Prima del caso Weinstein e dell'onda #MeToo, un altro scandalo aveva scosso gli Stati Uniti, quello che portò alla caduta di Roger Ailes, il fondatore di Fox News, il canale più conservatore della tv americana, accusato di molestie da due delle sue conduttrici più famose, Gretchen Carlson e Megyn Kelly.
Nel 2016, a seguito di una domanda scomoda, il candidato e futuro presidente Donald Trump prende di mira la presentatrice Megyn Kelly (Theron) rivolgendole pesanti insulti sessisti, ripresi poi dai sostenitori del miliardario. Kelly chiede sostegno al suo capo, Roger Ailes, che apparentemente sembra dalla sua parte ma allo stesso tempo non muove un dito per difenderla dal suo grande amico Trump e dal suo pubblico.
Nello stesso periodo, la presentatrice Gretchen Carlson (Kidman), viene licenziata senza una reale motivazione da Ailes in persona. Carlson decide così di rivolgersi a due avvocati per denunciare le molestie sessuali subite in passato da Ailes.
Intanto negli studi c'è una nuova arrivata, la giovane Kayla Pospisil (Robbie). La ragazza finisce nello studio di Ailes che non ci pensa due volte a farle capire come stanno le cose, le chiede di alzare la gonna e mostrarsi, e Kayla, anche se disgustata, accetta.
La denuncia di Gretchen Carlson viene resa pubblica ma in un primo momento nessuna donna si unisce a lei. Megyn Kelly all'inizio non si schiera, poi decide di farsi avanti e raccontare la propria esperienza per far cadere l'impero Ailes.
Una vicenda eclatante che, nel momento in cui venne alla luce, fece molto scalpore, ma che non ha avuto lo stesso impatto del caso Weinstein. La differenza è che dopo lo scandalo Ailes non c'è stato nessun #MeToo, nessuna ondata mondiale di proteste, e tutto è finito con un risarcimento e un accordo di riservatezza che ha riportato le donne nella stessa, o quasi, condizione in cui erano prima.
Non tutto nel film funziona, ma tra le note più positive c'è sicuramente il cast. Il film punta tutto sulle tre attrici protagoniste, Charlize Theron, Nicole Kidman e Margot Robbie, che a differenza delle due colleghe interpreta un personaggio di finzione. Tutte e tre molto brave, con Charlize Theron che riesce a spiccare un po' di più rispetto alle altre. Nota di merito al trucco, giustamente premiato con l'Oscar 2020, ad impressionare è soprattutto la trasformazione di Charlize Theron in Megyn Kelly.
A funzionare meno è la regia di Jay Roach e il tono che ha cercato di dare al film. La pellicola si apre e si chiude "sfondando" la quarta parete, con Charlize Theron e Nicole Kidman che si rivolgono allo spettatore, un espediente che poi non viene mai ripreso durante il film e alla fine risulta superfluo e fuori contesto. Si potrebbe dire che Jay Roach abbia cercato di fare "l'Adam McKay", lo sceneggiatore è lo stesso de La Grande Scommessa, ma lo svolgimento è troppo incerto e finisce per togliere incisività alla storia.
Un peccato perché di aspetti buoni ce ne sono, ottimi dialoghi, dei personaggi di contorno interessanti, una caratterizzazione mai caricaturale, le donne protagoniste non sono eroine senza macchia ma vengono rappresentate con tutti i loro difetti; il film riesce a descrivere bene le difficoltà di una donna in un ambiente di lavoro maschilista, la facilità con cui una ragazza può finire al centro di un ricatto sessuale da parte di uomini di potere, in questo il film riesce a trasmettere le giuste sensazioni, a raccontarlo in un modo semplice, diretto e con una giusta dose di ironia.
Bombshell è un film che merita una visione, si fa apprezzare soprattutto per le sue protagoniste, ma resta un po' di amarezza per un'occasione mancata, con un tono diverso avrebbe potuto essere qualcosa di più di un semplice buon film.
sabato 18 aprile 2020
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