La puzzola della discordia.
È nato un caso intorno al taglio di una scena in Space Jam 2: A New Legacy che vedeva protagonista Pepé Le Pew (Pepé La Puzzola). Per chi non conoscesse il personaggio, Pepé Le Pew è una moffetta francese descritta come "romantica ma estremamente invadente", che si innamora di un gatto bianco e nero, che lui crede essere una puzzola, e cerca di corteggiarla in modo sfacciato, quasi persecutorio, perché convinto di essere assolutamente irresistibile nonostante la sua puzza. E proprio il suo comportamento ha scatenato la polemica.
Recentemente l’editorialista del NYT, Charles M. Blow, ha scritto un articolo su Pepé Le Pew marchiandolo come personaggio che ha "contribuito alla cultura dello stupro", per il modo in cui cerca di costantemente di costringere la gatta, rinominata in seguito Penelope Kitty, a cedere al suo corteggiamento. L'articolo più il taglio della scena nel film hanno creato la polemica. In realtà però, il taglio non ha niente a che vedere con il pezzo di Blow, è stato infatti deciso mesi prima, quando il regista Terence Nance è stato sostituito da Malcolm D. Lee, che ha deciso di tagliare la scena.
Ma com'era questa scena? Ambientata in un bar "alla Casablanca", e girata in bianco e nero, vedeva Pepé Le Pew nei panni del barista mentre cerca di rimorchiare una donna (Greice Santo) dandole baci - non voluti - sul braccio fino a che la donna gli rifila un ceffone facendolo girare sullo sgabello, a quel punto Lebron James e Bugs Bunny, in cerca di Lola Bunny, lo fermano e Pepé rivela che Penelope Kitty ha ottenuto un'ordinanza restrittiva nei suoi confronti e di aver imparato che "non può toccare altri cartoni senza il loro consenso". L'attrice Graice Santo, attraverso il suo portavoce, si è detta dispiaciuta per il taglio perché la scena mostrava finalmente una donna in grado di rispondere alle "molestie" di Pepé, quindi il messaggio, secondo l'attrice, era giusto.
Il web però non si è fermato a leggere i quando e i come, subito si sono formati degli schieramenti, tra favorevoli e contrari, tra chi ha detto "era ora, ho sempre pensato fosse un molestatore" a chi ha attaccato la decisione parlando di "cancel culture". Proprio a questi ultimi si è rivolto James Gunn, che ha voluto dire la sua sulla "questione Pepé Le Pew", difendendo la scelta del taglio, affermando che non ha senso parlare di "cancel culture" e di smetterla di affibbiare questo termine a qualsiasi cosa.
"Smettetela di chiamare qualsiasi cosa “cancel culture” perché siete troppo ottusi da avere un’opinione con delle sfumature. Le persone possono sentirsi offese da qualcosa, oppure pensare che qualcosa fa schifo, e non per forza si tratta di “cancel culture” – è libertà di parola", ha scritto il regista in una serie di tweet, "A tutti quelli che mi scrivono sottolineando le volte in cui le persone vengono ingiustamente attaccate – lo so, fa schifo. Ma non significa che ogni volta in cui qualcuno si sente offeso da qualcosa si tratti di “cancel culture”. Chiamare qualsiasi cosa in quel modo è una risposta impulsiva che distrugge totalmente il punto della questione. Non penso che ci siano molte persone qui, a destra o a sinistra, che pensano che Harvey Weinstein non sarebbe dovuto essere “cancellato” per ciò che ha fatto. Ma sono conversazioni ricche di sfumature. Penso che la maggior parte delle persone latine amino Speedy Gonzalez, motivo per cui non penso dovrebbe essere “cancellato”. Ma Pepé Le Pew, almeno per me, è offensivo per il modo in cui tratta la gattina. La maggior parte delle persone lo sanno. La maggior parte delle persone hanno pensieri e sensazioni diverse rispetto a situazioni diverse. Ma Twitter è un luogo dove gli estremi, su qualsiasi argomento concepibile, vengono evidenziati perché sono più sensazionalisti. E per tutti coloro (vi vedo) che dicono: “E quelli che cercano di cancellare te? Hanno il diritto di farlo?” OVVIO CHE CE L’HANNO. E combatterò perché continuino ad avere questo diritto. Potrei non essere d’accordo con le loro opinioni, ma credo profondamente nel loro diritto alla libertà di parola".
Ricordiamo che, tempo fa, James Gunn era stato al centro delle polemiche a causa di alcuni tweet, decisamente di cattivo gusto, scritti anni fa e che per questo motivo gli era stato tolto il terzo film dei Guardiani della Galassia, per poi essere richiamato dai "piani altissimi" della Disney.
Sull'argomento si è espressa anche Linda Jones, figlia di Chuck Jones, ideatore di Pepé Le Pew.
"Non sono d'accordo con l'idea che questa puzzola abbia contribuito alla cultura dello stupro", ha dichiarato la signora, che oggi ha 83 anni, a TMZ, "Non credo che nessuno, vedendo Pepé, sia stato ispirato ad andare, non dico addirittura a stuprare qualcuno, ma anche solo a molestare la gente. C’è una differenza fra la decisione di stabilire che questi cartoni animati non sono più appropriati oggi e affermare che abbiano dato un contributo effettivo alla cultura dello stupro".
La signora, che è stata vittima di esperienze del genere in passato, ha dichiarato di non avere nessun problema riguardo il taglio del personaggio, che la Warner ha tutto il diritto di decidere le sorti di Pepé, ma che tutto questo si potrebbe risolvere più facilmente "aggiornando" il personaggio riadattandolo ai tempi moderni.
Un po' com'è stato fatto per Lola Bunny, il personaggio in Space Jam 2: A New Legacy sarà diverso da quello del primo film, considerato troppo "sessualizzato" dal regista. La nuova Lola Bunny avrà un fisico meno prosperoso e vestiti meno succinti. "Siamo nel 2021. È importante riflettere l'autenticità di forti e capaci personaggi femminili", ha dichiarato il regista Malcolm D. Lee, "Abbiamo rielaborato molte cose, non solo il suo look, facendo in modo che i suoi short fossero di appropriata lunghezza e che fosse femminile senza essere "oggetto", ma anche dandole una voce reale. Per noi si è trattato di dare un fondamento alla sua capacità atletica, alle sue abilità di leader, e farne un personaggio completo come gli altri".
Ovviamente, inutile dirlo, anche questo ha creato tante polemiche, così come il personaggio di Speedy Gonzales, che secondo qualcuno sul web, porta avanti "stereotipi negativi sul popolo messicano".
Insomma, non se ne esce, qualsiasi cosa, qualsiasi cambiamento o non cambiamento, crea polemiche.
Il film sarà nei cinema USA e su HBOMax a luglio.
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