giovedì 7 novembre 2019

James Dean "resuscitato" in digitale per un nuovo film

Sta facendo molto discutere la decisione di "riportare in vita" James Dean per farlo apparire in un nuovo film.

La Magic City Films ha recentemente ottenuto dalla famiglia dell'attore i diritti di sfruttamento postumo della sua immagine, così da poterlo ricreare in digitale e inserirlo, in un ruolo secondario, nel cast di un film sul Vietnam, intitolato Finding Jack.

"Abbiamo cercato a lungo l’attore perfetto che potesse interpretare Rogan, che ha un arco narrativo molto complesso, e alla fine abbiamo deciso che l’unico poteva essere James Dean", ha dichiarato il regista del film, Anton Ernst, "Siamo onorati che la sua famiglia abbia deciso di sostenerci, e prenderemo ogni precauzione per assicurarci che l’eredità di una delle star cinematografiche più importante di sempre rimanga intatta. La famiglia vede questo come il suo quarto film, quello che non è mai riuscito a fare. Non vogliamo deludere i suoi fan".

In passato è già successo che attori ormai defunti siano stati riportati in vita digitalmente, come casi più recenti possiamo ricordare Peter Cushing in Rogue One: A Star Wars Story, o il compianto Paul Walker in Fast & Furious 7, ma anche andando indietro negli anni si possono trovare altri esempi, anche in campo pubblicitario. Ma in questo caso si tratta di una mossa di tutt'altro genere, non è un vecchio personaggio che torna in una saga, non è nemmeno un modo per permettere a un attore di completare un film che sfortunatamente non è riuscito a finire, in questo caso si tratta di una precisa scelta: prendere un attore del passato, un icona, e inserirlo in un nuovo film con un ruolo totalmente originale. In Finding Jack, James Dean sarà completamente ricostruito in digitale, usando foto e video d'epoca, e con un altro attore a doppiarlo.
Questo potrebbe aprire a degli scenari che preoccupano. In tal senso, sono abbastanza inquietanti le dichiarazioni dell'agente della famiglia di James Dean.

"La tecnologia è in rapida evoluzione e noi vediamo tutto questo come una nuova frontiera per molti dei nostri iconici clienti. Questo apre un nuovo mondo di opportunità per molti dei nostri clienti che non sono più con noi".

Parole agghiaccianti, e a pensarlo sono proprio gli attori e le attrici di oggi, molti dei quali hanno commentato inorriditi. Uno su tutti, Chris Evans. "Sono sicuro che sarebbe entusiasta", ha commentato ironico l'attore, per poi continuare: "Questa cosa è orribile. Magari riusciremo a far dipingere un nuovo Picasso a un computer. O scrivere un paio di canzoni di John Lennon. La totale incapacità di capire, qui, è vergognosa".

Impossibile non dare ragione a Chris Evans. Riprodurre digitalmente un attore non significa ricreare anche la sua capacità interpretativa, il suo calore, l'emozione che può trasmettere, per quanto possa essere perfetta (e ancora non lo è) la riproduzione CGI oggi, certe cose non si possono ricreare.
Onestamente, preoccupa molto la piega che potrebbe prendere e che è stata ipotizzata dalle parole dell'agente della famiglia Dean, una vera e propria deriva in cui potremmo avere film popolati da attori e attrici morti da anni, la cui immagine verrebbe sfruttata (perché si parla di sfruttamento dell'immagine e non ci recitazione) solo per creare clamore e fare pubblicità a determinati prodotti. Non sarebbe un bel futuro.

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