domenica 30 giugno 2019

Toy Story 4 - la recensione

Toy Story 4 è arrivato nelle sale, e la domanda che tutti si pongono è: c'era davvero bisogno di un nuovo capitolo del noto franchise Pixar dopo la perfetta conclusione vista nel terzo?

Non è semplice rispondere a questo quesito. Da una parte la chiusura del "cerchio di Andy" è stata, come già detto, perfetta sotto ogni punto di vista. Dall'altra forse c'era qualcosa in più da raccontare, e da insegnare, probabilmente.

Rivediamo i celebri giocattoli all'opera, ma il protagonista principale di questa nuova avventura è indubbiamente Woody (un po' come era accaduto in Toy Story 2). L'attenzione è tutta su di lui, sulle sue scelte, sui suoi drammi interiori che sottolineano una grande sofferenza da quando Andy ha donato lui e i suoi amici alla piccola Bonnie. Woody cerca in tutti i modi di trovare uno scopo alla sua vita soprattutto dopo l'arrivo di Forky, un giocattolo fabbricato da Bonnie.


Toy Story 4 è indubbiamente emozionante, nonostante la (a tratti) banale trama che ricalca in qualche modo le stesse situazioni viste nei capitoli precedenti. Temi piuttosto maturi vengono trattati durante questo nuovo viaggio, che fa sembrare questo lungometraggio una sorta di "Toy Story 3.5", un prosieguo dei fatti avvenuti alla fine del numero 3 e che ci avevano commosso come mai prima.

Tecnicamente non c'è nulla da sottolineare, se non una grandissima cura nei particolari, nonostante una regia a tratti anonima. I nuovi personaggi funzionano (i due pupazzi del luna park in particolare). Si sente la mancanza tuttavia di un villain all'altezza degli altri. In fin dei conti c'è, ma la sua psicologia non sempre trova una strada coerente all'interno della narrazione.

In definitiva, c'era bisogno di un Toy Story 4? Si e no, anche se gli amanti del franchise non rimarranno assolutamente delusi dall'opera.

sabato 29 giugno 2019

La Sirenetta: Melissa McCarthy in trattative per il live action

Dopo il successo di Aladdin, la Disney continua la sua marcia con gli adattamenti live action dei Classici.

Tra i prossimi film ad entrare in produzione ci sarà anche La Sirenetta, adattamento affidato al regista Rob Marshall, che recentemente ha collaborato con la Disney per Il Ritorno di Mary Poppins.
La produzione ha iniziato il lavoro di casting e Variety riporta che l'attrice Melissa McCarthy sarebbe stata contattata per interpretare Ursula, la perfida strega del mare, tra i cattivi più malvagi del mondo Disney.
Conosciuta soprattutto per i suoi ruoli comici, negli ultimi tempi Melissa McCarthy si è fatta apprezzare anche in ruoli più drammatici, in particolare nel film Copia Originale (Can You Ever Forgive Me?), con cui si è guadagnata una meritata nomination come migliore attrice protagonista agli Oscar 2019.

Ancora non c'è un nome per il ruolo di Ariel, alcuni rumor riportano che sarebbe stata contattata Zendaya, ma al momento sembra essere solo una voce priva di fondamento.

Il film sarà scritto da Jane Goldman (Kick-Ass, Kingsman), nell'adattamento saranno presenti le musiche originali composte da Alan Menken per il film originale del 1989, ma ci sarà anche un ulteriore lavoro musicale di cui si occuperà Lin-Manuel Miranda (Il Ritorno di Mary Poppins).

Le riprese del film dovrebbero iniziare nel 2020, in Sud Africa e a Porto Rico. Il film potrebbe arrivare nelle sale nel 2021.

venerdì 28 giugno 2019

Enola Holmes: Henry Cavill sarà Sherlock. Nel cast anche Helena Bonham Carter

Si va formando il cast del film Enola Holmes, adattamento della serie di libri "Enola Holmes Mysteries", della scrittrice Nancy Springer.

La protagonista, già annunciata, sarà Millie Bobby Brown. L'attrice interpreterà Enola Holmes, sorella di Sherlock. E chi interpreterà il celebre investigatore? la scelta della produzione è caduta su Henry Cavill.
L'attore non è l'unica new entry, al cast si è aggiunta anche Helena Bonham Carter, nel ruolo della madre dei fratelli Holmes. A questo punto spettiamo di conoscere il nome dell'attore che interpreterà il fratello maggiore, Mycroft.

La storia vedrà al centro proprio la più piccola della famiglia Holmes, alle prese con la scomparsa di un ragazzino dopo l'omicidio di suo padre. A dirigere il film sarà Harry Bradbeer.

Millie Bobby Brown non sarà solo protagonista ma anche produttrice, con la sua PCMA Productions, che ha stretto una collaborazione con la Legendary durante la lavorazione di Godzilla: King of the Monsters, film che ha segnato il debutto della giovane attrice al cinema.

Le riprese di Enola Holmes dovrebbero partire questa estate.

giovedì 27 giugno 2019

Il cameo di Cate Blanchett in Eyes Wide Shut

In Eyes Wide Shut, ultimo film di Stanley Kubrick, c'era anche Cate Blanchett.

Il sito Volture ha pubblicato una Oral History che ha visto protagonisti alcune delle persone che hanno lavorato al film, tra queste anche Leon Vitali, assistente di Kubrick, e Abigail Good, la misteriosa donna mascherata nella famosissima scena dell'orgia. E proprio durante quella controversa scena c'è stato il cameo di Cate Blanchett.

Durante l'intervista, Abigail Good ha ricordato quei giorni, quando è stata girata quella scena, una delle ultime a cui Kubrick ha lavorato: "Ero sul set con Tom e Stanley, trovando il modo di fare le cose per conto nostro. Stanley chiedeva sempre la mia opinione. Io e Tom siamo stati tra le ultime persone che ha filmato. Stanley morì prima che il doppiaggio fosse terminato. E mi sono sempre chiesta, prima che uscisse il film, se mi avrebbero doppiato, perché non avevo un accento americano".
A questo punto è intervenuto Leon Vitali, confermando il doppiaggio e svelando il cameo rimasto nascosto fino ad oggi: "Era Cate Blanchett! Quella era la sua voce. Volevamo qualcosa di caldo e sensuale, ma che allo stesso tempo potesse far parte di un rituale. Stanley aveva parlato di trovare questa voce e questa qualità di cui avevamo bisogno. Dopo la sua morte, stavo cercando qualcuno, ma in realtà sono stati Tom e Nicole a pensare a Cate. Lei era in Inghilterra, in quel momento, quindi è venuta a Pinewood e ha registrato le battute".

Quindi, la misteriosa donna mascherata, che avverte e poi Tom Cruise, fisicamente è Abigail Good ma la voce "calda e sensuale" è di Cate Blanchett.

L'attrice non ha mai raccontato di aver partecipato, anche solo vocalmente, all'ultimo film di Kubrick, chissà se adesso qualcuno coglierà l'occasione per chiederglielo.


Anche Paul Rudd nel prossimo Ghostbusters!

Si va formando il cast del nuovo Ghostbusters in uscita nel 2020.

Variety riporta che l'attore Paul Rudd (Ant-Man, Avengers: Endgame) è entrato a far parte del cast del film, più precisamente il ruolo di un insegnante.

Il film sarà diretto da Jason Reitman (Juno), figlio di Ivan Reitman, regista dei due film originali, ha già espresso tutta la sua gioia per la new entry. "Volevo lavorare con Paul Rudd da quando il mio cortometraggio è stato proiettato prima del film Wet Hot American Summer al Sundance", ha dichiarato il regista, "Sono entusiasta del fatto che si unirà a questo nuovo capitolo dell’universo originale di Ghostbusters".
La pagina ufficiale del film ha postato un video per annunciare l'ingresso nel cast di Paul Rudd.

Nel film dovrebbero tornare anche gli attori dei film originali, ci sono state delle dichiarazioni di Sigourney Weaver e Ernie Hudson, ma al momenti nessun nome della "vecchia guardia" di Acchiappafantasmi è stato confermato. Sicuramente ci saranno Finn Wolfhard (Stranger Things, IT), McKenna Grace (Carol Danvers bambina in Captain Marvel) e Carrie Coon (Fargo).

Aspettiamo aggiornamenti.

martedì 25 giugno 2019

Avengers: la piccola interprete di Morgan Stark vittima dei bulli

Come sappiamo, siamo nel 2019 e il mondo è popolato di imbecilli che non perdono occasione di dimostrare quanto sono stupidi.

La giovanissima Lexi Rabe, che ha interpretato Morgan Stark in Avengers: Endgame e più recentemente la versione ancora più giovane di Millie Bobby Brown in Godzilla: King of the Monsters, è stata bullizzata.
Non sono stati forniti dettagli specifici, ma stando a quanto raccontato dalla madre in un post online, sul profilo ufficiale della bambina (che ovviamente è gestito dai genitori), molte persone si sarebbero lamentate, in alcuni casi scaldandosi un po' troppo e riversando insulti sulla sua pagina, perché Lexi Rabe, che ricordiamo ha solo 7 anni, avrebbe rifiutato di fare qualche selfie o firmare degli autografi.

"Odio persino il fatto di dover postare questo messaggio, ma ancora una volta Lexi viene bullizzata", ha scritto la madre in un lungo post su Instagram, "E questo tipo di cose portano le celebrità a non voler mai uscire di casa e incontrare le persone. Per favore tenete per voi le vostre opinioni in modo che Lexi possa crescere in un mondo libero. Lei è un normale essere umano e una bambina".
Allegato al post firmato dalla madre c'è un video in cui la bambina chiede scusa se a volte sbaglia nel suo comportamento.

Onestamente, immaginare degli adulti che se la prendono con una bambina di 7 anni perché non si è fermata a fare un selfie o, immaginiamo, un video in cui dice la famosa frase "Ti amo 3000", è piuttosto penoso. Alcune persone hanno perso il senso della misura.

Arrivederci Professore - la recensione

E' uscito un po' in sordina il nuovo film con Johnny Depp, ma è stato capace di conquistare il box office italiano sfidando il caldo e la solita diaspora di spettatori estiva. 
Merito del richiamo di Depp probabilmente, attore che, nonostante gli alti e bassi, rimane sempre un nome di rilievo da avere in locandina, ma anche di una premessa che, per quanto poco originale, attira sempre al cinema un po' tutti. 


Richard è un professore di letteratura inglese a cui viene diagnosticato un cancro ai polmoni in fase avanzata: non avrà più di un anno di vita. Dopo questa diagnosi Richard, che ha sempre vissuto in modo impeccabile, si lascia totalmente andare, sia sul lavoro che nella sua vita privata. 
Non la più originale delle trama sicuramente, a cui però va aggiunto un pizzico de L'attimo fuggente nel rapporto che Richard instaura con i suoi studenti, aprendosi con loro totalmente e portandoli ad aprirsi a loro volta.

Tuttavia dopo la prima metà il film prende una strada diversa da quella che ci si potrebbe aspettare e il nichilismo si fa man mano più presente e va, stranamente, di pari passo anche con una ripresa della vita di Richard, dal rapporto con moglie e figlia a quello con il suo migliore amico, unico a sapere della malattia.
Sicuramente gran parte della riuscita del film alla fine si deve all'interpretazione ottima di Johnny Depp, che in maniera misurata e andando di sottrazione, riesce a trasmettere la paura e la disperazione di un uomo che, messo davanti alla sua fine imminente, si rende conto di non aver mai vissuto davvero, ed è sempre grazie a lui se alla fine ci si riesce ad emozionare pur conoscendo già il finale dal primo momento. e nonostante il film non calchi eccessivamente sulla parte più emotiva.

Insomma, non stiamo parlando sicuramente del film dell'anno, molto probabilmente è uno di quei film che non rimarranno nella storia del cinema, ma Arrivederci Professore riesce comunque a ritagliarsi un posticino fra i bei film che potrebbe far piacere rivedere. 

lunedì 24 giugno 2019

Box-office Italia: al primo posto Arrivederci Professore

Aspettando l'uscita di Toy Story 4, il magrissimo box office italiano vede Arrivederci Professore debuttare al vertice della classifica.

Il nuovo film con Johnny Depp non incassa una cifra esaltante, solo 515mila euro, ma tanto basta per piazzarsi subito al primo posto, ottenendo anche la miglior media per sala.

Scala al secondo posto, ma tiene bene, il film d'animazione Pets 2 - Vita da Animali, che raccoglie altri 478mila euro e vede l'incasso totale salire a 2.8 milioni di euro. Resiste bene anche Aladdin, al terzo posto con 370mila euro incassati nel weekend e il totale che sale a 14.5 milioni di euro.

Esordio al quarto posto per l'horror La Bambola Assassina, che incassa 360mila euro in cinque giorni. Chiude la cinquina X-Men: Dark Phoenix, che incassa altri 283mila euro e sale a 2.2 milioni di euro totali.

Box-office USA: debutto in testa per Toy Story 4

Nessuna sorpresa, Toy Story 4 si piazza subito in testa alla classifica USA.

Il quarto capitolo della saga d'animazione Disney / Pixar debutta con un incasso 118 milioni di dollari, meno di quanto era stato previsto (140) ma il risultato è comunque ottimo. E' il terzo maggiore incasso dell'anno, il miglior esordio per la saga di Toy Story, il quarto miglior debutto di sempre per un film d'animazione. Il film inoltre ha ricevuto delle ottime recensioni e un gradimento CinemaScore A, quindi è lecito presumere che il film avrà un bella tenuta, e che ha solo iniziato la sua trionfale corsa al botteghino.
Bene anche a livello mondiale, uscito in 37 paesi, il film ha incassato in totale 238 milioni di dollari.

Al secondo posto un'altra new entry, La Bambola Assassina, che incassa 14 milioni di dollari, leggermente meno delle previsioni ma comunque un buon inizio per un film che è costato solo 10 milioni.
Resiste al terzo posto Aladdin, che sale a un totale di 288 milioni di dollari negli USA e a (810 milioni nel mondo.

Perde posizioni e cala negli incassi Men in Black: International, che raccoglie altri 10.7 milioni di dollari e sale a un totale di 52 milioni. L'incasso mondiale invece sale a 182 milioni di dollari. Chiude la cinquina un altro film d'animazione, Pets 2 - Vita da Animali, che sale a 117 milioni di dollari negli USA e a 195 milioni nel mondo.

domenica 23 giugno 2019

Matrix: le sorelle Wachowski coinvolte nel nuovo film?

E' da un po' di tempo che si parla di un possibile nuovo film di Matrix, la notizia è poi caduta nel dimenticatoio ma oggi un sito punta di nuovo i riflettori sul progetto.

Qualche mese fa il regista della trilogia di John Wick, Chad Stahelski, aveva dichiarato che la Warner stava effettivamente progettando un nuovo film della saga e che le sorelle Wachowski, sarebbero state coinvolte. La notizia venne poi smentita dalle stesse registe che si chiamarono fuori da qualsiasi progetto di questo tipo.

Oggi però il sito DiscussingFilm conferma, anche con una certa sicurezza, che tra i progetti più imminenti della Warner c'è proprio un nuovo Matrix e che saranno proprio le sorelle Wachowski ad occuparsi della regia. Secondo il rumor, le due registe starebbero già lavorando per mettere insieme il cast tecnico, che comprenderà molti nomi che hanno già lavorato alla trilogia originale.
La sceneggiatura sarà scritta da Zack Penn, e il sito fa anche il nome del protagonista, si tratta di Michael B. Jordan (Creed), che dovrebbe partecipare anche come produttore. Le riprese del film potrebbero prendere il via a inizio 2020.

Nessuna notizia, nemmeno un rumor, sulla partecipazione di Keanu Reeves o di qualcun altro del cast originale. Al momento non si sa nemmeno se questo film sarà un quarto capitolo o un reboot della saga.

Aspettiamo ulteriori news o conferme ufficiali.

sabato 22 giugno 2019

The Last Planet - il nuovo film di Terrence Malick girato in Italia

Sono iniziate nei giorni scorsi in Italia le riprese del nuovo film storico-religioso del regista Terrence Malick.

Intitolato The Last Planet, il film racconterà diversi momenti della vita di Cristo con la rappresentazione anche di parabole evangeliche.

Le riprese si stanno svolgendo tra Latina, Anzio, e Sermoneta, quest'ultima in particolare sembra aver colpito molto il regista. Come riportato da alcuni giornali locali, le riprese si sono già svolte nel castello di Sermoneta, nei Giardini di Ninfa (Cisterna), altre sono previste nel castello Caetani, nelle vigne dell'abbazia di Valvisciolo, e nella riserva naturale di Tor Caldara. Poi il set dovrebbe spostarsi all'estero.

Il set del film è super blindato, non si sa conoscono i particolari della storia e nemmeno quali passaggi della vita di Cristo racconterà. Nessuna notizia sul cast.

Aspettiamo aggiornamenti.

giovedì 20 giugno 2019

Sean Penn torna dietro la macchina da presa con Flag Day

Il due volte premio Oscar Sean Penn è pronto a sedersi nuovamente dietro la macchina da presa per il film Flag Day.

Già annunciati i protagonisti, si tratta di Josh Brolin e Miles Teller. Nel cast ci sarà anche lo stesso Penn, oltre ai figli dell'attore, Dylan Penn e Hopper Penn. A completare il cast saranno Katheryn Winnick (Lagertha in Vikings), Norbert Leo Butz, Dale Dickey, Eddie Marsan, e Bailey Noble.

Della trama si sa molto poco, il film è tratto dal libro biografico "Flim-Flam Man: The True Soty of My Father's Countrefeit Life", scritto da Jennifer Vogel (2005), e sarà "un illuminante ritratto di una figlia che lotta per superare l'oscuro passato dell'amato padre truffatore".

L'ultimo film da regista di Sean Penn è stato Il Tuo Ultimo Sguardo (The Last Face), presentato al Festival di Cannes nel 2016. Un film che non ha raccolto consensi molto positivi, stroncato sia dalla critica che dal pubblico, ma Penn in passato ha dimostrato di saperci fare, con La Promessa (2001), e soprattutto con Into the Wild (2007).

Le riprese del nuovo film, Flag Day, inizieranno nei prossimi giorni. L'uscita è prevista per il 2020.

mercoledì 19 giugno 2019

Otto donne accusano Max Landis di violenza fisica e psicologica

Un altro brutto caso di molestie sta scuotendo Hollywood. Lo sceneggiatore Max Landis, figlio di John Landis, regista di cult come The Blues Brothers e Animal House, è stato accusato da otto donne di abusi sessuali, violenza psicologica e fisica.

I racconti delle donne sono piuttosto inquietanti e sono stati raccolti dal The Daily Beats in un lungo articolo. Queste donne si sono fatte avanti dopo la testimonianza di Ani Baker, ex fidanzata di Landis che ha deciso di parlare  dopo aver chiuso la relazione con lo sceneggiatore. Un mese fa, la donna aveva lanciato un primo sasso online avvertendo sulla pericolosità di Landis, la Baker poi è scesa nei particolari, raccontando alcuni momenti vissuti con lui, come quando, durante un momento di intimità, Landis reagì in modo violento a un gesto scherzoso della donna (una pacca sul sedere), mettendole le mani al collo e minacciandola ripetutamente di morte.
La Baker ha anche svelato lo squallido "catalogo" sul pc di Landis, una lista di tutte le donne con cui ha avuto rapporti sessuali, con tanto di giudizio alla prestazione scritto accanto a ogni nome. La donna ha anche specificato che, nei casi in cui non ricordava il nome, era solito scrivere l'etnia della donna o il luogo dove era avvenuto il rapporto. Stando al racconto della Baker, è stato lo stesso Landis a mostrarle la lista, dicendole: "Vuoi vedere una cosa orribile?".

Un racconto piuttosto sconcertante che però trova riscontri nelle parole di altre donne. Un'altra ex ragazza di Landis lo ha definito: "stupratore seriale e manipolatore, un artefice di violenze fisiche e psicologiche". E in effetti, stando al suo racconto, Landis provava piacere nell'umiliare le donne, nel mortificarle, urlargli addosso, solo per avere poi rapporti sessuali mentre piangevano.
Le violenze psicologiche e fisiche ricorrono nei racconti di tutte le donne che hanno parlato, ma ad alzare l'asticella ancora di più (come se non bastasse il resto), ci sono le testimonianze di una donna di nome Kerry, e della scenografa Dani Manning. Le due, oltre ad essere state minacciate di morte, raccontano dell'ossessione di Landis per la magrezza, spingeva le ragazze a non mangiare, arrivando a togliergli il cibo dalle mani.
Un'altra donna ha dichiarato di aver subito più volte abusi sessuali, ricordando anche il luogo, Disneyland (piuttosto disturbante), un'altra ancora ha raccontato di aver assistito al tentativo di stupro della sua compagna di stanza.

Come è stato per altri, anche in questo sembra che il comportamento di Max Landis fosse noto a molti ma la tendenza era quella di minimizzare o a giustificarlo. Una ragazza, Samantha, ha parlato anche della The Colour Society, la cerchia ristretta intorno a Landis, definita proprio come una setta che attira i ragazzi appena sbarcati a Los Angeles, e di cui lo sceneggiatore è il capo assoluto.
Il fatto che il suo comportamento fosse già noto lo conferma anche Josh Trank, regista di Chronicles, scritto proprio da Landis, che dopo l'uscita dell'articolo ha scritto un tweet in cui dichiara di credere al 100% alle donne che hanno denunciato. Il regista ha poi ricordato come nel 2012, durante la lavorazione di Chronicles, avesse vietato a Landis di avvicinarsi al set, e che, dopo quell'esperienza, ha deciso di tagliere i rapporti con lui.

In realtà, non è la prima volta che Landis viene accusato di molestie, il suo nome era già venuto fuori durante il periodo caldo, cioè quando sono scoppiati i casi Weinstein e Spacey.
Ovviamente saranno le indagini a fare chiarezza, ma è innegabile che queste testimonianze siano davvero orribili, descrivono il comportamento di un uomo squallido, disgustoso, ossessivo, e pericoloso. Se anche una soltanto di queste testimonianze fosse vera, sarebbe comunque molto grave.

martedì 18 giugno 2019

Boy George vuole davvero Sophie Turner come protagonista del suo biopic

Sembrava essere solo un gioco dei fan, ma l'idea di Sophie Turner come protagonista del biopic su Boy George è stata molto apprezzata... dallo stesso Boy George!

Durante un'intervista radiofonica in un programma australiano, il cantante ha parlato del film sulla sua vita che è in fase di produzione, e ovviamente ha affrontato anche il tema protagonista. Il cantante ha dichiarato che gli sono già stati fatti diversi nomi, ma uno solo lo ha davvero intrigato. "Il progetto della MGM sta andando avanti, è scritto e diretto da Sacha Gervasi ed è proprio cool", ha dichiarato Boy George, "Quanto al mio personaggio e a chi lo interpreterà, ci sono state alcune proposte davvero interessanti e una delle più intriganti di tutte è stato il nome di Sophie Turner". Il fatto che Sophie Turner sia una donna non è affatto un problema per lui, anzi: "La gente dirà che Sophie non mi può interpretare perché è una donna, ma quando avevo 17 anni, avrei adorato essere come lei".

La dichiarazione ha fatto il giro dei vari siti ed è arrivata anche alla stessa attrice, che su Twitter ha commentato: "Ci sto!". La somiglianza tra i due è innegabile, e Sophie Turner ne è assolutamente consapevole.

Non sono molte le donne che hanno interpretato uomini al cinema, ci sono stati molti casi di donne che hanno interpretato personaggi transgender, come Hilary Swank in Boys Don’t Cry (con cui ha vinto il suo primo Oscar nel 2000), o donne che hanno interpretato ruolo in cui si travestivano da uomini (Julie Andrews in Victor Victoria, o Glenn Close in Albert Nobbs), ma è anche successo che delle attrici interpretasse proprio degli uomini. Due illustri esempi: Linda Hunt in Un Anno Vissuto Pericolosamente, era il fotoreporter Billy Kwan, ruolo con cui si è guadagnata un Oscar come migliore attrice non protagonista nel 1984, o Cate Blanchett in I'm Not There, splendida nel ruolo di Bob Dylan.
Al momento quella di Sophie Turner è solo una suggestione di Boy George, difficile che diventi realtà ma tutto è possibile al Cinema.

domenica 16 giugno 2019

Beautiful Boy - la recensione

Tra ricadute, sofferenza, e tentativi di venirne fuori, Beautiful Boy racconta la difficile lotta di un ragazzo contro la dipendenza dalle droghe.

Nic Shelf è un ragazzo come tanti, genitori separati, cresciuto dal padre e dalla sua nuova compagna che non gli hanno mai fatto mancare l'affetto, così come la madre, anche se da lontano. Legge, scrive, disegna, ascolta musica, ma a un certo punto, da adolescente, comincia a isolarsi e a sperimentare qualche droga, in particolare la metanfetamina, che lo fa piombare in una spirale infinita che lo porterà rapidamente all'eroina in vena. Nick vorrebbe venirne fuori ma non riesce a liberarsi di quella pesante scimmia sulla spalla e la sua caduta nel baratro finisce inevitabilmente per coinvolgere tutta la famiglia, in particolare il padre David.

Il film si basa sul vero calvario passato da Nic Shelf e da suo padre David e racconta una storia che oggi è più attuale che mai, come ci ricorda la scritta alla fine del film infatti, negli Stati Uniti la droga è la prima causa di morte per gli under 50. Questa storia in particolare racconta come una vicenda del genere possa succedere a chiunque, la droga non colpisce solo gli emarginati o i disperati, ma anche un ragazzo dalla vita normale, che vive in una casa serena, e ha ricevuto tutto l'amore possibile nella sua infanzia.
Il "beautiful boy" del titolo è ovviamente Nic, ma gran parte del peso emotivo della storia grava sulle spalle del padre David, pronto a tutto per aiutare il figlio, anche a provare quelle stesse droghe per cercare di capire gli effetti. Il regista del film, Felix Van Groeningen, usa proprio il punto di vista del padre per introdurci nella storia ma lo fa in modo troppo frammentario, con continui intrecci temporali, che non solo fanno perdere il filo ma fanno anche calare l'intensità emotiva. Il film va avanti così per almeno un'ora, poi cambia, si focalizza su un momento preciso della vita di Nic, e migliora in modo evidente, riuscendo a far entrare in contatto lo spettatore sia con i personaggi principali che secondari. Convince poco la colonna sonora, a volte troppo invadente e fuori contesto.

Ottimo Steve Carell, misurato, mai sopra le righe, se nella prima ora, quando il film zoppica, si riesce comunque ad empatizzare con il padre, il merito è solo della sua sentita interpretazione. Bene anche Timothée Chalamet, ogni tanto cade nello stereotipo del "bello e dannato" ma era un ruolo sicuramente non facile che ha saputo affrontare in modo piuttosto convincente.

Di base, Beautiful Boy sarebbe un film molto classico, riesce anche ad evitare le trappole da "film sulla droga", ma si complica inutilmente la vita con un andamento troppo articolato e frammentario che finisce per disperdere la forza della storia e lasciare lo spettatore con meno emozioni di quante avrebbe potuto avere.

sabato 15 giugno 2019

Addio a Franco Zeffirelli

Il regista e sceneggiatore Franco Zeffirelli è morto oggi a 96 anni.

A dare la notizia è stata la sua fondazione. "Si è spento serenamente pochi minuti fa Franco Zeffirelli", si legge nel comunicato, "Era nato a Firenze 96 anni fa. La scomparsa è avvenuta alla fine di una lunga malattia. Seguiranno altre informazioni sul luogo e la data delle esequie. Il Maestro riposerà nel cimitero delle Porte Sante di Firenze".
Il regista si è spento nella sua casa, a Roma, assistito dai suoi figli. La camera ardente si terrà lunedì al Campidoglio.

Tra i registi italiani più famosi del mondo, le sue produzioni infatti erano quasi sempre internazionali, quella di Zeffirelli è stata una lunga carriera divisa tra cinema, teatro e opera, da lui molto amata. Tra i suoi film ricordiamo La Bisbetica Domata (1967), con la coppia d'oro Elizabeth Taylor e Richard Burton protagonista, poi Romeo e Giulietta (1968), il film per la tv Gesù di Nazareth (1977), Amleto (1990), con Mel Gibson protagonista, Jane Eyre (1996), e Un Tè con Mussolini (1999).

Candidato all'Oscar nel 1968 per il suo Romeo e Giulietta, e nel 1983 per la scenografia de La Traviata. Vincitore di quattro David di Donatello, come migliore regista per Romeo e Giulietta (1969) e miglior film con Amleto (1991), un David Europeo (1979) e uno Speciale (2002). Vincitore del Nastro d'Argento nel 1969, sempre per Romeo e Giulietta.
Nel 2004 la Regina Elisabetta II lo ha nominato Cavaliere Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico.

Negli ultimi tempi si è dedicato molto all'opera, in particolare alla realizzazione di un nuovo adattamento de La Traviata, che aprirà il Festival lirico all’Arena di Verona il prossimo 21 giugno.

venerdì 14 giugno 2019

Venezia 76 - a Pedro Almodovar il Leone d'Oro

Con un comunicato diffuso della Biennale è stato reso noto che il grande regista spagnolo Pedro Almodovar riceverà il Leone d'Oro alla carriera durante la 76ma edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

"Sono molto emozionato e onorato per il regalo di questo Leone d’oro", ha dichiarato il regista, "Ho bellissimi ricordi della Mostra di Venezia. Il mio debutto internazionale ha avuto luogo lì nel 1983 con L’indiscreto fascino del peccato. Era la prima volta che uno dei miei film viaggiava fuori dalla Spagna. E’ stato il mio battesimo internazionale ed è stata una meravigliosa esperienza, come lo è stata il mio ritorno con Donne sull’orlo di una crisi di nervi nel 1988. Questo Leone diventerà la mia mascotte, insieme ai due gatti con cui vivo. Grazie dal profondo del cuore per questo premio".

Questa invece la dichiarazione di Alberto Barbera, direttore della Mostra: "Almodóvar non è solo il più grande e influente regista spagnolo dopo Buñuel, ma l’autore che è stato capace di offrire della Spagna post-franchista il ritratto più articolato, controverso e provocatorio. I temi della trasgressione, del desiderio e dell’identità sono il terreno d’elezione dei suoi lavori, intrisi di corrosivo umorismo e ammantati di uno splendore visivo che conferisce inediti bagliori all’estetica camp e della pop-art a cui si rifà esplicitamente. Il mal d’amore, lo struggimento dell’abbandono, l’incoerenza del desiderio e le lacerazioni della depressione, confluiscono in film a cavallo fra il melodramma e la sua parodia, attingendo a vertici di autenticità emotiva che ne riscattano gli eventuali eccessi formali. Senza dimenticare che Almodóvar eccelle soprattutto nel dipingere ritratti femminili incredibilmente originali, in virtù della rara empatia che gli consente di rappresentarne la forza, la ricchezza emotiva e le inevitabili debolezze con un’autenticità rara e toccante".

Un riconoscimento assolutamente meritato.

Il Festival di Venezia 2019 si terrà dal 28 agosto al 7 settembre.

giovedì 13 giugno 2019

Batman - i possibili villain del nuovo film

Dopo l'annuncio di Robert Pattinson come protagonista, continuano i rumor sui villain che potremmo ritrovare nel nuovo film dedicato a Batman. che sarà diretto da Matt Reeves.

Da settimane ormai, molti siti, tra cui testate importanti come THR, riportano due nomi dandoli quasi per certi, si tratta di due villain iconici, cioè Pinguino e Catwoman. Secondo i rumor però, il film potrebbe avere più di due antagonisti, c'è chi dice tre, chi quattro, e Omega Underground riporta oggi che gli altri due villain del film potrebbe essere l’Enigmista e Firefly.
Secondo il sito sarebbero già iniziati i casting per questi quattro ruoli e la produzione e il regista starebbero cercando: per Catwoman, un'attrice di qualsiasi etnia con un'età compresa fra i 20 e i 30 anni; per Pinguino, attore di qualsiasi etnia con un'età compresa tra i 20 e 40 anni; per l'Enigmista, un attore tra i 30 e i 40; e infine per Firefly, un attore tra i 20 e i 30.
Stando a queste poche indicazioni, i rumor riportano che il villain principale del film dovrebbe essere l'Enigmista.

Pinguino e Catwoman sono già stati portati sul grande schermo, il primo con grande successo, il secondo tra alti e bassi. Danny DeVito è stato un grande Pinguino in Batman - Il Ritorno di Tim Burton, stesso film in cui Michelle Pfeiffer rendeva unica e indimenticabile Catwoman. Quest'ultima è stata poi interpretata, in un film decisamente infelice, da Halle Berry nel 2004, molto meglio invece la "Gatta Ladra" di Anne Hathaway ne Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno (2012). L'Enigmista, che da tempo i fan sognano di vedere in un film come si deve, è stato già interpretato da Jim Carrey in Batman Forever (1995), mentre Firefly non è mai apparso al cinema ma solo nelle serie tv Arrow e Gotham.

L'uscita del film, che dovrebbe essere intitolato The Batman, è fissata per il 25 giugno 2021.

martedì 11 giugno 2019

Sam Rockwell nel prossimo film di Clint Eastwood

Sarà The Ballad of Richard Jewell il prossimo film diretto da Clint Eastwood, che arruola nel cast il premio Oscar Sam Rockwell.

Il film è tratto da un articolo di Vanity Fair del 1997, "American Nightmare: The Ballad of Richard Jewell", e racconta la storia della guardia di sicurezza Richard Jewell che nel 1996 sventò un attentato alle Olimpiadi di Atlanta, salvando molte persone. Jewell è stato poi accusato ingiustamente di essere lui stesso l'attentatore, a causa di un articolo pubblicato dall'Atlanta Journal Constitution. Un incubo durato mesi. Scagionato dall'FBI, Jewell cadde poi in disgrazia per morire, a seguito di un attacco di cuore, nel 2007.
Sam Rockwell interpreterà l'avvocato difensore di Jewell.

A produrre il film ci sarà anche la Appian Way di Leonardo DiCaprio, che per anni, insieme all'amico Jonah Hill, ha cercato di portare al cinema questa storia, con Hill che avrebbe dovuto interpretare Jewell e DiCaprio il suo avvocato.

Inizialmente la produzione era in mano alla Fox, ma dopo l'acquisizione da parte della Disney, il film è passato nelle mani della Warner.

Godzilla II: King of the Monsters - la recensione

Torna il kaiju più famoso della storia del Cinema, Godzilla, e stavolta insieme a lui ci sono tanti, ma proprio tanti, mostri.

La storia riprende dove l'avevamo lasciata, tra le macerie di San Francisco dopo lo scontro tra Godzilla e il M.U.T.O.. Da quel giorno la dottoressa Emma Russell si è dedicata alla costruzione dell'ORCA, un dispositivo con cui "parlare" ai kaiju. Il progetto Monarch, di cui la dottoressa fa parte, viene però attaccato da eco-terroristi, a caccia di kaiju per diversi motivi, tra cui quello di liberarli tutti, in nome dell'equilibrio naturale messo in pericolo da un morbo molto pericoloso: l'essere umano.
La dottoressa Russell e la figlia Madison vengono rapite e portate in giro per il mondo a risvegliare i kaiju, tra questi anche il "mostro Zero", il potentissimo Gidorah, un gigantesco drago a tre teste. Il risveglio dei kaiju "costringe" Godzilla a tornare in superficie per combattere contro il nuovo alfa. Ad aiutare Godzilla, per quanto piccoli e decisamente impotenti di fronte a un esercito di titani, ci saranno gli uomini, tra cui Mark Russell, ex marito della dottoressa e padre di Madison.

A differenza del film del 2014, Godzilla II non perde tempo e si immerge subito nell'azione, si potrebbe quasi dire che il film è tutto una lunga epica battaglia tra mostri. Se nel precedente i tempi erano molto dilatati, e lo scontro tra Godzilla e il M.U.T.O. era vissuto più che altro dal basso, cioè dal punto di vista dell'uomo a terra, in questo sequel la guerra tra titani è al centro, in una escalation di scontri tra mostri diversi, fino a quello finale. La presenza dell'uomo in questo film fa un passo avanti rispetto, non solo spettatore che subisce ma elemento attivo nella battaglia, e non potrebbe essere altrimenti visto che tutto inizia - come sempre - a causa dell'uomo.
Tra le varie battaglie, in cui i mostri se le danno di santa ragione, c'è spazio anche per l'elemento umano. Il regista Michael Dougherty è stato intelligente nel dosare la spettacolarità degli scontri (che ricopre la maggior parte del film) con una trama che, in modo leggero ma tangibile, inserisce simbolismi e riflessioni esistenziali, senza mai perdere di vista l'azione e l'intrattenimento, ma quel tanto che basta per dare un po' di profondità e una base solida alla storia. Ogni personaggio nel film compie il proprio viaggio, tra sacrificio e redenzione, o le due cose messe insieme.

Il film può contare su due elementi particolarmente solidi: cast e effetti visivi. Ottima la scelta degli attori. Molto bravi e convincenti Kyle Chandler e Vera Farmiga. Bravissimo, ma questa non è certo una novità, Ken Watanabe. Menzione speciale per Millie Bobby Brown, qui al suo primo lungometraggio dopo il successo della serie Stranger Things, e la giovane attrice conferma tutto il suo talento.
Eccezionali gli effetti speciali. Visivamente il film è una gioia per gli occhi, le varie specie di mostri (e ce ne sono tanti!) sono impressionanti, esagerati ma credibili. Belle anche le musiche, imponenti al punto giusto ma mai invasive.
Non è un film perfetto, ovviamente. Il "cattivo" (umano) non è molto approfondito, lasciato solo alle capacità di Charles Dance, e anche le sue ragioni rimangono vaghe. La velocità dell'azione e la voglia di non lasciare nemmeno un momento per rifiatare, costringe i protagonisti a spostarsi in giro per il mondo a una velocità forse poco realistica. Ma dopotutto è un film sui mostri, il realismo vive da altre parti.

Godzilla II: King of the Monsters è azione senza pause, spettacolare intrattenimento. E' un film sui mostri, un genere molto specifico, e forse per apprezzarlo completamente bisogna essere dei fan del genere, ma anche chi non ha particolare familiarità con questo tipo di film potrà divertirsi davanti a questi giganteschi titani e alle loro epiche battaglie, di quelle che si possono vedere solo al Cinema.

lunedì 10 giugno 2019

Box office Italia: Pets 2 conquista la classifica italiana

Come sempre accade in Italia, quando arriva il caldo, le sale si svuotano. E così è stato anche quest'anno.

Al primo weekend quasi estivo e gli incassi dei cinema sono calati. La speranza è che l'iniziativa Moviement, che ha come obbiettivo quello di portare la gente al cinema anche d'estate offrendo un programma molto ricco, possa incidere almeno un po' sulle scontate usanze italiane.

Intanto il box office italiano vede Pets 2 - Vita da Animali debuttare al primo posto con un incasso di poco inferiore al milione di euro. Meno del primo film.

Al secondo posto Aladdin, che sale a un incasso totale di ben 13 milioni di euro. Esordio al terzo posto per X-Men: Dark Phoenix, che incassa 913mila euro (quasi la metà del capitolo precedente, Apocalypse).

Tiene bene, al quarto posto, Il Traditore, che sale a un totale di 3.5 milioni di euro. Chiude la cinquina Godzilla II: King of the Monsters, il cui incasso totale sale invece a 1.7 milioni di euro.

Box-office USA: Pets 2 debutta in testa

Debutto in testa ma sotto le aspettative per Pets 2: Vita da Animali.

Il nuovo film d'animazione della Illumination apre con 47.1 milioni di dollari, un ottimo incasso ma meno buono se si paragona al primo film (che debuttò con quasi il doppio) e al numero di sale in cui il film è stato distribuito (4.561). Pets 2 potrà comunque contare sulla tenuta, almeno fino all'uscita del rivale principale, cioè Toy Story 4 (21 giugno).
Anche a livello mondiale il film è sotto le aspettative, con un incasso totale di 97 milioni di dollari.

Debutto sotto le aspettative anche per X-Men: Dark Phoenix (che probabilmente sconta anche l'essere uscito dopo Avengers: Endgame), l'ultimo capitolo della saga ha aperto al secondo posto con 33 milioni di dollari. Meglio nel resto del mondo, dove il film ha incassato 107 milioni, per un totale di 140 milioni incassati globalmente al debutto.
Scala al terzo posto Aladdin, il cui incasso sale a 232 milioni di dollari negli USA e a 605 milioni nel mondo.

Scende al quarto posto Godzilla II: King of the Monsters, che sale a 78.6 milioni di dollari. Nel mondo invece il film ha raggiunto i 292 milioni.
Chiude e resiste in top five, Rocketman, che vede il proprio incasso salire a poco più di 50 milioni, nel mondo invece l'incasso sale a 101 milioni.

sabato 8 giugno 2019

Anche Sigourney Weaver in Ghostbusters 3!

Ci sarà anche Sigourney Weaver nel terzo capitolo di Ghostbusters che sarà diretto da Jason Reitman.

A confermarlo è stata la stessa attrice che, durante un'intervista a Parade, ha dichiarato di essere felice di tornare nei panni di Dana Barrett.
La Weaver ha poi aggiunto una frase che fa sperare i fan della saga: "Sarà pazzesco lavorare di nuovo con i ragazzi!". Questo significa che nel film torneranno tutti i vecchi Acchiappafantasmi?

L'attrice non ha aggiunto altro, quindi al momento non ci sono conferme sulla possibile presenza di Dan AykroydErnie Hudson, e Bill Murray, e nemmeno sull'eventuale partecipazione di Annie Potts o Rick Moranis. Il regista Jason Reitman, figlio di Ivan Reitman, regista dei primi due episodi, ha annunciato che ci saranno novità a breve. Quindi, non ci resta che aspettare.

Nel cast del film ci saranno anche Finn Wolfhard, McKenna Grace, e Carrie Coon. L'uscita è stata fissata per il 10 luglio 2020.

martedì 4 giugno 2019

Django/Zorro - Tarantino al lavoro sull'adattamento del fumetto

Il fumetto crossover tra Django e Zorro potrebbe approdare al cinema.

Secondo Collider, Quentin Tarantino avrebbe incaricato l'attore e comico Jerrod Carmichael di scrivere una sceneggiatura tratta da Django/Zorro, fumetto di Dynamite Entertainment scritto dallo stesso regista con Matt Wagner, illustrato dall'artista Esteve Polls, e pubblicato dalla DC Comics.

La storia del fumetto è ambientata qualche anno dopo i fatto di Django Unchained, con Django ancora impegnato come cacciatore di taglie nel West. Durante uno dei suoi viaggi di lavoro incontra un maturo Diego de la Vega, cioè Zorro, rimanendone affascinato. Decide così di fargli da guardia del corpo e unirsi a lui nella liberazione di alcuni schiavi locali costretti in condizioni disumane, scoprendo così che la schiavitù non riguarda solo le persone di colore.

Collider è sicuro che questo progetto approderà al cinema ed è molto vicino ad un annuncio ufficiale, quello che non è chiaro è se Tarantino si limiterà a produrre, oppure parteciperà alla sceneggiatura, o addirittura dirigerà il film. Nel caso della terza ipotesi, si tratterebbe del decimo film de regista, che ha sempre dichiarato che al suo decimo lavoro avrebbe chiuso la carriera. In realtà, in ballo ci sarebbe anche il film di Star Trek, in una versione più per adulti, ma il progetto di cui tanto si è parlato non ha ancora avuto una conferma.

Mentre aspettiamo novità su questo progetto, ricordiamo che il 26 luglio uscirà l'ultimo film di Tarantino, C'era una Volta a Hollywood (in Italia dal 19 settembre).

lunedì 3 giugno 2019

Oscar - tra gli Oscar alla carriera anche David Lynch e Lina Wertmuller!

L'Academy ha annunciato i nomi delle personalità a cui verranno consegnati gli Oscar speciali e alla carriera. Si tratta di Geena Davis, David Lynch, Wes Studi, e Lina Wertmüller.

Un grande riconoscimento per Lina Wertmüller, che ha già fatto la storia degli Academy Awards essendo la prima donna in assoluto ad essere stata candidata all'Oscar per la regia (nel 1977, per il film Pasqualino Settebellezze). In realtà, la regista italiana aveva anticipato la notizia durante il Festival di Cannes, quando aveva dichiarato: "ora aspetto solo l'Oscar alla carriera". Un desiderio che è diventato realtà.
La motivazione dell'Academy: "si è distinta in modo straordinario lungo la sua carriera, e il contributo eccezionale dato al cinema".
"Sono molto grata per la decisione di assegnarmi questo premio", ha commentato Lina Wertmüller "Un premio che non mi aspettavo affatto e che per questo è tanto più gradito, mi fa tanto più piacere. Gli americani, grazie a Dio, mi hanno sempre voluto bene".

Bel riconoscimento anche per David Lynch, genio cinematografico che in carriera ha ricevuto tre nomination agli Oscar (The Elephant Man, Velluto blu, Mulholland Drive), senza mai vincere.
Grande soddisfazione anche per l'attore Wes Studi, sarà il primo nativo americano a ricevere un Oscar. Mentre a Geena Davis, candidata come migliore attrice non protagonista nel 1989, verrà consegnato il Jean Hersholt Humanitarian Award, riconoscimento per il grande impegno umanitario.

Questi Oscar verranno consegnati il 27 ottobre agli 11/i Annual Governors Awards dell'Academy.

Box-office Italia: Aladdin resta in testa

Resta stabile al primo posto del box office italiano la versione live action di Aladdin (qui la nostra recensione)

Il nuovo film della Disney raccoglie altri 2.8 milioni di euro e sale a un totale di 11.2 milioni di euro. In sole due settimane il film è già il secondo migliore incasso dell'anno (dietro ad Avengers: Endgame, inarrivabile con i suoi 29.6 milioni).

Debutto al secondo posto per Godzilla: King of the Monsters, che incassa un milione di euro, mentre scende al terzo posto il film italiano Il Traditore, il cui incasso totale sale a 2.8 milioni di euro.

Esordio sotto le aspettative per Rocketman, che si piazza al quarto posto con 706mila raccolti in cinque giorni (qui la nostra recensione). A chiudere la cinquina l'ultimo film di Pedro Almodovar, Dolor Y Gloria, che fino ad oggi ha raccolto 2.6 milioni di euro (qui la nostra recensione).

Box-office USA: il nuovo Godzilla debutta al primo posto

Non è solo il re dei mostri ma anche della classifica degli incassi, Godzilla: King of the Monsters debutta in testa al box office USA.

Il nuovo film della saga incassa un po' meno delle aspettative, "solo" 49 milioni di dollari, meno del film del 2014 e meno di Kong: Skull Island, ma il film si riprende bene con gli incassi nel resto del mondo, dove ha esordito con un incasso di 130 milioni di dollari, per un totale di 179 milioni.

Tiene bene ma scende al secondo posto Aladdin, che incassa altri 42 milioni salendo a 185 milioni di dollari. Nel mondo invece l'incasso sale a 445.9 milioni di dollari.
Debutta sul terzo gradino del podio Rocketman, biopic su Elton John, che incassa 25 milioni di dollari. Un esordio minore, praticamente la metà, rispetto a Bohemian Rhapsody, ma in linea con le aspettative, il film comunque ha ottenuto un CinemaScore A- che potrebbe garantirgli una buona tenuta. In totale, a livello mondiale, il film ha incassato 56.2 milioni di dollari.

Al quarto posto il thriller Ma, prodotto dalla Blumhouse, con un esordio da 18 milioni di dollari (ne è costati solo cinque). Chiude la top five John Wick 3 – Parabellum, che sale a 125.7 milioni negli USA e a 221.7 milioni nel mondo, è il primo film della saga a superare i 100 milioni negli USA e i 200 nel mondo.

Good Omens: l'Armageddon è infine giunto - Recensione no spoiler

Nel 1990 usciva in libreria un piccolo romanzo scritto a quattro mani da due scrittori inglesi diventati vere e proprie icone: Neil Gaiman (American Gods, Coraline) e Terry Pratchett (serie del Mondo Disco).
Good Omens, pubblicato in Italia con il titolo di Buona Apocalisse a tutti, era la storia paradossale, ironica e un po' folle, dell'amicizia fra un angelo e un diavolo e del loro tentativo di sventare l'Apocalisse. La particolarità del romanzo è l'incredibile mix tra una storia piena di avvenimenti, a partire dalla nascita dell'Anticristo fino all'arrivo dei Quattro Cavalieri, un umorismo spesso paradossale (tipico di Pratchett e di altri autori britannici come Douglas Adams) e dei personaggi che rimangono scolpiti a fuoco nella mente dei lettori, in particolare il duo protagonista: l'angelo Araphel e il diavolo Crowley, tanto diversi quanto accomunati dalla passione per la Terra e gli esseri umani.


La serie tv

Dopo dei tentativi falliti, nel 2002, di farne una versione cinematografica diretta da Terry Gilliam, è Neil Gaiman stesso a prendersi il progetto sulle spalle di una trasposizione televisiva, nominandosi showrunner "alla inglese", ovvero prendendosi l'onere di scrivere l'intera sceneggiatura, scegliere il cast e in sostanza supervisionare ogni aspetto della serie tv.
Questo è evidente fin da subito a tutti coloro che hanno letto il romanzo.
La fedeltà è quasi assoluta, con intere scene riprese parola per parola dalle pagine scritte e alcune aggiunte, a detta di Gaiman, scritte proprio da Pratchett prima della sua morte, volte ad approfondire alcuni personaggi o aspetti della storia che nel romanzo rimanevano non detti.
Lo stile è, infatti, molto britannico, con degli effetti speciali non proprio hollywoodiani ma che non stonano mai di una virgola, un umorismo graffiante sempre presente, innumerevoli citazioni (molte quelle al Doctor Who, ma anche alle opere di Gaiman, di Pratchett e ingenerale alla cultura pop soprattutto britannica) e una sensazione di divertimento generale da parte di tutti che si trasmette allo spettatore e che rende la serie un'esperienza divertentissima.
Inoltre, dietro all'ironia, si nascondono più di un messaggio che, nonostante i 29 anni passati dall'uscita del romanzo, continuano a essere molto attuali: integrazione, inquinamento, sessismo, e molto altro.






Il cast

La scelta del cast, e in particolare dei due protagonisti Azraphel e Crowley, era probabilmente il punto focale dell'intera trasposizione e non si poteva sbagliare. 
Fortunatamente, ci troviamo di fronte a uno dei casting più azzeccati di sempre!
La lista è davvero stellare: Frances McDormand è la voce di Dio, John Hamm è un viscidissimo Arcangelo Garbiele (personaggio assente nel romanzo ma sviluppato da Pratchett stesso), Benedict Cumberbatch presta la sua voce a Satana stesso, ma ci sono anche Derek Jacobi, Ned Dennehy, Miranda Richardson, Michael McKean e molti altri.
E soprattutto ci sono David Tennant nei panni del demone Crowley e Michael Sheen in quelli dell'angelo Azraphel.
I due sono talmente perfetti nelle sembianze, nel modo di muoversi e parlare, che sembrano usciti direttamente dalla pagina scritta, inoltre la chimica fra loro è innegabile e traspone meravigliosamente quella complicità e simpatia reciproca che ha reso questi due personaggi una delle bromance più famose e apprezzate della letteratura.




Quando si fa una trasposizione (cinema o tv, non importa) di un romanzo cult come Good Omens il rischio è sempre quello di scontentare i fan più accaniti o, al contrario, di accontentare unicamente loro. La nuova serie tv di Amazon, invece, dimostra che è possibile fare l'una e l'altra cosa grazie al perfetto mescolamento di cast, adattamento, fedeltà e atmosfere, sfornando praticamente il sogno di chiunque abbia mai letto il romanzo di Gaiman e Pratchett e spingendo chi invece non lo ha mai letto a entrare nella prima libreria disponibile per accaparrarselo.
Se non siamo di fronte alla trasposizione perfetta, poco ci manca, nel frattempo tenetevi forti e preparatevi all'Armageddon, ci sarà da divertirsi!