sabato 10 settembre 2016

Venezia 73 - ultimo giorno in attesa dei premi

Chiusura col botto alla 73a edizione del Festival di Venezia, grazie al western di Antoine Fuqua, I Magnifici 7.

Remake dell'omonimo film del 1960 diretto da John Sturges, considerato tra le pietre miliari del genere western, e che a sua volta era ispirato a un altro film mitico, I Sette Samurai di Akira Kurosawa.

Già presentato a Toronto, dove ha ricevuto un'accoglienza freddina e critiche non entusiasmanti, questa nuova versione de I Magnifici 7 firmata da Fuqua più che un vero western è puro intrattenimento, che ha strappato applausi divertiti all'anteprima stampa.

Il film racconta di sette fuorilegge che vengono assoldati dagli abitanti di una piccola cittadina per liberarsi del magnate Bartholomew Bogue. I "magnifici sette" si preparano così a una resa dei conti che andrà oltre il semplice denaro.

A differenza dell'originale, Fuqua ha resto il cast più vario, inserendo un attore nero (Denzel Washington), un nativo americano Comanche, e un asiatico (per rendere omaggio a I Sette Samurai probabilmente). Il regista ha inoltre dato una parte più consistente a un personaggio femminile, interpretato da Haley Bennett (che presto vedremo anche ne La Ragazza del Treno). Insomma, Antoine Fuqua ha cambiato alcuni elementi, ma la base del film è rimasta quella dell'originale. "Dare una rinfrescata era necessario, ma la storia resta quella originale, con il suo finale drammatico e il senso di sacrificio e redenzione", ha dichiarato il regista, "Forse si tratta di una visione più realistica dell'originale, perché le etnie nel 1874 erano miste. Il ‘West’ era ovunque finisse la frontiera, dove uomini e donne coraggiosi si spingevano con la pistola in mano ma in cerca di uguaglianza. [...] Essere un ‘samurai’ significa ‘servire’, quindi aiutare i deboli, difendere il bene e sacrificarsi e questo doveva assolutamente restare intatto. Ho rassicurato subito il produttore che sarebbero morte parecchie persone".

Quando si parla di western, anche quando si tratta di quello più americano, non si può comunque non parlare di Sergio Leone. "Ho una grande passione per il western, e penso che Sergio Leone sia stato il maestro che ha cambiato le regole di questo genere", ha dichiarato Fuqua, "ha cambiato il nostro immaginario del West, con personaggi più duri, sporchi e cattivi. Per me è stato una grande ispirazione". Stesso pensiero per Chris Pratt, che ha ammesso di essersi avvicinato al genere da pochi anni e grazie soprattutto a Sergio Leone. "Naturalmente non posso pensare al western senza nominare il vostro Sergio Leone. E’ stato un rivoluzionario. Non c'erano più i buoni e i cattivi. I cattivi erano i buoni e magari nemmeno avevano un nome. E’ stato lì che mi sono appassionato al genere ed è bello che questo abbia coinciso con la possibilità di esserne parte", ha dichiarato Chris Pratt, che poi ha paragonando il suo lavoro in questo film con quello in Jurassic World: "Ho imparato ad andare a cavallo e mi sono preso i miei tempi. E’ molto più difficile che con i dinosauri in cgi!"
Una lavorazione faticosa ma piacevole, come ha ricordato Denzel Washington: "E' stato anche molto divertente. Da bambino non vedevo molti western, i miei erano molto religiosi, non ci era permesso andare al cinema, vedevamo solo 'I Dieci Comandamenti' o 'Il Re dei Re', ma giocavo con gli amici a "cowboy e indiani", e ora essere un cavaliere nero con un vestito nero con un cappello nero su un cavallo nero realizza un po' il mio sogno di bambino. E poi ci hanno pagati!". Sul film invece l'attore premio Oscar ha dichiarato: "Non serve nemmeno spiegare troppo la backstory dei personaggi. Come in 'Man on fire', sai solo che Dio ha motivo di non perdonare i protagonisti".

Un ultimo pensiero del regista per James Horner, che ha curato le musiche del film ed è scomparso prima della fine delle riprese. "La colonna sonora di James ha dato molto al film. Ha composto sette canzoni prima di morire, e basate solo sul copione e su poche conversazioni che avevamo avuto", ha raccontato Fuqua, "Quando parlavo con lui, non parlavamo di musica ma della storia del film. Era un uomo magico, io lo ricordo così".

Il film sarà nelle sale dal 29 settembre.

0 commenti:

Posta un commento