venerdì 19 giugno 2020

Come Via col Vento, altri dieci film "sotto accusa" per i loro contenuti

Ha fatto scalpore nei giorni scorsi la decisione di HBO Max di ritirare momentaneamente Via col Vento dal catalogo per i suoi presunti "contenuti razzisti", il sarà poi rimesso con l'aggiunta di un disclaimer iniziale che spieghi allo spettatore il contesto storico e sociale per comprendere meglio il film.

Una decisione che ha lasciato perplessi molti appassionati di Cinema e che adesso rischia di coinvolgere anche altri film. Il giornalista di Variety, Tim Gray, ha stilato una lista di dieci titoli che, secondo lui, hanno bisogno di un cartello di spiegazione prima della visione. I film della lista attraversano un arco di tempo molto ampio, fino ai giorni nostri, ma come per Via col Vento, anche in questo caso alcune delle motivazioni sono davvero assurde.

Eccoli.

- Ispettore Callaghan: il Caso Scorpio è Tuo (1971), il film rappresenterebbe una legge troppo "fai da te", con poliziotti che seguono l'istinto, spesso in modo violento e prendendo in giro giudici liberali, invece delle regole.

- Forrest Gump (1994), prima accusato di eccessivo buonismo nei confronti di molte categorie, adesso viene accusato di rappresentare in modo "ostile" i manifestanti contro la guerra in Vietnam e la controcultura. Inoltre viene messo sotto accusa il nome del protagonista, Forrest, ispirato a un colonnello della secessione poi tra i fondatori del Ku Klux Klan. In realtà nel film la madre di Forrest gli spiega che il suo nome serve a ricordargli che non sempre si fanno le cose giuste.

- Indiana Jones e il Tempio Maledetto (1984), secondo il giornalista, il film è colpevole di rappresentare i villain come "primitivi e stranieri assetati di sangue, portando in scena dei ritratti negativi e stereotipati dell'India e delle tradizioni indù".

- Io Prima di Te (2016), la storia d'amore tra un uomo paralizzato e una donna sarebbe una sbagliata rappresentazione della disabilità. Motivo? l'uomo"la invita a vivere la sua vita al massimo, invece che vivere 'una vita a metà' con lui. Quindi si uccide, proponendo l'idea che il suicidio sia meglio rispetto a una vita con una disabilità".

- C'era una Volta a Hollywood (2019), colpevole di avere al centro della storia "due maschi bianchi di mezza età", nostalgici della vecchia Hollywood che si sentono minacciati dalle minoranze e dalle donne emancipate, secondo il giornalista i due protagonisti rappresentano a pieno lo slogan del presidente Trump MHGA (Make Hollywood Great Again). Il giornalista poi sottolinea la "controversa rappresentazione di Bruce Lee", e poi "le persone di colore sembrano non esistere e i 'Messicani', come vengono chiamati nel film, sono tutti posteggiatori o cameriere", e accusa il film di Tarantino di aver ignorato la campagna per la supremazia bianca di Charles Manson.

- Quelle Due (1961), un film da tutti considerato più unico che raro, visto che ha avuto il coraggio di raccontare l'amore di una donna verso un'altra donna nei complicati anni '60, ma non per il giornalista di Variety. Secondo lui, visto che la donna che confessa il suo amore all'amica finisce per togliersi la vita (in realtà a seguito delle calunnie della comunità) è una "cattiva rappresentazione della comunità LGBT".

- Sentieri Selvaggi (1956), celebre western di John Ford, con John Wayne nei panno di un veterano della Guerra Civile alla ricerca della nipote rapita dai Comanche. Il film sarebbe razzista, soprattutto a causa del personaggio principale, e i nativi americani vengono ritratti in modo comico e selvaggio.

- Il Silenzio degli Innocenti (1991), dove non viene specificato che il folle omicida Buffalo Bill non è un transessuale, quindi manderebbe un messaggio ambiguo verso la comunità transgender.

- La Taverna dell'Allegria (1942), film musicale con Fred Astaire, Bing Crosby, Joan Crawford, Judy Garland, Shirley Temple, tutti colpevoli di apparire con la faccia dipinta di nero in alcune scene, una rappresentazione considerata insensibile.

- True Lies (1994), il film di James Cameron porterebbe in scena una cattiva rappresentazione degli arabi, che nel film sono i terroristi, tutti fanatici religiosi e folli.

Onestamente, ci sembra che qui si stia sconfinando nell'assurdità. Seguendo questa linea di pensiero, la lista dei film da "censurare" o a cui aggiungere un disclaimer, sarebbe lunghissima, per non parlare di come questo potrebbe influire sui film futuri.

A questa lista, va aggiunta un'altra denuncia che arriva di nuovo dallo sceneggiatore di 12 Anni Schiavo, John Ridley, lo stesso che ha fatto mettere in croce Via col Vento. Stavolta Ridley se l'è presa con Quentin Tarantino e l'uso della parola "negro" nei suoi film.

"In un certo senso gode ad utilizzare quella parola. Non la usa in un particolare contesto, la usa tanto per fare, gli piace", ha detto Ridley, che poi ha comunque specificato che censurare i film è impossibile, "Fa male e fa arrabbiare. Ma allo stesso tempo non mi metterei lì a dire: 'Ok, non puoi mai utilizzare quella parola".

Per il momento Tarantino non ha risposto a questa accusa.

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