martedì 11 giugno 2019

Godzilla II: King of the Monsters - la recensione

Torna il kaiju più famoso della storia del Cinema, Godzilla, e stavolta insieme a lui ci sono tanti, ma proprio tanti, mostri.

La storia riprende dove l'avevamo lasciata, tra le macerie di San Francisco dopo lo scontro tra Godzilla e il M.U.T.O.. Da quel giorno la dottoressa Emma Russell si è dedicata alla costruzione dell'ORCA, un dispositivo con cui "parlare" ai kaiju. Il progetto Monarch, di cui la dottoressa fa parte, viene però attaccato da eco-terroristi, a caccia di kaiju per diversi motivi, tra cui quello di liberarli tutti, in nome dell'equilibrio naturale messo in pericolo da un morbo molto pericoloso: l'essere umano.
La dottoressa Russell e la figlia Madison vengono rapite e portate in giro per il mondo a risvegliare i kaiju, tra questi anche il "mostro Zero", il potentissimo Gidorah, un gigantesco drago a tre teste. Il risveglio dei kaiju "costringe" Godzilla a tornare in superficie per combattere contro il nuovo alfa. Ad aiutare Godzilla, per quanto piccoli e decisamente impotenti di fronte a un esercito di titani, ci saranno gli uomini, tra cui Mark Russell, ex marito della dottoressa e padre di Madison.

A differenza del film del 2014, Godzilla II non perde tempo e si immerge subito nell'azione, si potrebbe quasi dire che il film è tutto una lunga epica battaglia tra mostri. Se nel precedente i tempi erano molto dilatati, e lo scontro tra Godzilla e il M.U.T.O. era vissuto più che altro dal basso, cioè dal punto di vista dell'uomo a terra, in questo sequel la guerra tra titani è al centro, in una escalation di scontri tra mostri diversi, fino a quello finale. La presenza dell'uomo in questo film fa un passo avanti rispetto, non solo spettatore che subisce ma elemento attivo nella battaglia, e non potrebbe essere altrimenti visto che tutto inizia - come sempre - a causa dell'uomo.
Tra le varie battaglie, in cui i mostri se le danno di santa ragione, c'è spazio anche per l'elemento umano. Il regista Michael Dougherty è stato intelligente nel dosare la spettacolarità degli scontri (che ricopre la maggior parte del film) con una trama che, in modo leggero ma tangibile, inserisce simbolismi e riflessioni esistenziali, senza mai perdere di vista l'azione e l'intrattenimento, ma quel tanto che basta per dare un po' di profondità e una base solida alla storia. Ogni personaggio nel film compie il proprio viaggio, tra sacrificio e redenzione, o le due cose messe insieme.

Il film può contare su due elementi particolarmente solidi: cast e effetti visivi. Ottima la scelta degli attori. Molto bravi e convincenti Kyle Chandler e Vera Farmiga. Bravissimo, ma questa non è certo una novità, Ken Watanabe. Menzione speciale per Millie Bobby Brown, qui al suo primo lungometraggio dopo il successo della serie Stranger Things, e la giovane attrice conferma tutto il suo talento.
Eccezionali gli effetti speciali. Visivamente il film è una gioia per gli occhi, le varie specie di mostri (e ce ne sono tanti!) sono impressionanti, esagerati ma credibili. Belle anche le musiche, imponenti al punto giusto ma mai invasive.
Non è un film perfetto, ovviamente. Il "cattivo" (umano) non è molto approfondito, lasciato solo alle capacità di Charles Dance, e anche le sue ragioni rimangono vaghe. La velocità dell'azione e la voglia di non lasciare nemmeno un momento per rifiatare, costringe i protagonisti a spostarsi in giro per il mondo a una velocità forse poco realistica. Ma dopotutto è un film sui mostri, il realismo vive da altre parti.

Godzilla II: King of the Monsters è azione senza pause, spettacolare intrattenimento. E' un film sui mostri, un genere molto specifico, e forse per apprezzarlo completamente bisogna essere dei fan del genere, ma anche chi non ha particolare familiarità con questo tipo di film potrà divertirsi davanti a questi giganteschi titani e alle loro epiche battaglie, di quelle che si possono vedere solo al Cinema.

0 commenti:

Posta un commento