L'attore si è spento in una clinica romana dove era ricoverato da diversi giorni a causa di gravi problemi cardiaci. Come un grande colpo di teatro, come William Shakespeare, Proietti se n'è andato proprio il giorno del suo compleanno, oggi infatti ha compiuto 80 anni.
Attore eccezionale, diviso tra Cinema, televisione e soprattutto Teatro, regista, doppiatore, cantante, comico, Gigi Proietti è stato un vero mattatore, un Maestro a tutto tondo dello spettacolo, capace di interpretare al meglio sia il genere comico che drammatico, ha lasciato un segno indelebile e unico nell'Arte dello spettacolo come pochissimi altri nella storia, per più di 50 anni ha rappresentato e incarnato la sua città, Roma, e la sua dialettica, nel miglior modo possibile.
Il Teatro è stato il suo più grande amore, ha debuttato sul palco nel 1963 e non si è più fermato. L'elenco dei suoi spettacoli è lunghissimo e di grande successo, ricordiamo in particolare A me gli Occhi, Please, spettacolo del 1976 replicato fino al 2000 in un grande evento allo Stadio Olimpico di Roma, poi Edmund Kean e I sette re di Roma, in cui ha interpretato da solo ben dodici personaggi. Spettacoli che andrebbero mostrati in tutte le scuole di recitazione.
Verso la fine degli anni '70, Proietti ha assunto la direzione artistica del Teatro Brancaccio di Roma, dove ha aperto il Laboratorio di Esercitazioni Sceniche, scuola da cui sono usciti numerosi attori e comici che oggi popolano lo spettacolo italiano.
Nel 2003, Gigi Proietti ha dato un'altra grande spinta alla cultura italiana e al mondo del teatro, inaugurando il Globe di Roma, a Villa Borghese, teatro shakespeariano costruito come l'originale Globe di Londra.
Con il Cinema ha avuto un rapporto fatto da alti e bassi, ma gli "alti" sono dei veri cult, uno su tutti, Febbre da Cavallo (1976), in cui interpretava un truffaldino e disgraziato giocatore incallito delle corse dei cavalli soprannominato Mandrake. Un film e un ruolo talmente iconici da far diventare il termine "mandrakata" di uso comune nella lingua italiana, in particolare nel dialetto romano.
Lo ricordiamo anche in Brancaleone alle crociate (1970), La Tosca (1973), Casotto (1977), e negli ultimi anni sembrava che il mondo del Cinema l'avesse "riscoperto", ha recitato ne Il Premio (2017) di Alessandro Gassmann, e in Pinocchio (2019) di Matteo Garrone, in cui ha interpretato Mangiafuoco. Nei prossimi mesi, quando i cinema riapriranno, è prevista l'uscita del suo ultimo film, che purtroppo sarà postumo, Io Sono Babbo Natale, commedia in cui lo vedremo al fianco di Marco Giallini.
E' stato anche un grande doppiatore, ha prestato la voce a Robert De Niro, Ian McKellen (la trilogia de Lo Hobbit), Richard Harris, Charlton Heston, Kirk Douglas, Marlon Brando, Richard Burton, Paul Newman, Anthony Hopkins, Dustin Hoffman (in Lenny), e Sylvester Stallone, anche nel primo Rocky, è suo il famosissimo urlo "Adriana!". E' stato anche la voce di Donald Sutherland nel Casanova di Fellini. Ha ricevuto il Nastro per il miglior doppiaggio per il film Casinò (1995), in cui prestava la voce a Robert De Niro.
Indimenticabile poi il suo doppiaggio del Genio in Aladdin (1992) delle Disney, dove ha eguagliato la voce originale di Robin Williams, e poi Dragonheart (1996), ma andando indietro nel tempo, tra gli anni '60 e '70 ha doppiato anche Gatto Silvestro nella serie Looney Tunes.
Gigi Proietti è stato molto attivo anche in tv, ha condotto molti programmi ed è stato protagonista di serie di grande successo, una su tutte ha fatto davvero la storia della tv, Il Maresciallo Rocca, serie da record andata in onda dal 1996 al 2005. Un personaggio talmente amato, che oggi anche l'Arma dei Carabinieri gli ha reso omaggio.
Ha recitato poesie, Giuseppe Gioachino Belli, Trilussa, molto divertente la sua interpretazione de Il Lonfo; è stato cantante, ha partecipato al Festival di Sanremo nel 1995, ha interpretato molte canzoni in dialetto romano e una più di tutti commuove ed emoziona, "Nun je da' retta Roma", scritta da Armando Trovajoli e Luigi Magni per il film La Tosca.
La sua scomparsa lascia un vuoto enorme nella cultura italiana, Gigi Proietti è stato un gigante inarrivabile, un Maestro. E oggi siamo tutti più tristi.
Lo salutiamo con le parole di Carlo Verdone:
"Oggi ci lascia un attore gigantesco.
Sul palcoscenico tra i migliori se non il migliore. Enorme presenza scenica, maschera da attore dell'antica Roma, tempi recitativi sublimi. Era un volto che rassicurava che l'identità di questa città ancora vive.
Discepolo di Ettore Petrolini, forse più volte ha superato il suo maestro.
Autorevolezza, cultura, generosità e umiltà. Questo era Gigi Proietti."
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