domenica 10 marzo 2024

The Holdovers - la recensione

Nel New England del 1970, Paul Hunham (Paul Giamatti), un impopolare insegnante di lettere classiche presso la Barton Academy, si trova ad assumere il ruolo di supervisore dei quattro studenti rimasti nel collegio durante le vacanze natalizie. Si unisce a loro anche Angus Tully (Dominic Sessa), un giovane intelligente ma ribelle, costretto all'ultimo minuto a rimanere a scuola dopo che sua madre ha deciso di partire in luna di miele con il nuovo marito. Rimasti soli con i cinque adolescenti e Mary Lamb (Da'Vine Joy Randolph), la cuoca recentemente afflitta dalla perdita del figlio in Vietnam, Paul stringe il controllo sulle giornate degli studenti, acuendo ulteriormente la sua impopolarità. Poco dopo l'inizio delle vacanze, i genitori di un ragazzo si presentano per riportare a casa il figlio, offrendosi di portare con loro anche gli altri studenti in vacanza. Tuttavia, poiché la madre di Angus è fuori rete, Tully si ritrova costretto a rimanere da solo alla Barton con Paul e Mary. Il rapporto fra l'insegnante e il ragazzo, inizialmente molto teso, sarà anche l'occasione per portare alla luce fragilità e insicurezze per entrambi, e forse per la nascita di una sincera amicizia.

I film di Alexander Payne sono da sempre caratterizzati da un mix di humor nero, volto a smascherare i vizi della società borghese americana, e un certo sentimentalismo, che non risulta mai troppo melenso ma che sa anche scaldare il cuore. The Holdovers non fa eccezione, con una storia molto semplice, di ambientazione natalizia perfetta per affrontare il discorso sulla perdita e la solitudine. Il film ha il grandissimo pregio di non risultare mai pesante, anzi, e le più di due ore di durata scivolano via con grande ritmo e piacevolezza, senza mai annoiare, facendo spesso sorridere e finendo anche per commuovere genuinamente, senza forzare la lacrima dello spettatore ma andando a colpire giusto al cuore.

Giustissime le candidature agli Oscar come miglior film, montaggio e sceneggiatura, e soprattutto quella ai due attori Paul Giamatti, che ci ricorda sempre che grando attore sia e quanto sia sottovalutato spesso dal pubblico, e di Da'Vine Joy Randolph che interpreta Mary e che probabilmente si porterà a casa una statuetta ben vinta.

In conclusione un film che pur non essendo un capolavoro indimenticabile riesce a colpire il cuore con umorismo e leggerezza, facendoci passare due piacevolissime ore e che ha tutte le potenzialità per diventare un classico natalizio.


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