giovedì 18 maggio 2017

Festival di Cannes 2017 - giorno 2

Archiviata l'apertura, si apre il Concorso con l'atteso nuovo film di Todd Haynes.

Tratto da un romanzo di Brian Selznick, Wonderstruck racconta le vicende parallele di due bambini di epoche lontane accomunati da un handicap, la sordità, e dal desiderio di una vita diversa. Da una parte Ben, nel 1977, che cerca il padre che non ha mai conosciuto, dall'altra Rose, nel 1927, che sogna una misteriosa attrice di cui raccoglie ritagli e foto in un album. Quando Ben scopre in casa un particolare sconcertante e Rose legge un titolo di giornale molto interessante, i due ragazzini partono alla ricerca di quello che hanno perso.

Nel cast troviamo due bravissime attrici come Julianne Moore e Michelle Williams, mentre i due ragazzini sono interpretati da Oakes Fegley (Il Drago Invisibile) e Millicent Simmonds, attrice esordiente, giovanissima, e sorda dalla nascita.

Una storia con una costruzione narrativa molto complessa quella di Wonderstruck, portarla sul grande schermo per Brian Selznick, autore anche di Hugo Cabret portato al cinema da Scorsese, non è stato facile. "Nel libro le due storie sono raccontate con tecniche totalmente distinte, che solo alla fine si sposano: una attraverso immagini, l’altra parole", ha raccontato Selznick, "Nell'adattare la sceneggiatura, la mia prima, che ho scritto di notte senza dirlo a nessuno, ho usato questo stratagemma: da una parte un bianco e nero senza dialoghi, dall'altro il colore e il sonoro. Il film è dunque due film: uno praticamente muto e in bianco e nero, e l’altro a colori con i suoni".
"La sceneggiatura era incredibile", ha dichiarato il regista Todd Haynes, "C'era di base un'idea cinematografica molto intensa nel mescolare i due stili di racconto, giocando con il linguaggio, la musica, il sound engineering per girare attorno al tema della sordità. Due stili e due storyline. Non avevo mai fatto un film così basato sull'immaginazione dei ragazzi, un vero giallo con indizi sparsi qua e là che chiariscono il perché queste due storie sono raccontate nello stesso film".

Il tema del sonoro e della sordità è al centro della storia, visto che i due personaggi principali del film sono due ragazzini sordi. "In Wonderstruck volevo raccontare di chi costruisce cose con le mani, così come la lingua dei segni è protagonista. È un tributo al tattile, alle dita che rimangono appiccicose per il residuo di colla", ha detto il regista.

Haynes nel film torna a collaborare con Julianne Moore per la quarta volta. "È un'anima gemella creativa", ha detto il regista di quella che si può definire come "la sua musa". "Ogni volta porta significato in quello che fa, è un dono e un privilegio della mia vita continuare a lavorare con lei", ha continuato il regista. Complimenti subito ricambiati dall'attrice. "E’ sempre un'esperienza incredibile, grazie all'abilità di Todd praticamente nel film non ho dovuto fare niente, mi si è costruito attorno", ha detto Julianne Moore, "Ho imparato molte cose sul linguaggio e quindi anche sull'essere un attore. Per me è stato come conoscere una cultura, ho cercato di rimanere sulla soglia fra le due dimensioni, quella di udente e quella di non udente. È stato incredibile, ha cambiato completamente la mia maniera di guardare la cosa. Ho due ruoli nel film. Essere madre mi ha insegnato a riflettere sul modello che devo essere per i miei figli".
Anche Michelle Williams nel film è una madre, un ruolo che, essendo madre anche nella vita, le viene con grande naturalezza. "È difficile separarmi dall'essere madre, è al centro di ogni scelta che faccio nella vita, oltre che come attrice", ha detto l'attrice, "Ma non dico niente di speciale, credo valga per tutti quelli che diventano genitori". E da "cuore di mamma", l'attrice si è commossa spesso durante la conferenza stampa, e non è stata l'unica!

Il film è stato accolto in modo caloroso dalla stampa, tanto che qualcuno già parla di possibile candidato all'Oscar 2018.
-

Presentato in Concorso anche il film Loveless (titolo originale Nelyubov) di Andrey Zvyagintsev, regista che nel 2014 a Cannes ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura con il film Leviathan.

0 commenti:

Posta un commento