domenica 4 settembre 2016

Venezia 73 - giorno 5

Quinto giorno di festival, arriva Mel Gibson con il suo nuovo film da regista, Hacksaw Ridge, presentato Fuori Concorso.

War movie ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, Hacksaw Ridge racconta la straordinaria storia di Desmond Doss (Garfield), un giovane religioso e umile che si arruola nell'esercito per servire la patria. Per obiezione di coscienza però Desmond rifiuta l'uso delle armi, chiedendo di poter partecipare alle battaglie come soccorritore in prima linea. Deriso, maltrattato ed emarginato dai compagni, osteggiato dai suoi superiori che lo portano fino alla Corte Marziale, Desmond non arretra di un passo e riesce ad ottenere il consenso per partecipare alla guerra senza armi.
Completamente disarmato, Desmond viene mandato sull'Isola di Okinawa, sulla scogliera di Maeda, conosciuta anche come Hacksaw Ridge, dove si è tenuta una delle battaglie più sanguinose del secondo conflitto mondiale. Quando le truppe americane vengono costrette ad arretrare sotto l'offensiva dei giapponese, Desmond, rimasto indietro, riesce a portare in salvo 75 compagni feriti, senza mai sparare un colpo. Un'impresa di incredibile coraggio che è stata premiata con la Medaglia d’onore, il primo obiettore di coscienza della storia a riceverla.

Nei panni del protagonista troviamo Andrew Garfield. Nel cast anche Teresa Palmer, Hugo Weaving, Luke Bracey, Vince Vaughn e Sam Worthington. Spettacolare, realistico e violento (in stile Gibson), il film ha avuto una buona l'accoglienza della sala stampa raccogliendo commenti positivi.

Mel Gibson è un personaggio che, per vari motivi, non passa mai inosservato, e così i suoi film da regista, un ruolo in cui l'attore si sente molto a suo agio. "Regista o attore fanno parte di uno stesso processo, quello di raccontare una storia", ha dichiarato Gibson durante la conferenza stampa, "Personalmente preferisco dirigere... forse perché sono megalomane, ma mi piace raccontare una storia come l’ho in testa. In questo caso, volevo raccontare la vicenda di un uomo ordinario in circostanze straordinarie, è una delle combinazioni più feconde per creare un racconto leggendario". E Desmond Doss è stato un personaggio del tutto particolare nella storia. "Desmond era singolare. Ce ne sono pochi, se non nessuno, che potrebbero o vorrebbero replicare le sue azioni", ha dichiarato l'attore e regista, "In un panorama cinematografico invaso da supereroi immaginari, ho pensato che fosse il momento di celebrarne uno vero". Grande ammirazione per Desmond Doss anche da parte di Andrew Garfield: "Era un uomo semplice. Viviamo in un periodo pieno di violenza ideologica, mentre Desmond era un simbolo meraviglioso del motto ‘vivi e lascia vivere’. È stato un uomo che sapeva chi fosse e cosa dovesse fare e l’ha perseguito in un contesto in cui tutti facevano l’opposto". L'attore ha avuto solo parole di elogio per Mel Gibson. "Durante le riprese, mentre giravamo, Mel era sempre con te, accanto a ogni attore, in ogni momento, come un buon padre", ha dichiarato Garfield.

Al centro del film c'è una spettacolare, feroce, e lunga scena di guerra sul campo di battaglia, una sequenza che ha messo a dura prova il regista. "La cosa importante quando giri una battaglia così è l'essere chiaro", ha spiegato Gibson, "si deve dare sì l’impressione di confusione, di caos, ma per essere convincenti è necessaria la chiarezza, bisogna chiarendo con precisione quello che vuoi lo spettatore veda o meno. Come girare un evento sportivo".
Mel Gibson ha poi dichiarato di non amare le guerre ma di amare i guerrieri. "Non credo ci siano guerre giuste, odio le guerre, ma bisogna amare i guerrieri", ha dichiarato l'attore, "Non dobbiamo dimenticare i veterani di guerra, hanno bisogno del nostro amore e comprensione quando tornano dai conflitti. Sicuramente il rifiuto di uccidere e usare un fucile può essere un messaggio del film".

Il film uscirà il 4 novembre negli USA.

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Tra i film presentati oggi anche un po' d'Italia. Primo italiano in Concorso, il documentario Spira Mirabilis, di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti.

Alle Giornate degli Autori invece è stato il giorno di Indivisibili di Edoardo De Angelis, la storia di due sorelle gemelle siamesi che vengono esibite alle feste e ai matrimoni, dando da vivere a tutta la famiglia. Sfruttate, suscitano l'interesse, anche religioso, superstizioso, o erotico, di tutto il paese, fino al giorno in cui un medico gli dice che possono essere divise.

Altro film italiano nella sezione Orizzonti, si tratta de Il Più Grande Sogno, di Michele Vannucci, con Alessandro Borghi. Ambientato a Roma, il film racconta la storia di Mirko, appena uscito di prigione deve ripartire da zero. Quando viene eletto come presidente del comitato di quartiere vede la via per la svolta, non solo per se stesso ma anche per la borgata in cui vive.

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