Ieri abbiamo riportato la dura presa di posizione della catena di sale cinematografiche AMC contro la Universal, dopo l'annuncio della major di voler, in futuro, far uscire i film al cinema e on demand nello stesso momento, facendo saltare così gli accordi sulle finestre di distribuzione (tre mesi).
Cineworld Group, proprietario di Regal Entertainment e secondo circuito cinematografico più grande al mondo, ha deciso di affiancare AMC nella sua presa di posizione annunciando che se la Universal continuerà su questa strada, non i film della major non saranno più proiettati nei loro cinema.
"La nostra politica rispetto alle finestre distributive è chiara, ben nota nell'industria, e fa parte dell'accordo commerciale con i distributori. Quindi ribadiamo ancora una volta che non proietteremo film che non rispettano quelle finestre.
La Universal ha deciso unilateralmente di violare questo accordo e lo ha fatto nel bel mezzo della crisi Covid-19, quando le nostre attività sono chiuse, ci sono più di 35.000 impiegati a casa, e non abbiamo ancora una data chiara per la riapertura dei nostri cinema. È una mossa del tutto inappropriata e senza dubbio non ha nulla a che fare con le regole del business in buona fede, della partnership e della trasparenza".
Anche la UNIC (International Union of Cinemas) è intervenuta nel dibattito, affiancando le catene di cinema e la NATO (associazione degli esercenti americani) contro la scelta della Universal.
"L’ottima performance di Trolls World Tour on demand andrebbe vista e valutata nel contesto delle circostanze eccezionali che circondano il lancio del film, e i tempi che stiamo vivendo. Quando un terzo della popolazione globale si trova in una qualche forma di lockdown dovuto alla pandemia da coronavirus e solo il 4% dei cinema di tutto il mondo sono aperti, non sorprende che molti si siano rivolti al VOD e simili. Inoltre, Trolls World Tour è stato uno dei pochi film per bambini a uscire sul mercato in questo periodo, rendendolo appetibile a molte famiglie che sono confinate a casa. Questo insieme di circostanze anomale non andrebbe preso come riferimento per ridisegnare un modello di business solido e di lunga data, che rimane cruciale per assicurare la disponibilità continua di film a beneficio del pubblico. Alterare pratiche fondamentali per dei guadagni a breve termine andrebbe evitato e bisognerebbe concentrarsi sull’impegno nel creare le migliori condizioni perché l’intero settore si risollevi il prima possibile".
Dopo il comunicato di AMC, la Universal aveva risposto facendo una piccola marcia indietro, una precisazione ("credere assolutamente nell'esperienza cinematografica") ma ribadendo le proprie intenzioni ("in futuro ci aspettiamo di distribuire film al cinema e, quando lo valuteremo sensato, anche in PVOD"), al momento però non ha risposto a questa nuova presa di posizione.
A meno di ripensamenti, al momento la Universal è fuori dalle due più grandi catene di cinema del mondo.
giovedì 30 aprile 2020
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