sabato 19 ottobre 2019

La Cina sospende l'uscita di C'era una Volta a... Hollywood

La notizia non è ancora ufficiale, ma THR riporta che l'uscita cinese dell'ultimo film di Quentin Tarantino, C'era una Volta a Hollywood, è stata sospesa, forse addirittura cancellata.

Ovviamente, non c'è stata nessuna spiegazione ufficiale sulla decisione, ma secondo alcuni rumor, la decisione è stata presa dopo le lamentele che la figlia di Bruce Lee, Shannon, ha inviato all'Amministrazione Statale del Cinema.
Un problema non da poco per un film che contava molto sull'uscita in Cina per superare i 400 milioni di dollari d'incasso mondiale, senza contare che C'era una Volta a... Hollywood sarebbe stato il primo film di Tarantino ad uscire davvero nel paese (Django Unchained venne proiettato per un solo giorno e poi tolto per l'eccessiva violenza).
Secondo alcune fonti, la Bona Film Group (che ha co-finanziato il film in cambio di una percentuale sugli incassi) avrebbe cercato di convincere Tarantino a mettere mano al film e farne una versione "censurata" solo per la Cina. La risposta del regista tuttavia è stata un secco no.

La querelle sulla caratterizzazione di Bruce Lee nel film va avanti da settimane. Non è un mistero che la figlia dell'attore abbia avuto da ridire sul modo in cui Tarantino ha ritratto il celebre attore nella controversa scena in cui Cliff, il personaggio di Brad Pitt, fa a botte con Bruce Lee, e lo batte.
"È stato davvero spiacevole sedersi al cinema e sentire le persone che ridevano di mio padre", ha detto Shannon Lee nella sua prima dichiarazione in merito, "Posso capire tutto il ragionamento alla base del film. Che i due protagonisti siano questa specie di antieroi e che si tratta di una specie di fantasia selvaggia di quello che sarebbe potuto accadere. E che il personaggio di Brad Pitt doveva essere così super bad-ass da riuscire a battere Bruce Lee. Ma non c’era motivo di trattarlo allo stesso modo di come è stato trattato da Hollywood quando era in vita. Nel film è quello arrogante che sfida Brad Pitt. E lui non era così. E non in qualcuno che ha dovuto combattere e lavorare il triplo a Hollywood per riuscire a ottenere quello che ad altri veniva concesso in maniera del tutto naturale".

A queste parole aveva risposto Tarantino, rigettando le accuse e difendendo il personaggio di Brad Pitt perché assolutamente "di finzione, quindi posso immaginare che lo batta". Il regista poi ricordato il presunto episodio in cui Bruce Lee dichiarò che avrebbe potuto mettere al tappeto Mohammed Ali (a onor del vero, Tarantino si è sbagliato, Bruce Lee non solo non l'ha mai detto ma ha affermato l'esatto contrario): "Bruce Lee era piuttosto arrogante. Il modo in cui parlava... non è che me lo sono inventato".
Una difesa che ha provocato un'altra dura reazione di Shannon Lee: "Tarantino potrebbe starsene zitto. Sarebbe davvero carino. O potrebbe scusarsi, o ammettere di non sapere nulla di com'era veramente Bruce Lee, e di aver scritto quel personaggio per il suo film senza pretendere che sia un ritratto realistico".

Vista la sospensione (cancellazione) dell'uscita del film in Cina, con gli inevitabili danni economici che ne conseguono, si può dire che Shannon Lee si è presa la sua piccola rivincita su Quentin Tarantino.

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