venerdì 14 luglio 2023

Ufficiale, gli attori sono in sciopero. Hollywood verso il blocco delle produzioni.

Il 12 luglio è scaduto il termine per le trattative e oggi il SAG-AFTRA ha proclamato ufficialmente lo sciopero e continueranno a scioperare fino a che non riusciranno ad ottenere un contratto equo.

Le trattative con il sindacato dei produttori, che comprendono circa 300 tra studios e streamer grandi e piccoli, dalle major alle grandi compagnie streaming, sono fallite in modo netto, le due parti infatti sono molto lontane. Si è creato inoltre un clima di grande tensione, come si evince dal durissimo discorso con cui Fran Drescher, presidente SAG-AFTRA ha proclamato lo sciopero.

"Abbiamo un problema, e lo stiamo sperimentando proprio in questo momento. Questo è un momento molto importante per noi. Sono entrata in questa trattativa con serietà, pensando di poter evitare uno sciopero. La gravità di questa situazione non sfugge a me, al nostro comitato di negoziazione, né ai membri del nostro consiglio. È una cosa molto seria che coinvolge migliaia, se non milioni di persone in tutto il paese e nel mondo, non solo i membri di questo sindacato, ma anche le persone che lavorano in altre industrie.

E quindi è con grande tristezza che siamo arrivati a questo bivio. Ma non avevamo scelta. Siamo le vittime qui. Siamo vittime di un’entità molto avida. Sono scioccata dal modo in cui le persone con cui abbiamo lavorato finora ci stanno trattando. Non posso crederci, onestamente: quanto siamo distanti su così tante cose. Si dichiarano poveri, si lamentano di perdere denaro a destra e sinistra, quando danno centinaia di milioni di dollari ai loro CEO. È disgustoso. Vergogna, vergogna a tutti loro!

Si schierano dalla parte sbagliata della storia, in questo momento. Noi ci schieriamo solidali, in un’unità senza precedenti. Il nostro sindacato, i nostri sindacati fratelli e i sindacati di tutto il mondo stanno dalla nostra parte, così come altri sindacati del lavoro. Perché a un certo punto i giochi sono finiti. Non si può continuare a essere sviliti, marginalizzati, subire mancanze di rispetto e di onore. Il modello di business della nostra industria è stata completamente modificata dallo streaming, dal digitale, dall’intelligenza artificiale.

Questo è un momento storico e un momento di verità. Se non ci alziamo in piedi ora, presto saremo tutti in difficoltà. Tutti saremo in pericolo di essere sostituiti da macchine e da grandi imprese che si preoccupano più di Wall Street che di te e della tua famiglia. La maggior parte degli americani non ha più di 500 dollari da parte in caso di emergenza. Questa è una cosa molto importante e pesa su tutti noi. Ma ad un certo punto bisogna dire: ‘No, non lo accettiamo più. Voi siete pazzi. Cosa state facendo? Perché state facendo tutto questo?’

In privato, tutti ci dicono che siamo il centro di quest’industria. Tutti gli altri lavorano attorno alla nostra arte, ma le azioni parlano più delle parole, e questo non c’era niente. È stato un insulto per noi. Quindi ci siamo uniti con forza, solidarietà e unità con il più grande voto di autorizzazione allo sciopero nella storia del nostro sindacato. E abbiamo preso la difficile decisione che vi stiamo comunicando oggi. È importante. È una cosa veramente seria che avrà un impatto su ogni singola persona che lavora. Siamo abbastanza fortunati da vivere in un paese che al momento è favorevole al lavoro e al confronto con i sindacati, eppure ci siamo trovati davanti a con un’opposizione così sfavorevole al lavoro, così sorda alle nostre richieste.

Non puoi cambiare il modello di business così, senza aspettarti che il contratto cambi di conseguenza. Non siamo più disposti a fare modifiche incrementali su un contratto che non riconosce quanto sia cambiato il modello di business, un modello di business che ci è stato imposto. Cosa stiamo facendo… ci stiamo spostando in avanti sul Titanic? È folle. Quindi il gioco è finito, AMPTP. Noi stiamo in piedi. Dovete svegliarvi e annusare il caffè. Siamo i lavoratori rimaniamo in piedi, pretendiamo rispetto e onore per il nostro contributo a quest’industria. Condividete la ricchezza, perché non potete esistere senza di noi! Grazie."

Fran Drescher ha anche attaccato il sindacato dei produttori per aver sprecato i 12 giorni in più di trattativa che erano stati accordati, preoccupati solo di promuovere il prima possibile le grandi uscite estive (Oppenheimer e Barbie) invece di occuparsi della trattativa.

Non solo un contratto equo che rifletta i nuovi modelli di business digitali e streaming, retribuzioni medie migliori, e la garanzia di una assistenza sanitaria, uno dei punti di discordia è anche l'uso dell'Intelligenza Artificiale, che per i produttori è qualcosa di rivoluzionario ma per gli attori potrebbe trasformarsi in un incubo. Ecco le parole di Drescher.

"In sostanza, l’AMPTP ha proposto che le comparse, quindi attori che non hanno ruoli centrali, vengano pagati nella giornata di lavoro in cui viene scansionato in digitale il loro corpo. Successivamente quell’immagine potrà essere utilizzata dagli studios per sempre, in eterno, senza chiedere il permesso all’attore e senza pagare un compenso."

Fran Drescher ha comunque dichiarato che loro sono pronti a tornare al tavolo delle trattative ma solo davanti ad offerte serie, intanto lo sciopero andrà avanti, gli attori non si presenteranno sui set ma nemmeno agli eventi promozionali. Questo sciopero, unito a quello degli sceneggiatori che va avanti dal 1 maggio, porterà a conseguenze pesanti per l'industria, lo stop totale di tutti i set, cinematografici e televisivi, ma a farne le spese saranno anche gli eventi per i fan e i festival. Il primo sarà il Comic-con di San Diego, poi potrebbe toccare al TIFF e al Festival di Venezia, che potrebbero svolgersi senza attori, ma anche registi, a presentare i film.

Intanto gli attori incassano il sostegno del Presidente USA Joe Biden.

"Il Presidente crede che tutti i lavoratori, compresi gli attori, meritino un salario e dei benefici equi", ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Robyn Patterson, "Il Presidente sostiene il diritto dei lavoratori di scioperare e spera che le parti possano raggiungere un accordo reciprocamente vantaggioso."

Gli attori britannici hanno già dichiarato il loro sostegno ai colleghi americani, anche loro quindi entreranno in sciopero. 

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