Quella che si è svolta ieri sera è stata una cerimonia dei premi César (gli "Oscar" francesi) decisamente diversa dalle precedenti.
La pietra dello scandalo è, ancora una volta, Roman Polanski. Le dodici nomination raccolte dall'ultimo film del regista, L'Ufficiale e la Spia, avevano già suscitato polemiche, tanto da portare il Polanski a disertare la cerimonia, e ad esprimere tutto il suo disappunto per essere stato costretto a non andare: "Non voglio affrontare un tribunale di opinione pronto a calpestare i principi dello stato di diritto in modo che l'irrazionale trionfi di nuovo senza discussione". E ieri è stato raggiunto il culmine, con il regista che ha vinto il premio per la migliore regia scatenando polemiche piuttosto accese.
La sala ha accolto con grande freddezza l'annuncio della vittoria del regista, pochi applausi e non poco imbarazzo, ma a far parlare è la reazione dell'attrice Adèle Haenel (Ritratto di una Giovane in Fiamme), che si è alzata, furiosa, e ha lasciato la sala protestando in modo molto evidente, ripetendo più volte "Vergogna!", e fuori la sala ha applaudito in modo ironico dicendo "bravo la pédophilie". Haenel è stata seguita poi dalla regista Céline Sciamma (Ritratto di una Giovane in Fiamme) e da altre attrici.
Adèle forever. pic.twitter.com/Fhe9xSLxCK— Portrait of a Lady on Fire (@Portrait_Movie) February 28, 2020
Fuori il teatro la situazione è diventata ancora più incandescente. Molte donne (e non solo) e diversi gruppi di femministe si erano dati appuntamento per protestare contro la presenza del film di Polanski tra i nominati e dopo l'annuncio della sua vittoria, la manifestazione è diventata molto più accesa, tanto che la polizia ha dovuto faticare per tenere a freno la folla.
Quello delle molestie e della violenza sessuale è un tema che, dopo l'onda del #MeToo, in Francia si è riacceso proprio a seguito delle dichiarazioni di Adèle Haenel, che lo scorso novembre ha raccontato la violenza subita da parte di un regista quando aveva solo 13 anni (QUI la notizia). La sua reazione alla vittoria di Polanski, lasciare la sala protestando in modo così evidente, davanti a tutti i presenti e in diretta tv, è sicuramente un gesto molto forte e coraggioso che non passerà inosservato.
L'ultimo film di Polanski aveva fatto discutere anche al Festival di Venezia 2019 (QUI la notizia), ma della "questione Roman Polanski" ormai si discute da decenni (condannato per stupro di una 14enne negli anni '70, scappato in Francia per non finire in carcere, e nel corso degli anni accusato da molte donne di violenza sessuale). Quello di Roman Polanski è un caso limite che mette di fronte a un dilemma morale molto difficile da affrontare.
La cerimonia comunque è andata avanti e a trionfare come miglior film è stato I Miserabili di Ladj Ly.
Ecco l'elenco dei vincitori.
MIGLIOR FILM
“Les Misérables,” dir. Ladj Ly
MIGLIOR REGISTA
Roman Polanski, “An Officer and a Spy”
MIGLIORE ATTRICE
Anaïs Demoustier, “Alice and the Mayor”
MIGLIOR ATTORE
Roschdy Zem, “Oh Mercy!”
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Swann Arlaud, “By the Grace of God”
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Fanny Ardant, “La Belle Époque”
MIGLIOR COLONNA SONORA
Dan Levy, “I Lost My Body”
MIGLIOR FILM STRANIERO
“Parasite,” dir: Bong Joon Ho
MIGLIOR FOTOGRAFIA
“Portrait of a Lady on Fire”
MIGLIOR MONTAGGIO
“Les Misérables”
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
“La Belle Époque”
MIGLIOR SCENEGGIATURA ADATTATA
“An Officer and a Spy”
MIGLIORI COSTUMI
“An Officer and a Spy”
MIGLIORI SCENOGRAFIE
“La Belle Époque”
MIGLIOR SONORO
“The Wolf’s Call”
PREMIO DEL PUBBLICO
“Les Misérables,” dir: Ladj Ly
MIGLIOR CORTO
“By a Hair,” dir: Lauriane Escaffre, Yvonnick Muller
MIGLIOR DOCUMENTARIO
“M,” dir: Yolande Zauberman
MIGLIOR FILM D’ESORDIO
“Papicha,” dir: Mounia Meddour
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
“I Lost My Body,” dir: Jérémy Clapin
MIGLIOR CORTO ANIMATO
“The Night of the Plastic Bags,” dir: Gabriel Harel
MIGLIORE ATTRICE ESORDIENTE
Lyna Khoudri, “Papicha”
MIGLIOR ATTORE ESORDIENTE
Alexis Manenti, “Les Misérables”