sabato 13 giugno 2020

Spike Lee si schiera in difesa di Woody Allen... e poi si scusa.

Uno dei più grandi geni della cinematografia è sicuramente Woody Allen, è un fatto innegabile, ma negli ultimi anni il regista sta passando un periodo difficile. Adesso però può contare su un forte alleato: Spike Lee.

Durante un incontro stampa per il suo ultimo film, Da 5 Bloods (disponibile su Netflix), Spike Lee ha voluto spezzare una lancia a favore di Woody Allen.

"Woody è un mio amico, un mio amico e pure fan dei Knick, e so che sta attraversando un momentaccio ora", ha dichiarato il regista premio Oscar, "Vorrei solo dire che Woody Allen è un grande, un grande regista e un mio grande amico, e questa cosa dell'annullamento della cultura, che non ha a che fare solo con Woody, sta andando troppo oltre. Quando ci ripenseremo, capiremo che è sbagliato cercare di cancellare qualcuno come se non fosse mai esistito."

Onestamente, parole condivisibili.

La situazione per Woody Allen è cambiata dopo che il figlio Ronan Farrow, sull'onda del MeToo e dello scandalo Weinstein, ha ritirato fuori le accuse di molestie fatte dalla figlia di Allen, Dylan, sorella di Ronan, una storia su cui si è indagato due volte senza mai trovare riscontri e che si è ridotto alla parola di uno contro quella dell'altro. Questo però ha cominciato a fare terra bruciata intorno al regista, molti attori lo hanno rinnegato pubblicamente, Amazon ha stracciato il contratto che aveva sottoscritto finendo in causa con il regista, e la casa editrice americana che avrebbe dovuto pubblicare il suo libro di memorie ha deciso di fare marcia indietro e ritirarsi (sempre dopo pressione di Ronan Farrow). Tutto questo, e l'arrivo della pandemia, ha demoralizzato Woody Allen, che recentemente ha anche ipotizzato un suo ritiro: "Ho 84 anni, presto morirò. Potrei anche scrivere la miglior sceneggiatura del mondo, ma se nessuno può produrre il film e non c’è un posto dove proiettarlo… non sono molto incoraggiato. Solitamente finivo una sceneggiatura, la toglievo dalla macchina da scrivere, andavo dal mio produttore per preparare il budget, sceglievamo il cast e iniziavamo a girare. Ho fatto questa cosa per anni, sempre allo stesso modo, un processo semplice. Ma ora non funziona più: cosa ci posso fare? Oggi le persone sono contente di stare a casa, pensano che sia bello fare cena e vedersi un film sul proprio megaschermo col dolby surround. Ma io non voglio fare film per la televisione, quindi potrei semplicemente decidere di smettere di fare cinema."

Noi speriamo di no. Intanto il prossimo film di Allen, Rifkin's Festival, girato in Spagna, dovrebbe arrivare in autunno.

AGGIORNAMENTO

Poco ore dopo averlo difeso in tv, Spike Lee fa marcia indietro e, con un tweet, chiede scusa per le sue parole a favore del suo amico Woody Allen.

"Mi scuso profondamente. Le mie parole erano SBAGLIATE. Non tollero e non tollererò mai le molestie sessuali, le aggressioni o la violenza. Questo trattamento causa danni reali che non possono essere minimizzati. Sinceramente, Spike Lee."

Qualcuno avrà fatto notare a Spike Lee che schierarsi a favore di Woody Allen non era una buona pubblicità per il suo nuovo film appena uscito su Netflix? chi può dirlo.

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