martedì 28 dicembre 2021

Being the Ricardos - la recensione

Disponibile su Prime Video, Being the Ricardos, nuovo film diretto dal premio Oscar Aaron Sorkin.

È il 1952, Lucille Ball e Desi Arnaz, sono sposati e sono le star più amate del piccolo schermo grazie alla sit-com di enorme successo "Lucy ed Io". Tutto però si ritrova improvvisamente in bilico quando tre eventi distinti si incrociano: Lucille Ball viene accusata dai giornali di essere comunista, Desi Arnaz finisce sulle riviste scandalistiche per un presunto tradimento, la produzione si rifiuta di mostrare la Lucy incinta della serie. Tutto in una sola settimana, tre grossi problemi da affrontare, tra pubblico e privato, mentre si prepara la puntata da mandare in onda nel fine settimana, sperando che lo show non venga chiuso.

Aaron Sorkin torna alla regia dopo il bellissimo Il Processo dei Chicago 7 per raccontarci una vera e propria leggenda della TV e del Cinema, Lucille Ball, e per farlo ci porta nel dietro le quinte della sit-com "madre" di tutte le altre che sono venute dopo. Sorkin ci porta nei corridoi, negli uffici, tra letture delle sceneggiature, le riunioni di produzione e tra gli autori, e le prove in scena, mentre su tutto e tutti pesa il clima da caccia alle streghe - o meglio, al comunista - che si respira negli USA, e un presunto tradimento che potrebbe spaccare la coppia più amata del piccolo schermo. Una settimana in cui si scatena una tempesta, e Aaron Sorkin si mette al centro di quella tempesta riuscendo a mantenere un ottimo equilibrio fra i tre fronti che si abbattono sulla coppia Ball - Arnaz, quello privato, quello politico, e la lavorazione dello show. Sorkin è bravo a raccontare il talento di Lucille Ball, genio comico che riesce a vedere la scena e a costruirla nella sua mente, ma un genio frenato dai tempi, con le donne ancora relegate ai margini nelle decisioni importanti, e a volte frenato anche da sé stessa, troppo legata a tutto quello che l'ha resa famosa per cercare di mettere un po' più di femminismo nel suo personaggio, come vorrebbe la sceneggiatrice, da lei scelta, Madelyn Pugh, ben interpretata da Alia Shawkat. Anche Desi Arnaz si batte per lo show, vorrebbe fargli fare un salto "progressista" mostrando Lucy incinta, parola considerata inammissibile per quei tempi, ma la sua preoccupazione è soprattutto per il suo ruolo di "uomo al comando", costantemente messo in ombra da una moglie più talentuosa e più famosa di lui.
Come sempre, la sceneggiatura di Sorkin è praticamente perfetta, con i dialoghi "alla Sorkin", brillanti e taglienti, interpretati in modo eccezionale da un cast in cui ognuno sembra al posto giusto, dai protagonisti ai comprimari. Ottima anche la sua regia e la fotografia.

Meritano applausi Nina Arianda e J.K. Simmons, hanno il loro spazio, i loro dialoghi, e li sfruttano nel migliore dei modi. Javier Bardem è perfettamente calato nel ruolo del cubano Desi Arnaz, "maschio farfallone", profondamente impegnato nel difendere la moglie, tanto quanto nel difendere sé stesso dall'accusa di tradimento e di mostrarsi un buon americano agli occhi di chi invece continua a vederlo come straniero. A brillare più di tutti però è Nicole Kidman. Il suo era un ruolo delicato, Lucille Ball è una vera icona, riconoscibile nelle sue espressioni e nella fisicità della sua comicità, e Nicole Kidman la interpreta nel modo migliore, cioè evitando di imitarla, la fa sua, la interpreta, insieme alla scrittura di Sorkin, la porta oltre la "Lucy" di 'Lucy ed Io', oltre l'attrice che tutti conoscono, offrendo un ritratto molto più sfaccettato e profondo. I primi minuti bisogna un po' abituarsi al trucco usato per farla somigliare a Lucille Ball, ma la prova di Nicole Kidman è davvero convincente, sotto tutti i punti di vista, anche vocale. L'attrice usa un tono di voce diverso dal solito, più basso, motivo per cui il film andrebbe visto in lingua originale, e in un periodo in cui si parla tanto (e a sproposito) di accenti fasulli spacciati per qualcosa di eccezionale, l'attrice dimostra come si fanno le cose fatte bene. Nicole Kidman è stata voluta e difesa da Aaron Sorkin, una scelta perfetta, non sono molte le attrici oggi in grado di trasmettere il magnetismo e il fascino delle attrici del passato.

Being the Ricardos è un film ben fatto, scritto e diretto bene, interpretato molto bene. Magari non ha un cambio di passo, una svolta decisiva e spiazzante, ma è un film che ha tutto al posto giusto.

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