giovedì 10 dicembre 2020

Tutti contro la Warner e HBO Max. Attori e registi sul piede di guerra.

La Warner Bros è sempre più al centro di un vero e proprio ciclone. Da quando la major ha annunciato che tutti i film del 2021 usciranno sia al cinema che in contemporanea in streaming su HBO Max, sono cominciate a piovere polemiche che stanno diventando sempre più aspre.

Prima sono stati gli esercenti, poi è stato il turno del duro attacco di Christopher Nolan e della Legendary, adesso sembra che tutta Hollywood sia decisa a dare battaglia alla Warner.

Diciamo subito che il problema non è solo artistico, come dichiarato da Nolan ("Alcuni dei più grandi registi ed attori dell’industria sono andati a dormire pensando che stavano lavorando con il più grande studio al mondo e si sono svegliati scoprendo che invece stavano lavorando per il peggior servizio streaming"), ma soprattutto economico, e questo potrebbe creare molti più problemi.

Tutto è iniziato con l'annuncio che Wonder Woman 1984, rinviato più volte a causa della pandemia, sarebbe uscito il 25 dicembre sia nel cinema aperti che su HBO Max. Dopo poche settimane, la Warner ha deciso di applicare questa doppia uscita a tutti i film del 2021, per un mese disponibili gratis agli abbonati alla piattaforma e poi trasformarli in VOD. La scelta ha lasciato di stucco tutti i registi e gli attori che hanno lavorato a quei film perché (cosa anticipata da Nolan nelle sue dichiarazioni) nessuno di loro era stato avvertito della decisione e hanno saputo tutto solo due ore prima dell'annuncio.
A rendere la situazione ancora più complicata è stata la rivelazione del New York Times, che ha raccontato come la Warner avrebbe pagato 10 milioni di dollari Gal Gadot, Patty Jenkins e il produttore Charles Roven, riconoscendogli la percentuale accordata nel caso il film avesse superato il miliardo di dollari al botteghino. Una mossa per "tenersi buoni" la regista e la protagonista del film e fare in modo che supportassero la campagna promozionale in vista dell'uscita (anche se sia Gal Gadot che Patty Jenkins non sono in linea con il pensiero della major e continuano ad invitare i fan ad andare al cinema e non a vedere il film in streaming). Insomma, alla Warner serviva il loro aiuto e ha voluto fare un'eccezione riconoscendogli quello che gli spettava, ma la major non sembra avere l'intenzione di fare lo stesso con tutti gli altri, anche perché gli verrebbe a costare tantissimo. Questa disparità di trattamento ha fatto arrabbiare molto la DGA (Directors Guild of America) e le varie agenzie che rappresentano attrici, attori e registi.

La situazione economica è piuttosto contorta ma dal punto di vista della Warner si tratta di un vero affare, molto furbo. A tutti i registi e ad alcuni attori, spetterebbe una percentuale sugli incassi al box office, dove ci sono delle regole e delle cifre stabilite, ma per quanto riguarda lo streaming e le visualizzazioni di un prodotto su una piattaforma, non ci sono regole. Inoltre, una uscita in streaming va a penalizzare moltissimo gli incassi dei cinema (già dimezzati per la pandemia) e, di conseguenza, la percentuale per i registi e il cast si abbassa notevolmente.
Per questo motivo, sembra che la DGA abbia scritto una lettera piuttosto dura alla Warner per manifestare tutti il proprio disappunto per una mossa che reputano molto scorretta, tanto da minacciare un boicottaggio.

"Non è chiaro se la Warner sia tenuta legalmente a rinegoziare gli accordi sui compensi back-end (e cioè quelli legati agli incassi) per tutti e 17 i film in uscita nel 2021, come già fatto con Wonder Woman 1984", scrive il NYT, sicuramente la Warner non vuole perdere di colpo tutto l'appoggio dei vari registi e talent con cui ha collaborato, quindi dovrà trovare una mediazione. Il NYT scrive: "Il piano ideato da WarnerMedia prevede che HBO Max paghi una licenza alla Warner Bros per lo sfruttamento dei film nei 31 giorni che passeranno sulla piattaforma streaming in contemporanea all’uscita in sala. La licenza sarà equivalente alla porzione di ricavi che lo studio otterrà dalla vendita dei biglietti cinematografici del film negli Stati Uniti in quel periodo (solitamente si parla del 50% degli incassi)". Quindi, se un film incassa 50 milioni, la Warner riceverebbe altri 25 mln da HBO Max. Anche qui, però, c'è un problema che fa storcere il naso: la Warner deve trattare con WarnerMedia per la percentuale da versare da parte di HBOMax, praticamente significa che la Warner tratta con sé stessa visto che WarnerMedia controlla la Warner. Per quanto uno si possa fidare, è un po' strano e difficile pensare che tra le due parti (che poi è una) non ci sia un occhio di riguardo verso gli azionisti più che verso i registi e i talent.

Vedremo cosa succederà ma difficile che la Warner possa tornare indietro sulle proprie decisioni, o meglio, sulle decisioni di WarnerMedia, quest'ultimo infatti ha voluto rispondere all'attacco di Christopher Nolan rivendicando la scelta della doppia uscita e usando proprio gli incassi di Tenet come esempio che li ha convinti ad agire così. Secondo il CEO di WarnerMedia infatti, gli incassi bassi ottenuti negli USA dell'ultimo film di Nolan, sono la dimostrazione che il pubblico americano non è ancora pronto a tornare in sala, e quindi hanno dovuto trovare un metodo alternativo: "Siamo grandi sostenitori della distribuzione cinematografica [...] Ma resta da vedere quante persone vorranno andare al cinema a prescindere dal fatto che siano riaperti o meno, cosa che noi sappiamo bene visto che siamo stati l’unico studio a lanciare un film davvero grande durante la pandemia. Abbiamo distribuito Tenet questa estate. Siamo felici dell’esperienza, ma abbiamo anche imparato molto circa l’inclinazione della gente ad andare al cinema lì dove sono aperti. Sottolineo come gli esercenti abbiano fatto un lavoro straordinario con le misure di sicurezza nelle strutture e ci sarebbe piaciuto davvero tanto constatare un maggior afflusso negli USA. Nel mercato internazionale, la storia è stata differente. C’erano più cinema aperti e c’è stato più pubblico. È stata quasi un’esperienza normale, ma per quanto concerne gli Stati Uniti abbiamo capito che le persone non sono ancora pronte a riallacciare i rapporti con il cinema, da cui la nascita di questa nuova strategia. Per questo, osserveremo l'andamento dei nuovi film sia sul fronte del box office che dei numeri che registreranno su HBO Max".

Insomma, la Warner va avanti per la sua strada, anzi è pronta a lanciare HBOMax anche fuori dagli USA e, nel frattempo, a stringere accordi con Sky per avere una doppia distribuzione anche in Europa, ma le polemiche sono destinate a continuare.

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