venerdì 26 aprile 2013

'Iron Man 3' - la recensione

Terzo capitolo della saga di 'Iron Man', e con il cambio in cabina di regia cambiano anche i toni del film.

Inizia tutto con la voce di Tony Stark che racconta un fatto accaduto piĂ¹ di dieci anni prima in Svizzera, Stark che s'intrattiene con una bella botanica e ignora totalmente uno scienziato per lui insignificante. Poi si torna all'oggi, cioè al Tony Stark dopo la battaglia di New York di 'The Avengers'. Un Tony che non riesce piĂ¹ a dormire, che appena sente "New York" ha attacchi di panico, che viene assillato da domande sugli alieni con cui ha combattuto, e che si sente al sicuro solo con la sua armatura. Il "playboy, filantropo, genio, miliardario" scopre le sue debolezze. Questo coincide con la comparsa di un pericoloso terrorista, il Mandarino, che con misteriosi attacchi mirati e messaggi intimidatori alla tv, sta seminando il panico negli Stati Uniti e ha come obbiettivo finale il presidente. Stark lo sfida e di conseguenza la sua villa di Malibu viene rasa al suolo, nessuno sa dov'è il Mandarino, nessuno riesce a trovarlo, e Tony Stark dovrĂ  affrontare tutto questo nel suo momento piĂ¹ difficile.

Cambio alla regia, via Jon Favreau (solo attore qui), arriva Shane Black ('Kiss Kiss, Bang Bang' sempre con Downey Jr.), il film cambia tono, si fa piĂ¹ serio, leggermente piĂ¹ cupo e anche un pochino piĂ¹ violento, ma senza esagerare troppo e senza dimenticare mai l'umorismo, nel film infatti si ride spesso. Il tono cambia perchĂ© è il personaggio principale ad essere diverso. Tony Stark in questo terzo capitolo viene presentato sotto una luce totalmente differente rispetto ai due (tre, contando anche 'The Avengers' con cui è strettamente collegato) precedenti. Debolezze, paure, panico, l'eroe che si mostra meno forte del previsto è una costante nei film di supereroi, e quando l'eroe in questione ha il carattere di Tony Stark l'effetto è molto evidente. L'armatura diventa una metafora del momento difficile di Stark, e diventa anche un vero e proprio strumento nelle sue mani, si rompe, si fa a pezzi, si smonta, si aggiusta, si muove da sola, combatte al fianco di Tony Stark che in questo film affronta i nemici piĂ¹ come se stesso che come Iron Man.
Robert Downey Jr. ormai sa perfettamente come muoversi all'interno del personaggio, riesce a rendere bene il cambiamento interiore di Tony Stark e la sua nuova vulnerabilitĂ . A questo va aggiunta l'innata ironia dell'attore e la sua spettacolare tempistica nelle battute.

Regista, sceneggiatori e produttori dimostrano di aver fatto tesoro degli errori commessi con il secondo capitolo, anche qui c'è molta carne al fuoco, ma a differenza del precedente c'è un villain ed è un villain minaccioso, convincente e "imprevedibile", pieno di sorprese. Il Mandarino è un villain decisamente riuscito. Non è difficile trovare similitudini con Bin Laden nel suo modo di presentarsi e il film non lo nasconde, lo cita insieme a Gheddafi, ricollegandosi così alla realtà.

Grande merito va dato al resto del cast. Ben Kingsley è uno straordinario Mandarino, in un certo senso quasi sorprendente. Ottimo Guy Pearce, il suo contributo al film è il piĂ¹ notevole. PiĂ¹ spazio per Gwyneth Paltrow, anche se meno di quanto si potesse immaginare, e lei lo affronta alla grande. Molto brava anche Rebecca Hall che riesce a rendere al massimo in poco spazio visto che il suo personaggio alla fine viene un po' "sacrificato" e messo da parte in fretta.

Il film non è perfetto, è denso, tanti gli argomenti e gli eventi che affronta, è diviso bene nelle varie fasi, anche se qualche buchetto lo lascia qui è là e ogni tanto si appoggia su espedienti forse un po' prevedibili, e quando tutti i nodi arrivano alla fine qualcuno viene sciolto un po' troppo in fretta e senza spiegazioni adeguate. Probabilmente c'è meno azione rispetto ai precedenti (cosa che potrebbe infastidire chi vuole soprattutto botte ed esplosioni) e alla fine invece di perdere tempo in chiacchiere hanno deciso di risolvere tutto con una grande scena di combattimento che coinvolge, come sappiamo, tante armature di Iron Man insieme.

'Iron Man 3' comunque si conferma grande intrattenimento, un blockbuster vero, con grandi effetti speciali, scene spettacolari e grandi personaggi. Un film che soddisfa, diverte e appassiona lo spettatore fino all'ultimo e per tutta la durata della pellicola. 'Iron Man 3' è probabilmente il migliore della saga (sarà anche l'ultimo?).


Frra


Ps: da vedere fino a dopo i titoli di coda per la solita scena aggiuntiva di tutti i film Marvel, divertente e strettamente collegata al film.





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