L’ 8 Settembre 1966 andava per la prima volta in onda, sugli
schermi di un'America in piena Guerra fredda, il primo episodio di Star Trek. La serie classica fu un’incredibile sfida, non solo perché era
una serie di fantascienza in un mondo dove la fantascienza era tutt'altro che
un genere di successo, ma perché si prefissava di usare la fantascienza per
parlare del mondo e della società, per sognare un futuro migliore, per far
vedere che un americano, un russo, un giapponese, una donna di colore e un alieno potevano
interagire tra loro, lavorare insieme, essere amici.
Sembra facile ora che Star Trek è un successo mondiale, con
migliaia di appassionati e fan in giro per il mondo, un film uscito da poco e
una nuova serie tv in cantiere, ma all'epoca Gene Roddenberry, creatore di una
nuova visione del futuro, non ebbe vita facile, tra censure e budget ridotti,
fino ad arrivare alla cancellazione della serie classica dopo tre stagioni. I
fan insorsero, ma a nulla servì, il quel momento.
Eppure Star Trek, con il suo ottimismo, i suoi personaggi e
la sua filosofia, aveva fatto breccia nel cuore di moltissimi, influenzando la
cultura, la televisione e persino la scienza.
E quindi arrivò The Next Generation a espandere quell'universo
e quella filosofia, Deep Space Nine, Voyager, Enterprise e ben 13 film che, con
alti e bassi, hanno sempre avuto qualcosa in più da dire, qualcosa in più da
insegnare.
Ogni generazione ha avuto la sua Enterprise, il suo
equipaggio, i suoi eroi da amare e di cui seguire le vicende su e giù nello
spazio, alla ricerca di nuove forme di vita e nuove civiltà, per credere che un
mondo migliore è possibile, per credere che l’uomo è fatto per superare le
diversità, per unirsi, per andare oltre se stesso e ricercare la conoscenza.
Dopo 50 anni Star Trek è più vivo che mai, con un
quattordicesimo film già annunciato e una nuova serie tv, pronto ad arrivare di
nuovo coraggiosamente là dove nessun uomo è mai giunto prima.
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