mercoledì 3 aprile 2013

Hitchcock - la recensione

Basato sul libro 'Alfred Hitchcock and the Making of Psycho', 'Hitchcock' di Sacha Gervasi è un biopic sul maestro del brivido incentrato in particolare sul periodo di 'Psycho'.

La pre-produzione del film infatti non fu affatto semplice per Hitchcock, reduce dal grande successo di 'Intrigo Internazionale', si ritrovò a scommettere su una storia che nessuno voleva produrre, e in cui nemmeno la moglie Alma, da sempre sua fedele collaboratrice, credeva veramente.

Questo è il pretesto di partenza del film che inizia in modo molto accattivante, con un po' di humor nero, ironia e toni leggeri, il problema principale della pellicola però esce fuori alla lunga. Il fulcro del film si sposta, dalla produzione e la lavorazione di 'Psycho' alla relazione in crisi (secondo la ricostruzione del film) tra Hitchcock e la moglie. Nella seconda parte del film il regista ha deciso di puntare tutto sul loro rapporto di coppia, sul loro matrimonio, e di puntare forse sull'aspetto più debole e probabilmente meno interessante. Se la sceneggiatura si fosse focalizzata più sul dietro le quinte di 'Psycho' che sul matrimonio in crisi il film ne avrebbe sicuramente giovato, e sarebbe riuscito a sfruttare a pieno il bel cast a disposizione. Tanti i nomi: Scarlett Johansson (Janet Leigh), Jessica Biel (Vera Miles), James D'Arcy (Anthony Perkins), poi Toni Collette, Danny Houston e Michael Stuhlbarg. Altro punto che non convince fino in fondo è il rapporto immaginario fra Hitchcock e il killer Ed Gein, l'espediente funziona quando si rapporta al cinema, meno quando entra nella vita privata.

Protagonista è Anthony Hopkins, truccato e appesantito, molto calato nella parte, fa un gran lavoro di immedesimazione soprattutto con la voce (per questo andrebbe visto in lingua originale). Bravo lui ma ancora più brava è Helen Mirren, brillante ed elegante, una bellissima prova da attrice straordinaria quale è. Parentesi trucco: hanno fatto un ottimo lavoro senza debilitare l'espressività e la recitazione di Hopkins, peccato che in generale non sia poi così somigliante al vero Hitchcock.

La figura di Hitchcock viene rappresentata in un modo un po' diverso dal solito, o da come la gente se lo aspetta, è molto più leggera, si vede la sua ironia, il suo non essere mai troppo serio, le sue paranoie ma tutto in modo molto positivo, anche le famose manie di persecuzione verso le sue attrici diventano quasi innocenti. Chi conosce il personaggio noterà questi "accomodamenti" del personaggio, gli altri non ci faranno caso probabilmente. Il regista e lo sceneggiatore poi seminano il film di citazioni, come l'apertura e la chiusura del film che rimandano alla serie tv di 'Hitchcock', che forse non tutti riusciranno a cogliere.

In generale il film resta un po' indeciso sulla propria identità, sospeso fra il voler essere ironico e serio allo stesso tempo, è comunque piacevole, molto gradevole, il cast è ottimo, si lascia guardare ma alla fine ti lascia la sensazione che probabilmente poteva essere un po' meglio di così, o forse solo diverso.


Frra

0 commenti:

Posta un commento