domenica 23 ottobre 2016

[Roma FF11] Swiss Army Man - la recensione

Swiss Army Man, presentato nella sezione Alice nella Città, è arrivato a Roma dopo aver vinto come miglior regia al Sundance Film Festival, e accompagnato da una curiosità spasmodica, data la trama decisamente particolare. Hank è un naufrago, bloccato su un'isola deserta e in procinto di tentare il suicidio, quando sulla battigia vede un cadavere. Fra lui e il cadavere, ribattezzato Manny, nasce una strana ma intensa amicizia che aiuterà Hank a tornare a casa.

Davvero bravissimi sia Paul Dano, nel ruolo di Hank, che Daniel Radcliffe in quello insolito del cadavere, trascinato continuamente a spalla, in continua decomposizione, vera star del film e punto focale della storia.
Con delle premesse tanto assurde non solo il film riesce a far ridere di gusto e di pancia, ma sorprende per delicatezza e intensità, delineando una bellissima amicizia, che aiuterà Hank, ma non solo, a riscoprire se stesso, fino a commuovere sinceramente nel finale.

Non c'è davvero molto da dire che non rovini la visione di un film che va scoperto man mano, in tutte le sue assurdità e follie, proprio come Hank che pian piano scopre Manny e arriva a volergli bene.
Un piccolo gioiello di genialità e genuinità quasi infantile.

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