lunedì 14 maggio 2018

Cannes 2018 - giorno 6

Mentre il festival va avanti, a Cannes si continua a parlare di diritti delle donne.

Dopo mesi di parole e denunce, un piccolo passo per i fatti. A seguito della marcia sul red carpet, oggi c'è stato un incontro tra i vari movimenti nati in questi ultimi mesi organizzato dal collettivo francese 50/50x2020, #MeToo, l'americano Time's Up, la spagnola Cima, la Greek Women's Wave, e l'italiana Dissenso Comune (rappresentata da una delle sue "fondatrici" Jasmine Trinca e da Ginevra Elkann).
Alla presenza del ministro della Cultura francese Francoise Nyssen, della presidente di giuria Cate Blanchett, e di parte della giuria , Kristen Stewart, Lea Seydoux, Khadja Nin e Ava DuVernay (ma erano presenti anche gli uomini della giuria), è stato firmato un documento per sostenere la parità di genere, il "Programming Pledge for Parity and Inclusion in Cinema Festivals". Con questo documento il delegato generale del festival Thierry Fremaux si è ufficialmente impegnato a combattere il gap tra donne e uomini. "Questa è la fine di un ciclo e l'inizio di una nuova era", ha dichiarato Fremaux, "il mondo è cambiato e deve cambiare ancora, dobbiamo mettere in discussione la nostra storia, i numeri parlano chiaro, con solo 82 registe nella selezione ufficiale in settant'anni".
Il protocollo firmato prevede tre punti chiave: disponibilità di statistiche e dati sulla selezione dei film; garantire trasparenza nei criteri di selezione; parità di genere nel consiglio d'amministrazione e negli organi decisionali.

Nel suo intervento Jasmine Trinca (che insieme a Alba Rohrwacher e Giovanna Mezzogiorno sono state le "menti" che hanno dato il via al movimento italiano) ha raccontato cosa ha portato le attrici ad unirsi e fondare Dissenso Comune: "Ci siamo rese conto che, nonostante la denuncia di Asia Argento e di altre donne, la stampa e l'opinione pubblica italiana non aveva accettato la parola delle donne. Da noi in Italia vige un sistema maschilista, sappiamo bene che senza una rivoluzione culturale non cambieremo mai".
"In Italia viviamo nel paese del bunga bunga, sono considerati comportamenti normali", ha continuato Ginevra Elkann, "Siamo un paese molto cattolico e molto maschilista. Dissenso Comune è partito grazie al coraggio di Asia Argento, che però è stata insultata per le sue denunce. Da noi il gender gap è peggiore che altrove, la disparità dei compensi è enorme. Recentemente, grazie all'impegno di Piera Detassis, questo messaggio è arrivato al presidente della Repubblica Mattarella in occasione dei David di Donatello. Siamo partite in 130, adesso siamo 500".

Attendiamo fiduciosi i prossimi passi.

-
Intanto, è stato presentato il primo film italiano in Concorso, Lazzaro Felice, diretto proprio da una donna, Alice Rohrwacher. Nel cast Nicoletta Braschi, Alba Rohrwacher, e il debuttante Adriano Tardiolo.

Il film racconta la storia di Lazzaro, un ragazzo di vent'anni che fa il contadino, un ragazzo felice e buono, di una bontà talmente pura e spontanea da farlo sembrare una persona stupide e troppo ingenua, un ragazzo incapace di pensare male delle persone e per questo facile preda di chi vuole approfittarne.

"Lazzaro rappresenta la possibilità per gli uomini di essere buoni", ha dichiarato Alice Rohrwacher, "Lazzaro rappresenta quelle persone che normalmente non sono mai messe in primo piano, ma sono gli ultimi della fila, pur di non disturbare. Questo film esprime fortemente il bene e il male, è quasi una fiaba, ma i Lazzari in tutto questo intreccio non hanno un giudizio. Verso la storia c’è un giudizio, ma Lazzaro non giudica chi ha davanti, ma ha una fiducia incondizionata nel prossimo".
La regista ha finito il film solo quattro giorni fa, una vera corsa contro il tempo, un film che ha molteplici anime, tra cui anche quella religiosa, ma non in senso comune. "E' anche un film religioso, ma nel senso preistorico del termine", ha spiegato la regista, "la storia di San Francesco, non è palesata espressamente ma c’è. La dimensione spirituale è molto importante nella sua concretezza, materialità. E' un film spirituale ma è anche fatto di corpi, di luoghi, di persone, di odori, di lavori".

Protagonista del film è l'esordiente Adriano Tardiolo, scelto in una scuola durante un casting che non ha voluto fare. "E' la prima volta che faccio un film. Con Alice ci siamo conosciuti per caso, a scuola, dove era stata a fare i provini, a cui non avevo però partecipato", ha raccontato l'attore. "Quando gli abbiamo chiesto se volesse fare il film ha detto gentilmente ‘no, grazie’", ha ricordato Alice Rohrwacher, "Per convincerlo abbiamo iniziato a provare per un mese, alla fine poteva accettare o rifiutare e ha detto sì".
Insolito il ruolo di Nicoletta Braschi, che interpreta una donna odiosa e cattiva. "Ho cercato di passare alla marchesa il disgusto che sentivo e provavo per lei e spero che si senta che lei lo prova un po’ anche per se stessa", ha dichiarato l'attrice, "Sono molto grata ad Alice per avermi chiesto di fare questo ruolo da antagonista. È un personaggio che esiste perché le sue azioni crudeli hanno lasciato traccia in tutti i personaggi. La sua cattiveria ha distrutto la vita di tanti".

Il film è stato accolto molto bene dal pubblico e altrettanto bene dalla critica, tanto che c'è già chi lo mette in una short list di possibili premiati.

0 commenti:

Posta un commento