stato effettivamente diffamato. Amber Heard dovrà risarcire il suo ex marito di 15 milioni di dollari, 10 milioni di risarcimento danni e 5 milioni di danni punitivi. Per quanto riguarda la contro querela dell'attrice, che chiedeva 100 milioni, la giuria ha deciso che dovrà ricevere 2 milioni (per quando l'avvocato ha definito le sue accuse un "imbroglio"). Facendo i conti, Amber Heard dovrà restituire più di quanto ha ottenuto con il divorzio. In un primo momento, sembrava che l'attrice non fosse intenzionata a fare ricorso, visto che un nuovo processo potrebbe costarle molto di più, ma stando a quanto dichiarato dal portavoce dell'attrice al New York Times, sembra che invece farà ricorso.

Per Johnny Depp è una bella rivincita dopo anni di accuse, e dopo aver perso sul piano professionale, in particolare aver visto "non concluso" il suo percorso come Jack Sparrow e aver perso il ruolo in Animali Fantastici. L'attore non era presente in aula per "motivi professionali", al momento infatti si trova in Gran Bretagna, ma ha condiviso un messaggio sul proprio profilo Instagram.

"Sei anni fa, la mia vita, la vita dei miei figli, le vite di quelli che mi sono vicini e inoltre le vite delle persone che per molti, molti anni mi hanno sostenuto e mi hanno creduto sono cambiate per sempre.

Tutto in un batter d’occhio.

Accuse false, molto serie e criminali sono state rivolte verso di me attraverso i media, scatenando un fiume di contenuti carichi di odio, sebbene nessuna accusa formale fosse stata intentata contro di me. Aveva già fatto il giro del mondo due volte nell’arco di un nanosecondo, e aveva avuto un impatto sismico sulla mia vita e la mia carriera.

Sei anni dopo, la giuria mi ha ridato indietro la mia vita. Sono veramente onorato.
La mia decisione di perseguire questa causa, sapendo molto bene il peso delle difficoltà legali che avrei dovuto affrontare e l’inevitabile spettacolo globale che sarebbe stato esporre la mia vita in questo modo, è stata presa solo dopo una lunga riflessione.

Sin dall’inizio, l’obiettivo di fare questa causa è stata rivelare la verità, a prescindere dal risultato finale. Dire la verità era un dovere nei confronti dei miei figli e di tutti coloro che mi hanno supportato con convinzione. Ora mi sento in pace sapendo di aver raggiunto quell’obiettivo.
Sono, e sono stato, travolto dall’ondata di amore e dal colossale supporto e dalla gentilezza di tutti quanti in giro per il mondo. Spero che la mia missione sul far emergere la verità aiuti altri, uomini e donne, che si sono trovati nella mia stessa situazione, e non faccia arrendere mai quelli che li sostengono. Spero anche che si torni a parlare di presunzione d’innocenza finché non si dimostra la colpevolezza, sia in tribunale che sui media.

Vorrei riconoscere il nobile lavoro del giudice, dei giurati, dello staff del tribunale e degli sceriffi che hanno sacrificato il loro tempo per arrivare a questo verdetto, e al mio diligente e incrollabile team di avvocati che hanno fatto un lavoro straordinario aiutandomi a condividere la verità.

Il meglio deve ancora arrivare e un nuovo capitolo è finalmente iniziato.

Veritas numquam perit.
La verità non muore mai.

Johnny Depp"


Decisamente delusa invece Amber Heard, anche lei ha affidato il suo sfogo ad un post sul proprio profilo. Dalla rapidità con cui il messaggio è apparso online, si direbbe però che l'attrice si aspettava questo verdetto.

"La delusione che provo oggi è oltre ogni parola. Sono addolorata del fatto che la montagna di prove non sia stata comunque abbastanza per reggere al potere sproporzionato e all’influenza del mio ex marito.
Sono ancor più delusa per ciò che significa questo verdetto per altre donne. È un passo indietro. Rimette indietro le lancette dell’orologio a un’epoca in cui una donna che parlava e si faceva sentire poteva essere disonorata pubblicamente e umiliata. È un passo indietro sull’idea che la violenza contro le donne vada presa sul serio.
Credo che gli avvocati di Johnny siano riusciti a convincere la giuria a ignorare il concetto fondamentale della Libertà di Parola e ignorare una prova talmente decisiva che ci ha permesso di vincere nel Regno Unito.
Sono triste di aver perso questa causa. Ma sono ancora più triste di avere l’impressione di aver perso un diritto che pensavo di avere come americana – parlare liberamente e apertamente."



mercoledì 1 giugno 2022

Top Gun: Maverick - la recensione

Il primo Top Gun è stato un cult tale da lanciare veri e propri stili iconici: la giacca di pelle, i Ray-Ban, per non parlare del sorriso sfacciato di Tom Cruise, tutti elementi che hanno segnato un'epoca (gli anni '80). e sono andati oltre, causando anche un boom di arruolamenti nella marina militare, che usò il film come vero e proprio marketing.

Fare un sequel di un simile cult dopo 36 anni era pericoloso e rischiava di schiantarsi contro la montagna della nostalgia fine a se stessa. Ma quando Tom Cruise decide di metterci la faccia, di nuovo, e torna a bordo del suo caccia F-14, non lo fa a caso. Trentasei anni dopo, ha qualche ruga in più e uno strapotere che lo ha innalzato a ultima vera star hollywoodiana, capace di arrivare sul red carpet pilotando un elicottero, lanciarsi dai palazzi e pilotare un vero caccia all'interno del film, incassando milioni di dollari al botteghino, senza mai perdere il sorriso sfacciato che sfoggiava nel primo, mitico, Top Gun del 1986.

Il sequel è ben consapevole di tutta la responsabilità e i rischi che si porta dietro e, ben lontano dall'essere una pura e semplice operazione nostalgia, si dimostra un film più maturo, equilibrato e in definitiva migliore del suo predecessore. Il tempo che separa i due film viene sapientemente sfruttato per parlare di scelte di vita, rimpianti e paternità, riportando Maverick, vecchia gloria ma considerato ormai quasi un pezzo da museo dai suoi stessi superiori, a dover fare da istruttore alle nuove reclute dei top gun, fra cui il figlio del mai dimenticato Goose, con tutto il peso del senso di colpa che grava sul personaggio di Cruise e sul rapporto padre-figlio che ne consegue. Una profondità che la pellicola patinata anni 80 non possedeva, più impegnata nell'essere un enorme spot di virilità e sul versante prettamente romantico.

Non mancano però i momenti in cui i vecchi fan sentiranno un brivido lungo la schiena, a cominciare dalle note di apertura dell'inconfondibile "Danger zone" di Kenny Loggins, fino al tema musicale iconico qui ripreso dal grande Hans Zimmer.

Con una trama solida, attori in parte e sequenze d'azione mozzafiato, Top Gun: Maverick dimostra che per fare grande Cinema, in fondo, non c'è bisogno di arzigogoli di trama o bieco fan service, basta il cuore, quello che il suo protagonista infonde nel progetto in ogni sua parte e che traspare in ogni scena. Un film che, come lo stesso Tom Cruise, fa bene al Cinema.