Uno degli ultimi pezzi della grande epoca d'oro di Hollywood se n'è andato. A 103 anni, compiuti lo scorso dicembre, si è spento il grande Kirk Douglas.
La notizia è stata data ieri sera dal figlio Michael con un sentito post su Instagram.
"È con tremenda tristezza che mio fratello e io annunciamo che Kirk Douglas ci ha lasciati oggi all'età di 103 anni. Per il mondo era una vera e propria leggenda, un attore della golden age di Hollywood che ha vissuto egregiamente i suoi anni d’oro, una persona il cui impegno per la giustizia e le cause in cui ha creduto hanno stabilito uno standard a cui tutti noi aspiriamo. Ma per me e i miei fratelli Joel e Peter era semplicemente Papà, per Catherine un meraviglioso suocero, per i suoi nipoti e pronipoti un nonno e bisnonno adorato e per sua moglie Anne uno splendido marito.
La vita di Kirk è stata piena e ben vissuta e ci lascia un’eredità di film che durerà per generazioni a venire nonché una storia di rinomato filantropo che ha lavorato per aiutare il prossimo e contribuire a portare pace in questo pianeta. Lasciatemi chiudere questa dichiarazione con le parole che gli ho detto al suo ultimo compleanno e che resteranno per sempre vere: “Papà, ti amo tantissimo e sono incredibilmente orgoglioso di essere tuo figlio”."
Una leggenda, un gigante, un'icona, e soprattutto un grande attore che ha segnato la storia del Cinema non solo con le sue indimenticabili interpretazioni ma anche con scelte molto coraggiose in un periodo storico molto particolare.
Negli anni '50 / '60, anche Hollywood finì nella morsa della "caccia alle streghe" del maccartismo, molti attori, attrici, registi e sceneggiatori vennero inseriti in una lista nera perché accusati di essere comunisti, tra questi anche lo sceneggiatore Dalton Trumbo, costretto a scrivere script di nascosto firmandole con nomi falsi. Kirk Douglas, andando contro le paure e le regole, decise personalmente di ingaggiare Trumbo per la sceneggiatura di Spartacus (1960), facendolo accreditare con il suo nome e mettendo, di fatto, fine alla lista nera.
Per il suo impegno nel mettere fine alla "black list" ricevette la Medaglia presidenziale della libertà.
Quella di Kirk Douglas è una carriera lunga, piena, verrebbe quasi da dire che si tratta di una carriera "da film". Gli inizia a Broadway, poi si arruolò in Marina per tornare alla recitazione solo dopo aver terminato i suoi compiti nell'esercito. Tanti i titoli da ricordare, Il Grande Campione (1949), L'Asso nella Manica (1951), Pietà per i Giusti (1951), Il Bruto e la Bella (1952), Ulisse (1954), 20.000 Leghe Sotto i Mari (1954), Sfida all'O.K. Corral (1957), Orizzonti di Gloria (1957), Spartacus (1960), Carovana di Fuoco (1967), Uomini e Cobra (1970).
Tre nomination agli Oscar in carriera (Il Grande Campione, Il Bruto e la Bella e Brama di Vivere), nel 1996 ha ricevuto l'Oscar Onorario.
Tanti i messaggi di cordoglio in ricordo dell'attore, ovviamente la nuora Catherine Zeta-Jones, e poi Jamie Lee Curtis, che ha ricordato Kirk Douglas con una foto dal set di Spartacus in cui ha recitato al fianco del padre dell'attrice, il grande Tony Curtis, e ancora Mark Hamill, Dany DeVito, Sylvester Stallone, Steven Spielberg, che gli consegnò l'Oscar alla carriera, Rob Reiner, Bette Midler, e tanti altri. E poi la Disney, i SAG, e l'Academy, che - immaginiamo - lo ricorderà anche domenica durante la cerimonia degli Oscar.
giovedì 6 febbraio 2020
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