lunedì 8 dicembre 2014

The Rover - la recensione

Presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2014, 'The Rover' è l'ultimo film di David Michôd, regista dell'apprezzato e pluripremiato 'Animal Kingdom', ed è tratto da una storia scritta dallo stesso regista insieme all'attore Joel Edgerton.

Ambientato nel deserto dell'Australia "dieci anni dopo il collasso", un evento sconosciuto di cui non si sa nulla ma che ha fatto piombare il paese in un far west, senza legge, pieno di desolazione e violenza.
In questo quadro si muove il solitario Eric (G.Pearce), deciso più che mai a ritrovare la sua unica proprietà, la sua auto, rubata da tre uomini in fuga. Ad aiutarlo, un po' ostaggio un po' compagno di viaggio, c'è Ray (R.Pattinson), il fratello di uno dei tre, abbandonato per strada perché ritenuto morto dopo essere stato ferito in uno scontro a fuoco con dei militari.

Alla base del film c'è una trama molto semplice e lineare, un uomo alla ricerca di qualcosa che incrocia sulla sua strada un'altra anima persa, il tutto ambientato in un futuro distopico, ma non molto lontano dal presente. Su questa base semplice Michôd realizza un film "grezzo", un road movie, un po' western e un po' film post-apocalittico, con un'atmosfera che a volte ricorda quelle di 'Mad Max', in cui il regista ci porta a conoscere dei personaggi senza morale, con un passato oscuro e un'anima buia, violenti, a cui interessa solo la propria sopravvivenza o i propri pochi averi. Unica pecca del regista è che a volta si piace un po' troppo.

Il film si pregia dell'eccellente interpretazione di sofferente Guy Pearce nei panni di un personaggio difficile da inquadrare, violento, ambiguo, chiuso, che si è adattato al mondo che lo circonda, uno spietato in un mondo di spietati. Buona la prova di Robert Pattinson, finalmente convincente nei panni del disturbato Ray. Da sottolineare la presenza Scoot McNairy, presente in poche scene che riesce a rendere intense.

'The Rover' è un film che forse, in generale, non spicca particolarmente per originalità ma è formato da elementi - una buona regia, dei bei personaggi, ottime interpretazioni, una tensione costante nella storia - che lo rendono un bel film. Sicuramente da vedere.

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