lunedì 2 settembre 2019

Venezia 76 - Ieri The Laundromat. Oggi The King e Martin Eden

Ieri, in Concorso, è stato il giorno di una coppia più che d'oro, Meryl Streep e Gary Oldman.

S'intitola The Laundromat il nuovo film di Steven Soderbergh in cui il regista racconta il vero scandalo dei Panama Papers, e lo fa a modo suo.

Meryl Streep è Ellen, una signora borghese che, dopo essere rimasta vedova, vorrebbe usare i soldi dell'assicurazione del marito per comprare un appartamento ma scopre che la sua polizza assicurativa è falsa. Ellen deciderà così di iniziare una personale battaglia per smascherare una frode che si allargherà più di quanto lei possa immaginare.
Un personaggio inventato che si va ad intrecciare con il vero scandalo, scoppiato nel 2015, quando un anonimo hacker portò alla luce un giro di evasioni fiscali internazionali che coinvolse anche politici e capi di governo. Nel film però ci sono anche personaggi veri, o meglio delle "versioni immaginarie" come quelli interpretati da Gary Oldman e Antonio Banderas, che nel corso della storia intervengono per spiegare al pubblico i passaggi più tecnici usando delle curiose metafore. Un espediente simile a quello usato nel film La Grande Scommessa (il cameo di Margot Robbie, ad esempio).

Un argomento serio, reale, complesso, che Soderbergh ha deciso di affrontare con più leggerezza, il film infatti è divertente, a volte anche grottesco, una commedia nera. "Ci vuole un film così per avere più chance di rimanere nella mente dello spettatore", ha dichiarato Soderbergh, "Eravamo convinti che, come ha fatto Kubrick con Il dottor Stranamore, per un tema tanto serio fosse necessario lo scherzo, la battuta. Non volevamo che il pubblico si sentisse educato ma intrattenuto".

"Intrattenere il pubblico parlando di qualcosa di così serio, è una cosa che poteva riuscire solo a Soderbergh o a Bertolt Brecht", ha aggiunto la grande Meryl Streep, che con questo ruolo rischia seriamente di prendere l'ennesima nomination agli Oscar, "Noi ne abbiamo fatto una commedia, un film divertente senza dimenticare mai però che c’era dietro un crimine, un crimine non privo di vittime. Di questo scherzo oscuro siamo stati tutti vittime, compresi alcuni vostri colleghi giornalisti. Una giornalista maltese [Daphne Caruana Galizia] è morta indagando sulla verità. E’ un film che diverte e fa ridere ma parla di qualcosa di veramente molto importante".

Gary Oldman invece ha dichiarato di essersi divertito molto sul set: "Ho imparato la sceneggiatura a memoria ma poi sul set abbiamo cambiato in continuazione, e così via fino al montaggio. Di solito sul set si arriva presto e c'è molta attesa, un attore rischia di perdere energia, ma con Soderbergh non succede, ha impostato un ritmo di lavorazione particolare e sono sempre stato occupato, e in ottima compagnia. Poi non si fatica molto quando hai battute su mucche e banane".

Il film sarà disponibile su Netflix dal 18 ottobre ma prima dovrebbe uscire anche in alcune sale (ancora da definire). In Italia s'intitolerà Panama Papers.
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Oggi è stato presentato in Concorso il secondo film italiano, Martin Eden di Pietro Marcello. Con Luca Marinelli e Jessica Cressy protagonisti.

Il film è un libero adattamento di un romanzo di Jack London, in cui il marinaio innamorato di una giovane borghese all'inizio del '900 diventa un giovane proletario che lotta per trovare il suo posto nel mondo letterario e per conquistare l'amore di Elena, mentre sullo sfondo l'Italia si prepara ad entrare in guerra.

"Martin è un ragazzo che diventa uomo e si riscatta attraverso la cultura, la sua storia è la storia di tanti di noi", ha dichiarato il regista, "E' una trasposizione molto libera, non abbiamo la cultura della marineria anglosassone, così lo abbiamo trasportato a Napoli".
Ma chi è Martin Eden per Luca Marinelli? "Dopo tutto questo tempo ancora oggi non so come descriverlo", ha risposto l'attore, "E' un avventuriero che affronta la vita come Jack London. Lui, e altri scrittori come Robert Louis Stevenson, appartengono a quell’archetipo di artisti che volevano toccare le cose con mano. Martin Eden è un ragazzo che viene colpito dalla fascinazione della cultura e con quella vuole riscattarsi ma ad un certo punto arrampicatosi sulla montagna trova qualcosa che non immaginava e lo delude, fino al perdersi".

Il film sarà nelle sale dal 4 settembre.



Fuori Concorso invece  stato presentato un film molto atteso, prodotto da Netflix e diretto da David Michôd (Animal Kingdom), The King, adattamento molto libero delle opere di William Shakespeare "Enrico IV" e "Enrico V".
Protagonista del film, nel ruolo di Enrico V, è il lanciatissimo Timothée Chalamet. Nel cast anche Joel Edgerton, Lily-Rose Depp, Sean HarrisBen Mendelsohn, e Robert Pattinson.

Hal (Timothée Chalamet) è lontano dalla vita di corte e dai metodi dispotici di suo padre Enrico IV (Ben Mendelsohn), tanto da vivere in mezzo popolo con il suo grande amico e mentore John Falstaff (Joel Edgerton). Ma la morte del re lo costringerà ad indossare la corona e ad entrare in quella vita che ha sempre rinnegato e ad esercitare a modo suo l'enorme potere del suo ruolo.

A firmare la sceneggiatura insieme al regista è l'attore Joel Edgerton, che sul film ha dichiarato: "Ci interessava esplorare la vera storia di Hal. Sì, ci sono elementi della struttura delle opere di Shakespeare, ma rielaborati a modo nostro, per raccontare qualcosa che avesse un impatto oggi". "E' stato bello lavorare di nuovo con Joel", ha aggiunto subito il regista David Michôd, "Non avrei mai pensato che un giorno avrei girato un film medievale, un cappa e spada, ma quando Joel mi ha proposto l’idea mi sono subito chiesto quale potesse essere la mia versione di quella storia, e siamo partiti da lì".
Molto buona la prova di Timothée Chalamet, che considera questo film un passo importante per la sua carriera. "Mi piaceva molto quella sfida, era un ruolo diverso per me, ed è importante non fare solo quello che ci mette a nostro agio", ha detto l'attore, "Sto ancora imparando, e lavorare con David e Joel è una bella lezione". Chalamet poi si è soffermato su un particolare delle passate rielaborazioni di Shakespeare: "Nelle produzioni shakespeariane dell’ultimo secolo c’è stata una vera avversione nell'usare attori giovani per questi ruoli. Spesso tutti gli attori sono maturi, anche nei ruoli di personaggi più giovani. È un po’ disturbante, per certi versi, vedere un film come questo dove ci sono veri giovani in possesso di così tanto, troppo, potere. Ci sono analogie con il mondo moderno".

Uno dei momenti chiave del film è l'imponente, spettacolare e drammatica battaglia di Agincourt, che ha messo a dura prova cast e crew durante le riprese. "Per la battaglia è stato fondamentale scrivere i punti di vista", ha dichiarato David Michôd, "In tutti i film medievali si vedono confusione, ammucchiate, masse di soldati. Quando si entra dentro il combattimento invece, si vede il punto di vista di Falstaff, poi quello del re, poi lo si perde, e così via. Volevo tenermi su un piano umano, le riprese sono state un'esperienza tremenda, ma in montaggio mi sono ricreduto". "Noi non conosciamo storicamente gli eventi della battaglia reale, ma volevamo sentirla, essere presenti", ha aggiunto Joel Edgerton, "L’abbiamo girata in circa due settimane e mezzo, un enorme sforzo, che da attore mi ha dato la sensazione di affogare davvero nel fango, ho immaginato chi davvero l'avesse fatta con indosso quelle armature e mi sono chiesto cosa possa aver vissuto".

Il film sarà disponibile su Netflix dal 1 novembre ma prima uscirà in alcune sale selezionate.

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