Un altro brutto caso di molestie sta scuotendo Hollywood. Lo sceneggiatore Max Landis, figlio di John Landis, regista di cult come The Blues Brothers e Animal House, è stato accusato da otto donne di abusi sessuali, violenza psicologica e fisica.
I racconti delle donne sono piuttosto inquietanti e sono stati raccolti dal The Daily Beats in un lungo articolo. Queste donne si sono fatte avanti dopo la testimonianza di Ani Baker, ex fidanzata di Landis che ha deciso di parlare dopo aver chiuso la relazione con lo sceneggiatore. Un mese fa, la donna aveva lanciato un primo sasso online avvertendo sulla pericolosità di Landis, la Baker poi è scesa nei particolari, raccontando alcuni momenti vissuti con lui, come quando, durante un momento di intimità, Landis reagì in modo violento a un gesto scherzoso della donna (una pacca sul sedere), mettendole le mani al collo e minacciandola ripetutamente di morte.
La Baker ha anche svelato lo squallido "catalogo" sul pc di Landis, una lista di tutte le donne con cui ha avuto rapporti sessuali, con tanto di giudizio alla prestazione scritto accanto a ogni nome. La donna ha anche specificato che, nei casi in cui non ricordava il nome, era solito scrivere l'etnia della donna o il luogo dove era avvenuto il rapporto. Stando al racconto della Baker, è stato lo stesso Landis a mostrarle la lista, dicendole: "Vuoi vedere una cosa orribile?".
Un racconto piuttosto sconcertante che però trova riscontri nelle parole di altre donne. Un'altra ex ragazza di Landis lo ha definito: "stupratore seriale e manipolatore, un artefice di violenze fisiche e psicologiche". E in effetti, stando al suo racconto, Landis provava piacere nell'umiliare le donne, nel mortificarle, urlargli addosso, solo per avere poi rapporti sessuali mentre piangevano.
Le violenze psicologiche e fisiche ricorrono nei racconti di tutte le donne che hanno parlato, ma ad alzare l'asticella ancora di più (come se non bastasse il resto), ci sono le testimonianze di una donna di nome Kerry, e della scenografa Dani Manning. Le due, oltre ad essere state minacciate di morte, raccontano dell'ossessione di Landis per la magrezza, spingeva le ragazze a non mangiare, arrivando a togliergli il cibo dalle mani.
Un'altra donna ha dichiarato di aver subito più volte abusi sessuali, ricordando anche il luogo, Disneyland (piuttosto disturbante), un'altra ancora ha raccontato di aver assistito al tentativo di stupro della sua compagna di stanza.
Come è stato per altri, anche in questo sembra che il comportamento di Max Landis fosse noto a molti ma la tendenza era quella di minimizzare o a giustificarlo. Una ragazza, Samantha, ha parlato anche della The Colour Society, la cerchia ristretta intorno a Landis, definita proprio come una setta che attira i ragazzi appena sbarcati a Los Angeles, e di cui lo sceneggiatore è il capo assoluto.
Il fatto che il suo comportamento fosse già noto lo conferma anche Josh Trank, regista di Chronicles, scritto proprio da Landis, che dopo l'uscita dell'articolo ha scritto un tweet in cui dichiara di credere al 100% alle donne che hanno denunciato. Il regista ha poi ricordato come nel 2012, durante la lavorazione di Chronicles, avesse vietato a Landis di avvicinarsi al set, e che, dopo quell'esperienza, ha deciso di tagliere i rapporti con lui.
In realtà, non è la prima volta che Landis viene accusato di molestie, il suo nome era già venuto fuori durante il periodo caldo, cioè quando sono scoppiati i casi Weinstein e Spacey.
Ovviamente saranno le indagini a fare chiarezza, ma è innegabile che queste testimonianze siano davvero orribili, descrivono il comportamento di un uomo squallido, disgustoso, ossessivo, e pericoloso. Se anche una soltanto di queste testimonianze fosse vera, sarebbe comunque molto grave.
mercoledì 19 giugno 2019
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