Non era facile, ma J.J. Abrams ce l'ha fatta.
Quante volte dovremmo leggere questa frase? Probabilmente mai abbastanza, perché J.J. Abrams ce l'ha davvero fatta. L'universo di Star Wars è risorto con eleganza e in maniera sfavillante con Star Wars: Il Risveglio della Forza, settimo capitolo della saga che si presenta come sequel della trilogia classica (1977- 1980-1983), ovvero il primo trittico di film che ci ha introdotti a combattimenti di spade laser, cavalieri Jedi e impressionanti battaglie stellari.
Elegante e rispettoso, Il Risveglio della Forza ci catapulta nuovamente nel vero spirito della saga, senza per forza calcare la mano sull'effetto nostalgia, effetto caro al cinema odierno che molto spesso viene abusato. In questo prodotto non accade. Ci sono (ovviamente) riferimenti alle pellicole che hanno fatto grande questo franchise (soprattutto visivi) che, come già detto, sono inseriti con grazie astuzia ed intelligenza in questo "nuovo" contesto galattico in cui le nuove e le vecchie generazioni la faranno da padrone.
L'ironia, l'artigianalità, la spettacolarità, i colpi di scena (spesso prevedibili ma essenziali) contraddistinguono l'inizio di questa nuova esperienza targata Disney. Fuori la seriosità della nuova trilogia (1999-2002-2005), dentro l'avventura nuda e cruda vecchio stile. Tale concetto viene espressamente confermato dalla scelta delle "nuove leve" che sono state chiamante a guidare la nuova generazione di eroi e antagonisti, ovvero Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac e Adam Driver. Per quanti riguarda la vecchia guardia, ovvero Harrison Ford e Carrie Fisher, forse si poteva fare un po' di più, soprattutto con quest'ultimo nome. Tuttavia i loro personaggi (Han Solo e la Principessa Leia) sono stati inseriti nel contesto con uno scopo ben preciso, senza per forza dover creare l'effetto nostalgia.
Il reparto tecnico parla da solo. E anche in questo caso il buon Abrams non ha deluso le aspettative. L'uso di animatronic e set reali non fa altro che dare ancora più lustro a questo blockbuster 2.0.
Se queste sono le premesse, il futuro ci riserverà non poche sorprese.
Bentornati in una galassia lontana, lontana...
Quante volte dovremmo leggere questa frase? Probabilmente mai abbastanza, perché J.J. Abrams ce l'ha davvero fatta. L'universo di Star Wars è risorto con eleganza e in maniera sfavillante con Star Wars: Il Risveglio della Forza, settimo capitolo della saga che si presenta come sequel della trilogia classica (1977- 1980-1983), ovvero il primo trittico di film che ci ha introdotti a combattimenti di spade laser, cavalieri Jedi e impressionanti battaglie stellari.
Elegante e rispettoso, Il Risveglio della Forza ci catapulta nuovamente nel vero spirito della saga, senza per forza calcare la mano sull'effetto nostalgia, effetto caro al cinema odierno che molto spesso viene abusato. In questo prodotto non accade. Ci sono (ovviamente) riferimenti alle pellicole che hanno fatto grande questo franchise (soprattutto visivi) che, come già detto, sono inseriti con grazie astuzia ed intelligenza in questo "nuovo" contesto galattico in cui le nuove e le vecchie generazioni la faranno da padrone.
L'ironia, l'artigianalità, la spettacolarità, i colpi di scena (spesso prevedibili ma essenziali) contraddistinguono l'inizio di questa nuova esperienza targata Disney. Fuori la seriosità della nuova trilogia (1999-2002-2005), dentro l'avventura nuda e cruda vecchio stile. Tale concetto viene espressamente confermato dalla scelta delle "nuove leve" che sono state chiamante a guidare la nuova generazione di eroi e antagonisti, ovvero Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac e Adam Driver. Per quanti riguarda la vecchia guardia, ovvero Harrison Ford e Carrie Fisher, forse si poteva fare un po' di più, soprattutto con quest'ultimo nome. Tuttavia i loro personaggi (Han Solo e la Principessa Leia) sono stati inseriti nel contesto con uno scopo ben preciso, senza per forza dover creare l'effetto nostalgia.
Il reparto tecnico parla da solo. E anche in questo caso il buon Abrams non ha deluso le aspettative. L'uso di animatronic e set reali non fa altro che dare ancora più lustro a questo blockbuster 2.0.
Se queste sono le premesse, il futuro ci riserverà non poche sorprese.
Bentornati in una galassia lontana, lontana...