In Concorso oggi due film molto attesi, Cold War di Pawel Pawlikowski e Plaire, aimer et courir vite (Sorry Angel) di Christophe Honoré.
Dopo l'Oscar come miglior film straniero per Ida, piomba sul festival il nuovo film di Pawel Pawlikowski, Cold War, da qualcuno ha fantasiosamente ribattezzato il "La La Land polacco", anche se le tematiche sono completamente diverse.
Il film è ambientato nella Polonia della Guerra Fredda e racconta una storia lunga quindici anni, periodo in cui Wiktor (Tomasv Kot), raffinato e talentuoso pianista, incontra Zula (Joanna Kulig), una aspirante cantante e ballerina dal passato difficile. Tra incontri clandestini, fughe, incomprensioni e un amore che sembra andare oltre il tempo ma che non riesce a concretizzarsi, influenzato dalle profonde differenze caratteriali, dalla politica e dalla sfortuna.
Per disegnare i protagonisti del film il regista ha preso spunto dai propri genitori, i due personaggi infatti hanno anche i loro nomi. "Ci sono molte cose in comune con i miei genitori, che sono stati protagonisti di una storia d’amore disastrata. Il film non è un loro ritratto ma la messa in scena di un meccanismo simile a quello che si era instaurato nella loro relazione", ha raccontato Pawlikowski.
Come il precedente Ida, anche Cold War è stato girato in bianco e nero, una scelta voluta per raccontare nel modo giusto la Polonia di quel periodo, distrutta dalla guerra. "Ho cercato varie opzioni di colore per fare un film differente ma non abbiamo però trovato la giusta palette", ha spiegato il regista, "Alla fine ho capito che il bianco e nero era la scelta più sincera e onesta per rappresentare la Polonia degli anni '50. Se avessi scelto di mostrala con colori vividi, sarebbe completamente falso".
Il film è stato accolto molto bene dalla stampa, qualcuno lo vede già come un serio candidato a qualche premio. Cold War arriverà anche nelle sale italiane distribuito da Lucky Red.
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Torna al festival Christophe Honoré, con il suo nuovo film Plaire, aimer et courir vite, titolo internazionale Sorry Angel, che riprende una famosa canzone di Serge Gainsbourg.
Il film, ambientato nella Francia degli anni '90, segue la storia di Arthur (Vincent Lacoste), un giovane ancora indeciso sulla propria vita, sia lavorativa che sentimentale, è fidanzato ma non disdegna rapporti omosessuali. In cinema incontra per caso Jacques Tondelli (Pierre Deladonchamps), scrittore quarantenne, padre di un bambino avuto da un'amica che vive in un appartamento a Parigi, tra occasionali amanti, l'ex fidanzato gravemente malato e un amico fraterno. Tra Arthur e Jacques scoppia l'amore dopo una notte di passione.
Un film che per ambientazione e tematiche ricorda molto 120 Battiti al Minuto, ma Christophe Honoré non accetta nessun tipo di paragone. "Capisco che i due film vengano associati, ma per me sono diversi, anzi opposti", ha dichiarato il regista, "La gente li paragona perché entrambi parlano di omosessualità e questo mi dà molto fastidio. Nessuno direbbe a Olivier Assayas che ha fatto un'altra storia eterosessuale! Eppure è così, tutte le storie omosessuali sono diverse, e poi non si può non parlare di Aids parlando degli anni ’90 e il tema del mio film sono proprio gli anni '90".
Il film di Honoré è stato accolto abbastanza bene dalla stampa, anche se non ha convinto del tutto la critica.
venerdì 11 maggio 2018
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