lunedì 26 giugno 2017

Transformers: L'Ultimo Cavaliere - la recensione

Michael Bay, dopo le consuete smentite di un addio al franchise che accompagnano ogni capitolo cinematografico di Transformers, torna a dirigere per la quinta volta un film della saga, ovvero L'Ultimo Cavaliere. Sarà anche "l'ultimo" per Bay? Impossibile appurarlo, visto la scarsa attendibilità del regista, ma forse, per svariate ragioni, dovrebbe esserlo.

L'Ultimo Cavaliere è infatti il secondo capitolo più moscio di tutta la saga insieme al suo predecessore, L'Era dell'Estinzione. Non c'è più quel cuore vivo e pulsante dell'intrattenimento che caratterizzava il primo , il secondo e (in parte) il terzo capitolo. L'idea di star osservando un prodotto trascurato si fa sempre più concreto ad ogni minuto che passa.

Sorvolando le incongruenze strutturali della continuity stessa della serie, L'Ultimo Cavaliere, principalmente nella prima parte, offre solamente sequenze maldestramente velocizzate e fastidiosamente slegate tra loro, grazie ad un montaggio inesistente ed estremamente irritante (ai limiti dell'imbarazzante).

La seconda parte fortunatamente prende un attimo di respiro e riesce a scorrere con maggior fluidità, proprio come accadeva nei primi due capitoli. Nonostante questo però niente riesce a salvare una traballante struttura della trama condita con gli ennesimi, e comunque spettacolari, effetti speciali che non rinnovano nulla nell'immaginario dei Transformers.

Il futuro del franchise, come sappiamo è già scritto (il prossimo anno arriverà il primo spin-off dedicato a Bumblebee e in seguito il sesto capitolo della saga), anche se una lunga pausa dal mondo di Optimus Prime e degli altri Transformers potrebbe solo giovare all'intero franchise targato Bay.

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