Uno dei titoli più attesi in questa edizione della Festa del Cinema di Roma era Ammonite, film biografico sulla paleontologa britannica Mary Anning, ma soprattutto storia d'amore fra due donne in un ambiente, l'Inghilterra di inizio ottocento, non certo aperto verso le donne.
Mary Anning, infatti, nonostante abbia dato un contributo fondamentale alla paleontologia, ebbe pochissimi riconoscimenti in vita e visse sempre in ristrettezze economiche, solo successivamente, e poi in epoca moderna, le istituzioni scientifiche le riconobbero il giusto merito.
Questo è un tema centrale nel film di Francis Lee (regista e sceneggiatore): le donne, la loro rivalsa, e la difficile posizione subordinata che avevano all'interno di una società che era costruita interamente per gli uomini.
La storia d'amore fra Mary, interpretata da una sempre intensa Kate Winslet, e l'eterea Charlotte di Saoirse Ronan, è quindi in maniera abbastanza evidente la metafora di come è attraverso se stesse che le donne riescono a superare gli ostacoli e a rivalutare la loro vita. E così se la granitica durezza di Mary viene scalfita, esattamente come accade con i suoi reperti, dalla perseveranza di Charlotte, la malinconia tumultuosa di Charlotte stessa è placata dalla calma convinzione di Mary, e la passione che avvolge le due donne diventa l'espressione della loro consapevolezza ritrovata.
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