lunedì 29 marzo 2021

Gabriele Muccino contro i David. Poi si scaglia anche contro il film 'Favolacce'.

Le nomination ai David di Donatello di qualche giorno fa hanno fatto innervosire parecchio Gabriele Muccino. Nelle ultime ore infatti, il regista si è reso protagonista di due polemiche, che in realtà sembrano essere una sola.

Il suo ultimo film, Gli Anni Più Belli, ha ricevuto due nomination, come migliore attrice protagonista a Micaela Ramazzotti e per la miglior canzone, ma nessuna nomination al film, e Muccino non l'ha presa affatto bene.

Dopo aver risposto con un polemico "Non dovrei dirlo, ma sono d’accordo. Non dovrei dirlo, lo so", a un articolo di Rolling Stone in cui Gli Anni Più Belli veniva definito il film "più snobbato" dai David, Muccino ha deciso di attaccare direttamente i giurati che hanno votato (attrici, attori, registi, produttori, suoi colleghi insomma). E su Twitter ha scritto:
"Diciamocelo, cari  giurati dei premi David: questa ennesima volta (è dal 2003 che snobbate il mio lavoro), l’avete fatta grossa. A perdere non sono io, ma la vostra credibilità, smarrita peraltro da tempo. Farò il tifo per Micaela Ramazzotti e Claudio Baglioni".

Un tweet piuttosto presuntuoso, addirittura attaccare la credibilità dei David solo perché non è stato nominato, sembra un po' esagerato, ma è anche comprensibile se un regista rimane male perché il suo film non viene nominato.
Non è la prima volta che Muccino attacca i David, era già successo nel 2019, quando A Casa Tutti Bene aveva ricevuto solo tre nomination ma nessuna delle tre al film, aggiudicandosi però il David dello Spettatore (premio a chi totalizza il maggior numero di spettatori in sala), e anche in questo caso, il regista aveva protestato.

Ma il peggio è venuto dopo.

Dopo qualche ora, Muccino ha criticato aspramente il film Favolacce dei fratelli D'Innocenzo, vincitore dell'Orso d'Argento al Festival di Berlino e candidato a cinque David, tra cui miglior film. E questo sembra aver proprio fatto saltare i nervi a Muccino, che su Twitter ha scritto una serie di commenti che, via via, si sono fatti sempre più spiacevoli. 
Il regista è partito con un legittimo "non mi piace", anche se molto sarcastico, poi però i tweet hanno preso una piega non molto professionale, fino all'insulto al film: "non vale un cazzo". Nel mezzo ha paragonato i suoi commenti a "faide" passate di grandi autori (che viaggiavano ben più in alto del semplice giudizio su film, quindi è un paragone che non c'entra niente), poi ha tirato fuori (come sempre) le sue esperienze all'estero, e il risultato è stato una serie di tweet un po' imbarazzanti, molto criticati da altri utenti.

È iniziata così.

"Sto provando a guardare da stamattina Favolacce. Non lo sono ancora riuscito a finire. Sarò poco intelligente o cinefilo per comprenderne la grandezza? (Eppur sono di quelli che quando vedono Dogman, chiamano il regista per ricoprirlo di complimenti).
[...]
Per la cronaca: Pasolini detestava Calvino, Moretti Monicelli, i viscontiani si odiavano con i felliniani e a volte venivano persino alle mani. Se posso dirla tutta e fino in fondo, tutto questo politicamente corretto, è la tomba dell’arte e lo trovo insopportabile.
[...]
Non denigro. Dico solo che non sono riuscito a vederlo dalla noia e dalla confezione wannabe indie ma in fondo così saccente.
[...]
Il mio ragionamento è: faccio film da 23 anni. Ho girato in diversi continenti, mi sono misurato con il pubblico italiano e anche globale. Il mondo reale, nel nostro mestiere, è fuori del perimetro del cortile in cui si giocava alla Champions League quando era solo briscola."

Qualcuno gli ha fatto notare che il film è stato premiato a Berlino, ha avuto ottime recensioni all'estero, e che non si tratta di un filmetto leggero ma di una pellicola quasi "impressionista". E qui Muccino ha dato una risposta che sembra quasi una presa in giro verso i registi di Favolacce: "Quindi sono un po’ i nostri Monet! Azz!!! Me l’ero perso. E come suggerisci la visione?  In quali orari e in quali giorni? Visto che la domenica pomeriggio spensierata non è adatta, come dici tu? Aspetto suggerimenti!".

Infine, quando qualcuno gli ha scritto, in modo molto semplice, che stava solo rosicando, Muccino ha concluso malissimo insultando il film dei fratelli D'Innocenzo.

"Quando C. Bene e V. Gassman si confrontavano a colpi di veleno e fioretto, davano all’arte antitetica che portavano in scena, una statura immensa. Se un film non mi piace perché non dovrei dirlo?! Per evitare che si dica che è invidia?!! Amo ammirar le cose belle! Non deprimermi!
[...]
E comunque giuro che non sto a rosica’ come viene banalmente di pensare! Anzi! Semplicemente non capisco. E siccome lo dico apertamente che questo film non vale un cazzo, sempre secondo me, si legge come invidia quando non farei mai a cambio nemmeno nella prossima vita."

Muccino giura, ma l'impressione è che stia rosicando moltissimo per le mancate nomination al suo film. Il che, va detto, è del tutto legittimo, ci sta rosicare, ci sta rimanere male se un film in cui hai investito tempo e sudore viene considerato meno di quanto avresti sperato, ci sta anche la critica verso gli altri, perché non possono essere tutti amici e non può piacere sempre tutto, però... criticare è un conto, insultare è un altro, e purtroppo non è la prima volta che Muccino insulta apertamente e in modo spiacevole qualche collega su Twitter.

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