lunedì 14 ottobre 2019

Martin Scorsese approfondisce il suo pensiero sui cinecomic Marvel

In questi giorni hanno fatto molto parlare le dichiarazioni di Martin Scorsese riguardo i cinecomic, in particolare quelli della Marvel.

"Non sono cinema, sono dei Parchi Divertimento", queste le parole del regista che hanno scatenato molte reazioni diverse, della gente comune, lo spettatore, diviso tra pro e contro, e degli attori e registi che hanno lavorato ai film Marvel, che in alcuni casi hanno avuto risposte anche piuttosto decise contro la dichiarazione di Scorsese.

Passati dieci giorni, il regista è tornato sull'argomento. Dal palco del London Film Festival, dove ha presentato il suo ultimo film The Irishman, Martin Scorsese ha ribadito il concetto, rincarando anche un po' la dose.

"Il valore di un film che è come un parco giochi, ad esempio i film Marvel dove il cinema stesso diventa un parco divertimenti, è qualcosa di differente. Non è cinema. è altro. Che ti piacciano o meno, sono un'altra questione. E non dovremmo esserne invasi. Questo è un problema. I gestori dei cinema dovrebbero ribellarsi, prendere una posizione sulla possibilità di proiettare dei film narrativi. Un film narrativo può anche essere un'unica lunga ripresa di 3 ore, sapete? Non deve essere necessariamente qualcosa di convenzionale con un inizio, una metà e una fine."

Insomma Scorsese non arretra dalla sua posizione (e perché dovrebbe?) ma allarga la questione a quella che lui definisce "invasione" nelle sale, con i grandi film della Marvel che non lasciano spazio ad altro.
Martin Scorsese ha iniziato una sua personale battaglia contro la Marvel? non è proprio così. THR riporta un'altra dichiarazione fatta dal regista qualche ora più tardi, ai BAFTA.

"I cinema sono diventati parchi divertimento. E va bene, ci mancherebbe, ma non si deve trasformare in una invasione che fagocita tutto il resto. Va bene, è ok per chi apprezza quel genere di film che, peraltro, sapendo cosa ci vuole a farli, ammiro ciò che fanno. Ma, semplicemente, non è il mio genere di cose. Sta creando un nuovo genere di pubblico convinto che il cinema sia quello."

Quella di Scorsese quindi non è una crociata per l'abolizione dei cinecomic, il regista sembra più preoccupato per un impoverimento, un appiattimento culturale nel pubblico, il suo sembra più che altro un appello per la diversità di generi nelle sale cinematografiche.

Vedremo se ci saranno reazioni o altre dichiarazioni in merito. Ricordiamo che lunedì 21 ottobre, Martin Scorsese sarà alla Festa del Cinema di Roma per presentare il suo The Irishman.

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