mercoledì 6 gennaio 2021

Onward - la recensione

Un film che doveva uscire in sala lo scorso marzo ma, dopo essere stato rimandato, è uscito in piena pandemia, in pochissimi cinema, in estate, alla finee approda su Disney+ pochi giorni dopo il titolo di punta della Disney Pixar, Soul.
Un titolo sfortunato, un titolo minore della casa di animazione, un titolo che apparentemente sembra passare in secondo piano rispetto al suo fratello maggiore dalle ambizioni certamente più alte come parlare di anima, vita e morte.


In un mondo in cui la magia sembra non esistere più (eppure è continuamente sotto gli occhi), Ian ha l'opportunità di conoscere suo padre, morto prima della sua nascita. Per far funzionare l'incantesimo di evocazione, però, deve imbarcarsi in una avventurosa ricerca insieme a Barley, suo fratello maggiore esperto giocatore di ruolo, storico della magia e da tutti considerato uno sbandato.

Poteva essere il classico racconto di formazione in cui l'adolescente timido e insicuro prende consapevolezza di se stesso, ma la Pixar è ambiziosa e decide di inserire in questo suo "film minore" anche il rapporto con un padre mai conosciuto o che si è perduto da bambini, la riscoperta dell'importanza dei fratelli nella nostra vita e la rinascita della magia nelle nostre vite moderne, declinando il tutto in una quest in pieno stile Dungeons&Dragons, pieno di citazioni e piccole chicche che faranno la gioia degli appassionati di giochi di ruolo e del fantasy, oltre al solito, squisito, tripudio citazionistico, da Ritorno al Futuro a Fantasia.
Film più corale di quanto si possa pensare in un primo momento, regala personaggi meravigliosi e sfaccettati, ma su tutti a brillare sono proprio i due protagonisti Ian e Barley: dal carattere speculare, uno che ha paura di tutto e l'altro che non ha paura di niente, sono in realtà complementari e più simili di quanto sembri, il loro rapporto è realistico, dolce e toccante, uno dei migliori rapporti tra fratelli che si sia visto al cinema. 
E' proprio in questo rapporto che sta la grande forza del film, nel riuscire a parlare di famiglia in modo anticonvenzionale eppure tanto commovente, partendo dall'assenza della figura paterna per costruire un discorso su quanto le persone che ci stanno vicino nella vita non siano per forza chi ci aspettiamo.


Destinato già in partenza a rimanere un film minore, Onward in realtà è uno dei migliori film dell'anno e degno dei migliori prodotti che la Pixar ci ha regalato negli anni, capace di divertire i bambini e parlare al cuore degli adulti, di farci ridere e piangere (parecchio) ed emozionare in quel modo tutto Pixar, catartico e con il sorriso sulle labbra.
Sicuramente meno ambizioso, sia tecnicamente che tematicamente, del suo compagno di uscita Soul, ma non meno riuscito, anzi, forse anche più bello.

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