venerdì 6 settembre 2019

Venezia 76 - Johnny Depp chiude il Concorso

Domani la cerimonia di chiusura con la premiazione finale, intanto per chiudere il Concorso arriva Johnny Depp.

S'intitola Waiting for the Barbarians il nuovo film del regista colombiano Ciro Guerra, che vede nel cast Johnny Depp, il premio Osca Mark Rylance, e Robert Pattinson (assente al Lido).

Adattamento dell'omonimo romanzo dello scrittore sudafricano J. M. Coetzee (anche sceneggiatore), il film è ambientato in un avamposto di frontiera al confine di un impero senza nome. La vita scorre tranquilla, con il Magistrato (Rylance), un uomo mite e riflessivo a un passo dalla pensione, che si limita a risolvere diatribe tra vicini. A rompere questo equilibrio sarà il Colonnello Joll (Depp), un uomo freddo, impenetrabile e con idee molto radicate riguardo la ricerca della verità su un possibile attacco da parte dei barbari. Torturando a morte due nomadi accusati di furto del bestiame, il Colonnello ottiene proprio quello che stava cercando, informazioni su un attacco imminente attacco. Questo darà il via a delle spedizioni punitive che il Colonnello, e il suo altrettanto spietato braccio destro Mandel (Robert Pattinson), farà in giro per il deserto, mentre il Magistrato cerca di lavorare nell'ombra per ribellarsi al regime.

"Ho iniziato a leggere il romanzo e ci ho visto una forte allegoria sul potere e su cosa ha bisogno il potere per controllare le persone", ha raccontato il regista Ciro Guerra, "ma mentre lo realizzavo mi sembrava sempre meno un'allegoria e gli sviluppi del mondo mi hanno fatto pensare a quanto tutto questo somigli al mondo di oggi. Il potere ha bisogno di barbari, di qualcuno da odiare, contro cui puntare il dito, è molto più difficile criticare se stessi e mettere in discussione le proprie ideologie".

Nel film c'è un Johnny Depp in versione villain spietato, ma l'attore ci ha visto qualcosa in più del semplice "cattivo". "La cosa più interessante dei cattivi è il fatto che anche loro sono persone che la mattina si svegliano, si radono, e di certo non lo fanno pensando: sono il più cattivo del mondo", ha dichiarato un sorridente Depp, "Il mio protagonista non è solo un cattivo, pensate a come si diventa un uomo così. Mi sono chiesto: è un uomo senza emozioni oppure quell'uomo nasconde un bambino spezzato? Per me il colonnello Joll ha eretto muri di protezione intorno a sé per allontanare le emozioni, per sfuggire ai sentimenti. C’è molto dietro a questo personaggio ed ero pronto ad aggredire qualsiasi cosa penetrasse la sua armatura, perché è anche una vittima. C’è il sadico, che è l’aspetto esteriore, e poi il masochista, che ha il controllo e vive un conflitto. Ad un certo punto nella storia sembra che Joll cominci a sentire qualcosa per il magistrato, perché alla fine siamo tutti esseri umani, magari con prospettive diverse, ma l’atto finale è lo stesso per amore o per responsabilità o per distruggere il superfluo".
Nel film il Colonnello Joll indossa degli scurissimi occhiali da sole rotondi, che non toglie mai, una scelta studiata per caratterizzare il personaggio. "Non è facile mostrare emozioni senza far vedere gli occhi", ha detto Depp, "Ci sembravano minacciosi, discutendo con il regista Ciro Guerra. Il fatto che non se li tolga mai rende nervosi e a disagio i suoi interlocutori, su tutti il magistrato".

Si emoziona l'attore quando gli viene fatto notare come quest'anno al festival è passato anche un film in cui c'era sua figlia, Lily-Rose, in The King di David Michod. "È fantastico, l'unica risposta è il sorriso", ha detto Depp, "C’era venuta varie volte da piccola, insieme a me e Vanessa. Ora è una gioia vedere questa giovane donna che si presenta con grande dignità, grazie alle scelte che ha fatto. Sono molto orgoglioso di lei, è la mia bambina".
Il film è co-prodotto da Andrea Iervolino e Monika Bacardi, e alla fine Johnny Depp si è lanciato in una dichiarazione d'amore all'Italia. "Lavorare in Italia e con gli italiani è un'esperienza incredibile. Qui tutti parlano così bene l’italiano, si mangia bene, e io bevo un goccio ogni tanto. Perché ridete?" ha concluso ridendo l'attore.

Al momento non c'è ancora una data d'uscita.



Presentato in Concorso anche il terzo film italiano, La Mafia non è Più quella di una Volta, di Franco Maresco.
Il regista, notoriamente molto schivo, non si è presentato al festival, produttori e cast non hanno presentato il film (erano presenti solo i due attori principali), e quindi la conferenza stampa è stata annullata. Non era mai accaduto nella storia del Festival di Venezia.

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