sabato 27 maggio 2017

Festival di Cannes 2017 - giorno 11... domani la cerimonia di chiusura

Nell'ultimo giorno di Concorso sbarca a Cannes Joaquin Phoenix, mentre Fuori Concorso arriva Roman Polanski.

Ultimo film in Concorso, si tratta di You Were Never Really Here della regista scozzese Lynne Ramsay, che vede come protagonista un intenso Joaquin Phoenix.

Il film racconta la storia di Joe (Phoenix), un uomo che ha avuto una vita difficile e che vive con l'anziana madre che ama teneramente. Joe però è anche un mercenario sanguinario, considerato una macchina da guerra da chi lo ingaggia e che è solito uccidere le sue vittime a colpi di martello. L'uomo viene ingaggiato per liberare una ragazzina da un giro di prostituzione minorile legato a degli intoccabili politici, inizierà così un violento viaggio notturno nella mente di un serial killer dalla vita "normale".

Arrivato a Cannes ancora incompleto, tanto che alla fine non erano presenti i titoli di coda, il film ha diviso la critica, tra chi l'ha trovato noioso, chi morboso per i litri di sangue versati, e chi invece l'ha paragonato a Taxi Driver, e che si sono ritrovati solo negli elogi alla performance di Joaquin Phoenix.

"Folle e narcotizzante, come il libro da cui proviene", così l'ha decritto la regista Lynne Ramsay che non ha avuto dubbi sulla scelta del protagonista, "Ho pensato subito a Joaquim Phoenix. Anzi, avevo la sua foto sul computer mentre scrivevo".
Riguardo il paragone con Taxi Driver, è proprio Joaquin Phoenix a tirarlo in ballo e ad allontanarlo da questo film. "'Taxi Driver' è un film magnifico, uno di quelli che hanno fatto di me un attore", ha detto l'attore, "ma in effetti non ci ho pensato mentre giravo, non ci sono riferimenti coscienti a quello o altri modelli, credo che questo sia un film molto originale, non un film hollywoodiano".
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Annunciato all'ultimo nella lista di film del festival, è stato presentato oggi Fuori Concorso il nuovo film di Roman Polanski, D'après une Histoire Vraie (Based on a True Story), con Emmanuelle Seigner e Eva Green protagoniste.

Ispirato al romanzo di Delphine de Vigan, e con una sceneggiatura scritta da Olivier Assayas, il film vede al centro della storia una scrittrice di successo (Seigner) in piena crisi creativa e reduce dal successo di un libro dedicato alla vita di sua madre. La donna è tormentata da lettere anonime che la accusano di aver dato in pasto al pubblico la sua vita privata e proprio in questo momento di grande crisi incontra una giovane donna (Eva Green), che si fa chiamare solo "Elle" (Lei), bella, intrigante, seducente e intelligente, fa la la ghostwriter e sembra capirla meglio di chiunque altro. Ma piano piano che la donna si fa largo sempre di più nella vita della scrittrice, i dubbi su di lei aumentano.

L'dea del film è nata proprio grazie a Emmanuelle Seigner, moglie di Polanski. "Leggendo il libro ho pensato ai primi film di Roman, 'L’inquilino del terzo piano', 'Repulsione', gli ho regalato il libro e infatti gli è piaciuto", ha raccontato l'attrice.
Il film parla dell'ossessione del pubblico per "le storie vere" (non a caso il titolo è "Tratto da una storia vera"), per la realtà, un concetto molto ambiguo secondo il regista. "La ragione di questa ossessione risiede nel bombardamento elettronico che viviamo, circondati da troppe immagini cui noi ci appoggiamo in cerca di verità", ha dichiarato Polanski, "ma è tutta un'illusione dal momento che la realtà ormai si può manipolare. La formula 'tratto da una storia vera' non ha più alcun significato".
Sulla scelta del cast, Polanski non ha avuto dubbi sullo scegliere Eva Green per il ruolo di Elle. "Non appena ho deciso di fare il film ho pensato subito a Eva per il ruolo di Elle", ha raccontato il regista, "L’avevo vista in 'Sin City' e mi aveva colpito molto il suo personaggio, un condensato di fascino e ironia". Mentre per Emmanuelle Seigner (è la quinta collaborazione tra i due) è stato ancora più semplice... visto che ce l'ha in casa. "Mi chiedono spesso se è difficile girare un film con la propria moglie, ma non lo è", ha detto il regista, "La cosa difficile è tornare a casa e fare il marito. Quando rincaso dopo una giornata intensa sul set vorrei solo distrarmi, dimenticare la lavorazione mentre Emmanuelle vorrebbe parlare ancora del film, questa è l’unica difficoltà".

Entusiasmo da parte di Eva Green, che non ci ha pensato due secondi prima di accettare l'offerta di Polanski. "Come si fa a rifiutare una proposta che arriva da Roman? E’ uno dei migliori registi al mondo", ha detto l'attrice durante la conferenza stampa, "E poi avevo a disposizione un personaggio fantastico, una donna bizzarra e nello stesso tempo vera, cosa che mi piaceva. E’ difficile capirla fino in fondo, per tutto il film ti domandi se esista sul serio oppure no, e una simile ambiguità è stata per me una sfida e mi ha permesso di dare sostanza al personaggio".

Il film è stato bene, ha ricevuto buone critiche, ma senza particolare entusiasmo.

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