domenica 10 marzo 2024

Past Lives - la recensione

Nel 2000, a Seul, due dodicenni di nome Na Young e Hae Sung nutrono sentimenti reciproci. Tuttavia, la famiglia di Na Young decide di trasferirsi a Toronto, in Canada, perdendo così i contatti con Hae Sung.  
Dodici anni più tardi, nel 2012, Hae Sung (Teo Yoo) ha completato il servizio militare e sta studiando ingegneria all'università, mentre Na Young (Greta Lee), che ora si chiama Nora, si è trasferita da Toronto a New York, perseguendo la carriera di sceneggiatrice. Attraverso una casualità su Facebook, Nora scopre che Hae Sung la sta cercando, ignaro del suo cambiamento di nome. Intrigata, gli invia un messaggio, riaccendendo così il loro rapporto. Nonostante le intenzioni di incontrarsi, Nora è impegnata in un ritiro di scrittori a Montauk, mentre Hae Sung si prepara a viaggiare in Cina per studiare il mandarino. Alla fine decidono di interrompere le comunicazioni per un po', con Nora che desidera concentrarsi sulla sua carriera a New York.
Durante il ritiro, Nora incontra Arthur Zaturansky (John Magaro), con cui inizia una relazione amorosa. Nel frattempo, Hae Sung si lega a una donna con cui inizia a frequentarsi.
Dodici anni dopo, Arthur e Nora sono sposati e vivono nell'East Village di Manhattan. Hae Sung, temporaneamente libero da impegni amorosi, decide di fare una breve vacanza a New York per finalmente incontrare la sua amica d'infanzia. Durante il loro incontro i due si trovano a chiedersi cosa fossero l'uno per l'altro nelle loro vite passate e cosa sarebbe successo se non avesse mai lasciato la Corea del Sud e fossero rimasti insieme.

Past Lives non è un film romantico tradizionale, non assistiamo alla nascita di una storia d'amore e al suo lieto fino, ma assistiamo esattamente alla sua assenza. Con una filosofia molto orientale, infatti, il discorso del film gira intorno alla possibilità e al concetto coreano di "In-Yun", secondo il quale la connessione tra due persone in questa vita è collegata alle loro interazioni in altre vite e non sempre questo porta due persone a stare insieme nella vita presente, ma ciò non toglie che vite passate o future non possano presentare l'occasione giusta. Guardiamo quindi due anime tanto vicine quanto lontane, avvertiamo fortissima la loro connessione eppure sappiamo che quell'amore così viscerale non è destinato a compiersi, o almeno non qui in questa vita.

La regista Celine Song è bravissima a comunicarci questo sentimento particolare che è a metà fra il rimpianto, la malinconia e l'amore, grazie soprattutto a una serie di inquadrature fisse su momenti di silenzio prolungato, in cui sono i gesti e gli sguardi, anche minimi, dei due attori in scena a dire più di mille parole, accompagnati da un'ottima colonna sonora, intima e dolce.
Un grande lavoro di scrittura, che si nota nella caratterizzazione non solo dei due splendidi protagonisti, ma anche e forse soprattutto nel personaggio di Arthur, che sarebbe stato semplice relegare al ruolo del marito geloso e preoccupato, ma che invece risulta come uno dei personaggi più complessi e interessanti del film, protagonista di una delle scene più significative del messaggio che la pellicola vuole trasmettere.

Delicato, malinconico, romantico, Past Lives è uno dei film dell'anno per come riesce a raccontare in modo fortemente personale una storia d'amore che potrebbe essere quella di chiunque di noi.

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