sabato 11 febbraio 2017

The LEGO Batman Movie - la recensione


Nel 2014 i registi Lord e Miller portavano nelle sale quello che è sicuramente uno dei film di animazione più originali di tutti i tempi: The LEGO Movie, un film che sapeva sapientemente unire una trama tutto sommato semplice, sulla rivalsa dell'uomo comune, quello da cui nessuno si aspetta mai nulla, con un impianto citazionistico e una sceneggiatura brillante come poche. Tra i maggiori pregi di quel film vi erano una serie di personaggi memorabili e fra questi sicuramente Batman si era impresso nei cuori degli spettatori per genialità. La nascita di uno spin off a lui interamente dedicato, quindi, sembra seguire il naturale corso degli eventi, in questa epoca di estrema serializzazione cinematografica, e la paura di trovarsi di fronte a un film non all'altezza era tanta. Alla regia, questa volta, c'è Chris McKay e alla sceneggiatura Seth Grahame-Smith, ma fondamentalmente il team produttivo è sempre lo stesso del primo film e infatti lo stile della pellicola non si discosta di molto da quello visto tre anni fa.
Batman è un personaggio esagerato, arrogante, enormemente pieno di sé, ma allo stesso tempo insicuro a causa della tragedia della morte dei suoi genitori, e molto solo, fatta eccezione del fido Alfred che, praticamente, gli fa da padre. Tutto cambia quando il vecchio commissario Gordon va in pensione e al suo posto subentra sua figlia Barbara, giovane e intraprendente poliziotta decisa a eliminare a tutti i costi la criminalità da Gotham. A complicare ulteriormente la vita di Batman c'è il bambino che inavvertitamente ha adottato, non troppo intelligente e convinto che sia Batman che Bruce Wayne siano i suoi genitori adottivi. La differenza principale rispetto al precedente The LEGO Movie è nella non coralità della storia, incentrata maggiormente sul personaggio principale e sul suo percorso personale verso una comprensione più profonda del significato di amore, famiglia e amicizia. Rimane intatto, invece, lo spirito brillante, impossibile contare tutti i riferimenti e le citazioni alla cultura pop e in particolare alle precedenti incarnazioni del personaggio, con un paio di frecciatine particolarmente divertenti proprio agli ultimi film della DC. Sorprendono positivamente le scene d'azione, molto lunghe, divertenti e adrenaliniche, uniscono eroi e villain (non solo fumettistici) in un'unica imponente battaglia finale davvero ben fatta. Si ride moltissimo, ma c'è spazio anche all'approfondimento psicologico, in particolare del personaggio di Batman, della sua relazione con Alfred, Barbara e soprattutto il giovane Robin, senza dimenticare il peculiare ed esilarante rapporto con il Joker, super cattivo della storia. Fantastica la colonna sonora, che non si limita ad accompagnare le immagini ma che, come accadeva anche il The LEGO Movie, diventa meta cinematografica e irresistibile tormentone.
Bisogna infine fare un applauso a Claudio Santamaria, tornato a dare la voce al personaggio dopo averlo fatto sia nella trilogia del Cavaliere Oscuro diretto da Nolan, sia nella pellicola di Lord e Miller. In generale il doppiaggio è veramente ottimo, unica pecca la scelta di Geppi Cucciari come voce di Barbara Gordon, probabilmente era preferibile usare qualcuno dall'accento meno marcato perché la sensazione è a volte molto straniante. Pur con le differenze dovute al dover raccontare una storia incentrata su di un unico personaggio iconico, The LEGO Batman Movie continua sulla strada aperta dal suo predecessore, regalando quasi due ore in cui si ride fino alle lacrime e si assiste anche a una bella storia. Non da poco.

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