sabato 26 settembre 2020

Sto Pensando di Finirla Qui - la recensione

E' su Netflix il nuovo film di Charlie Kaufman, regista del bellissimo Anomalisa ma, soprattutto, sceneggiatore di Eternal Sunshine of the Spotless MindEssere John Malkovich.

Basterebbe guardare alla filmografia di questo autore per farsi subito un'idea del tipo di film che si sta per guardare e di come porsi nella visione, e bisogna riconoscere a Netflix una certa dose di coraggio nel produrre una pellicola del genere, sicuramente non di immediata fruizione.


Jake (Jesse Plemons) porta la sua ragazza Lucy (Jessie Buckley) a conoscere i suoi genitori, I due sono una coppia affiatata, nonostante stiano insieme da pochi mesi, eppure Lucy appare da subito alienata rispetto a questa relazione, quasi estranea. Veniamo subito catapultati nella sua mente, è infatti la sua voce a narrare più che gli avvenimenti, i sentimenti e i pensieri che animano la ragazza.

Se in un primo momento la visione introspettiva sembra predominante, appare subito chiaro una volta giunti a casa dei genitori di Jake, che c'è di più, che il tempo e lo spazio iniziano a essere nebulosi, che il tutto è ammantato di inquietudine, ben al di là di quella semplicemente derivante dalle paure di Lucy riguardo la sua storia d'amore. Charlie Kaufman contorce la realtà e la ripropone filtrata attraverso una logica a metà fra l'onirico e lo psicanalitico, confondendo lo spettatore e allo stesso tempo imprigionandolo all'interno della narrazione, rendendogli impossibile smettere di guardare nonostante il senso di claustrofobia continui a crescere. Bisogna arrivare fino alla fine per riuscire a capire cosa sta accadendo e per comprendere (non pienamente, certo, questo è il tipico film che necessita e invoglia una seconda visione almeno) il significato della storia e dei personaggi.

La scrittura paranoica e soffocante di Kaufman è intrecciata con la regia delirante e la fotografia cupa, ed è sicuramente un film che bisogna seguire con attenzione per poterne cogliere pienamente le scene e le citazioni nascoste. Non prova nemmeno a essere un film per tutti, ed è indubbio che se non si apprezza il tipo di cinema proposto dall'autore, ci si ritrovi ben presto a esserne respinti, a chiedersi cosa si sta guardando, a interrompere la visione, specialmente trattandosi di una piattaforma streaming. In realtà, con un po' di pazienza e soprattutto lasciandosi trasportare dalla visione, vale assolutamente la pena, se non altro perché le interpretazioni sono magistrali, non solo quelle dei protagonisti ma anche, anzi soprattutto, quelle di Toni Collette e David Thewlis nel ruolo dei genitori.

E poi c'è il finale, che dà senso a tutta la visione, che apre a innumerevoli interpretazioni, che fa riflettere e discutere, che riassume l'interezza stessa del film e, forse, anche la filmografia di un autore che certamente non passa inosservato.

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