domenica 29 giugno 2014

Magic in the Moonlight - nuove immagini dal film di Woody Allen

Arriverà nelle sale americane il 25 luglio, 'Magic in the Moonlight', nuova commedia scritta e diretta da Woody Allen che vede protagonisti Colin Firth e Emma Stone.

La storia, ambientata in Costa Azzurra, racconta di un gentleman inglese (Firth) incaricato di smascherare una truffa di una presunta sensitiva, una giovane donna (Stone) che, spalleggiata dalla madre, sostiene di poter parlare con gli spiriti. Convinto a rivelare l'inganno, l'uomo, man mano che conosce la donna, comincia a nutrire dei dubbi sul fatto che sia davvero una truffatrice.

Nel cast anche Marcia Gay Harden, Jacki Weaver, Hamish Linklater, Eileen Atkins e Simon McBurne. Ecco sei nuove immagini dal film.







venerdì 27 giugno 2014

Tutte Contro Lui - la recensione

Commedia di stampo femminile con la coppia Cameron Diaz-Leslie Mann a condurre la scena.

Carly (Diaz) è bella, avvocato di successo, e innamorata dell'uomo perfetto, almeno apparentemente: Mark (Nicolaj Coster-Waldau, il Jamie Lannister del Trono di Spade), gentile, romantico... e sposato. Kate (Mann), la moglie di Mark, è una donna semplice, casalinga per scelta, che si è annullata da sola per lasciare tutto lo spazio al marito. Carly e Kate s'incontrano, affogano la delusione nell'alcol e, per quanto Carly all'inizio cerchi di evitarlo, diventano amiche e alleate contro il marito/fidanzato fedifrago. Alla coppia di donne ferite si unisce poi una terza amante di Mark, una ragazza giovane dal fisico mozzafiato (la modella Kate Upton). Le tre, unite nel tradimento, decidono di vendicarsi in modo definitivo.

Una commedia che ripropone la "guerra fra i sessi', e che ci dimostra quanto può essere potente l' amicizia e la complicità femminile contro il "maschio", vanitoso e traditore. Molto semplice nella trama e nelle intenzioni, il film si regge tutto sulla schiena di Cameron Diaz e Leslie Mann, coppia esplosiva che funziona alla perfezione. Entrambe brave e dotate di straordinari tempi comici, le performance delle due attrici si appoggiano una sull'altra dando vita a dei momenti molto divertenti e spassosi che, di fatto, tengono in vita tutto il film. Se il duo funziona alla grande, gira meno bene il resto del film che si accontenta di rimanere una semplice commedia, piacevole e in grado di strappare qualche sorriso ma priva di cattiveria, di mordente e di "scorrettezza".

'Tutte Contro Lui' è un film divertente ma che si accontenta di essere così com'è. Un peccato perché due protagoniste così brave, scatenate e affiatate avrebbero meritato una sceneggiatura in grado di sostenerle, e che alla fine riuscisse a dare più profondità sia ai personaggi che alla storia.

giovedì 26 giugno 2014

'Mad Max: Fury Road', le prime immagini da EW

Nel numero di luglio, Entertainment Weekley dedica ampio spazio al film 'Mad Max: Fury Road', con Tom Hardy e Charlize Theron protagonisti, che riprende la saga sci-fi degli anni '80.

Regista del film è George Miller, che alla rivista ha dichiarato "Un inseguimento che comincia a inizio film e si svolge per tutta la sua durata di 110 minuti. 'Fury Road' contiene pochissimi effetti visivi e ancora meno dialoghi. I personaggi spiccano in questo mix di intensa azione". Nel cast anche Nicholas Hoult, Rosie Huntington-Whiteley, Zoe Kravitz e Megan Gale.

L'uscita negli USA è fissata al 15 maggio 2015, intanto ecco la cover, immagini e la trama ufficiale del film.

'Mad Max: Fury Road' è il quarto film di George Miller basato sul franchise con protagonista Mad Max. Questo film d’azione post-apocalittico è ambientato nei più remoti angoli del nostro pianeta, in un paesaggio desertico, dove gli uomini sono divisi, quasi isolati tra di loro e per sopravvivere combattono furiose battaglie. All'interno di questo mondo di fuoco e sangue ci sono due ribelli in fuga, gli unici in grado di ristabilire l’ordine: c’è Max (Tom Hardy), un uomo d’azione e di poche parole, che cerca la pace interiore in seguito alla perdita della moglie e del figlio all'indomani del caos; e c’è poi Furiosa, (Charlize Theron) una donna d’azione convinta che l’unico modo per sopravvivere è quello di attraversare il deserto per tornare verso la sua terra nativa.













giovedì 12 giugno 2014

'Inside Out' - la sinossi ufficiale del nuovo film Pixar!

E' uno dei film più misteriosi, ambiziosi e accattivanti della Pixar, si tratta di 'Inside Out', diretto da Pete Docter ('Up', 'Monsters & Co'), ambientato all'interno della mente di una bambina.

Secondo Variety, il film della Pixar è destinato a influenzare "per sempre il modo in cui le persone pensano che gli altri creino i propri pensieri".

Variety ha riportato una breve descrizione della scena d'apertura del film, definita "impressionante", in cui viene mostrato il primo pensiero che viene creato dalla mente della giovane protagonista, l'undicenne Riley. In quel momento nascono 5 personaggi che rappresentano la "rabbia" (doppiata da Lewis Black), il "disgusto" (Mindy Kaling), la "paura" (Bill Hader), la "tristezza" (Phillys Smith) e la "gioia" (Amy Poehler) - facilmente riconoscibili nell'immagine pubblicata dalla Pixar - che accompagneranno il pubblico per tutto il film all'interno della mente di Riley, la mente di una ragazzina, in cui si può trovare un particolarissimo treno, un set cinematografico, un enorme parco giochi e tante altre cose.

Ecco la sinossi ufficiale del film.

"Da una tepuis del Sud Africa fino ad una metropoli, il regista premio Oscar Pete Docter ha deciso di portare agli spettatori in un posto unico e immaginifico. Nel 2015, lui ci porterà nella più straordinaria location che esista, dentro la testa di una bambina di 11 anni di nome Riley. Crescere può essere difficile, e non c’è eccezione per Riley, che viene sradicata dalla sua vita nel Midwest quando suo padre comincia a lavorare a San Francisco. Come tutti noi, Riley è guidata dalle sue emozoni – Gioia, Paura, Rabbia, Disgusto e Tristezza. Le emozioni vivono in un Quartier Generale, il centro di controllo dentro la mente di Riley, da dove la aiutano ad affrontare ogni giorno. Mentre Riley e le sue emozioni cercano di adattarsi alla vita a San Francisco, il Quartier Generale nella sua mente è in fermento. Anche se Gioia, la principale delle emozioni di Riley e la più importante, cerca di mantenere le cose positive, le emozioni sono in conflitto su quale sia il modo migliore di affrontare una nuova città, una nuova casa e una nuova scuola."

L'uscita di 'Inside Out' è prevista per il 2015.

mercoledì 11 giugno 2014

David di Donatello 2014 - i vincitori

Si sono svolti ieri pomeriggio i David di Donatello 2014. La sfida principale era fra 'Il Capitale Umano' di Paolo Virzì e 'La Grande Bellezza' di Paolo Sorrentino, chi ha vinto?

Si potrebbe quasi parlare di ipotetico pareggio fra i due film. Sorrentino prende più statuette (9), tra cui quella come per la migliore regia, ma a vincere come miglior film è stato Virzì con 'Il Capitale Umano', che in totale ha vinto 7 premi. Nessuna sorpresa, era nell'aria che alla fine sarebbe andata così.

Zero sorprese anche nelle categorie degli attori. Il premio come migliore attore protagonista è andato a Toni Servillo ('La Grande Bellezza'), gli altri tre premi agli attori sono andati tutti a 'Il Capitale Umano': migliore attrice a Valeria Bruni Tedeschi, migliore attrice non protagonista a Valeria Golino e migliore attore non protagonista a Fabrizio Gifuni.
Il David come miglior film dell'Unione Europea è andato a 'Philomena', di Stephen Frears, mentre quello per il miglior film straniero a 'Grand Budapest Hotel', di Wes Anderson.

Il premio come regista esordiente è andato a Pif per 'La Mafia Uccide Solo d'Estate', film che si è preso anche il David Giovani, uno dei pochi momenti degni di nota della cerimonia, con Pif che ha detto davanti a tutti che la BNL (sponsor del premio, presente sul palco) si rifiutò di produrre il suo film. Altro momento da sottolineare, e che almeno ha scosso un po' il pubblico dal torpore, l'arrivo sul palco di Valerio Mastandrea che, senza cattiveria, ha preso un po' in giro Paolo Ruffini per la sua pessima conduzione della serata. Perché è un problema ricorrente nei David di Donatello, l'incapacità di creare un minimo di spettacolo intorno alla consegna dei premi e quella di trovare un presentatore in grado di sdrammatizzare in momenti fra un premio e l'altro. I due presentatori quest'anno erano l'attrice Anna Foglietta, che se l'è cavata abbastanza, e un Paolo Ruffini vicino al disastroso, inadatto a presentare in un contesto del genere. Ovviamente la colpa è da condividere con gli autori che evidentemente non sono in grado di scrivere battute o domande intelligenti da fare agli ospiti. Nessuno pretende gli Oscar (ci mancherebbe altro) ma possibile che non si riesce a fare una cerimonia degna, più scorrevole, meno noiosa e condotta senza momenti imbarazzanti?

Ecco l'elenco di tutti i vincitori del David 2014.

Migliore film: 'Il capitale umano'
Migliore regista: Paolo Sorrentino, 'La grande bellezza'
Migliore regista esordiente: Pierfrancesco Diliberto (Pif), 'La mafia uccide solo d'estate'
Migliore sceneggiatura: Francesco Piccolo, Francesco Bruni, Paolo Virzì, 'Il capitale umano'
Migliore produttore: Nicola Guliano, Francesca Cima per Indigo Film, 'La grande bellezza'
Migliore attrice protagonista: Valeria Bruni Tedeschi, 'Il capitale mano'
Migliore attore protagonista: Toni Servillo, 'La grande bellezza'
Migliore attrice non protagonista: Fabrizio Gifuni, 'Il capitale umano'
Migliore attore non protagonista: Valeria Golino, 'Il capitale umano'
Migliore direttore della fotografia: Luca Bigazzi, 'La grande bellezza'
Migliore Musicista: Pivio e Aldo De Scalzi 'Song'e Napule'
Migliore canzone originale: "A' Verità". dal film 'Song'e Napule'.
Migliore scenografo: Stefania Cella, 'La grande bellezza'
Migliore costumista: Daniela Ciancio, 'La grande bellezza'
Migliore truccatore: Maurizio Silvi, 'La grande bellezza'
Migliore acconciatore: Aldo Signoretti, 'La grande bellezza'
Migliore montatore: Cecilia Zanuso, 'Il capitale umano'
Migliori effetti digitali: Rodolfo Migliari e Luca Della grotta per CHROMATICA, 'La grande bellezza'
Migliore film dell'Unione Europea: 'Philomena' di Stephen Frears
Migliore film straniero: 'Grand Budapest Hotel' di Wes Anderson
Migliore fonico di presa diretta: Roberto Mazzarelli, 'Il capitale umano.'
Miglior documentario di un lungometraggio: 'Stop The Pounding Heart - Trilogia del Texas, atto III' di Roberto Minervini
Miglior cortometraggio: '37°4 S' di Adriano Valerio
David Giovani: 'La mafia uccide solo d'estate'
David di Donatello Web: Carlo e Clara
Premio speciale: Sophia Loren
Premio speciale: Carlo Mazzacurati
Premio speciale: Marco Bellocchio
Premio speciale: Andrea Occhipinti, Lucky Red.

lunedì 9 giugno 2014

Il successo di "Colpa delle Stelle": Dalle recensioni della stampa agli incassi

"Colpa delle Stelle" è atteso nelle sale italiane il 4 Settembre 2014. In America invece ha fatto il suo debutto venerdì scorso.
Il film, scritto dagli stessi autori di "500 Giorni Insieme" e diretto da Josh Boone, è tratto dall'emozionante best seller young adult di John Green "The Fault in our Stars" che racconta la travolgente storia d'amore di due adolescenti malati di cancro, Hazel e Gus.
Il libro ha avuto un fortissimo successo editoriale in America, con oltre dieci milioni di copie vendute, e il film si propone di replicare altrettanti risultati. Costata solo 12 milioni di dollari, la pellicola segna un esordio a dir poco stellare già con le anteprime serali di giovedì notte, incassando la bellezza di 8.2 milioni di dollari e fagocitando il blockbuster avversario "Edge of Tomorrow" con Tom Cruise (solo 1.8 milioni), superando perfino l'esordio "X-Men: Giorni di un futuro passato" che nelle anteprime serali ha incassato 8.1 milioni.
Venerdì "Colpa delle Stelle" raggiunge i 26 milioni di dollari (inclusi gli 8 milioni precedenti) e si conferma un inevitabile successo al botteghino, al contrario di chi sosteneva che i fortunati risultati delle anteprime fossero dovuti ai soli fan del libro.
Gli ultimi dati di questa mattina rivelano che il film ha chiuso il week-end (dal 6 al 9 Giugno) posizionandosi al primo posto in classifica con 48.2 milioni incassati e una media di 15,191 dollari per sala. Per un film che non dovrebbe avere problemi a superare la soglia dei 100 milioni totali alla fine del suo corso.

Un successo che non si limita solo alla formidabile performance al botteghino, ma che si evince anche grazie alle entusiastiche reazioni della critica, colpita soprattutto dalla recitazione dei due interpreti protagonisti. Compito tutt'altro che semplice per un film del genere convincere una "non sempre facile" stampa.
A seguire alcuni estratti delle principali testate americane, dove alcuni azzardano pronostici sulla palpabile nomination agli Oscar della protagonista Shailene Woodley (star della neo-saga "Divergent" e vista in "Paradiso Amaro"):

“Colpa delle Stelle è praticamente perfetto. Il film è ben scritto, ben recitato, giovane, divertente e saggiamente osservato.  I fan del libro saranno felici di sentire che è fedele alla storia di John Green.” USA Today.

Un saggio, caloroso, divertente e toccante dramma romantico. Colpa delle Stelle riesce a raggiungere quella rara impresa di suscitare tanti applausi quante lacrime.Washington Post

Dopo aver avuto il privilegio di testimoniare la trascendentale, pura e autentica performance di Shailene Woodley in Colpa delle Stelle, credo che ci siano solo 4 posti disponibili per la candidatura a “Miglior Performance per una Attrice Protagonista”. Lei è così indimenticabile.”Chicago Sun – Times

Come ragazza che scopre, nella morte, il significato della vita, [Shailene Woodley] è un rapimento da vedere. La telecamera la ama, e anche tu lo farai.New York Observer

I fan di Colpa delle Stelle non dovrebbero preoccuparsi. Il film ci ha preso.” St. Paul Pioneer Press

Alto indice di gradimento riscontrabile anche nei siti-archivio di "reviews" Rottentomatoes e Metacritic con un 82/100 (su 120 recensioni) nel primo e un 70/100 (su 40 recensioni) nel secondo.

"Colpa delle Stelle"diretto da Josh Boone e interpretato da Shailene Woodley, Ansel Elgort, Laura Dern e Willem Dafoe uscirà nelle sale italiane il 4 Settembre 2014.


domenica 1 giugno 2014

The Normal Heart - la recensione


The Normal Heart è un film per la televisione diretto da Ryan Murphy per HBO, tratto dalla piece teatrale omonima del 1985, scritta da Larry Kramer che ha curato anche la sceneggiatura del film stesso.
Ned Weeks (Mark Ruffalo) è uno scrittore gay che va a trovare degli amici sulla spiaggia, in un paradiso per omosessuali in cui splendidi uomini seminudi si lasciano andare ai piaceri della carne o, più semplicemente, si divertono a ballare e bere drink ghiacciati. L'idillio però non dura che pochi minuti, fin quando uno dei giovani amici di Ned non si accascia a terra, svenuto.
Inizia così, con una scena di allegra spensieratezza bruscamente stroncata, questo film che di allegro e spensierato non ha nulla ma che anzi mostra con crudo realismo quella che era la situazione della comunità omosessuale nei primi anni ottanta, atterrita e spaventata di fronte a una malattia devastante e ancora sconosciuta come l'AIDS, in mezzo al menefreghismo della classe politica e al pregiudizio sociale.
La rabbia di Ned, respinto dalla stampa e dalla politica, lasciato solo a veder morire uno dopo l'altro decine di persone che conosce, diventa la rabbia dello spettatore, grazie soprattutto alla messa in scena di stampo teatrale e ai dialoghi secchi, a volte fin troppo esplicativi, ma che colpiscono il segno senza risparmiare nulla.
Ma "The Normal Heart" non è solo un film di denuncia, è soprattutto una storia d'amore, quello tra Ned e Felix, giornalista del New York Times interpretato in modo sorprendente da Matt Bomer, che dimostra non solo una bravura notevole, ma anche una chimica incredibile con Mark Ruffalo.
Il cast è, probabilmente, il vero punto forte: Julia Roberts da al suo personaggio una compostezza e una forza misurata meravigliosa, Alfred Molina buca sempre lo schermo come pochi altri, Jim Parsons dimostra di essere un attore drammatico straordinario, tutti i comprimari sono bravissimi e donano un fantastico senso di coralità.
Romantico e crudo, un vero pugno nello stomaco, ripropone un tema già largamente sfruttato come quello dell'AIDS senza aggiungerci veramente nulla di nuovo, parlando semplicemente al cuore dello spettatore: questi sono i fatti che tutti conoscete, ora sta a voi. Assolutamente consigliato.

Maleficent - la recensione

Presentato come un prequel di pura fantasia di La Bella Addormentata nel Bosco (più precisamente ispirato alla villain del Classico Disney animato del 1959), Maleficent di Robert Stromberg risulta il più disastroso tra tutti i lavori in live-action che la Disney abbia mai creato. Anche se non è mai giusto farli, i paragoni con film dello stesso genere sorge sempre spontaneo in questi casi soprattutto da quando la major ha iniziato a mettere le mani su idee e capolavori già noti al grande pubblico per creare film da box-office come ad esempio Alice in Wonderland di Tim Burton o Il Grande e Potente Oz di Sam Raimi. Anche se queste due ultime pellicole citate non hanno brillato, se messe a confronto con Maleficent di Stromberg, quest'ultimo ne uscirà clamorosamente nel peggiore dei modi elevando Alice e Oz a film di ben altro livello.

L'idea di creare un lungometraggio live-action sul villain più iconico dell'animazione, ossia Malefica, risultava interessante su carta e dopo le prime immagini che vedevano Angelina Jolie in quelle vesti fiabesche e terrificanti i dubbi iniziavano a sparire completamente. Di seguito, tutti incantati dalla cover di Lana Del Rey "Once Upon a Dream" si sono iniziati ad incrinare i bicchieri della cristalleria Disney. I Trailer iniziavano a far presagire grandi, grandissime cambiamenti strutturali rispetto all'originale e la qualità visiva non incantava come avrebbe dovuto fare. Questo non significa che progetti di questo tipo non debbano essere fatti, anzi, si devono fare, ma con una certa dose di criterio. Maleficent ha tutto fuorchè un buon criterio.

La verità è che questa pellicola è nata con il solo scopo di sbancare il botteghino, grazie ad un'idea di base interessante che avrebbe attirato in sala il grande pubblico. Di certo non voleva dare il senso della vita e senza ombra di dubbio non voleva rendere omaggio all'opera originale animata. Ma allora dove è il problema di Maleficent? Snaturare completamente un personaggio iconico (e anche tutti i personaggi di contorno) non era quel che dovevamo aspettarci eppure così è successo. Linda Woolverton (sceneggiatrice anche di Alice in Wonderland) ha trasformato l'eleganza e la mistica cattiveria di Malefica in una fata buona con molti rimpianti che per metà del film risulta piatta e guidata dalle emozioni più banali che senza alcun senso le faranno fare le scelte più disparate e di dubbio gusto.

Condita di escamotage no-sense e battutine estremamente fastidiose, Maleficent non brilla neanche sotto gli altri piani: scenografie, colonna sonora, regia, effetti speciali ecc. Tutto ha un sapore di già visto che in questo caso ha veramente sorpassato il limite della curiosità estetica che uno spettatore potrebbe avere, per cadere nel noioso e nel prolisso con una punta di sensazione da "copia-incolla" da altri film. Le cose non vanno bene nemmeno sotto il piano attoriale (probabilmente anche per la pessima scrittura dei personaggi presenti nel film): Elle Fanning, alias la Principessa Aurora è una mera macchietta di stereotipi sulle principesse; Sharlto Copley (Re Stefano), Imelda Staunton-Lesley Manville-Juno Temple (le tre fatine buone) e Sam Riley (Fosco) sono tutti attori con grande talento ma che purtroppo non hanno dato nulla ai personaggi di questo film se non una piattezza inimmaginabile. Ed infine lei, quella Angelina Jolie che sembrava l'unica a potersi permettere di vestire i panni della terribile Malefica, la Jolie non ci ha creduto, e se non ci crede lei lo spettatore a cosa si potrebbe attaccare? Alla spettacolarità visiva? Alla storia ben scritta? Al buon intrattenimento? No, Maleficent è e rimane uno dei prodotti più vuoti e incoerenti dell'industria cinematografica nata per intrattenere le grandi masse.

Di parti salvabili ce ne sono ben poche ed ovviamente sono comprese in una manciata di secondi che si rifanno all'opera originale animata del '59. Angelina Jolie di Malefica ha solo le corna. Stop.