venerdì 16 ottobre 2015

Woman in Gold - la recensione

La Seconda Guerra Mondiale da sempre offre tantissime storie al cinema, Woman in Gold di Simon Curtis si aggiunge alla lista di film che raccontano le vergognose ingiustizie perpetrate dai nazisti.

Il film racconta la vera storia di Maria Altman (H.Mirren), una donna austriaca, ebrea, fuggita dal proprio paese per sfuggire ai nazisti che, come erano soliti fare, saccheggiarono l'abitazione della sua famiglia. Tra i quadri portati via c'era che il Ritratto di Adele Bloch-Bauer I di Gustav Klimt, la "Donna in Oro". dipinto che raffigurava l'amata zia di Maria.
Passati cinquanta anni, Maria, con l'aiuto di un giovane avvocato (R.Reynolds), decide di chiedere al governo austriaco la restituzione del suo quadro, che nel frattempo è diventato un vero e proprio simbolo per il paese.

Simon Curtis, regista di Marilyn, decide di puntare sulla leggerezza e sull'intrattenimento invece di premere sulla drammaticità degli eventi storici. Il regista divide il film tra presente e passato, raccontato tramite flashback (con un'ottima fotografia) che all'inizio sembrano spezzare un po' il ritmo delle scene ambientate nel presente ma, piano piano, conquistano l'attenzione dello spettatore.

Il film punta praticamente tutto sulla sua protagonista, la sempre meravigliosa Helen Mirren, che grazie alla sua straordinaria bravura e presenza scenica, riesce a rendere credibile, emozionante e divertente qualsiasi battuta. Tutto quello che succede nel film passa dalla Mirren, sia i momenti più leggeri e spiritosi che quelli più profondi. L'attrice premio Oscar catalizza tutta l'attenzione e a farne le spese è il suo partner di set, Ryan Reynolds, che fatica un po' a venire fuori anche se alla fine riesce a ritagliarsi il suo piccolo spazio. Nel cast sono presenti anche Daniel Brühl, Katie Holmes, Tatiana Maslany, Max Irons, Charles Dance, Jonathan Pryce e Antje Traue, a cui è stato affidato il compito di interpretare la malinconica zia rappresentata nel celebre quadro di Klimt.

Il film di Curtis ha forse la pecca di non voler essere troppo serio, di voler essere solo il racconto di una storia, senza epicità, senza dramma, senza approfondire troppo l'aspetto storico, ma Woman in Gold è un film che si vede e si lascia vedere con piacere.

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