domenica 16 ottobre 2016

[Roma FF11] Manchester by the Sea - la recensione

Dopo la morte del fratello maggiore Joe, il tuttofare Lee Chandler torna a Manchester by the Sea, cittadina del Massachussets da cui era fuggito dopo la tragedia che aveva colpito la sua famiglia e dopo la separazione dalla moglie. Lì scopre che Joe lo ha nominato tutore di Patrick, il figlio sedicenne.

Il film, scritto e diretto da Kenneth Lonergan, si muove su due binari intrecciati fra loro, quello della commedia e della tragedia. 
I momenti fra Lee e Patrick sono davvero molto divertenti e i dialoghi brillanti strappano più di una risata, soprattutto grazie alla chimica fra Casey Affleck, bravissimo nel ruolo di un uomo di poche parole e molto chiuso, e Lucas Hedge, un ragazzo come tanti per cui è facile provare simpatia ed empatia. 
Quando i toni virano al dramma più puro però, non sempre convince, alternando momenti riuscitissimi (una straordinaria Michelle Williams è protagonista di quella che è forse la scena più emozionante del film) ad altri in cui la messa in scena eccessivamente fredda e distaccata non permette il coinvolgimento emotivo dello spettatore.
In generale si ha l'impressione che spesso si giri a vuoto, in un susseguirsi di scene a volte molto belle a volte meno che però non aggiungono nulla né alla narrazione né ai personaggi, sfociando nella pesantezza e nella noia, domandandosi se il film non sarebbe potuto durare la metà. 
Non c'è costanza, nel lavoro di Lonergan, fra alti e bassi non si riesce mai davvero ad emozionarsi pienamente, nonostante i due protagonisti siano personaggi caratterizzati benissimo e meravigliosamente recitati.
Un ultimo appunto lo merita la colonna sonora: fastidiosa, irritante, soverchiante. E' raro che una musica sia così poco adatta alle immagini che accompagna e che, fin troppo spesso, le soffochi. Davvero un peccato perché alcune scene molto toccanti vengono rovinate dal fastidio provato dalla presenza ingombrante di questa colonna sonora francamente inconcepibile.

Manchester by the Sea è un film che non riesce mai a trovare una sua identità, che una scena sembra un capolavoro e quella dopo una noia mortale, retto quasi interamente da un cast da applausi. 

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