sabato 1 gennaio 2022

Don't look up - la recensione

Una dottoranda in astronomia, Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence) scopre una cometa delle dimensioni dell'Everest in rotta di collisione con la Terra. Insieme al suo supervisore, il professor Mindy (Leonardo Di Caprio) e al funzionario governativo Teddy Oglethorpe (Rob Morgan) si recano immediatamente alla Casa Bianca per avvertire del pericolo, ma vengono ignorati dalla Presidente (Meryl Streep) più concentrata sull'imminente campagna elettorale. I tre decino, quindi, di rivolgersi direttamente al pubblico attraverso i media, ma la situazione sfugge presto di mano ai tre, che si ritrovano a dover combattere con politici disinteressati, lobby, complottisti, negazionisti, e molte altre categorie di persone che sembrano aver preso la distruzione imminente della vita sulla terra alquanto sottogamba.


Il nuovo film di Adam McKay lascia da parte la sottile ironia che aveva caratterizzato tanto lo splendido La Grande Scommessa che Vice, per virare più direttamente sul demenziale e sulla parodia più spinta. Mckay mette in scena una non troppo velata rappresentazione di come il cambiamento climatico sia stato per decenni annunciato in toni allarmati dagli scienziati ma sostanzialmente ignorato da tutti gli altri, diventando via via quasi oggetto di scherno, di discussioni animate, teorie negazioniste e, soprattutto negli Stati Uniti, di divisione politica. Il quadro rappresentato in questo film però, può essere facilmente traslato anche su altri temi ed è difficile non rivederci quanto accaduto, ed è ancora in corso, con la pandemia di Covid-19. Gli spunti di riflessione sono molteplici: si passa dalla critica ferocissima alle lobby che per interessi economici non si fanno scrupoli a sfruttare anche le peggiori catastrofi, alla politica incapace di una visione a breve e lungo termine, troppo concentrata sul presente elettorale, fino allo sberleffo delle teorie negazioniste e complottiste. Ma, in particolare, la riflessione più interessante che esce dalla pellicola è quella sui media, che sembrano risucchiare gli scienziati interpretati da Leonardo Di Caprio e Jennifer Lawrence per usarli, sfruttarli per i propri scopi di spettacolo, senza ascoltare veramente e senza veicolare alcun messaggio, come se anche la scienza fosse uno show di cui esaminare i dati auditel, non dissimile dall'ultima notizia di gossip.


Sicuramente le riflessioni che scaturiscono dalla visione, e le discussioni che se ne possono fare, sono il merito maggiore del film, insieme a un cast stellare che tiene botta per tutta la durata del film in modo egregio. Niente da dire sulla sceneggiatura, con tempi comici ottimi, battute taglienti, dialoghi frizzanti. La regia rispetto al solito sembra rimanere invece più anonima, quasi che Adam McKay avesse voluto farsi da parte e lasciar raccontare agli attori. 

Non stiamo sicuramente parlando di un film che tocca le vette del miglior McKay, ma di una commedia molto divertente e che può far riflettere sulla realtà che stiamo vivendo.

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