martedì 25 luglio 2023

Festival di Venezia 2023: annunciato il programma

Come annunciato nei giorni scorsi, oggi è stato presentato il programma dell'80a edizione del Festival di Venezia.

Un bel programma su cui però pende la spada dello sciopero degli attori. In dubbio la presenza della maggior parte degli attori/attrici, alcuni però potrebbero decidere di accompagnare i film indipendenti, slegati quindi alle major.
"L’ultima settimana è stata turbolenta", ha ammesso il direttore artistico Alberto Barbera, "Lo sciopero degli attori ha delle buone ragioni largamente condivisibili ma non avrà un grande impatto sul programma, che era praticamente concluso. Ringrazio produttori e registi che hanno confermato l’impegno che avevano presi con noi. Mancherà qualche star ma non sarà una Mostra autarchica, sarà largamente rappresentativa del cinema contemporaneo".

Il festival doveva essere aperto da Challengers di Luca Guadagnino, spostato al 2024 a causa dello sciopero, invece ad aprire sarà il film italiano Comandante di Edoardo De Angelis, con Pierfrancesco Favino, che sarà presentato in Concorso, A chiudere invece, il nuovo film di J.A. Bayona, La Sociedad de la Nieve, che racconta la tragica, incredibile ed eroica vicenda dell'aereo caduto sulle Ande nel 1972, già raccontata nel bel film Alive - Sopravvissuti (1993).

In Concorso troveremo anche Maestro di Bradley Cooper, Priscilla di Sofia Coppola, Ferrari di Michael Mann, Poor Things di Yorgos Lanthimos, The Killer di David Fincher, e Dogman di Luc Besson. Nutrita la presenza italiana, oltre a Comandante, saranno in Concorso anche Enea di Pietro Castellitto, Finalmente l’Alba di Saverio Costanzo, Lubo di Giorgio Diritti, Io Capitano di Matteo Garrone, e Adagio di Stefano Sollima.

Nomi importanti anche Fuori Concorso, con i nuovi film di Woody Allen e Roman Polanski, ma anche il corto di Wes Anderson, i nuovi film di William Friedkin, Harmony Korine, Liliana Cavani, e Richard Linklater.

Ecco l'elenco dei film.

CONCORSO
Comandante, di Edoardo De Angelis (film d' apertura)
Bastarden (The Promised Land), di Nikolaj Arcel
Dogman, di Luc Besson
La Bête, di Bertrand Bonello
Hors-Saison, di Stéphane Brizé
Enea, di Pietro Castellitto
Maestro, di Bradley Cooper
Priscilla, di Sofia Coppola
Finalmente l’alba, di Saverio Costanzo
Lubo, di Giorgio Diritti
Origin, di Ava DuVernay
The Killer, di David Fincher
Memory, di Michel Franco
Io capitano, di Matteo Garrone
Aku Wa Sonzai Shinai (Evil Does Not Exist), di Ryûsuke Hamaguchi
Zielona Granica (The Green Border), di Agnieszka Holland
Die Theorie Von Allem, di Timm Kröger
Poor Things (Povere creature), di Yorgos Lanthimos
El Conde, di Pablo Larraín
Ferrari, di Michael Mann
Adagio, di Stefano Sollima
Kobieta Z… (Woman Of), di Malgorzata Szumowska, Michal Englert
Holly, di Fien Troch

ORIZZONTI
A cielo abierto, di Mariana Arriaga
El Paraíso, di Enrico Maria Artale
Oura el jbel (Dietro le montagne), di Mohamed Ben Attia
The Red Suitcase, di Fidel Devkota
Paradiset brinner (Il paradiso brucia), di Mika Gustafson
The Featherweight, di Robert Kolodny
Invelle, di Simone Massi
Tatami, di Guy Nattiv, Zar Amir Ebrahimi
Sem coração, di Nara Normande, Tião
Una sterminata domenica, di Alain Parroni
Ser ser salhi (Città del vento), di Lkhagvadulam Purev-Ochir
Magyarázat mindenre (Una spiegazione per tutto), di Gábor Reisz
Gasoline Rainbow, di Bill Ross, Turner Ross
En attendant la nuit, di Céline Rouzet, di Domakinstvo za pocetnici (Lavori di casa per principianti), di Goran Stolevski
Hokage (Ombra di fuoco), di Shinya Tsukamoto
Yurt (Dormitorio), di Nehir Tuna

ORIZZONTI CORTI CONCORSO
Aitana, di Marina Alberti
Sea Salt, di Leila Basma
A short trip, di Erenik Beqiri
Et si le soleil plongeait dans l’océan de nuages, di Wissam Charaf
Wander to Wonder, di Nina Gantz
The Meatseller, di Margherita Giusti
Dive, di Aldo Iuliano
Area Boy, di Iggy London
Cross my heart and hope to die, di Sam Manacsa
Dar saaye sarv (All’ombra del cipresso), di Hossein Molayemi
Bogotá Story, di Esteban Pedraza
Sentimental Stories, di Xandra Popescu
Duan pian gushi (Short Story), di Lang WU

ORIZZONTI EXTRA
Bota jonë, di Luàna Bajrami
Nazavzhdy-Nazavzhdy, di Anna Buryachkova
El Rapto, di Daniela Goggi
Day of the Fight, di Jack Huston
In the Land of Saints and Sinners, di Robert Lorenz
Felicità, di Micaela Ramazzotti
Pet Shop Boys, di Olmo Schnabel
Stolen, di Karan Tejpal
L’homme d’argile, di Anaïs Tellenne

PROIEZIONI SPECIALI
La parte del leone: una storia della mostra

FUORI CONCORSO
La sociedad de la nieve, di J.A. Bayona (film di chiusura)
Coup De Chance, di Woody Allen
The Wonderful Story of Henry Sugar, di Wes Anderson
The Penitent, di Luca Barbareschi
L’ordine del tempo, di Liliana Cavani
Vivant, di Alix Delaporte
Welcome to paradise, di Leonardo Di Costanzo
Daaaaaali!, di Quentin Dupieux
The Cain Mutiny Court-Martial, di William Friedkin
Making Of, di Cédric Kahn
Aggro Dr1ft, di Harmony Korine
Hit Man, di Richard Linklater
The Palace, di Roman Polanski
Xue Bao (Snow Leopard), di Pema Tseden

FUORI CONCORSO – SERIE
D’argent et de sang (ep 1-12), di Xavier Giannoli, Frédéric Planchon
Znam Kako Dises (I Know Your Soul) (ep 1-2), di Jasmila Zbanic, Damir Ibrahimovic

FUORI CONCORSO – DOCUMENTARI
Amor, di Virginia Eleuteri Serpieri
Frente a Guernica, di Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi
Hollywoodgate, di Ibrahim Nash’at
Ryuichi Sakamoto | Opus, di Neo Sora
Enzo Jannacci Vengo Anch’io, di Giorgio Verdelli
Menus Plaisirs – Les Troisgros, di Frederick Wiseman

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sabato 22 luglio 2023

La politica vuole mettere le mani sul CSC e gli studenti lo occupano.

Con un emendamento inserito nel Decreto Legge Giubileo, firmato da tre leghisti, il Governo sta cercando di mettere le mani sul CSC, il Centro Sperimentale di Cinematografia, con l'intento di mettere alla porta con effetto immediato la direttrice Marta Donzelli, piazzare figure politiche all'interno del comitato scientifico per decidere così sorti della scuola, con il rischio di andare a modificare la materia d'insegnamento. Questa decisione (scellerata) ha messo in agitazione gli studenti che hanno deciso di occupare la scuola per protesta. 

Le parole del rappresentante del Comitato Studentesco Enrico Licandro:
"Protestiamo contro l'emendamento della Lega e non vogliamo arretrare di un solo passo. Continueremo a lottare per un cinema libero, indipendente da pressioni politiche, da scelte piovute dall'alto. Lo voglio sottolineare, anche a nome dei mie colleghi. Noi non prendiamo le parti dell'attuale dirigenza. Stiamo semplicemente discutendo una presa di posizione e un emendamento di cui non condividiamo assolutamente i contenuti."

E il Cinema Italiano si è schierato al fianco degli studenti. La regista Francesca Comencini, presidente dell'Associazione 100Autori, ha dichiarato: "Noi siamo quei ragazzi. questo emendamento va ritirato, ci sono i tempi per farlo. Altrimenti siamo pronti alla battaglia. Non solo il Csc è una istituzione importante, in cui molti di noi hanno imparato un’arte e un mestiere, una fucina che ha garantito uno straordinario risultato occupazionale. Ma è anche un luogo simbolico per chiunque fa cinema, che ha portato molto onore a questo Paese nel mondo, perché è stato fatto bene. Non ci si mette le mani in questo modo. [...] Il metodo è opaco, sconcertante e inaccettabile, infilare un emendamento a scuola chiusa, dentro un disegno di legge sul Giubileo che va a sconvolgere le vite degli studenti".

Diversi registi hanno espresso la loro contrarietà ad un emendamento che mira a politicizzare il CSC e infilato a tradimento in un pacchetto più grande per essere approvato "nel mucchio". Tra chi ha espresso i propri timori e la propria contrarietà c'è Paolo Virzì, che ha ricordato come questa non sia la prima volta che la politica cerca di mettere le mani sulla scuola: "È sbagliato interferire, a seconda del cambio dei governi, in situazioni così importanti che riguardano anche la cultura. È sempre stato un errore. Soprattutto visti i risultati ottenuti con la nomina di una manager specifica come Marta Donzelli, che ha iniziato un progetto lungimirante, attirato risorse, fatto alzare l’accesso al mercato degli studenti grazie anche alle coproduzioni. [...] Il primo tentativo goffo di spoils system fu durante i primi governi Berlusconi, misero il produttore Bini, quasi inattivo ormai, poi Alberoni che di cinema, per sua ammissione, non sapeva nulla. L’allora ministro della cultura Urbani metteva amici, amiche, la figlia della fidanzata, a fare i docenti. Il Csc sarebbe potuto morire per questa svolta intrusiva. Sopravvisse perché molti ex allievi si mobilitarono per dare una mano agli studenti: con Archibugi, Contarello, Risi, Bruni, andammo a fare lezioni, per colmare quello che la struttura non offriva più. Negli ultimi anni ci sono stati professionisti del calibro di Laudadio, Rulli, Donzelli, figure organiche all’industria cinematografica, alla fabbrica del racconto, al mondo della circolazione dei film. Si è messo in modo un meccanismo virtuoso, una struttura autonoma. Nel consiglio ci sono nomine politiche, ma su figure di chiara fama e indiscutibile profilo. Ciò che si tenta ora è disdicevole e inaccettabile".

Molto critico anche Roberto Andò, che sostiene l'occupazione: "Occupare la scuola è il modo giusto, difenderla fisicamente. Seguo la vicenda con grande apprensione perché mi sembra una storia incredibile: si tratta di un’istituzione che per tutto questo tempo è stata una delle cose più prestigiose del nostro Paese. Ho diretto al Centro sperimentale di Palermo il corso sul documentario, sono stato nel consiglio di amministrazione per anni: conosco bene quella realtà E penso che quello di oggi sia il punto più basso che la politica abbia tentato, perché molto maldestro nei modi e nella sostanza. Significa mettere un’istituzione che deve avere sempre più autonomia, sotto il gioco politico, che spesso è molto mediocre. è che la politica esprima il direttore di un festival, che può piacere o non piacere, è libero di farlo. Altro che si lavori al ribasso di un’istituzione che ha avuto questo prestigio per tanti anni, nel mondo, tra gli allievi c’è anche Gabriel Garcia Márquez."

Per Daniele Vicari c'è bisogno di "una riflessione pubblica seria sulla necessità della indipendenza delle istituzioni culturali e degli istituti di alta formazione, sul modello dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, in cui sono i fisici a scegliere il loro capo, non il ministro, poi il Parlamento ratifica. Altrimenti ci ritroviamo a protestare ogni volta che cambia un governo, perché il ministro del momento vuole mettere persone di fiducia nei posti chiave. L’Italia dipende troppo dal decisore politico, a tutti i livelli."

Il Governo farà marcia indietro? Difficile, ma gli studenti sono decisi a continuare la protesta per dire NO alle mani della politica sul futuro del Cinema Italiano.

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martedì 18 luglio 2023

Nuove immagini dal film 'The Marvels'

Dopo vari rinvii, arriverà nei cinema ad inizio novembre The Marvels, nuovo capitolo dell'Universo Cinematografico Marvel che vedrà il ritorno di Brie Larson nei panni di Captain Marvel, e stavolta non sarà sola.

Insieme a Carol Danvers vedremo anche Monica Rambeau, personaggio che abbiamo conosciuto nella serie WandaVision e che sarà nuovamente interpretata da Teyonah Parris, e Kamala Khan / Ms. Marvel, interpretata da Iman Vellani, personaggio che ha debuttato con una sua serie. Nel film ritroveremo anche il Nick Fury di Samuel L. Jackson, Maria Hill, interpretata da Cobie Smulders (vedremo come sarà nel film visti gli eventi della serie Secret Invasion) e rivedremo Lashana Lynch nel ruolo di Maria Rambeau.
New entry del cast, l'attrice britannica Zawe Ashton, nel ruolo di Dar-Benn, una guerriera Kree che brandisce il martello di un accusatore.

Il film sarà direttamente collegato alla serie Ms. Marvel, con Carol Denvers, Kamala Khan e Monica Rambeau che si troveranno a "scambiarsi" il posto ogni volta che useranno i loro poteri.

Da EW, ecco le nuove foto.











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venerdì 14 luglio 2023

Ufficiale, gli attori sono in sciopero. Hollywood verso il blocco delle produzioni.

Il 12 luglio è scaduto il termine per le trattative e oggi il SAG-AFTRA ha proclamato ufficialmente lo sciopero e continueranno a scioperare fino a che non riusciranno ad ottenere un contratto equo.

Le trattative con il sindacato dei produttori, che comprendono circa 300 tra studios e streamer grandi e piccoli, dalle major alle grandi compagnie streaming, sono fallite in modo netto, le due parti infatti sono molto lontane. Si è creato inoltre un clima di grande tensione, come si evince dal durissimo discorso con cui Fran Drescher, presidente SAG-AFTRA ha proclamato lo sciopero.

"Abbiamo un problema, e lo stiamo sperimentando proprio in questo momento. Questo è un momento molto importante per noi. Sono entrata in questa trattativa con serietà, pensando di poter evitare uno sciopero. La gravità di questa situazione non sfugge a me, al nostro comitato di negoziazione, né ai membri del nostro consiglio. È una cosa molto seria che coinvolge migliaia, se non milioni di persone in tutto il paese e nel mondo, non solo i membri di questo sindacato, ma anche le persone che lavorano in altre industrie.

E quindi è con grande tristezza che siamo arrivati a questo bivio. Ma non avevamo scelta. Siamo le vittime qui. Siamo vittime di un’entità molto avida. Sono scioccata dal modo in cui le persone con cui abbiamo lavorato finora ci stanno trattando. Non posso crederci, onestamente: quanto siamo distanti su così tante cose. Si dichiarano poveri, si lamentano di perdere denaro a destra e sinistra, quando danno centinaia di milioni di dollari ai loro CEO. È disgustoso. Vergogna, vergogna a tutti loro!

Si schierano dalla parte sbagliata della storia, in questo momento. Noi ci schieriamo solidali, in un’unità senza precedenti. Il nostro sindacato, i nostri sindacati fratelli e i sindacati di tutto il mondo stanno dalla nostra parte, così come altri sindacati del lavoro. Perché a un certo punto i giochi sono finiti. Non si può continuare a essere sviliti, marginalizzati, subire mancanze di rispetto e di onore. Il modello di business della nostra industria è stata completamente modificata dallo streaming, dal digitale, dall’intelligenza artificiale.

Questo è un momento storico e un momento di verità. Se non ci alziamo in piedi ora, presto saremo tutti in difficoltà. Tutti saremo in pericolo di essere sostituiti da macchine e da grandi imprese che si preoccupano più di Wall Street che di te e della tua famiglia. La maggior parte degli americani non ha più di 500 dollari da parte in caso di emergenza. Questa è una cosa molto importante e pesa su tutti noi. Ma ad un certo punto bisogna dire: ‘No, non lo accettiamo più. Voi siete pazzi. Cosa state facendo? Perché state facendo tutto questo?’

In privato, tutti ci dicono che siamo il centro di quest’industria. Tutti gli altri lavorano attorno alla nostra arte, ma le azioni parlano più delle parole, e questo non c’era niente. È stato un insulto per noi. Quindi ci siamo uniti con forza, solidarietà e unità con il più grande voto di autorizzazione allo sciopero nella storia del nostro sindacato. E abbiamo preso la difficile decisione che vi stiamo comunicando oggi. È importante. È una cosa veramente seria che avrà un impatto su ogni singola persona che lavora. Siamo abbastanza fortunati da vivere in un paese che al momento è favorevole al lavoro e al confronto con i sindacati, eppure ci siamo trovati davanti a con un’opposizione così sfavorevole al lavoro, così sorda alle nostre richieste.

Non puoi cambiare il modello di business così, senza aspettarti che il contratto cambi di conseguenza. Non siamo più disposti a fare modifiche incrementali su un contratto che non riconosce quanto sia cambiato il modello di business, un modello di business che ci è stato imposto. Cosa stiamo facendo… ci stiamo spostando in avanti sul Titanic? È folle. Quindi il gioco è finito, AMPTP. Noi stiamo in piedi. Dovete svegliarvi e annusare il caffè. Siamo i lavoratori rimaniamo in piedi, pretendiamo rispetto e onore per il nostro contributo a quest’industria. Condividete la ricchezza, perché non potete esistere senza di noi! Grazie."

Fran Drescher ha anche attaccato il sindacato dei produttori per aver sprecato i 12 giorni in più di trattativa che erano stati accordati, preoccupati solo di promuovere il prima possibile le grandi uscite estive (Oppenheimer e Barbie) invece di occuparsi della trattativa.

Non solo un contratto equo che rifletta i nuovi modelli di business digitali e streaming, retribuzioni medie migliori, e la garanzia di una assistenza sanitaria, uno dei punti di discordia è anche l'uso dell'Intelligenza Artificiale, che per i produttori è qualcosa di rivoluzionario ma per gli attori potrebbe trasformarsi in un incubo. Ecco le parole di Drescher.

"In sostanza, l’AMPTP ha proposto che le comparse, quindi attori che non hanno ruoli centrali, vengano pagati nella giornata di lavoro in cui viene scansionato in digitale il loro corpo. Successivamente quell’immagine potrà essere utilizzata dagli studios per sempre, in eterno, senza chiedere il permesso all’attore e senza pagare un compenso."

Fran Drescher ha comunque dichiarato che loro sono pronti a tornare al tavolo delle trattative ma solo davanti ad offerte serie, intanto lo sciopero andrà avanti, gli attori non si presenteranno sui set ma nemmeno agli eventi promozionali. Questo sciopero, unito a quello degli sceneggiatori che va avanti dal 1 maggio, porterà a conseguenze pesanti per l'industria, lo stop totale di tutti i set, cinematografici e televisivi, ma a farne le spese saranno anche gli eventi per i fan e i festival. Il primo sarà il Comic-con di San Diego, poi potrebbe toccare al TIFF e al Festival di Venezia, che potrebbero svolgersi senza attori, ma anche registi, a presentare i film.

Intanto gli attori incassano il sostegno del Presidente USA Joe Biden.

"Il Presidente crede che tutti i lavoratori, compresi gli attori, meritino un salario e dei benefici equi", ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Robyn Patterson, "Il Presidente sostiene il diritto dei lavoratori di scioperare e spera che le parti possano raggiungere un accordo reciprocamente vantaggioso."

Gli attori britannici hanno già dichiarato il loro sostegno ai colleghi americani, anche loro quindi entreranno in sciopero. 

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