martedì 1 ottobre 2019

The Irishman: l'elogio di Guillermo del Toro al film di Scorsese

Martin Scorsese scuote il mondo del Cinema con il suo The Irishman. Dopo le prime proiezioni, il film sembra aver conquistato tutti, critica, pubblico, e anche i colleghi del regista.

Prima Leonardo Di Caprio, poi Ava DuVernay, hanno scritto parole al miele, ma più di tutti Guillermo del Toro. Il regista messicano infatti ha scritto un vero e proprio elogio al film.
Una recensione molto particolare, una lunga analisi del film racchiusa in 13 tweet, che il regista ha condiviso sul proprio profilo Twitter.

Ecco le sue parole.

"13 tweet su The Irishman di Scorsese

Inanzitutto, il film si apre con un epitaffio, come Barry Lyndon. Parla della vita che va e viene, con tutti i suoi turbamenti, tutti i suoi drammi, la violenza e rumore e la perdita... e come inevitabilmente svaniscono, come tutti noi...

"Fu durante il regno di Giorgio III che i suddetti personaggi vissero e litigarono; buoni o cattivi, belli o brutti, ricchi o poveri, adesso sono tutti uguali". Tutti quanti saremo traditi e rivelati dal tempo, umiliati dai nostri corpi, spogliati del nostro orgoglio.

Il film è un mausoleo del mito: un monumento funerario che sta in piedi per sbriciolare le ossa sotto di esso. Il granito è fatto per durare ma noi ci trasformiamo comunque in polvere dentro.

E' l'anti "My Way" (suonata ad ogni matrimonio gangster del mondo). Rimpianti, ne hanno più di pochi. La strada non può essere annullata e tutti affrontiamo l'equilibrio alla fine. Persino la voce fuori campo ha portato De Niro a insinuarsi in un rimuginare senza senso.

Ricordo, in un documentario su Rick Rubin, spiegava come Johnny Cash cantava "Hurt" (avendo vissuto e perso ed essendo andato all'inferno e ritorno), dandogli una dimensione che non può esserci nella voce del giovane Trent Reznor (anche se l'ha composta proprio lui). Questo film è così.

Scorsese lo ha cominciato mano nella mano con Schrader, da giovani uomini, cercando Bresson. Questo film trasforma magicamente tutti i miti del gangster in rimpianto. Questo film lo vivi. Non mostra mai la sensualità della violenza. Mai lo spettacolo, eppure è straordinariamente cinematografico.

Il film ha l'inesorabilità di una crocifissione - dal punto di vista di Giuda. Ogni stazione della croce è permeata dall'umorismo e da un senso di banalità - futilità - i personaggi vengono introdotti con i loro epitaffi sovrapposti sullo schermo: "E' così che muoiono".

Non avrei mai pensato di vedere un film in cui avrei tifato per Jimmy Hoffa - ma l'ho fatto - forse perché, alla fine, proprio come i Kennedy, lui rappresentava anche la fine di un maestoso status postbellico in America.

Pesci estremamente minimalista. Magistrale. E' come un buco nero - un attrattore di pianeti - materia oscura. De Niro mi ha sempre affascinato quando interpreta personaggi che colpiscono al di sopra del loro vero peso - o intelligenza. Ecco perché lo amo così tanto in Jackie Brown.

Un interessante collegamento tra questi personaggi: Pesci, che ha interpretato il mostro machiavellico, riconquista un'innocente senilità, un oblio benigno, e il personaggio di De Niro - che ha operato in un vuoto morale - acquisisce abbastanza consapevolezza da provare una amara solitudine.

Credo che si guadagni molto incrociando e relazionando le nostre trasgressioni con come ci sentiremo negli ultimi tre minuti della nostra vita, quando tutto diventerà chiaro: i nostri tradimenti, le nostre grazie salvifiche e la nostra insignificanza. Questo film mi ha dato quella sensazione.

Questo film, comunque, ha bisogno di tempo, deve essere elaborato come un vero lutto. Arriverà a più fasi... credo che la maggior parte del suo potere penetrerà, col tempo, e causerà una vera realizzazione. Un capolavoro. Un corollario perfetto per Quei Bravi Ragazzi e Casino.

Andatelo a vedere. Al cinema. Questo film ha languito nel limbo della produzione per tanto tempo... averlo qui, ora, è un miracolo. Sono le tre ore di cinema più veloci di sempre. Non perdetelo."

Se avevate qualche dubbio sul film, Del Toro vi sta dicendo di stare tranquilli perché The Irishman è un grande film.
A questo punto è lecito considerare il film e Martin Scorsese, tra i favoriti per la stagione dei premi... e ovviamente per l'Oscar.

The Irishman sarà su Netflix dal 1 novembre, prima però dovrebbe uscire in alcune sale. Sicuramente lo vedremo alla Festa del Cinema di Roma, sarà presentato lunedì 21 ottobre.

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