sabato 4 luglio 2020

Netflix risponde alla lettera di Duffy che chiedeva la rimozione del film '365 Giorni'

Nei giorni scorsi la cantante Duffy, reduce da un'esperienza personale molto drammatica, ha scritto una lunga lettera al boss di Netflix (la trovate QUI) per chiedere la rimozione di 365 Giorni, film erotico-trash che sta facendo molto discutere ma che, allo stesso tempo, è da giorni stabile nella top10 dei film più visti.

Su Change.org è partita anche una petizione per chiedere la rimozione del film dal catalogo e il motivo è il messaggio agghiacciante e pericoloso che viene fuori dalla storia, cioè che un rapimento e lo stupro possono diventare accettabili e addirittura romantici se il rapitore è bello e potente.

La risposta di Netflix alla lettera di Duffy non si è fatta attendere. Il sito di streaming non ha voluto commentare le critiche al film e alla storia, si è limitato a specificare che Netflix non è stato coinvolto nella produzione e che il film ha una regolare licenza per apparire sul canale.

"Crediamo fermamente nell'importanza di dare ai nostri iscritti in tutto il mondo più scelta e controllo circa la loro esperienza di visione su Netflix", ha dichiarato un portavoce "I nostri membri possono scegliere cosa vogliono o non vogliono vedere, inserendo filtri di maturità per ciascun profilo e rimuovendo determinati titoli per proteggere se stessi o gli altri da contenuti che ritengono troppo adulti."

In sostanza, se ne lavano le mani. Netflix non si interessa minimamente se il messaggio del film è una giustificazione dello stupro e delle possibili influenze che potrebbe avere su chi lo guarda, la responsabilità è solo di chi decide di premere play e vederlo. Una posizione molto ambigua che guarda solo ai profitti (è uno dei film più visti) che sta già facendo discutere.


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